S.M.S.L. è l’abbreviazione di Foshan ShuangMuSanLin Technology Company, una società relativamente giovane fondata nel 2009 e con sede a Shenzhen in Cina. Specializzata nella progettazione di DAC audio, amplificatori stereo per cuffie e amplificatori di potenza, SMSL, di qui in poi per brevità senza punti, può contare su di un proprio team di ricerca e sviluppo e produzione. Come per molti altri produttori cinesi il catalogo è particolarmente affollato, di soli DAC se ne contano… ventinove. Sì, avete letto bene, ventinove differenti modelli, fra cui è possibile trovare realizzazioni costruite attorno ai chip prodotti da ESS Technology, Asahi Kasei o con architettura R2R.
Il modello inviatoci oggi è l’SMSL C100, un DAC appartenente alla fascia economica del produttore ma nonostante ciò dotato di compatibilità MQA e telecomando a infrarossi.
Unboxing
Il packaging è quello spartano e senza fronzoli che SMSL utilizza anche per gli apparecchi più costosi del proprio listino, una generica confezione di cartone ondulato di colore bianco e un’imbottitura a tre scomparti di polistirolo espanso in cui sono separatamente disposti l’apparecchio e gli accessori a corredo.
Sulla parte superiore della confezione troviamo indicati il nome del produttore, il modello, il logo Hi-Res Audio – il C100 è denominato dal suo produttore come “high resolution USB DAC” – e l’indirizzo internet del sito web ufficiale di SMSL Audio.
Il seriale dell’apparecchio è invece stampato su di un adesivo applicato su di un lato dell’imballo insieme alla sigla identificativa e alla variante di colore.
Una volta sollevato il coperchio e rimosso lo strato superiore protettivo troviamo, oltre all’apparecchio, un generico cavo USB con terminazione di tipo C lato dispositivo, l’antenna Bluetooth e il telecomando a infrarossi. Le due pile AAA necessarie per il suo funzionamento non sono fornite.
Due parole sulla documentazione presente all’interno della confezione e consistente in una piccola scheda di cartoncino, scritta solo in cinese, utile per registrare la data di acquisto da parte del negoziante più il QR code per accedere al sito del produttore e un libriccino di quattordici pagine stampato in tre lingue, fra cui l’inglese, che in maniera molto sommaria descrive il prodotto e il suo utilizzo. Come già avvenuto con altri prodotti SMSL si tratta di un manuale utente molto scarno e che spesso non illustra alcune funzioni di cui l’apparecchio è dotato. In questo caso non si fa nessuna menzione del fatto che, oltre a poter spegnere il display, è possibile anche regolarne la luminosità su ben otto differenti livelli. Insomma, sul lato info si può fare di meglio…
Contenuti tecnici
Il C100 è un apparecchio minimale in tutti i sensi.
Le irrisorie misure di dieci centimetri di larghezza, otto di profondità e tre di spessore insieme al peso piuma di centonovanta grammi lo rendono più simile a un TV box su base Android che a un convertitore audio.
La piccola antenna Bluetooth che fa capolino dal retro dell’apparecchio non fa che accrescere questa sensazione. Solo la piccola scritta e il logo indicante la compatibilità con il formato MQA tradiscono la vera natura di questo piccolo dispositivo.
Come per altri aèpparecchi del produttore cinese anche in questo caso l’involucro è costruito interamente in alluminio anodizzato nero con una finitura granulare molto fine che lo rende insensibile alle impronte digitali. Il design è molto semplice ma non privo di qualche dettaglio che ne denota una seppur elementare ricerca stilistica. Al pannello posteriore anch’esso in alluminio e avvitato al case tramite quattro viti Phillips fa da contraltare quello anteriore di ben sei millimetri di spessore! Un’esagerazione viste le dimensioni, ma insieme a un intaglio praticato sul lato inferiore dello stesso contribuisce a rendere più movimentato il frontale simulando una costruzione più massiccia di quanto non sia in realtà. Molto buoni gli accoppiamenti meccanici e le tolleranze di lavorazione così come già riscontrato in altri apparecchi prodotti da SMSL e recensiti qui su ReMusic.
