Clamp per giradischi Nasotec VEM

16.04.2018

L’eccellente articolo ReMusic che trovate qui analizza il comportamento delle vibrazioni in ambito Alta Fedeltà. Fortemente voluto dal Direttore e realizzato con grandi capacità divulgative da Gennaro Muriano, mi offre un ottimo gancio per presentare un accessorio che, nella maggior parte dei casi, nasce proprio per essere impiegato nella gestione delle stesse.

 

L’oggetto in questione è prodotto dalla coreana Nasotec, azienda brillantemente impegnata nella progettazione di articoli ausiliari ai set analogici. Si tratta di un clamp per giradischi, nomato ambiziosamente Nasotec VEM, ovvero Vibration Extinction Mechanism. Notoriamente il giradischi, proprio in virtù della varietà e della combinazione dei componenti, attivi o inerti che siano, costituisce un luogo dove si concentrano, incrociano, intersecano, mescolano e sovrappongono quantità enormi di vibrazioni, caratterizzandosi, ogni flusso, con frequenze di risonanza di diversa intensità. Alle vibrazioni generate dall’apparato meccanico in moto – motore, trasmissione, unità rotante, perno, braccio – in sintonia con il corpo statico – base, piedi, supporto d’appoggio – si aggiungono quelle provenienti dall’aere, che non sono da meno per presenza e vigore. Dobbiamo anche porre attenzione al fatto che il lavoro di lettura viene eseguito da un rilevatore con straordinarie capacità di captazione, ma che non presenta, ahimè, alcuna dote di discernimento tra impulsi buoni – il segnale inciso nei solchi del disco – e cattivi – le risonanze e i rumori generati dalla macchina e dall’ambiente. Questi ultimi hanno la tendenza a insinuarsi, per trasmissione tra materiali in contatto, nei solchi stessi del vinile, per arrivare a essere “letti” alla stregua di un segnale musicale e conseguentemente amplificati e riprodotti, immuni da qualsiasi intento di filtraggio o isolamento, attraverso i diffusori.

 

Premesso che ritengo utopica l’idea di poter estinguere le vibrazioni nocive, le strade per attenuarne l’effetto contaminante sul segnale elettrico sono fondamentalmente tre, da percorrere contestualmente: utilizzare materiali costruttivi nobili, ovvero naturalmente poco risonanti, disaccoppiarli e, laddove non si presentano le condizioni, armonizzarli con una vera e propria accordatura. Esiste anche una mia quarta via, alquanto eretica e difficile da realizzare industrialmente, che non intendo diffondere, essendo fonte di divertente sperimentazione e, virtualmente, materia progettuale.

Sinteticamente il tutto può riassumersi nella teoria di annullare qualunque contatto tra il disco e i due elementi immediatamente solidali, ovvero il piatto rotante e il perno centrale. Ideale sarebbe anche pensare di isolare il braccio, ma qui entriamo in territorio complicato.

 

Ora bisogna cercare di capire come si colloca funzionalmente un clamp. Non ho ricordo di simili oggetti che fossero parte integrante dei giradischi costruiti negli anni ‘60/70, ovvero in epoca pre-digitale. Non fanno eccezione neanche i giradischi professionali, EMT su tutti, che, però, denotano un livello costruttivo veramente al top. Attualmente, con una produzione di giradischi senza precedenti, è contestualmente progredita l’attenzione agli accessori, tra i quali il clamp assume una posizione primaria, andandosi a collocare in un punto dove convergono tre soggetti dinamici fondamentali, perno, piatto e disco.

Ne esistono di molteplici forme, dimensioni, sostanze e caratteristiche. Sembra impossibile trovarne uno che sia universale, in ragione della varietà delle masse, dei sistemi di rotazione (puleggia, cinghia, trazione diretta), della filosofia progettuale (rigido, sospeso) e del materiale costruttivo dei giradischi. Appare evidente, ad esempio, che sarebbe deleterio utilizzare un clamp molto pesante su un giradischi sospeso, perché ne altererebbe l’elasticità e quindi la natura. Ugualmente contradditorio sarebbe l’adozione di un clamp pressante quando il piatto si presentasse accessoriato con un tappetino disaccoppiante. Ma anche la funzione specifica del clamp stesso ne determinerà la scelta, a seconda che venga concepito come peso spianatore di dischi ondulati, come collettore e smorzatore di risonanze, ovvero come morsa bloccante. J.A. Michell, per citare un marchio, adotta un clamp molto leggero, che a mezzo di un serraggio a vite, sviluppa una forte pressione sulla parte centrale del disco, tanto da appiattirlo in totale aderenza con il piatto rotante. Alcuni marchi prediligono il semplice appoggio, di alta o bassa massa, in metallo, legno, grafite, ibrido, altri ancora ne sconsigliano l’uso.

Sul mio giradischi DaVinciAudio Unison One, che ha un piatto di 23 kg rotante su perno magnetico, impiego diversi clamp di peso medio-basso – Audio Tekne, ART, Audio Silente – prevalentemente in grafite ad alta densità, universalmente nota per le qualità di dissipazione delle vibrazioni.

