Cavi White Gold Stradivari Reference

27.04.2015
White Gold Stradivari Reference
White Gold Stradivari Reference

La tesi più comunemente accettata sui cavi audio sostiene che essi possano solo sottrarre e che in ogni caso si limitino a ridurre in qualcosa il segnale elettrico originale. Questa teoria mi ha sempre lasciato perplesso. Essa non spiegherebbe perché alcuni cavi accentuino determinate gamme di frequenza e ne attenuino altre. Altri cavi, altresì, suonano equilibrati su tutto lo spettro e magari fanno anche suonare più forte l'impianto. Il concetto stesso di segnale elettrico originale andrebbe poi indagato in tutte le sue note e meno note sfaccettature, perché senza un riferimento ben preciso la tesi mi pare quanto mai opinabile. Del resto, a tutti gli effetti, anche le apparecchiature di misura fanno uso di cavi. Bisognerebbe dunque avere a disposizione un riferimento, un cavo “perfetto” capace di far passare il segnale elettrico audio nella sua interezza, senza alcuna modifica. Ora, tale cavo “perfetto” semplicemente non esiste e non può esistere, a meno, forse, di non poter operare a temperature prossime allo zero assoluto, in condizioni di superconduttività, e pure così non sarebbe garantita l'assenza di interferenze dall'esterno. Comunque, per andare al sodo, vi anticipo che i cavi White Gold Stradivari Reference, di cui andiamo a discutere in queste note, mi sembrano quanto di più vicino al cavo “perfetto” abbia mai sentito. Ma ciò ha un suo prezzo, non indifferente, peraltro.

 

Estetica e funzionalità

I cavi in esame esteriormente non sono fatti per impressionare. La fattura è artigianale e negli esemplari testati non appare particolarmente curata esteticamente. Non che personalmente m’importi granché dell'estetica di un cavo, visto che, una volta connessi all'impianto, generalmente spariscono alla vista. Tuttavia, dato il costo…

La sostanza sonica – che per me in un cavo è ciò che importa in maniera preponderante, insieme, anche se in misura minore, alla affidabilità, alla funzionalità dei connettori e alla manovrabilità – c'è. Ed è tanta. Gli spessori non sono particolarmente esasperati e la flessibilità è piuttosto buona, rendendo le operazioni di montaggio in impianto abbastanza semplici. Qualche problema potrebbe avvenire con componenti leggeri, tipo piccoli DAC o piccoli pre phono, in cui il peso non proprio piuma dei cavi potrebbe causare sbilanciamenti e spostamenti indebiti. Peraltro ritengo piuttosto improbabile che tali oggetti vengano associati a questa categoria di cavi. E comunque si possono sempre appesantire i componenti leggeri con opportuni pesi e munirli eventualmente di piedini antislittamento.

 

Suono

Tutte e tre le tipologie provate, ovvero alimentazione, segnale e potenza, suonano molto bene. L'impianto acquista in espansione della scena su tutti e tre i piani sonori, la gamma di frequenza si ampia sia in basso che in alto, l'intellegibilità migliora, anche la dinamica si accentua, con attacchi rapidissimi e rilasci giusti. La sinergia e la complementarietà usando contemporaneamente le tre tipologie è ottima e si ottengono risultati spettacolari, in precedenza da me mai raggiunti, in termini di presenza e “palpabilità” dell'evento musicale riprodotto. Prese singolarmente le tre tipologie si comportano sempre bene, ma la prestazione complessiva dipende da cos'altro c'è nell'impianto. Ad esempio, l’alimentazione funziona molto bene con ampli a stato solido, meno con valvolari. Occorrerebbe quindi parlare di paragoni e confronti, argomento spinosissimo e scivolosissimo, visto le tante, troppe, variabili in gioco, a cominciare dall'inattendibilità della procedura attacca&stacca immediata. Me la potrei cavare dicendo che – e soppesando tutto – alla fine le mie configurazioni di riferimento, dal costo risibilmente inferiore ai White Gold, non mi fanno lamentare troppo e continuo a conviverci volentieri, anche dopo essermi “abituato male” per aver sentito uno dei livelli massimi di qualità del settore cavi audio in circolazione. Tuttavia, cavi di prezzo molto ma molto inferiore ai WG non suonano in maniera così abissalmente dissimile e sono comunque in grado di dare esperienze di ascolto molto soddisfacenti. Ma se cercate la prestazione assoluta…

 

Conclusioni

I White Gold sono dei tipici rappresentanti della logica cost no object, nessuna obiezione al costo, in decisa contrapposizione a una logica di attenzione al rapporto qualità/prezzo. Il mio impianto suona, come ho detto, come non ha mai suonato prima, ma sono piuttosto convinto che suonerebbe ancora meglio se i soldi che costano i White Gold li spendessi in componenti elettronici migliori. Qui è il punto. Probabilmente i possessori di impianti estremi non farebbero i miei stessi ragionamenti, me ne rendo conto e questo del resto è il motivo dell'esistenza di queste categorie di apparecchi. Per la grandissima maggioranza dei comuni mortali dalle risorse limitate i White Gold rimangono invece un sogno. Personalmente sono molto felice di aver avuto la chance di averli ascoltati con attenzione e che essi esistano. Anche perché mi hanno dato un'idea più precisa di cosa possano arrivare a fare dei cavi audio. Anche se sono molto al di là del mio plausibile campo di scelta economica.

 


Distributore ufficiale Italia: al sito Extreme Audio
Prezzo Italia alla data della recensione:

alimentazione con terminazioni Oyaide dorate da 1.5m 3.390,00 euro

segnale terminazione RCA da 1,5m: 3.090,00 euro
potenza monowiring con terminazione a forcella dorata da 2,5m 6.280,00 euro

Sistema utilizzatoall’impianto di Fabio "Perplesso" Barbato

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