Nel video, una recente presentazione del sistema completo BFA svoltasi a Budapest, insieme ai diffusori Ubiq Audio Model One.
Premessa
La curiosità. La curiosità è un aspetto che non dovrebbe mai mancare in un uomo, soprattutto non dovrebbe mai mancare in un audiofilo. La curiosità è il sale che condisce la nostra passione, che ci permette di mantenerla viva e attenta, che ci spinge a volerne sapere sempre di più circa la musica e il miglior modo di riprodurla e goderne in casa. La curiosità è ciò che mi ha mosso a recarmi ancora una volta nella sala d’ascolto Extreme Audio di Aldo Zaninello a Porto Viro.
Un super sistema audio
Dei diffusori Extreme Audio MAAT ho già prodotto ampio resoconto in precedenti articoli, che trovate qui e qui. Anche Vincenzo ha già intervistato sull'argomento lo stesso Aldo qui, sulle pagine di ReMusic. Personalmente reputo questi diffusori all’apice assoluto mondiale dei moderni sistemi acustici di grandi dimensioni, in compagnia dei Burmester BC350 che, se da una parte possono vantare una risposta alle basse frequenze più viscerale, dall’altra non hanno l’immagine, il dettaglio e il controllo delle MAAT.
Questa è un prova di ascolto dedicata solo a ReMusic della linea di sorgente e amplificazione BFA - Beyond Frontiers Audio, azienda serbo-canadese di cui Zaninello amerebbe distribuire il marchio in Italia.
La BFA vi è già nota, avendone noi recensito qui lo splendido DAC/integrato BFA Tulip wDAC, che si è distinto per scelte circuitali e di progetto la cui innovazione tecnica non poteva passare inosservata.
In questa attuale occasione BFA presenta una linea completa che parte dal DAC, denominato semplicemente Tube D/A Converter, per passare al preamplificatore Tube Preamplifier, per finire ai poderosi e massivi finali mono da ben 1000 watt su 4 ohm Monoblock: il tutto rigorosamente in bilanciato con utilizzo di circuitazione di tipo ibrido.
L’appuntamento a Porto Viro era reso ancora più allettante dalla presenza di uno dei manager e proprietari del marchio, Bosko Pjescic.
Il solo quadro visivo d’insieme dell’intero sistema genera rispetto e stima. Il design BFA è insieme semplice e sobrio, con pannelli in alluminio da 5 mm anodizzati nero o alluminio che ricoprono anche le superfici radianti dello smaltimento del calore. Tutte le elettroniche, compreso il DAC, hanno un’anima termoionica, anzi direi un cuore dal quale passa il segnale uscendone puro e rigenerato. I due finali Monoblock sembrano due monoliti che emanano potenza, due cavalli di razza agili e scattanti pronti a far volare qualsiasi tipo di altoparlante, anche il più ostico e resiliente.
L’ascolto
Non mi è stato difficile analizzare il suono di questo sistema audio nella sua completezza e non ho avuto difficoltà nel riuscire a distinguere e valutare ogni singolo componente. In effetti, l’obiettivo di questo resoconto è di valutare il suono di tutto il sistema nel suo insieme e di presentare in anteprima mondiale l’array di conversione e amplificazione BFA.
Come avrete sicuramente già avuto modo di leggere, ho provato in precedenza le MAAT anche con un semplice integrato valvolare da 25 watt per testarne l’efficienza, ottenendo ottimi risultati, che mi hanno convinto circa la facilità di pilotaggio e la trasparenza delle ammiraglie Extreme Audio. Le aspettative con il front end e amplificazione BFA erano altissime e il risultato è stato di pregio assoluto.
Chi, da un sistema audio di grandi dimensioni e potenza, si aspetta una riproduzione di tipo live deve assolutamente ascoltare questo sistema, se non altro per fissare un punto di riferimento oserei dire assoluto.
Il fatto è che non si tratta solo di un fronte sonoro di ampio spazio o di un impatto dinamico dalle caratteristiche reali, qui si parla anche di timbrica degli strumenti, di colore interpretativo originario, di dettaglio dell’ampia finestra musicale, di limpidezza dell’immagine sonora, di naturalezza di emissione.
Infatti, con la musica rock, soprattutto quella registrata dal vivo, è del tutto facile riconoscere quanto possa essere appagante lasciarsi travolgere e sommergere dal fronte sonoro e dalla pressione dinamica. In questo caso, i mille watt dei Monoblock fanno sentire la loro presenza e il loro lavoro, assestando bordate vibranti e cazzotti allo stomaco da primato, badando bene di mantenere saldamente il controllo dell’emissione, cosa che può essere rilevata dalla mancanza assoluta di distorsioni o indurimenti che causerebbero ineluttabilmente fatica di ascolto dopo pochi istanti di ascolto, visti i volumi in gioco.