 

Nasotec VEM

 

Con queste premesse ho quindi sperimentato con molto interesse il Nasotec VEM, che si presenta guasconamente con il titolo di estintore delle stesse. Cominciamo col dire che è un oggetto bellissimo, esteticamente il più bel clamp che io conosca, gradevolissimo al tatto, con la sua superficie nero lucida. Ricorda vagamente un fungo con una linea Hi-Tech. Non è, a dispetto della maggioranza, un monoblocco, bensì un oggetto metallico composito, frutto di un’ingegnerizzazione molto interessante. Al modulo base/perno viene contrapposta una calotta rovesciata, con cappello serrato a vite, disaccoppiata a mezzo di una sferetta in ceramica situata all’apice del perno stesso, così da poter ruotare indipendentemente dalla base che poggia sul disco.

 

Nasotec VEM

 

All’interno è stata ricavata una cavità formata da due compartimenti separati da un diaframma in acciaio fissato con un bullone di rame, preposto al trasferimento delle risonanze. Ognuno dei compartimenti contiene due tipi di materiale smorzante. Se si scuote il clamp se ne può udire il suono, come se ci fosse una graniglia, molto similmente a una piccola maracas. Il peso complessivo ammonta a 430 g. Viene offerto anche un o-ring in silicone, da interporre tra la base e la superficie del disco, al fine di proteggerla.

 

Nasotec VEM

 

L’azienda esibisce con orgoglio i grafici testimoni dell’efficacia dell’elemento. In assenza del clamp, viene enfatizzata la nocività inquinante delle basse frequenze, rappresentate da una serie di picchi molto elevati e mancanza di equilibrio, che, con lo stesso a regime, invece, risultano notevolmente ridimensionati e riportati a una condizione di bilanciamento.

 

Gli effetti attestati dalle misure sono ampiamente riscontrabili all’ascolto, in proporzione al grado di risoluzione che è in grado di esprimere il proprio giradischi. Il primo carattere che emerge è la trasparenza. La musica acquista vitalità e freschezza. L’improvement sonoro è generale, non riguarda porzioni particolari. Si registra una tangibile riduzione delle asprezze e delle piccole distorsioni. Le percezioni sono molteplici: inerzia, stabilità, armonia, misura, proporzione. Certo, in gran parte opera del DaVinci, ma il tutto è affinato dall’ottimo lavoro del Nasotec VEM, che agisce in sintonia con l’apparato meccanico del giradischi a guisa di compendio, di supporto silenzioso, ma efficace, di spalla di lusso, pronta a intervenire laddove il protagonista riveli qualche leggera defezione. Comunque contribuisce al progresso della messa a fuoco a beneficio dell’intelligibilità della tracciatura. Ogni passaggio diviene più vivo e realistico. Il soundstage è fenomenale e i dettagli emergono con una chiarezza sbalorditiva. Il suono appare corporeo. Le voci si diffondono rilassate, distese, ma più ricche di particolari, modulazione e timbro. L’azione del nostro si manifesta in maniera chiara e inequivocabile. La accresciuta solidità del basso, la migliore definizione, l’ariosità, la musicalità complessiva sono effetti evidenti, impreziositi dal fatto che non si registrano alterazioni del profilo sonico essenziale del giradischi.

 

Ho apprezzato molto il clamp Nasotec. Ha dimostrato sul campo che tutti i giradischi, anche quelli di altissimo livello, hanno margini di miglioramento molto ampi. Mi ha oltremodo confortato costatare che, se è vero che esistono molte aziende, la Nasotec in prima fila, che investono risorse in ricerca e progetti di questo genere, l’analogico è vivo, sano e solido. Diffidate di coloro che lo raccontano come una reliquia. Resta il sistema più autentico e appagante per ascoltare musica e offre anche a chi è fuori dal cerchio audiofilo un metodo stimolante e dinamico di approccio alla riproduzione musicale.

 

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Sistema integrato VEM - Vibration Extinction Mechanism progettato per assorbire le vibrazioni indesiderate, associate alla riproduzione dei dischi in vinile

Peso: 430g

Dimensioni: piastra base diametro 80mm, altezza 62mm

Accessorio: supporto o-ring in silicone

 

Distributore ufficiale alla data della recensione: al sito Highend City, versione inglese del sito Nasotec 

Prezzo alla data della recensione: 260,00 USD

Sistema utilizzato: all'impianto di Giuseppe Trotto



DIRITTO DI REPLICA | LA PAROLA AL PRODUTTORE


All record clamps are having weight and they flatten the LP and suppress the vibration. Our record clamp has one more additional function. It is vibration elimination like a vacuum cleaner. Vibration is also the frequency of strong energy and not disappear immediately and effect to the other vibrations. The best way is eliminating vibration right away when happened. Nasotec VEM is can do it effectively.


Dong-chan Son, 17/04/2018

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