Preambolo
Quella attuale è l'era delle “ultra-scatolette”: di colore oro, argento, bruno o altro non importa. Una volta, nell’alta fedeltà c’erano degli standard: rack, midi, mini ecc. e, a parte le realizzazioni di qualche eccentrico produttore, tutte le apparecchiature si potevano impilare a mo' di torre. Alcuni preferivano le soluzioni orizzontali, migliori per la dissipazione del calore e la riduzione delle interazioni elettromagnetiche tra i vari componenti. Ma questa è storia. Poi abbiamo iniziato ad ascoltare musica seduti comodamente davanti ai nostri PC e lì sono cominciati i guai. Del resto la nostra è o non è una passione? Allora dobbiamo soffrire!
Sorvolo, quindi, sugli infiniti patimenti che l'ascoltatore, appassionato di musica, ha vissuto con la transizione dal vinile al CD, poiché è un argomento troppo delicato che in genere scatena risse mediatiche e fisiche! Su una cosa, a mio modesto parere, vale la pena ragionare. A quanto pare, ogni volta che un formato musicale hardware o software sta per sparire o essere obliato, un piccolo manipolo di appassionati impenitenti resiste e lotta finché, in qualche modo, questo “formato” improvvisamente resuscita e torna in auge! Questo è accaduto per il vinile citato in precedenza, ma voci di corridoio annunciano un imminente rilancio dei nastri magnetici. Sta accadendo ora anche per il Direct Stream Digital o DSD, marchio a suo tempo registrato da Philips e Sony per lanciare sul mercato il nuovo supporto super audio CD SACD. Ora il brevetto è scaduto, permettendo di fatto alle case discografiche di produrre master DSD destinati al download. Ovviamente l’industria non sta a guardare e approfitta di questi fenomeni di improvvisa resurrezione ristampando LP, producendo giradischi e pre phono a prezzi “umani” per i vecchi e nuovi appassionati o, ancora, implementando nei DAC la possibilità di riprodurre, oltre ai consueti formati PCM, anche il DSD. Cercherò di entrare il meno possibile nell'ormai grande diatriba sulla superiorità, vera o presunta, dei vari standard PCM e DSD. A tal proposito vi invito a leggere la recente intervista che ReMusic ha fatto in questo articolo con l'Ing. Marco Manunta di M2Tech.
AMI Musik DS5
Una considerazione vale farla subito: risulta molto comodo avere un oggetto, DAC all-in-one che possa riprodurre un po’ di tutto in ambito digitale. Il piccolo AMI Musik DS5, in tal senso, deve essere considerato molto riuscito e versatile.
Per onore di cronaca devo dire che già da un po’ di tempo era possibile riprodurre file DSD con i nostri sistemi PC-scheda audio-DAC. Però questo avveniva tramite un artificio. In pratica, i nostri player software interpretavano il flusso dati DSD per poi impacchettarlo nel formato PCM - DoP - riproducibile dal convertitore. Ora, con questi nuovi DAC che gestiscono in maniera nativa il DSD, è possibile saltare questo passaggio intermedio.
La AMI Musik, Audio Music Interface, è un'azienda giapponese che assembla i propri prodotti in Corea. Traduco dal loro sito:
"AMI International, Inc. è stata fondata con l'obiettivo di soddisfare la domanda di dispositivi Hi-Fi esterni, che riteniamo siano il futuro dell'audio. Prevediamo una significativa crescita del mercato nello spazio attualmente occupato dai PC desktop, ed è per questo mercato che introdurremo tecnologie per migliorarne le qualità audio.
Per realizzare il nostro obiettivo, migliorare la qualità audio nell’ambito desktop PC, AMI ha riunito un team con decenni di leadership tecnologica e comprovata esperienza di successo. La nostra filosofia aziendale è quella di "essere appassionati". Inoltre, siamo “aperti” a nuove idee e come società “giovane”, ci piace la “velocità”. Tutti i nostri ingegneri e collaboratori sono entusiasti del lavoro svolto. Siamo una società molto aperta e le discussioni durante il pranzo o la cena in gran parte finiscono in un nuovo progetto di sviluppo o di miglioramento già a partire dal giorno successivo. Durante la progettazione di un prodotto, non lesiniamo sulla “qualità”. Tuttavia, riteniamo che tutti abbiano il diritto a una buona esperienza audio, e quindi,”lusso accessibile” è il nostro motto di marketing."