Ma è con la riproduzione di strumenti acustici o della musica classica che la convinzione di trovarsi di fronte a un sistema audio di valore universale è fortissima. L’evento riprodotto si manifesta con un quadro perfettamente messo a fuoco, con voci e strumenti che sono esattamente posizionati e riconoscibili nel palcoscenico musicale, un disegno plastico e tridimensionale disarmante per evidenza e naturalezza. Tutto ciò è da annoverare alla qualità del preamplificatore, che riesce a raccogliere e offrire ai finali un segnale praticamente perfetto, quello stesso segnale proveniente da quello che, secondo me, è il pezzo forte dell'intero sistema: il Tube D/A Converter.
Credo di non aver mai ascoltato un convertitore di tale trasparenza e naturalezza, volendo fare un complimento da consumatore di vinili, sono portato ad affermare che non ho mai sentito un segnale digitale così analogico come quello offerto dal Tube Converter BFA.
La mia personalissima opinione è che sia proprio il convertitore BFA il vero cuore di questo stratosferico sistema audio, grazie all’elaborazione di un segnale d’origine di grande “bellezza” e “preziosità”. Poi, tutto il resto fa il proprio dovere alla stragrande, passando dal pre, ai finali e per finire ai diffusori: per un risultato finale che lascia a bocca aperta.
Conclusioni
Devo riferire altro? Sì, certo, chiacchierare con Bosko è stato piacevolissimo e molto interessante, i suoi progetti sono singolari ma, evidentemente, funzionali e ben realizzati visti i risultati ottenuti e di cui mi ritengo fortunato averne fatto esperienza in ambiente controllato. Spero tanto di poter effettuare una prova in casa del convertitore BFA.
Schema riepilogativo del sistema
Voto massimo ***** Spark, le scintille ReMusic
Timbrica: ***** | Naturale ed equilibrata. Voci e strumenti sia elettrici che acustici sono estremamente credibili e riconoscibili. La precisione tonale è da manuale, accompagnata da trasparenza e neutralità di emissione che immobilizzano nel punto di ascolto.
Dinamica: ***** | Macro immanente, presente e massiva. La pressione dinamica e l’impatto sonoro sono ai massimi livelli, paragonabili solo a quelli live. Micro di grandissimo valore per dettaglio e naturalezza di emissione.
La pressione sonora non mette a rischio l’affaticamento di ascolto.
Immagine: ***** | Enorme, plastica, proporzionata, tridimensionale. Il quadro sonoro risulta disegnato nei contorni con estrema precisione. Il palcoscenico musicale potrebbe assume connotazioni olografiche.
Emozione: ***** | Tantissima. Un sistema audio in grado di inchiodarti per ore all’ascolto.
R.R.
Vi racconterò di una giornata passata insieme a un uomo colto, che trasuda grande esperienza di vita, accompagnata dalle note di una bella colonna sonora, sia per quanto riguarda la selezione musicale, sia per quanto concerne l’ambientazione e l’impianto stratosferico che gli ha dato voce. Bosko Pjescic, patron di BFA, è una persona in gamba, affascinante per la vastità del suo sapere. Sfodera conoscenze enciclopediche in un inglese perfetto. È stato un vero piacere confrontarsi con lui su argomenti inerenti l’ascolto e la riproduzione della musica, per sconfinare nei meandri della storia e della filosofia. Una sorta di fil rouge che unisce tecnica e tecnicismi alle vicende umane in una sintesi perfetta tra necessità e aspirazioni.
Quando si incontrano persone di siffatto spessore intellettuale, viene naturale pensare che trasportino la loro maturità umana nella propria attività lavorativa. In fin dei conti ogni grande marchio in Hi-Fi ha alle spalle progettisti nei quali si riconosce e che conferiscono un’anima alle apparecchiature che producono. Per citarne solo alcuni, Saul Marantz prima e poi Ken Ishiwata per l’appunto proprio per Marantz, Ivor Tiefenbrun per Linn, Edgar Villchur, Roy Allison e Henry Kloss per Acoustic Research, Bjorn Erik Edvardsen ideatore del NAD 3020, l’amplificatore integrato più venduto di sempre, il colonnello Klipsch e via discorrendo… La chiave del successo in alta fedeltà non sta tanto nell’utilizzo della migliore componentistica, quanto invece nell’idea e nella filosofia progettuale che sostiene la natura di uno strumento. Prendiamo come esempio proprio il NAD 3020. Non utilizzava certamente i migliori condensatori esistenti sul mercato, ma quello che lo rendeva speciale era l’originalità progettuale e in definitiva la genialità che lo sosteneva.
BFA è un marchio relativamente nuovo, nato nel 2009 grazie alla iniziativa di Bosko Pjescic, Zdenko Zivkovic e Andria Sabolcki. Pjescic e Zivkovic provengono da Sonic Frontiers, che è poi diventata Anthem, quindi il pedigree audiofilo ci sta tutto… I prodotti BFA sono ora distribuiti in Italia da Aldo Zaninello di Extreme Audio ed è proprio nella sua sede che è stato possibile eseguire quello che mi piace pensare come il primo assaggio di queste elettroniche progettate in Canada e prodotte in Serbia.
