Bobbie Nelson and Amanda Shires | Loving You

13.10.2023

Ci sono dischi che vengono talora ingiustamente sottovalutati o addirittura ignorati dal pubblico. Spesso non ci sono vere e proprie ragioni attendibili dietro questi comportamenti, trattandosi il più delle volte del risultato di impressioni superficiali o di sensazioni “a pelle” che non si accompagnano a reali motivazioni critiche. Loving You di Bobbie Nelson e Amanda Shires potrebbe essere proprio una vittima ideale di questi pregiudizi perché, al di fuori di una cerchia ristretta di aficionados, rischia di non essere compreso per il suo effettivo valore o addirittura di essere liquidato con supponenza. L'album possiamo leggerlo come un omaggio che la cantante e violinista Amanda Shires ha dedicato a Bobbie Nelson, pianista e sorella del più famoso Willie, morta l'anno scorso alla bella età di novantuno anni. Ma prima di questo decesso le due musiciste, entrambe texane, hanno fatto in tempo a realizzare insieme un lavoro coeso, acustico, basato fondamentalmente sul pianoforte lineare e pulito della Nelson e sulla voce limpida e potente della Shires. Non ci sono brani di loro composizione, escludendo il piano-solo della title-track Loving You. Si è preferito invece sfogliare l'American Song Book dando inoltre una nuova voce a una serie di brani classici della tradizione pop, gospel e country statunitense. Ma ciò che ha accomunato le due artiste, oltre i natali texani, non è stata certo l'età. Due generazioni diverse, in quanto la Nelson era nata nel 1931 mentre invece la Shires è del 1982. Però, entrambe autodidatte, si son fatte le ossa attraverso l'esperienza e la passione per la loro musica. Bobbie con la Nelson Family insieme al fratello Willie e con una serie di esibizioni in locali vari ed eventuali, passando dalle chiese ai meno devoti ambienti honky-tonk. Amanda, dal canto suo, è cresciuta con i Texas Playboys di Bob Wills, ai quali si unì quando aveva solo quindici anni, e ha realizzato una serie di collaborazioni come quelle con il cantautore Rod Picott e col marito Jason Isbell, vantando inoltre un curriculum di otto album da titolare dal 2005 al 2022. Ma c'è di più. L'aver assistito all'età di sedici anni a un concerto live della Nelson proprio in Texas è stato, per la cantante e violinista di Lubbock, una sorta di rivelazione sul ruolo chiave che poteva avere una musicista in un sistema, ai tempi, prettamente maschile come quello organizzato attorno alla musica country.

 

Loving You non è partito originariamente come progetto di un vero e proprio album, dato che le due musiciste si erano trovate per registrare ad Austin un brano molto amato da entrambe, cioè quell'Always on My Mind reso celebre da Elvis Presley nel 1972 e poi anche da Willie Nelson. L'occasione però di lavorare insieme e l'entusiasmo conseguente, ha suggerito loro di selezionare altri brani per poi finalmente raccoglierli tutti in un lavoro più complesso. Il risultato di questa collaborazione è una sequenza di pezzi realizzati con spontaneità e semplicità, qualità che forse potrebbero pagare pegno nell'ambito di musiche più sofisticate – come il jazz, ad esempio – ma che funzionano perfettamente all'interno di un country-pop elegante, limpido e intenso come questo. Si percepisce quindi il divertimento, la rilassatezza e – certamente non ultima – la preparazione tecnica ad hoc necessaria, senza inseguire virtuosismi eccessivi, a una musica di tale assetto.

 

La componente strumentale, oltre al pianoforte della Nelson e alla voce più il violino della Shires, si affida a Lawrence Rothman alla chitarra, alla coppia di bassisti Chris Maresh e Quantin Flowers, a Todd Lombardo al banjo e alla chitarra e a una selezione di tre batteristi, cioè Chris Powell, Jay Bellerose e Freddie Fletcher, figlio della stessa Nelson. Completa il quadro anche un inserto orchestrale d'archi per altro utilizzato con buon senso della misura.

 

Bobbie Nelson and Amanda Shires - Loving You

 

S'inizia con un classico di Billy Talmadge, portato al successo da Ernest Tubb e i suoi Texas Troubaudors nel 1965, Waltz Across Texas. Un tipico valzerone con i suoi ¾ ben sottolineati, con il piano molto armonico, la voce intonatissima della Shires e una batteria che sottolinea semplicemente il tempo sul rullante. La melodia viene poi ribadita dall'insieme orchestrale degli archi, offrendoci l'impressione di una festa danzante, allegra e frizzante come una notte di mezza estate.

Segue la già citata Always on My Mind composta dalla triade James, Christopher & Carson, un'autentica spremuta di romanticismo pop. Pianoforte cristallino ed essenziale con gli archi di sottofondo, ma la voce di Shires, pur con tutte le buone qualità naturali che possiede, insiste un po' troppo con i suoi vibrati sulle note alte, rischiando a tratti di essere stucchevole. Si poteva, forse, rendere il brano un po' meno zuccheroso…

Old Fashioned Love è una composizione scritta originariamente nel 1939 da Frank Loesser & Fritz Miller di cui ricordiamo la versione di Merle Haggard del 1970. Un brano generosamente e onestamente country, costruito sul classico 2/4 di molte canzoni del genere. Brilla il violino della Shires, puntuale, preciso e contrappuntato dalle note saltellanti della Nelson. L'accompagnamento non è minimale ma punta al sodo, la melodia è insidiosa, il tempo è sufficientemente veloce per rialzare il tono dell'umore dopo il brano precedente.

