Stomu Yamashta | Go - Live from Paris

Capolavori nascosti
08.01.2012

Registrato al Palais Des Sports di Parigi il 12 giugno 1976, e considerato unanimemente uno dei più grandi capolavori della musica rock, Go è uno dei pochi casi della storia della musica in cui un’opera sia riuscita a surclassare per fama e notorietà l’autore stesso dell’opera. Mentre il vinile infatti è diventato vero e proprio oggetto di culto da parte di collezionisti e appassionati di tutto il mondo, di Stomu Yamashta oggi si fa perfino fatica a trovare tracce su dizionari e enciclopedie del rock. Ma questa è solo una delle stranezze che hanno da sempre accompagnato questo disco. Va ricordato infatti che prima di questa pubblicazione lo stesso titolo, con la medesima progressione dei brani, ma su vinile singolo, era uscito in una originaria versione da studio. Poteva starci anche il live, ma già al tempo la cosa fu vista come insolita. Anche la composizione del gruppo colpì e non poco per la ricercatezza. Difficile sapere cosa abbia mosso il percussionista giapponese nella scelta dei musicisti, ma il sospetto che abbia semplicemente voluto scegliere il meglio disponibile allora sulla piazza è forte. Di Al Di Meola, nonostante avesse allora appena 21 anni si narravano faville e già suonava nei Return To Forever di Chick Corea, Michael Shrieve aveva anni addietro incantato il mondo a Woodstock accanto a Carlos Santana, Klaus Schulze al sintetizzatore era un mostro, e Steve Winwood inutile dirlo, una delle più belle voci che il rock abbia mai avuto. E per giunta le seconde linee erano popolate da personaggi come il chitarrista Pat Thrall, il bassista Jerome Rimson, il percussionista Brother James, e Karen Freidman prima voce tra le coriste. E poi c’era lui, con il suo grande set di percussioni che suonava stando in piedi e il suo piano. Chiamarlo supergruppo sarebbe stato quasi riduttivo. Bravura dei musicisti a parte, va riconosciuto però che il successo di Go si deve innanzitutto alla bellezza delle composizioni, tutte firmate per la parte musicale dal solo Yamashta, mentre i testi erano di Michael Quaterman. Dispiace solo che si sia trattato di una sorta di canto del cigno, perché del musicista giapponese, a parte un precedente Red Buddha Theatre, non c’è molto altro da ricordare, se non un goffo tentativo di ripetere più avanti l’operazione Go, chiamandola Go Too. Paradossalmente, e qui torniamo alle stranezze di cui si accennava, Go Too è stato l’unico a rimanere in catalogo ed essere regolarmente reperibile sul mercato. Delle due precedenti prove si sono perse le tracce.

 

Stomu Yamashta

Go – Live from Paris

Island

CD

Total Time 64’05’’

1976

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