Per l’occasione è stato utilizzato un dispiegamento di forze che Roberto vi ha già descritto e dalle sontuose casse MAAT. Bosko sostiene che tutte le sue elettroniche condividono un software che le integra perfettamente e che ne omogenizza il risultato contribuendo in maniera fondamentale alla caratterizzazione del sound. Sostiene che, per quanto riguarda la sorgente e il preampli, la soluzione valvolare sia la più adatta, mentre per ciò che concerne la spinta sia necessario il ricorso ai transistor. Nel Monoblock ce ne sono ben 20 coppie in grado di erogare la bellezza di 1000 watt su 4 ohm. Il Tube Preamp è “solo” linea. Sia la circuitazione del pre che quella dei finali è totalmente bilanciata. Se le MAAT sono pilotabili decentemente con soli 25 watt, figuriamoci cosa può succedere attaccandogli le bestie BFA… la dinamica è da paura. Il suono ti investe come uno tsunami e ti travolge con la furia di un concerto dal vivo. Del resto le MAAT sono in grado di proiettarti nel palcoscenico ideale e, sebbene l’impianto suoni alla grande, anche a volume moderato, viene voglia di spingere come dei dannati sulla manopola del volume perché si può resistere a pressioni sonore impensabili in virtù del fatto che la distorsione è inesistente.
Se vi trovaste sul circuito di Monza con una Ferrari da Formula 1 non credo andreste a passeggio, ma cerchereste di divertirvi il più possibile. È proprio quello che è capitato a me, avendo avuto il piacere di ascoltare la musica agli estremi delle possibilità tecniche attuali. È proprio un’esperienza particolare. Mentre l’emisfero audiofilo è lì che cerca di capire l’equilibrio timbrico, la qualità della riproduzione e tutti i parametri sui quali siamo abituati a valutare un normale impianto Hi-Fi, subentra di prepotenza l’altra metà del cervello, quella che ama la musica in maniera istintuale e viscerale, che si impadronisce del telecomando e si fa investire dal muro di suono che tutto il sistema è in grado di generare. Sensazioni uniche, alta fedeltà all’ennesima potenza, perché di più non ce n’è proprio. Se venissero i Pink Floyd a casa tua sarebbe quasi la stessa cosa.
Sono curioso di ascoltare il Tube Preamp nel mio impianto e resto in attesa che mi arrivi a casa per una recensione approfondita. Il resto, gli aspetti più squisitamente qualitativi dell’apparecchio, ve li descriverò più avanti, una volta che potrò esaminarli con calma nel mio contesto conosciuto. Me ne sono andato col piacere di aver guidato in pista la Ferrari…
V. S.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Tube D/A Converter
Impedenza d’ingresso: SPDIF 75ohm, XLR 110ohm
Guadagno: +18dB
Uscita: 12V/pp
Risposta in frequenza: 32kHz-192kHz
Formato digitale: 24bit/192kHz
Clock: 49,152MHz
Impedenza d’uscita: 240ohm
Dinamica: 132dB
THD+N: 0,1% a 1kHz
Voltaggio: 230V/115V 50/60Hz
Ingressi: 2 USB, 1 XLR, 2 RCA, 1 ottico
Colori e finiture: anodizzato nero o alluminio tagliato a diamante
Dimensioni: 446x160x410mm LxAxP
Peso: 24kg
Tube Preamplifier
Sensibilità d’ingresso: 0,5V/rms
Impedenza: 10kohm
Guadagno: +18dB
Attenuazione: -96dB a passi da 1dB
Uscita: 12V/pp
Risposta in frequenza: 10Hz-50kHz -3dB
Rumore d’uscita: 1mV/pp
Dinamica: 120dB
THD+N: 0.1% a 1kHz
Voltaggio: 230V/115V 50/60Hz
Ingressi: 4 XLR
Uscite: 2 XLR, 2 RCA
Monoblock
Sensibilità d’ingresso: 1,25V/rms 3,5V/pp
Impedenza d’ingresso: 10kohm
Guadagno: +29dB
Attenuazione: 0, -6dB, -12dB, -18dB
Potenza: 1.000W su 4ohm
Voltaggio di picco: 90V/pp
Risposta in frequenza: 10Hz-50kHz -3dB
Fattore di smorzamento: > 10.000
Rumore d’uscita: 1mV/pp
Dinamica: 120dB
THD+N: 0,1% a 1 KHz
Voltaggio: 230V/115V 50/60Hz
Ingressi: 1 XLR
Connessioni: Mundorf in rame puro OFC placcato argento diametro 8mm
Distributore ufficiale Italia: per informazioni contattare Extreme Audio
Prezzo Italia alla data della recensione:
Tube D/A Converter 17.800,00 euro + IVA
Tube Preamplifier 20.000,00 euro + IVA
Hybrid Monoblock 66.700,00 euro + IVA la coppia
Per ulteriori info: leggi qui l'intervista di approfondimento sulla circuitazione ibrida BFA