Stefan Brocksieper ha lanciato sul mercato la linea EarMax oltre trent’anni fa. Si tratta di amplificatori per cuffie costruiti completamente a mano da Brocksieper in persona, poche unità messe sul mercato ogni anno, secondo una filosofia no compromise, per assoluti intenditori, rigorosamente Made in Germany. Il Brocksieper EarMax SE, ovvero Silver Edition, rappresenta la massima espressione attuale del progetto, un amplificatore per cuffie, a valvole, OTL - Output Transformer Less, ovvero senza trasformatori di uscita, e con alimentazione separata.
Le valvole di potenza, com’è noto, lavorano con alte tensioni e basse correnti, e questo le rende particolarmente adatte a pilotare cuffie con alta impedenza in ingresso che richiedono alte tensioni per vincere la forte opposizione esercitata dal loro circuito. L’alta impedenza della cuffia fa rispondere meglio la tensione fornita dalla valvola. Pertanto, un amplificatore OTL non fa uso di un trasformatore di uscita per adattare l’impedenza di uscita, naturalmente elevata, al carico, essendo ottimizzato per lavorare sulle alte impedenze. Un trasformatore di uscita si rende invece necessario allorché si utilizzino cuffie a bassa impedenza: in tal caso, il rapporto tra la tensione e la corrente che esce dalle valvole di potenza risulterebbe relativamente alto e non sarebbe efficace, visto che questa tipologia di cuffie non oppone un’alta resistenza al segnale in ingresso, per cui, più che della tensione, esige della corrente per essere pilotata. Diventa quindi necessario scambiare parte di quella tensione, prodotta naturalmente dalle valvole, con più corrente. Questo è ciò che fa un trasformatore d’uscita.
Una volta compreso questo concetto, appare chiaro come un amplificatore OTL sia una scelta da puristi, visto che tecnicamente assicura il percorso più breve e incontaminato al segnale e lo preserva dal degrado che potrebbe introdurre un trasformatore. Col solo limite, ovviamente, di esigere un accoppiamento a cuffie di impedenza alta.
Sempre sul fronte circuitale, l’EarMax SE è un amplificatore rigorosamente single ended, soluzione preferibile quando la priorità sia la trasparenza piuttosto che la potenza bruta, e in classe A, che riduce drasticamente i livelli di distorsione del segnale e assicura quindi ulteriore purezza al segnale in uscita.
Infine, la stessa scelta della tipologia delle valvole utilizzate, ovvero una valvola driver ECC81/12AT7 e una coppia di valvole di potenza ECC88/E188CC/6922, strizza l’occhio agli appassionati di tube rolling, trattandosi di gloriosissimi triodi prodotti negli anni ‘60 che abbondano nel mercato NOS, ciascuno con proprie connotazioni soniche.
La versione EarMax SE oggi in prova, per esplicita ammissione del progettista, resta comunque la più performante, anche rispetto alla versione PRO, indipendentemente dalle caratteristiche della cuffia utilizzata.
La potenza di uscita dichiarata è pari a 50 mW su 250-300ohm, che decresce dolcemente sia all’aumentare che al diminuire dell’impedenza. Si tratta dunque di uno sweet spot di cui tener conto in fase di abbinamento con la cuffia. Volendo tradurre questo valore di potenza in termini pratici, prendiamo ad esempio delle cuffie dinamiche come le Sennheiser HD 800 S, che hanno una sensibilità di 102 dB / 1 mW su 300 ohm, ed emettono, pertanto, una pressione sonora di 102 dB per un milliwatt applicato proprio sull’impedenza di 300 ohm delle cuffie. La formula logaritmica di misura della potenza ci dice che, a ogni raddoppio della potenza applicata, aumenta di 3 dB la pressione sonora: a conti fatti, se alzassimo il volume in maniera da quintuplicare la potenza applicata, dunque passando da 1 mW a 32 mW, le cuffie tirerebbero fuori una pressione sonora di 117 dB. Insomma, sulla carta, l’EarMax SE avrebbe potenza adeguata per pilotare le HD 800 con qualunque tipo di programma musicale.
