Diffusori Audiozen maQam

31.08.2012

“Maqam” è una parola di origine araba che indica una stazione sulla strada del cambiamento dello sviluppo spirituale. Audiozen ha probabilmente voluto indicare un punto di passaggio lungo il percorso tecnico dell’azienda, quasi a sottolineare che in effetti i modelli realizzati altro non sono che punti di arrivo e partenza lungo la strada dello sviluppo futuro.

ReMusic ha già parlato della Audiozen in occasione del test del pre phono Mantra Special Edition provato da Fabio Barbato, al quale è piaciuto così tanto da comprarselo e inserirlo in pianta stabile nel suo sistema audio di riferimento.

Oggi proveremo il diffusore Audiozen maQam. Si tratta di un due vie caricato in bass reflex con condotto posteriore e cabinet da quindici litri circa di volume interno: praticamente un vero classico tra i diffusori da stand!

Verrebbe quasi da chiedersi che cosa ancora ci si possa aspettare da un diffusore che possiede queste caratteristiche ma, soprattutto, il motivo che spinge un progettista a cimentarsi ancora una volta in un progetto che solitamente viene scelto dagli autocostruttori alle prime armi.

Nel momento stesso in cui mi ponevo queste domande pensavo anche a Antonino Pistone, patron della Audiozen che, tra l’altro, conosco personalmente e che riconosco come una persona ben lontana dall’essere banale. Va da sé che, proprio a seguito di tutte queste considerazioni, la mia aspettativa andava via via aumentando di pari passo con il timore di venire deluso da una coppia di diffusori apparentemente uguale a tante altre del suo genere.

 

Il maQam offre da subito l’impressione di essere un diffusore ben curato. Il modello in prova è quello di maggior pregio, laccato lucido Glossy Black; c’è anche il modello di color bianco oppure nero opaco, di costo leggermente inferiore. Gli altoparlanti sono un midwoofer Ciare HW175 240W da 165 mm con rifasatore a ogiva in metallo e un tweeter di produzione italiana a cupola morbida da 25 mm. Le flange dei trasduttori sono in alluminio e il mobile in MDF risulta lavorato con estrema precisione, visto che le flange risultano perfettamente in linea con il baffle ed estremamente ridotte le tolleranze delle scanalature di incasso degli altoparlanti. Il materiale fonoassorbente interno di media densità risulta utilizzato con molta parsimonia, solo nella parte inferiore del mobile, e copre anche il crossover a 12 dB/oct, con taglio d’incrocio a 3.500 Hz e realizzato con condensatori e bobine Jantzen e resistenze a strato metallico saldate in aria e incollate saldamente sul fondo. Il cablaggio è Supra in rame puro. Niente male come componentistica.

Il condotto reflex posteriore è lungo 21 cm circa, il diametro esterno è di 6 cm ed è posto appena al di sotto del magnete del tweeter. Tutto apparentemente molto semplice e pulito; tra l’altro il mobile non risulta particolarmente smorzato, anzi direi che potrebbe risultare mediamente risonante.

 

Per procedere a un minimo di rodaggio, peraltro già effettuato dalla stessa azienda, ho pensato di collegare i maQam al mio impianto a valvole con amplificatore integrato Audio Innovation 500, facendomi convincere anche dal dato di targa di questi diffusori, che riporta 91 dB di efficienza.

 

Non mi sbagliavo.

 

Gli Audiozen maQam hanno manifestato sin dal primo brano utilizzato per la prova d’ascolto i pregi migliori di cui sono capaci. La fisarmonica di Roberto Daris viene messa in risalto soprattutto nella riproduzione della zona centrale della tastiera, grazie alla limpidezza e alla liquidità delle medie frequenze che risultano aperte e molto definite.

Mi sembra già chiaro che i maQam non soffrono di quelli che possono essere riconosciuti come i difetti classici dei diffusori di questa tipologia. In effetti, nel caso degli evidenti e inevitabili limiti prestazionali dei diffusori di piccolo litraggio, la riproposizione dell’evento registrato da parte di questa tipologia di diffusori a due vie reflex da stand viene solitamente offerta con quelli che definisco “effetti speciali”, vale a dire o basse frequenze un tantino forzate, oppure alte piuttosto in evidenza. Tutto ciò per poter stupire l’ascoltatore o con suoni che sembra impossibile possano provenire da scatolette o con iperdettagli da cesellatore, che impressionano sulle prime per poi stancare nel medio lungo periodo d’ascolto.

 

Niente di tutto questo nel caso di questi due vie della Audiozen.

