Ascolto diffusori Estelon XB

21.02.2020

Premesse

Amo i modelli Estelon perché hanno dei nomi brevi. Ma sono così brevi che a volte me li confondo… Per di più, le forme sinuose e torbidamente femminili di questi diffusori si assomigliano, quindi riconoscerli a colpo d’occhio è anche questione di frequentazione. Insomma, so di essere un vecchio maiale, ormai più vecchio che maiale, ma la sicura eleganza e il grande understatement delle realizzazioni Estelon secondo me hanno molto contribuito a renderle delle “instant classic” in relativamente poco tempo. Nate cronologicamente solo nel 2010, in appena una decina d’anni sono diventate già un’icona High End, immediatamente riconoscibili, un po’ come la sottile ma forte bellezza senza tempo di Audrey Hepburn nel passato o di Charlize Theron ai giorni nostri.

 

Io e l’amico Filippo avevamo ascoltato bene qui gli YB, a Caserta, presso il distributore italiano Luxury Group e nell’articolo trovate anche considerazioni varie sulla tecnica costruttiva e la storia Estelon. Qualche settimana fa abbiamo invece avuto la possibilità di provare meglio una coppia di Estelon XB direttamente nella sala d’ascolto di Maurizio, qui a Roma, una di quelle occasioni che mi fanno mangiare le mani per non avere personalmente a disposizione una grande sala, dove poter ospitare in pianta stabile diversi oggetti di riferimento di questa qualità, fattura e… dimensione!

 

Avevo già denunciato il mio amore platonico per i diffusori Estelon. Lo confermo e ripeto: sono quel genere di componenti Hi-Fi nato per essere messo di fronte agli occhi. Si inseriscono benissimo in ambiente – oltre che nell’impianto, per motivi che vedremo più avanti – perché sono fatti per questo, sono fatti per essere guardati. Averli di fronte al proprio sweet spot non stanca mai.

 

Costruzione e design

Partiamo quindi proprio dal loro aspetto esteriore per analizzare la squisita ricetta costruttiva di Alfred Vassilkov, progettista e fondatore Estelon da me anche intervistato qui: una ricetta semplice nell’idea e ispirata nella realizzazione, come quelle dei migliori chef.

Il composito a formula proprietaria di polvere di marmo e resine del cabinet permette di ottenere strutture a piacere, forme perfette nelle forme che si vogliono. Il cabinet risulta così essere contemporaneamente inerte ma relativamente leggero, facilmente lavorabile ed esteticamente splendido. A maggior ragione se richiesto nelle finiture extra quale ad esempio la Blue Cobalt Liquid Gloss degli esemplari in prova: una vera libidine alla vista e al tatto.

 

I driver, gli altoparlanti, sono tutti invariabilmente Accuton. Si parla quindi di grande coerenza timbrica all’ascolto, non una cosa così scontata, e di estremo rigore alle misure strumentali insieme. Tutti e tre i modelli utilizzati per le singole porzioni di frequenze sono caratterizzati da ridotto accumulo di energia, buon trasferimento di calore, equipaggi mobili ultrarigidi, un'elevata capacità di escursione per bassi valori di compressione acustica e distorsione. I driver sono sempre accoppiati e prerodati prima di essere montati.

 

Il woofer è inoltre posizionato vicino al pavimento e la frequenza di incrocio è impostata a 100 Hz, dove la lunghezza d'onda è 3,14 m. Se la vostra stanza vi consente la corretta formazione delle frequenze sotto i 100 Hz, in ambiente domestico non vi sarà possibile localizzarne il punto di emissione, anche se laterale, a tutto vantaggio di un profilo frontale del cabinet molto più ridotto. Per motivi simili, il midwoofer è invece posizionato sopra il tweeter, per allontanare il più possibile l'effetto di rinforzo del pavimento, per aumentare l'articolazione e la definizione del mediobasso.

 

Il crossover, a tutti gli effetti “l’ingrediente segreto” della cucina Estelon, quello che definisce tempi e modalità della preparazione del suono, è un semplice secondo ordine, a tutto favore della complessiva naturalezza di emissione. Dotato di cablaggio interno Kubala-Sosna, è composto da condensatori ibridi in teflon e induttanze in aria Mundorf, utilizza connettori WBT ed è disposto in un contenitore separato dal vano di carico acustico interno del diffusore, per disaccoppiarlo dalle sue vibrazioni ed evitare effetti microfonici.