Meno riuscito dal punto di vista stilistico l’insieme costituito dal display e dall’unico comando presente in tutto l’apparecchio, un pulsante circolare a sfioramento con il quale è possibile selezionare i quattro ingressi disponibili – USB, ottico, coassiale, Bluetooth – e che tramite una pressione prolungata permette anche di comandare l’accensione e lo spegnimento dell’apparecchio. Entrambi sono raccolti all’interno di una cornice plastica rettangolare di colore nero con finitura granulare a imitazione dell’alluminio del frontale, peccato che quest’ultima sporga leggermente all’infuori vanificando il tentativo di dissimularne la presenza e rendendo il tutto meno pulito e un poco cheap. Avrei preferito un frontale in plexiglass come sullo SMSL M100, una soluzione molto più razionale ed elegante. Privo invece di utilità il LED indicante le modalità di funzionamento MQA, troppo piccolo e troppo poco luminoso. Già da un paio di metri di distanza non si riesce più ad apprezzarne l’accensione e men che meno distinguerne il colore. Il display alfanumerico di colore bianco nonostante vanti anch’esso un formato lillipuziano, venti millimetri di larghezza per dieci di altezza, è al contrario ben visibile dalla postazione d’ascolto e come già detto tramite il telecomando fornito se ne può regolare la luminosità su più livelli fino a spegnerlo del tutto.
Sul retro, a cominciare dalla sinistra dell’apparecchio, trovano posto una coppia di RCA di uscita sufficientemente spaziate e placcate in oro, l’ingresso digitale coassiale anch’esso placcato in oro, quello ottico in formato TOSLINK, la presa filettata per l’antenna Bluetooth e l’ingresso digitale in formato USB-C. Quest’ultimo assolve anche il compito di trasferire l’energia necessaria per il funzionamento dell’apparecchio – che è pertanto sprovvisto di una propria alimentazione switching – prelevandola direttamente dal personal computer utilizzato come trasporto digitale.
Il telecomando fornito in dotazione, denominato RC-8C, è un aggiornamento del precedente modello e nonostante la sua essenzialità si è dimostrato ergonomico e pratico da usare. Permette di comandare l’accensione e lo spegnimento dell’apparecchio, il controllo del volume, l’attivazione della modalità mute, la selezione degli ingressi e lo spegnimento del display. Com’era già accaduto per l’M100, anche in questo caso la spiegazione fornita dal manuale utente per la gestione dei menù di selezione delle varie impostazioni del filtro PCM e della luminosità del display è assai farraginosa. A ogni buon conto basterà premere due volte il pulsante posto al centro della corona circolare di navigazione per selezionare le sei differenti modalità di funzionamento del filtro e gli otto livelli di luminosità del display indicati rispettivamente come FL 1-6 e BL 1-8. Non proprio intuitivo.

Semplice e immediato il pairing Bluetooth con tablet o smartphone, grazie anche al fatto che l’apparecchio è facilmente individuabile in quanto esplicitamente denominato quale SMSL C100. Nella norma il range di funzionamento e la stabilità della connessione creata.
Cuore pulsante di questo SMSL C100 è il chip a 32 bit di Asahi Kasei Microdevices AK4493SEQ nella versione Superior, riconoscibile dalla esse maiuscola posta al termine del codice identificativo, chip appartenente alla serie Velvet Sound che insieme all’AK4493REQ “Rich” rappresenta un'evoluzione delle precedenti versioni della casa giapponese. Da quanto dichiarato, il nuovo processo produttivo impiegato ha permesso di migliorare le prestazioni in termini di rumore udibile – S/N 123 dB – o così da ottenere un suono più ricco, delicato e completo che ha portato a una evoluzione del concetto di velvet sound che è principio fondante di tutta la produzione Asahi Kasei.
Sempre a detta del produttore gli AK4493SEQ e AK4493REQ offrirebbero un suono dinamico e reattivo, capace di trasmettere l'atmosfera di una sala da concerto attraverso la riproduzione precisa della coda sonora che permane alla fine di ogni brano musicale quando anche l'ultima nota sfuma nel silenzio.
Completa la dotazione interna l’interfaccia USB ad alte prestazioni di XMOS XU316 che permette la lettura di flussi audio fino a PCM 32bit 768kHz e DSD512 e l’unità di clock proprietario CK-03.
Prova d’ascolto
Ed eccoci finalmente arrivati al momento cruciale della prova sul campo. Come va?
Curiosamente in questo caso non si può rispondere con un semplice “bene” oppure “male”, ma piuttosto con un “dipende”. Per caratteristiche, tipologia e, non ultimo, fascia di prezzo in cui si colloca il C100, ritengo che la maggior parte degli appassionati possa trovare condivisibile il suo impiego all’interno di una catena d’ascolto in cui il ruolo di sorgente digitale sia affidato a un personal computer. Ora, proprio in base al tipo di PC che andremo a utilizzare, risponderemo in maniera diametralmente opposta al quesito di cui sopra.