Sembrerebbe superfluo dirlo, viste le dichiarazioni programmatiche dell’azienda produttrice, ma è bene indicare quale potrebbe essere il miglior contesto nel quale utilizzare con soddisfazione l'AMI Musik DS5. Vi capita, per diletto o necessità, di passare parecchio tempo davanti al PC e sentire al contempo la voglia di ascoltare musica nella maniera più soddisfacente possibile? Se sì, ovviamente vi siete già dotati di due diffusori idonei allo scopo da ben posizionare sulla scrivania, di un buon amplificatore che li piloti a dovere e, infine, di una buona cuffia per gli ascolti privati e notturni. A questo punto, quello che vi manca, è una comoda interfaccia che traduca in modo ottimale il flusso numerico che esce dal vostro PC e generato dal vostro software musicale preferito, in un segnale analogico da inviare al resto della catena di riproduzione. Fin qui tutto semplice, così almeno si potrebbe pensare, ma già dall’inizio il nostro DS5 vi offre più di una possibilità di interconnessione digitale: USB, S/PDIF coassiale e TOSLINK ottica. Inutile nasconderci il fatto che l’utente medio, fruitore di queste tecnologie, dovrà essere mediamente avvezzo e istruito al magico mondo della musica liquida e non solo! In molti casi la qualità dell’hardware del computer sarà determinante per le vostre scelte e non da meno, dovrete sapervi destreggiare con sufficiente naturalezza nei settaggi software del vostro Music Player! Insomma ne è passata di acqua sotto i ponti da quando con poche mosse era possibile ascoltare i nostri LP e CD preferiti! Ma non scoraggiatevi, generalmente dopo una prima fase un po’ burrascosa, si raggiunge un buon allineamento di tutti i parametri e si può ascoltare finalmente la… Musica.
Per farvi solo un piccolo esempio, la configurazione con la quale ho provato questo DAC multifunzionale è stata la seguente: PC con OS Windows 7, foobar2000 music player, J.River Media Center, adeguatamente configurati per la riproduzione dei file DSD via USB al DS5. Uscita coassiale e ottica da vari CD player agli ingressi S/PDIF e TOSLINK del DAC. A seguire i miei fidati pre e finali autocostruiti in classe A e le casse Q Acoustic 2020i. Delle cuffie ne parleremo più diffusamente nello spazio dedicato alle impressioni di ascolto.
Descrizione del prodotto
Segno dei tempi: ormai gli audiofili 'informati dei fatti' non si accontentano più di sapere come suona un apparecchio o qual è di massima la tecnologia a stato solido o termoionica impiegata. Oggi vogliono conoscere per filo e per segno il tipo e la marca dei chip utilizzati, vogliono sapere tutto sui condensatori, le resistenze e persino i diodi! Quindi le prime informazioni tecnologiche, qualora non ci avesse pensato la rete a fornirvele, le trovate ben stampate e specificate sulla scatola del DS5.
Apprendiamo ad esempio che: il D/A converter è un CS4398 della Cirrus Logic, i condensatori elettrolitici sono della Nichicon serie Audio Grade, OPAMP della Muse 8920 montato su zoccolino, pronto per le mire degli smanettoni in continuo OpAmp rolling, i condensatori a film plastico sono della WIMA e i quarzi TCKO 1PPM. Molte altre informazioni le troverete nella parte delle caratteristiche tecniche dichiarate dal costruttore.
All'interno della confezione troviamo, DS5 a parte, l'alimentatore da muro, un cavo USB di buona fattura da 1,8 m della tedesca Clicktronic e il CD ROM con i driver necessari all'istallazione per Windows e il manuale pdf dove è presente la procedura di installazione per l'ambiente MAC OS.
La costruzione è estremamente robusta ed esteticamente gradevole, il frontalino è realizzato in un unico elemento di alluminio spesso, tornito con fresa CNC. Da sinistra troviamo: il rotativo stepper per l'accensione – premere! – e la regolazione del volume in modalità line variable, a seguire due pulsanti che determinano le scelte di input e output che, se premuti contemporaneamente, a DAC spento, selezionano la modalità "fixed" o "variable" di uscita linea, una serie di piccoli led bianchi che vi permettono di visualizzare il formato PCM o DSD che state riproducendo, nonché il tipo di input selezionato USB, S/PDIF o TOSLINK e l'uscita verso linea o cuffia. Per concludere, c'è il jack femmina da 6,3 mm per la cuffia.
Nella parte posteriore trovano alloggiamento l'uscita di linea, l'ingresso coassiale, quello ottico, la presa USB, l'ingresso dell'alimentazione e un morsetto a serrare per la presa di terra.
L'interno appare molto ordinato e di ottima fattura, la scelta dei componenti, come accennato è High Grade. Il calore prodotto, anche dopo diverse ore di utilizzo, è molto basso.