 

Come, direte voi, tutto qui? Beh, sì, l’arte e il genio di alcune tra le migliori ricette alla fine sta proprio in questo: pochi ingredienti selezionati, di qualità assoluta, messi insieme in modo sopraffino. Se poi il piatto stellato non vi piace o gli siete contrari per principio, c’è sempre McDonalds: ognuno è libero di farsi del male come vuole.

 

Anche perché il servizio e la cura Estelon non si esauriscono nella maestria del cuoco. Dobbiamo considerare anche la valigetta di punte, rotelle, guanti e liquidi per la pulizia e la manutenzione in dotazione – vedi foto della gallery immagini – e persino l’imballaggio, normalmente sottovalutato o misconosciuto, ma reso in questo caso un capolavoro a sé stante. Si tratta di un flightcase di adeguate dimensioni che, con la sua sola apertura, rende disponibili i diffusori già poggiati a terra. Da perfettamente imballati a pronti per essere posizionati in una sola mossa e… viceversa!

 

Estelon XB

 

Ascolto

Ma solo perché gli ingredienti sono di pregio, il piatto offerto da questo diffusore sarà di gran gusto se non eccezionale? Ora andiamo a scoprirlo. Come anticipato, le prove d’ascolto si sono svolte nell’impianto di Maurizio Fava, che per sommi capi trovate riassunto qui. Alle sue fonti e amplificazioni ho aggiunto l’accoppiata di DAC212 e AMP212 DiDiT, di passaggio in redazione perché prossimamente in prova, uno scherzo da circa 8,5k euro.

 

Vi ho già detto che nelle intenzioni del costruttore questi diffusori sono degli XA in scala, più adatti ad ambienti ridotti? Beh, non si direbbe… Il soundstage denuncia fin da subito un notevole senso di profondità. Ogni strumento ha una presenza propria ben definita e un corpo tridimensionale veramente ragguardevole, impressionante.

 

Cominciando dall’alto, non sono per niente d’accordo con chi ha scritto che queste Estelon danno il meglio di sé sulle voci femminili: è un insulto al progettista, come dire che uno strumento musicale è privo delle ottave inferiori, che invece dovrebbe poter emettere. Le XB hanno invece quella sottile e astuta “leggerezza” sul medio basso che permette quindi di rendere molto intelligibile il medio e ben articolato il basso

In altre realizzazioni ho dovuto constatare che il tweeter a cupola rovesciata in ceramica Accuton può suonare duretto, anche fastidioso. Il fatto che il suo picco di risonanza sia posto ben al di là dell’udibile non mi tranquillizza affatto. Leggiamola così: anche per le alte frequenze, come per le medie e le basse, i componenti in ceramica tendono a essere estremamente rivelatori. Quindi, sulle Estelon abbiamo ottenuto rispettivamente degli acuti deliziosi con il miele del finale a valvole Conrad-Johnson MV 52, definiti e tersi con il DiDiT AMP212 in classe D e un pelino ruvidi in certe situazioni con i bipolari dell’Electron Kinetics Eagle 2a, che però nascondeva molto grazie alla sua impronta sonora virata sul caldo.

Questa stizzosità degli altoparlanti può dipendere anche dal rigoroso accoppiamento dei diffusori al pavimento, quindi scatta il semplice consiglio di pratico buon senso: usate le punte, magari poggiate anche su una tavoletta di legno sotto il diffusore, ma lasciate perdere se non per dei trasferimenti volanti le rotelle in dotazione, molto utili alla bisogna ma che tendono a mortificare le prestazioni degli Estelon.

 

Come linea di condotta, alla fine della fiera, sappiate che la personalità sonora dell’amplificazione verrà inesorabilmente espressa con questi diffusori. Dove la gamma media – magica è dir poco – non ne andrà a risentire se non in sfumature e una volta affrontati i caveat degli acuti, arriviamo a parlare allora dei bassi, che hanno un potenziale veramente definitivo. Con un minimo di 3,5 ohm a 50 Hz alle XB dovete dare loro della buona birra e qui ci sarebbero stati bene gli inesorabili 400 watt per canale su 4 ohm dell’ItaliAcoustic HS-1, che tanto si era distinto nella prova delle YB. Consiglio quindi di pilotare gli XB con qualcosa che abbia contemporaneamente grinta e potenza, capace al tempo stesso di calore e dettaglio, il classico pugno di ferro in guanto di velluto, come sanno e possono essere questi Estelon.