È evidente che Herr Brocksieper abbia progettato il suo EarMax SE intendendolo non come un ampli universale ma destinato a quel mondo di cuffie dinamiche di sensibilità medio-alta con impedenza intorno ai 300 ohm come Sennheiser HD 600 o 650, le già citate HD 800 S, ZMF Vérité Open, ZMF Aeolus, Beyerdynamic DT 880 a 250 ohm ma anche 600 ohm, tanto per citarne qualcuna.
Il discorso diventa diverso quando parliamo di cuffie magnetoplanari, quali le Audeze LCD-3 che, per quanto abbiano un’impedenza e un’efficienza relativamente alta di 101 dB / 1 mW su 110 ohm, restano un carico che richiede almeno 250 mW per potersi esprimere al meglio. Ciò è dovuto alla particolare tecnologia magnetoplanare dei trasduttori, che richiede una soglia di corrente minima per linearizzarsi e funzionare correttamente.
Tuttavia, occorre evidenziare che l’alimentazione sovradimensionata dell’EarMax SE garantisce all’amplificatore anche la corrente necessaria per gestire cuffie con impedenze a partire da 16 ohm. Il marketing di Brocksieper consiglia pertanto anche le cuffie Grado e le AKG serie 700, testate dal costruttore come abbinamento efficace e felice. Una prova sul campo con delle Beyerdynamic T5, cuffie dinamiche chiuse da 32 ohm, mi ha consentito di fugare ogni dubbio su quanto dichiarato dal costruttore. L’EarMax SE pilota senza difficoltà la T5, regalando volumi d’ascolto e contrasto appaganti. Evidentemente, se amate mettere alla frusta le vostre cuffie e ascoltare a volumi davvero impattanti e rischiosi per l’udito, c’è dell’altro in giro, ma il bello di questo amplificatore è che ha una tale trasparenza, dettaglio e microcontrasto, che l’ascolto a volumi appena più bassi del “suono pieno”, ovvero quello che la memoria uditiva associa all’evento reale, riesce a far apprezzare la registrazione in tutto il suo splendore senza sentire il bisogno di andare oltre pur potendo: un valore aggiunto impagabile per chi non vuole rischiare di giocarsi l’udito facendosi prendere la mano.
Ho inserito l’EarMax SE nel mio setup utilizzando come sorgente lo streamer player Auralic Aries G2.1 e l’Esoteric K-01xs sia come DAC che come SACD. Inoltre, mi sono avvalso di altri DAC e precisamente dello Schiit Bifrost 2 e dell’iFi Audio ZEN DAC V2, presto in prova qui.
Come riferimento, ho utilizzato l’amplificatore per cuffie l’SPL Phonitor X dotato del suo DAC 762x proprietario.
Questo il parco cuffie a disposizione per questo articolo: Grado RS1e, AKG K712 PRO, Sennheiser HD 650, Beyerdynamic DT 880 600 ohm, Sennheiser HD 800 S.
L’EarMax SE è un ampli storicamente nato e cucito sulle cuffie Sennheiser HD 580, HD 600 e HD 650. Con le mie HD 650 rasenta la perfezione. Suono trasparente dotato di un impatto dinamico ragguardevole, coadiuvato dalla caratteristica nota di calore che queste cuffie esprimono sul mediobasso, comunque mai invadente ma piacevolmente integrato in un impasto sonoro spesso e corposo. La gamma media è vivace e in evidenza, mentre la gamma alta risulta estesa ma leggermente meno protagonista. Insomma, l’archetipo del suono Sennheiser, che è stato per anni e resta tuttora un riferimento con cui tutta la concorrenza ha dovuto fare i conti, qui è reso alla perfezione: chi considera le HD 650 delle cuffie scure, mosce, ovattate, non le ha mai ascoltate in questa configurazione. L’EarMax SE le rende invece vivaci e scoppiettanti, esaltandone tutte le doti migliori in configurazione single ended. Il palcoscenico resta naturalmente raccolto ma il collocamento spaziale degli strumenti presenta un’efficace proiezione fuori la testa, complice il notevole “respiro”, quell’iniezione di aria introdotta dall’eccezionale trasparenza dell’EarMax SE. Nemmeno in bilanciato ho mai sentito le HD 650 rendere in questa maniera quanto a dinamica e trasparenza.