Quando tocca a Summertime, il classico dei classici tratto da Porgy and Bess e firmato – occorre ricordarlo? – dai fratelli Gershwin, tocchiamo il punto, secondo me, meno brillante dell'album. La Nelson toglie tutte le estensioni agli accordi di piano, limitandosi a suonare quasi esclusivamente le triadi, maggiori e minori, aggiungendovi solo le settime del caso. Ciò che ne risulta è senz'altro conforme all'espressività country dell'album ma, insomma, il brano soffre un poco di claustrofobia armonica. Gli inserti vocali di Willie Nelson sono forse superflui però mi piace il violino della Shires, che tenta di scuotere la traccia con qualche vaga dissonanza e una certa aggressività sulle corde, coadiuvata da qualche strappo di chitarra elettrica. La voce è ben condotta ed espressiva quanto basta.

Angel Flying Too Close to the Ground è di Willie Nelson, datata 1979, faceva parte del soundtrack del film Honeysuckle Rose diretto da Jerry Schatzberg, in Italia uscì col titolo Accordi sul palcoscenico, dove lo stesso Nelson era protagonista. Questa canzone ha conosciuto un mare di versioni, tra cui quelle di Neil Young, di Bob Dylan, di Steve Forbert, di Allison Kraus oltre a una trentina di altri esecutori. La Shires offre il meglio di sé spianando le sue corde vocali, forte comunque di un'intonazione e di una sicurezza come se ne ascoltano di rado. Bello il piano che ci lavora sopra ricamandone una cornice sobria ma efficace.

 

Bobbie Nelson and Amanda Shires

 

Poi è la volta di un brano stupendo di Kahn, Schwandt & Andre, l'arcinota Dream a Little Dream of Me, scritto nel 1931. Anche in questo caso le versioni dello stesso non si contano ma è doveroso ricordare quelle di Frankie Laine, della Fitzgerald e Armstrong, Doris Day, Dean Martin. Ma, soprattutto, per quelli della mia generazione, l'indimenticabile tratteggio che offrirono i Mama's and Papa's nel 1968. E se il punto meno luminoso è stato Summertime, quello migliore in assoluto sia come interpretazione delle due artiste che come accompagnamento d'archi è proprio quest'ultimo Dream... cantato superbamente bene, suonato al piano in modo altrettanto valido e ribadendo inoltre la bontà dell'orchestrazione, condotta in questo frangente con taglio impeccabile.

Tempted and Tried, conosciuta anche come Farther Along, è un brano scritto da Stevens & Warren verso la fine degli anni '30, probabilmente cucito sullo scheletro di una ballata tradizionale. Voce e piano potrebbero bastare a sé stessi ma cosi non è, con l'intervento degli archi questa volta un po' fuori dalle righe che appesantiscono non poco una melodia molto semplice e dalla struttura lineare. Acuto finale nel canto della Shires, magari non indispensabile ma che dimostra tutta la potenza della sua voce.

La Paloma è una composizione del musicista basco Sebastian Yradier, una habanera del 1852, una danza di provenienza cubana, simile al tango, che si diffuse soprattutto in Spagna nel XIX secolo. Il motivo principale è sostenuto dal pianoforte, come sempre estremamente pulito e sensibile al tocco variabile della Nelson ma con la partecipazione notevole del violino della Shires e un accompagnamento ritmico essenziale. In definitiva, un brano reso nell'insieme in maniera eccelsa.

Loving You, che intitola l'album, è stato composto dalla Nelson ed è affidato al piano solo della stessa autrice. Si tratta di un pensiero musicale incantevolmente sereno che si sviluppa senza fretta sotto le dita dell'artista texana. Il pianismo della Nelson non è virtuosistico, le strutture armoniche non sono ricercate, ma colpiscono nel profondo e questo credo che sia, per ogni musicista indipendentemente dal genere espresso, il raggiungimento di quel segreto accesso all'anima individuale che rimarca ogni buona attività creativa.

Infine, si chiude con un gran classico di Harold Arlen ed E.Y. Harburg, Over the Rainbow, interpretata originariamente da Judy Garland per il film Il Mago di Oz, del 1939. Grande intervento vocale della Shires che tuttavia si fa preferire per le note meno acute rispetto a quelle più insistite al limite della sua estensione vocale. Pianoforte sempre forse troppo essenziale, accordi in forma triadica quasi costantemente senza estensioni che spaziano dalla forma maggiore a quella minore, ma questa era la cifra stilistica della Nelson, comunque ottima per questo tipo di musica. Archi a profusione, in questo caso fin troppo presenti, a mio giudizio.

 

Bobbie Nelson and Amanda Shires

 

Loving You, come accennato all'inizio di questa recensione, è un album che non dovrebbe essere trascurato. E mi rivolgo proprio ai jazzofili e ai rockettari che d'istinto sanno talvolta essere molto critici nei riguardi di una musica come questa, dai forti connotati country-pop. La coppia Nelson-Shires abita un dorato tabernacolo fatto di pathos e di un piacere quasi fanciullesco nel riproporre vecchi brani, senza porre maniacale attenzione ai particolari e riuscendo a smuovere il fondo della nostra anima per risvegliare tutte quelle semplici emozioni di cui, in fondo, abbiamo sempre un gran bisogno.

 

Bobbie Nelson and Amanda Shires

Loving You

CD e LP Ato Records
Reperibile in streaming su Qobuz 24bit/96kHz e Tidal 16bit/44kHz

di Riccardo
Talamazzi
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