Per farla breve, se come il sottoscritto utilizzate un Mac, il C100 non ne vorrà proprio sapere di funzionare. Al contrario, se possedete un computer con sistema operativo Windows, al netto del tempo speso per installare i driver necessari, tutto filerà liscio e senza intoppi. Stessa cosa nel caso utilizziate qualche soluzione headless come Daphile. Con i computer della mela riceverete invece un pop-up che vi avviserà del problema: “Accessori USB disabilitati, per riabilitarli scollega il dispositivo che consuma troppa energia” e da quel momento in poi il C100 per MacOS è da considerarsi desaparecido. Una gran bella seccatura giacché l’unica maniera per risolvere è staccare il cavo USB. Dopo un po’ di attacca-e-stacca, come direbbe il saggio Montalbano, mi sono fatto persuaso che avrei potuto aggirare l’ostacolo collegando il MacBook all’alimentatore, anche se in questa maniera avrei introdotto in circolo qualche spuria in più rispetto all’alimentazione a batteria, Purtroppo, però, niente da fare: trascorsi un po’ di minuti il fastidioso pop-up è tornato a fare capolino sullo schermo, nel caso non ci fosse bastato che la musica si fosse interrotta per capire che il problema non era stato risolto. Gran rottura di zebedei.
Ho provato a seguire i suggerimenti proposti dal servizio di supporto Apple, ma anche così non sono riuscito a farlo funzionare. Per tutti i lettori che utilizzano computer Apple la lettura di questa recensione può anche concludersi qui. Per tutti gli altri invece continuate a leggerci e scopriamolo insieme.
Non utilizzando più da qualche tempo un personal computer come trasporto digitale in nessuno dei miei impianti e non potendo utilizzare il MacBook Pro su cui sono installati i differenti player software che utilizzo per testare i dispositivi mobili, per questa prova mi sono avvalso di un Eee PC di Asus in cui ho installato Daphile e che controllo attraverso un iPad dotato di SqueezePad. Il collegamento impiegato si è limitato a quello tramite USB perché è l’unico compatibile con il formato MQA. La musica utilizzata, tutta liquida, proveniva da streaming di Tidal Hi-Fi o per il formato DSD da file locali immagazzinati su HDD. Il resto della catena audio era costituito da pre e finale Copland, diffusori Klipsch Forte III, cavi di segnale e di potenza Audioquest e purificatore per porte USB di ifi.
Prima di passare all’ascolto vero e proprio, siccome per questo modello SMSL non ha previsto un'alimentazione separata ma una, seppur debitamente filtrata, comune al trasporto dati via USB, mi sono preso la briga di collegarlo al Violectric HPA V281 e fare un rapido “passaggio” in cuffia per verificarne la silenziosità di funzionamento, che si è dimostrata davvero eccellente.
Venendo finalmente alle impressioni d’ascolto, in linea generale il suono del C100 è improntato a una buona linearità con una leggera enfasi della gamma media. La cosa non disturba e in taluni casi aiuta a rendere più coinvolgente l’ascolto andando a ravvivare un'interpretazione perlopiù morbida a entrambi gli estremi di banda.
In cuffia questa impostazione può essere percepita come un'aumentata intimità mentre negli ascolti condotti tramite diffusori contribuisce ad aumentare il senso di prospettiva percepito che non è di per sé molto accentuato. Nelle incisioni in cui è evidente una chiara stratificazione dei piani sonori, il piccolo C100 è comunque in grado di restituirla in maniera sufficiente precisa. Buono il livello di dettaglio, sia delle voci femminili che di quelle maschili. Non siamo al livello dei DAC desktop che si pongono su di una fascia di prezzo superiore, diciamo fra i seicento e i mille euro, ma è proprio questa caratteristica quella che meno di altre accusa il colpo nel confronto con apparecchi più performanti. Piacevoli sorprese si possono godere nell’ascolto delle migliori registrazioni, dove i piatti della batteria o il pizzicato delle chitarre ricevono una corretta restituzione da parte del piccolo SMSL Chiaramente la perizia con cui è restituito il dettaglio, soprattutto quello spaziale, è inversamente proporzionale alla sua quantità. In brani complessi, contraddistinti da innumerevoli piani sonori, è facile che si perda un poco di precisione soprattutto quando l’ascolto è condotto a volume sostenuto. Ma come già detto non è questo parametro quello su cui indirizzare le critiche. Venendo a quello che mi è piaciuto di meno lo potrei descrivere come un’eccessiva morbidezza di riproduzione, una caratteristica che, passatemi il termine, fa sì parte del DNA di quel velvet sound che ha sempre caratterizzato i chip di AKM e di cui io stesso sono un grande estimatore ma che per esperienza diretta di altri dispositivi basati sullo stesso chip di decodifica mi sento di attribuire anche all’implementazione fattane dai progettisti di SMSL. Se nell’ascolto del cantautorato musicalmente più raffinato o nel jazz più introspettivo può essere anche sorprendentemente piacevole, è invece meno confacente quando si ascoltano brani e generi più vivaci come il blues o il rock che risultano conseguentemente meno coinvolgenti e appaganti.