Su un amplificatore decisamente più potente come l’SPL Phonitor X si guadagna qualcosina in termini di spazialità ma il tessuto armonico perde vivacità e contrasto. Anche con altre blasonate amplificazioni a stato solido Bryston e Sennheiser o ibride Pathos avevo avuto la percezione che alle HD 650 mancasse un po' di verve per essere perfette. Peraltro, lo stato solido non mi è parso avvantaggiarsi nemmeno sul fronte di un maggior impatto dinamico o articolazione del basso, visto che l’EarMax spinge senza problemi le HD 650 al limite delle loro capacità dinamiche, rendendo goduriosa la linea del basso, grazie proprio alla trasparenza e pulizia del messaggio. Non ci sono trucchi e non c’è inganno: il basso scende profondo e pulito senza rinforzi artificiosi, che piuttosto impastano anziché scolpire.
Se ve lo state chiedendo, rispondo subito: nulla da invidiare a una magnetoplanare come l’Audeze LCD-2, anzi, penso sia lecito affermare che le HD 650, pilotate da ampli come l’EarMax, siano ancora cuffie attualissime, in grado di competere con le migliori, con un rapporto qualità/prezzo imbattibile.
Le Beyerdynamic DT 880 600 ohm sono tra le cuffie con maggiore vocazione monitor in circolazione. Appena più leggere in basso rispetto alle HD 650, presentano un’apertura maggiore in gamma alta, assistita da molta aria che non rende affaticante o caratterizzato il suono. Sono spesso considerate l’equivalente delle LS3/5a nel mondo dei diffusori, ovvero cuffie dal suono monitor, oltre che un classico fuori da ogni moda. L’EarMax SE asseconda il carattere delle DT 880, garantendo un notevole stacco dei protagonisti dal nero di fondo, e dunque conferendo contrasto e plasticità. E ciò è particolarmente meritorio, tenuto conto del difficile carattere delle Beyer che, se non correttamente amplificate, potrebbero facilmente risultare piatte e noiose.
Con le AKG K712 PRO, cuffie che compendiano tutte le belle qualità dei modelli K701 e K702 aggiungendo un po' più di corpo e perdendo quella tendenza al metallico in alto che caratterizza le sorelle, l’estensione resta invidiabile. Un palcoscenico molto suggestivo, sviluppato più in ampiezza che in profondità, che con l’EarMax SE si traduce in un palcoscenico ideale per la musica classica, dalla sinfonica alla cameristica, ma rende molto bene anche col pop acustico e il jazz. Non a caso le AKG sono le uniche cuffie del lotto in grado di competere con le HD 800 in fatto di spazialità. Anche i live pop/rock risultano particolarmente suggestivi.
Venendo alle Grado RS1e, si apprezza la forte matericità ed effetto presenza del suono Grado. Le informazioni ambientali sono azzerate e il colore timbrico dei protagonisti del programma musicale, privato della mediazione ambientale, brilla letteralmente, pur se con una percezione molto localizzata nella testa. L’EarMax SE asseconda il carattere delle cuffie americane senza apportare alcun correttivo, ma riesce a imprimere un generalizzato miglioramento sui punti di forza di queste cuffie, primo tra tutti l’impasto sonoro dell’evento. Il riff di chitarra di brani rock come The man who sold the world dei Nirvana resta di quelli che difficilmente si dimenticano.