L’ascolto
La cosa più difficile, in questi casi, è ricondurre le numerosissime prove di ascolto effettuate a un elemento comune che possa definire le qualità complessive del DAC. Prima cosa c’è l’enorme scelta dei formati riproducibili: PCM da 44.1 a 192 kHz e DSD 64-128. Penso che sia ormai patrimonio e opinione comune che non è il bit rate a decidere la qualità della registrazione. Se si parte da una base scarsa questa resterà tale anche a 24/192 o a DSD128. Quello che realmente può essere apprezzato con i formati digitali ad alta densità, è una sorta di bagaglio culturale che si confeziona col tempo e le esperienze di ascolto. Personalmente il primo approccio che ho con i DAC è l’utilizzo con una meccanica CD che ben conosco collegata preferibilmente in S/PDIF. Quindi partiamo dal vecchio PCM 16/44.1. Le qualità del piccolo DS5 non tardano a farsi apprezzare: timbricamente molto corretto ed equilibrato, i bassi non sono invadenti ma ben articolati, il settore delle medie è molto buono sia con le voci maschili che femminili, in alto non c’è fatica di ascolto, la grana è sottile e la percezione dei dettagli buona. Forse un pizzico di morbidezza in più, in particolare con gli attacchi fortemente dinamici, non avrebbe guastato, ma sono pregi che in genere si ottengono con macchine molto più complesse, in particolare più strutturate nell’alimentazione e nell’uscita analogica. Non sembra avere grandi preferenze di genere, se la cava bene passando dalla sinfonica al rock duro con intermezzi di musica acustica, meglio dove le alte frequenze sono un po’ levigate nella registrazione. Cosa cambia se dal CD passiamo ai formati a più alta densità, per esempio via USB? A costo di sembrare ripetitivo dico che i meriti, ove siano presenti, sono da attribuire in gran parte alla bontà della registrazione. Il DS5 non ha mostrato carenze o incertezze con nessuno dei formati che gli ho fatto digerire fino a PCM 24/192, merito senza dubbio dei buoni driver scritti per questa macchina e della implementazione HW. Quindi il DAC… c’è, ora sta a voi procuragli un cibo di buona qualità!
Per i file DSD la questione si fa un pochino più complessa. Non c’è tantissimo a disposizione per questo formato anche se la recente diffusione di questi DAC sembra aver rinvigorito in frequenza e quantità le pubblicazioni. Fortunatamente molti siti on-line permettono il download di sample gratuiti e anche in questo caso c’è la necessità di fare qualche selezione in base ai gusti e alla bontà delle registrazioni. Sempre dai siti on-line è possibile acquistare molti lavori in questo formato. Purtroppo è pressoché impossibile, se non con complicati artifici informatici, nei confronti dei quali nutro grossi dubbi legali, ascoltare direttamente dei supporti SACD. Nessun lettore di questo formato, che io sappia, esce direttamente in Direct Streaming via USB, nel momento che se questa uscita fosse S/PDIF o TOSLINK vuol dire che siamo già rientrati nell’impacchettamento PCM, quindi siamo impossibilitati a godere del DSD nativo.
Quello che posso dirvi è che l’ascolto dei file DSD, sempre se i master sono di buona qualità, è spesso molto piacevole. Tendono, per così dire, al calore analogico. Forse è un peccato che questo formato sia di fatto una nicchia, a mio modesto parere sarebbe stato ottimo per la rielaborazione in grande stile di master analogici di qualità. Il DS5 comunque si è ben comportato alle prese con questo formato, mantenendo il carattere timbrico detto in generale per il DAC e in particolare per i file DSD.
Amplificatore per cuffie e regolazione del volume di uscita
Come si comporta la sezione ampli cuffie del DS5? Sostanzialmente in maniera buona, essendo basato su un chip della Texas Instruments TPA6120A2, specificatamente prodotto per l’amplificazione di cuffie di qualità. Se siete curiosi di leggere le sue specifiche, eccole qui.
Da un punto di vista della timbrica nulla da eccepire. Non mortifica le buone capacità del DAC e, se rimanete nel range di impedenza consigliato 16-300 ohm, le capacità di pilotaggio sono accettabili. Sicuro che dovrete scegliere cuffie “facili” da pilotare, insomma niente ortodinamiche o cuffie pro che necessitano di amplificazioni robuste per dare il loro meglio. Ovviamente non dovete superare il load massimo di 300 ohm. Una prova fatta con AKG da 600 ohm ha dato risultati decisamente modesti.
Due diverse modalità di uscita di linea, “fixed” e “variable", vi permettono di utilizzare il DS5 direttamente in ingresso a un preamplificatore dotato di regolazione del volume “fixed”, oppure direttamente verso un finale sfruttando la modalità “variable” dove lo stepper rotativo si comporta da attenuatore passivo, cioè no gain. Molto comoda come soluzione, ma a mio parere una sezione preamplificatrice è assolutamente necessaria per una corretta gestione timbrica. Il collegamento diretto a un paio di finali mi ha restituito un suono piuttosto scarno, svuotato, molto lineare ma privo di carattere.