Come detto e scritto più volte le sole caratteristiche del chip di decodifica impiegato non possono spiegare la cifra sonora di un apparecchio e per soli centodiciannove dollari quello che otteniamo in cambio è un convertitore che suona in maniera onesta e senza pecche particolari pur senza quella autorità e presenza che è appannaggio di dispositivi dal prezzo di poco superiore provenienti magari dall’universo mobile. La scelta di non dotare l’apparecchio di un'alimentazione separata non trova la mia approvazione e ritengo che ne possa essere concausa. Da ultimo val la pena ricordare che l’apparecchio permette di selezionare sei differenti livelli di filtro che intervengono tanto sul roll-off che sul delay. Agendo soprattutto sul secondo è possibile ottenere una maggior dinamicità che, seppur non risolvendo del tutto il problema, è in grado di rendere l’ascolto più coinvolgente e appagante.
SMSL stupisce ancora, questa volta con un apparecchio con DAC chip di gamma alta, Bluetooth, telecomando e compatibilità con il formato MQA per meno di centoventi dollari. In considerazione del prezzo richiesto non gli si possono muovere particolari critiche a patto ovviamente di non possedere un computer Apple. Il suo terreno di gioco ideale è quello costituito da istallazioni multimediali per l’home entertainment che gravitano attorno al PC o alla TV, ma se non si hanno eccessive pretese è possibile anche inserirlo all’interno di sistemi di riproduzione audio a due canali. La concorrenza in questa fascia di prezzo è particolarmente agguerrita per non dire spietata, ma che io sappia a questo prezzo non mi sovviene nessun altro apparecchio che offra anche la decodifica completa del segnale MQA.
Il mio FI per l’SMSL C100 è di due.
*Il Farewell index, FI, esprime quant’è doloroso per il recensore il distacco dalle apparecchiature in prova al momento della loro restituzione. I valori di questa scala vanno da un minimo di 0 o “nessun rimpianto” a un massimo di 5 “se me lo posso permettere lo compro!”.
Software utilizzato
Liquida e Tidal streaming
AC/DC - The Razors Edge
Archie Shepp Quartet - Blue Ballads
Barbara Casini - Luiza
Benny Carter - Jazz Giant
Bowery Electric - Lushlife
Cake - Fashion Nugget
Eels - Souljacker
Eric Bibb & Ed Epstein - Baritones
Ezra Collective - Where I’m Meant To Be
Houston Person - Reminiscing At Rudy’s
John Lee Hooker - Hard Times
Megadeth - Countdown To Extinction
Nicholas Payton - Afro-Caribbean Mixtape
Pig Destroyer - Head Cage
Rachael & Vilray - I Love A Love Song
Rahsaan Roland Kirk - The Case Of 3 Sided Dream In Audio Color
Ronin Arkestra - First Meeting
Rotten Sound - Drain
Sonia Spinello e Roberto Olzer - Silence
Stereolab - Pulse Of The Early Brain [Switched On Volume 5]
Takeo Moriyama - East Plants
Tsuyoshi Yamamoto Trio - Falling In Love With Love
Wilco - Cruel Country
YellowJackets - Parallel Motion
ZZ Top - Fandango!
Caratteristiche dichiarate dal produttore
DAC chip: AKM AK4493S
Ingressi: USB-C, ottico TOSLINK, coassiale
Uscite: stereo RCA
Livello d’uscita: 2Vrms
Distorsione armonica totale THD+N: 0,00013% -117dB
Gamma dinamica: 121dB
Rapporto segnale/rumore: 121dB
Trasmissione USB: asincrona
Compatibilità USB: Windows 7, 8, 8.1, 10; Mac Os X10.6 e successivi; Linux
Frequenze di campionamento supportate USB: PCM fino a 32bit 768kHz, native DSD fino a DSD512
Frequenza di campionamento supportate ingresso ottico/coassiale: PCM fino a 24bit 192kHz
Consumo: inferiore a 5W
Consumo in standby: inferiore a 0,1W
Dimensioni: 95x32x77,5mm LxAxP
Peso: 190g
Distribuzione alla data della recensione: vendita diretta qui
Prezzo alla data della recensione: 119 USD/EUR
Sistema utilizzato: all’impianto di Paolo Mariani