Le Sennheiser HD 800 S, cuffie amate o odiate senza mezze misure, si caratterizzano per il loro grande e ancora oggi insuperato headstage, ovvero la capacità spaziale di collocare strumenti e protagonisti fuori dalla testa in uno spazio emisferico localizzato più o meno lontano dal centro di percezione uditiva.
Non sono cuffie universali, non picchiano in basso come le magnetoplanari, non hanno una gamma media corposa, densa e in evidenza come le stesse HD 650, ma hanno una ariosità e capacità prospettica propria delle cuffie elettrostatiche, leggi Stax, e, se opportunamente interfacciate, sanno cavarsela bene anche col pop-rock, soprattutto nei live, dove riescono a veicolare tutta l’atmosfera dell’evento.
l mio ampli di riferimento per le HD 800 S resta l’SPL Phonitor X, collegato in sbilanciato. Trovo il combo particolarmente equilibrato. Le HD 800 S sono a loro agio esprimendosi a livelli appaganti anche solo con un filo di gas. Timbricamente l’SPL mette in luce la trama finissima e levigata delle cuffie, assecondandone l’eccezionale ariosità ed estensione. Passando all’ascolto sull’EarMax SE si avverte in maniera decisa il passaggio dallo stato solido alle valvole. Si perde quella levigatezza e microdinamica vellutata. L’EarMax SE è sensibilmente più vivace e contrastato. L’headstage delle HD 800 S acquista una luminosità che mette in evidenza i più reconditi dettagli, anche se in una dimensione appena più raccolta e densa rispetto al Phonitor.
Il colore timbrico che l’EarMax riesce a infondere nelle HD 800 S come in tutte le altre cuffie utilizzate per questo test è meraviglioso, una ricchezza armonica lussureggiante, che rende letteralmente vibratile l’atmosfera dell’evento. Tutto diventa dannatamente più vivido e coinvolgente.
È questa la marcia in più dell’EarMax. Con software più intimi, ensemble acustici jazz, pop acustico e classica da camera, l’esperienza d’ascolto è indimenticabile. Le HD 800 S sembrano perdere il piglio austero e rigoroso che le caratterizza, virando verso un suono pieno e contrastato. Anche il basso è piacevolmente esteso e pugnace, con una perfetta articolazione e definizione dei registri gravi che acquistano peso e intelligibilità.
Che dire? Questo ampli ha raffinatezza da vendere, un piccolo gioiello esclusivo costruito con cura artigianale in Germania. Se avete cuffie dinamiche ad alta impedenza, resta un must assolutamente da provare e, a poterselo permettere, conservare gelosamente tra i propri driver di riferimento.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Tipologia: amplificatore valvolare OTL per cuffie
Risposta in frequenza: 4Hz-MHz su un carico di 600ohm, 7Hz-0,6MHz su un carico di 35ohm
Risposta in frequenza: 20-20.000Hz +/-0,1dB
Fattore di distorsione -THD: <0,1% con RL di 35ohm max, <0,03% con RL di 35ohm tipico, < 0,1% con RL di 600ohm max, <0,002% con RL di 600ohm tipico
Distorsione d’incrocio: <-80dB/10kHz
Differenza Distorsione/Frequenza - DFD: circa -73dB con RL di 35ohm
Hum: <-85dB a volume max
Resistenza: 20ohm
Rapporto Segnale/Rumore: >95dB
Potenza: >50mW effettivi
Consumo: 16VA
Peso: 410g amplificatore, 800g alimentatore esterno
Garanzia: 3 anni fatta eccezione per le valvole
Note: può essere utilizzato con tutte le cuffie dinamiche con impedenza ≥16ohm
Distributore ufficiale Italia: al sito Tube Amp Doctor
Prezzo Italia alla data della recensione: 1.098,00 euro
Sistema utilizzato: all’impianto di Emilio Paolo Forte