Il woofer è inoltre posizionato vicino al pavimento e la frequenza di incrocio è impostata a 100 Hz, dove la lunghezza d'onda è 3,14 m. Se la vostra stanza vi consente la corretta formazione delle frequenze sotto i 100 Hz, in ambiente domestico non vi sarà possibile localizzarne il punto di emissione, anche se laterale, a tutto vantaggio di un profilo frontale del cabinet molto più ridotto. Per motivi simili, il midwoofer è invece posizionato sopra il tweeter, per allontanare il più possibile l'effetto di rinforzo del pavimento, per aumentare l'articolazione e la definizione del mediobasso.

 

Conclusioni

La coerenza paga. Come abbiamo visto, l’idea progettuale di base, quella di mettere degli altoparlanti come gli Accuton, così esasperati per caratteristiche ed esigenti per prestazioni, nelle migliori condizioni possibili per funzionare, avvolgendoli inoltre di bellezza che, in questo caso, si può tranquillamente dire oggettiva, ha sicuramente il suo perché: all’ascolto e alla vista.

 

Va da sé: man mano che aumentate le dimensioni degli Estelon, aumenta il senso di immanenza della musica riprodotta. Me lo confermano ad esempio gli ascolti delle Forza fatti al passato Monaco High End, ma è proprio la ricetta di base, quella che abbiamo descritto poche righe sopra, che non cambia e contemporaneamente fa la differenza. Infatti, anche per queste Estelon XB – come già per le YB e a questo punto probabilmente per tutta la produzione Estelon in genere – diventa cruciale l’interfacciamento con l’amplificazione, che deve essere come detto potente e controllata, per gestire e fare esprimere al meglio i bassi, ma anche gentile e trasparente sugli acuti, per farne esprimere tutto il potenziale. Ma son “problemi” che vorrei avere io, signora mia! Questo è una delle piccole o poche qualità dell’essere audiofili, la capacità di sperimentare e ottimizzare un componente con delle indubbie qualità.

 

Questi diffusori sono dei campioni nel loro genere, quello della bassa efficienza, dove a fronte di un relativo “distacco” nel modo di porgere l’evento sonoro, si ottengono controllo e precisione timbrica, trasparenza e dettaglio, rigore ed equilibrio. Le Estelon XB sono quindi un sicuro investimento in qualità costruttiva e musicale. Manterranno il loro valore per come suonano, nonostante le attenzioni che richiedono, anche perché a questo livello si parla giustamente di auto da corsa, non da tragitto casa-ufficio, e per la loro bellezza, che le ha rese fin da subito degli evergreen.

 

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Tipologia: diffusore passivo a tre vie e sospensione pneumatica

Altoparlanti: 1 woofer 8,7″ Accuton a cupola di sandwich ceramico, 1 midwoofer 6,25” Accuton a membrana ceramica, 1 tweeter 1” Accuton a cupola ceramica invertita

Cablaggio interno: Kubala-Sosna

Risposta in frequenza: 22-30.000Hz

Potenza applicabile: 150W

Impedenza nominale: 6ohm, con minimo di 3,5 ohm a 50Hz

Sensibilità: 87dB/2,83V

Potenza minima applicabile: 30W

Cabinet: materiale composito a base di marmo

Dimensioni: 420x1260x590mm LxAxP

Peso: 69kg

Ambiente sonorizzabile: 20-50mq

 

Distributore ufficiale Italia: al sito Luxury Group

Prezzo Italia alla data della recensione: 30.000,00 euro in finiture standard, 31.000,00 euro per le finiture extra come la Blue Cobalt Liquid Gloss degli esemplari in prova

Sistema utilizzato: vedi sia l'articolo che l'impianto di Maurizio Fava


Dall'alto in basso e da sinistra a destra: la meccanica CEC TL51X, il DAC/pre DiDiT DAC212, il finale DiDiT AMP212, il pre Conrad-Johnson PV10A e il finale Conrad-Johnson MV 52.
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Le Estelon XB in mostra e ascolto nella sala Luxury Group del Roma hi-fidelity 2019.
Le Estelon XB in mostra e ascolto nella sala Luxury Group del Roma hi-fidelity 2019.
Le Estelon XB in prova nell'impianto di Maurizio Fava accompagnate dalle elettroniche
Le Estelon XB in prova nell'impianto di Maurizio Fava accompagnate dalle elettroniche "ospiti".
di Giuseppe
Castelli
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