Anche se il produttore, correttamente, ci avverte che dal punto di vista del suono non c'è perdita di qualità dovuta alla diminuzione della risoluzione digitale. Cito: “The AMI MUSIK DS5 headphone digital volume use the TPA6134 headphone IC internal volume control feature, and thus is controlled independently from the DAC volume control. This is not a digital stream process and thus does not affect the bit solution and thus, no loss in audio quality”.
Download
Per il reperimento di file DSD e PCM, con sample gratuiti e/o a pagamento, vi segnalo questo comodo link che elenca i principali operatori di settore. Tra questi trovate HighResAudio dove spesso ci siamo riforniti per le nostre necessità.
Conclusioni
Qualche lamentela? Sì, alla fine qualche borbottio ci vuole! Per prima cosa l’alimentatore: il valore complessivo e l’ingegnerizzazione di questo DAC ampli per cuffie meritavano, a mio modesto giudizio, un qualcosa di meglio che il classico alimentatorino switching da muro con cavetto economico.
Se il prezzo di inserimento nel mercato di questa "magica scatoletta" fosse stato del 20-30% inferiore a quello annunciato sarebbe stato prevedibile un gran successo di vendite. La sua versatilità e comodità d’uso, la qualità sonora e il piccolo ingombro ne avrebbero fatto sicuramente un best buy. Rimane di fatto un prodotto che probabilmente stuzzicherà le bramosie di molti appassionati audiofili evoluti con un occhio al design della propria postazione PC musicale.
SCHEMA RIEPILOGATIVO
Voto massimo ✳✳✳✳✳ Spark, le scintille ReMusic
Timbrica: ✳✳✳✳ | Si difende bene in tutta la gamma audio, una maggiore fluidità e levigatezza della gamma alta lo avrebbe reso timbricamente ottimo.
Dinamica: ✳✳✳✳ | Come ho già detto molto dipende dalla qualità delle registrazioni, il DS5 di certo non difetta da questo punto di vista.
Tonalità: ✳✳✳✳ | Neutra, priva di colorazioni, giusto una piccola tendenza al freddo in gamma alta.
Costruzione: ✳✳✳✳ | Costruzione robusta, ed esteticamente molto gradevole. Molta attenzione posta nella scelta dei componenti utilizzati.
Amplificatore cuffie: ✳✳✳1/2 | Fin dove arriva lo fa molto bene.
Rapporto prezzo-prestazioni: ✳✳✳ | Un prezzo di lancio più basso, a parer mio, lo avrebbe inserito in un segmento di mercato dove sarebbe stato prevedibile buon successo di vendite. La qualità c'è, l'estetica e la comodità di utilizzo non mancano.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Ingressi digitali:
USB HS 2.0
Supporto PCM 24bit 192kHz
Supporto DSD 64 2.8MHz - DSD 128 5.6MHz
Ottico x 1EA - 50Mbps - 192kHz max / WM8804
Coassiale x 1EA 75ohm/192kHz max / WM8804
Ingressi analogici:
Convertitore D/A: Cirrus Logic CS4398, 120dB, 192kHz DAC Multi-Bit
Gamma dinamica: 120dB pesato-A
Signal noise ratio: 120dB pesato-A
THD+N: 0.0005%
Sampling rates PCM supportati: 44.1/48/88.2/96/176.4/192kHz
Frequenza SCLK DSD supportata: DSD64 2.8MHz / DSD128 5.6MHz
Accoppiata PCM / DSD analogica level out 2.2Vrms coppia
2 RCA x 1EA 2.2Vrms, uscita RCA placcata in oro
Uscita cuffie
Phone jack da 6.3mm x 1EA 2Vrms max, placcata oro, uscita cuffie jack da 6.3
Impedenza cuffie: 16-300ohm
Livello di uscita: 150mW carico di 16ohm
Risposta in frequenza: 20Hz~48kHz
THD 0.02% a 1kHz
Alimentazione
DC Jack da 2.1mm, ingresso di potenza esterno
Massimo input: 5VDC 3A
Protezione da sovratensione: 5.5VDC limite - operazione di spegnimento
Dimensioni: 150x40x140mm LxAxP
Contenuto imballaggio
AMI MUSIK DS5 x 1
Adattatore 5V 3A AC-DC x 1
USB Clickronic high end A maschio - cavo USB 1.8m x 1
Paracolpi 3M x 4
Guida quick start x 1
Installazione Driver e Manuale in CD-ROM
Distributore ufficiale Italia: al sito de Il Tempio Esoterico
Prezzo Italia alla data della recensione: 699,00 euro, prezzo imposto non scontabile
Sistema utilizzato: all'impianto di Mauro Cittadini