 

I maQam si distinguono per un equilibrio timbrico da primi della classe, con una compostezza dell’intensità dinamica alle varie frequenze che fa annotare pochissime sbavature. Il pianoforte di M. Vatter, in Klangbilder vol. 2, viene in aiuto con una splendida riproduzione del grand piano model D Steinway & Sons che occupa il palcoscenico in modo proporzionato, senza essere troppo grande o troppo piccolo. La natura percussiva del principe degli strumenti è assecondata degnamente dalla coppia di diffusori italiani senza prediligere nessuna ottava della tastiera. Certo, i tasti sulla sinistra mancano di quell’immanenza che solo i grandi woofer riescono a produrre, i tasti a sinistra saltuariamente offrono il fianco a lievi compressioni dinamiche, ma tutto il resto è naturalezza e giusta tonalità. L’ascolto della musica jazz di Max De Aloe Quartet, Bjork On The Moon, in streaming da Deezer, mette in evidenza le eccellenti doti timbriche nella riproduzione degli strumenti acustici. Ancora una volta mi convinco che la chiarezza nell’emissione delle medie frequenze sia la peculiarità principale dei maQam che offrono un quadro musicale di piacevolissima contemplazione.

 

L’idea che mi sono fatto è che la lunga gestazione del progetto sia dovuta essenzialmente alla ricerca del punto esatto del taglio d’incrocio delle due vie, in modo da evitare di forzare o esaltare una particolare zona della risposta in frequenza e cercare invece la migliore risposta tonale di emissione. Questo modo di condurre l’affinamento del diffusore ha portato alla trasparenza delle medie e medio basse frequenze, la zona in pratica dove c’è la maggior parte della musica. La sensibilità musicale del progettista Antonino Pistone ha giocato senz’altro un ruolo importante facendogli evitare la trappola della ricerca tecnica esasperata della linearità della risposta o, come ho già detto, la ricerca del deleterio “effetto speciale”.

 

Anche con la musica classica l’eccellente classe dei diffusori maQam si manifesta in modo evidente. L’ascolto della musica sinfonica mi permette di valutare la grande capacità di restituzione dell’immagine sonora. Questo importante parametro viene riproposto con valori elevati di spazialità nelle tre dimensioni, soprattutto nella profondità sicuramente aiutata dal condotto reflex posteriore. Quest’ampia finestra musicale continua a conservare buona minuzia dei dettagli grazie ai quali è facile riconoscere il singolo strumento nascosto dalla massa orchestrale.

 

Torno a ripetere. L’ascoltatore riesce a riconoscere contemporaneamente sia la bella riproposizione del dettaglio e delle medie frequenze sia una buona profondità d’immagine. Vi sembra poca cosa? A me onestamente appare un risultato notevole!

 

Certo, non sono tutte rose e fiori. Non consiglierei i maQam a chi ascolta musica rock, manca infatti l’impatto tipico dei transienti veloci di questo genere musicale, mentre molto godibili sono le ballads fatte di giri armonici soft del basso elettrico e gli assolo non invadenti di chitarra elettrica. Insomma i maQam non sembrano prediligere le pressioni sonore e i violenti picchi dinamici fatti di veloci attacchi e repentini rilasci.

 

Ho provato a collegare questi diffusori Audiozen anche ai miei finali a transistor in classe A ottenendo, anche con questa tipo di amplificazione un tantino più impegnativa, splendidi risultati. I maQam sembrano prediligere ma, soprattutto, sembrano mettere in evidenza la qualità dell’amplificazione a monte, risultando, in questo caso, una buona cartina di tornasole per quanto concerne la valutazione dell’amplificazione usata.

 

Occorre anche porre attenzione sulla scelta dei cavi di potenza. In effetti i maQam sono fatti apposta per far rilevare le caratteristiche precipue dei cavi utilizzati, per cui i White Gold sono sembrati molto raffinati e musicalmente corretti, gli HiDiamond Power +1 molto muscolosi e pieni e i Boomerang molto definiti e snelli.

 

I maQam prediligono stand pesanti e su punte, che permettono un solido accoppiamento al pavimento. Molto probabilmente ciò è dovuto alla necessità di assecondare le risonanze del cabinet che, secondo il mio personale parere, è stato studiato per realizzare un giusto accordo musicale.

 

Considero questi maQam della Audiozen degli eccellenti diffusori, tanto che mi viene spontaneo definirli come degli LS3/5A Made in Italy. Con i mitici diffusori inglesi hanno infatti in comune la capacità di riproduzione spontanea e naturale che, nonostante gli evidenti limiti fisici e tecnici, è in grado di muovere le corde dell’emozione. La musica del resto non è forse emozione?

Per ultimo mi sono tenuto una considerazione sul prezzo che risente delle economie di scala tipiche delle realizzazioni artigianali. I maQam vengono completamente assemblati a mano dal progettista, che cura personalmente tutti gli aspetti da lui ritenuti fondamentali per un corretto tuning del singolo diffusore. Se si tiene nella giusta considerazione questo aspetto, forse il prezzo di questi diffusori apparirà del tutto congruo.

Un bel diffusore quindi che merita di essere ascoltato con attenzione, magari a una delle prossime manifestazioni audio italiane. Una realizzazione tutta italiana che testimonia, per l’ennesima volta, che la medesima cosa si può fare in cento modi diversi, noi italiani la facciamo nel modo migliore!

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Tipo: da scaffale, due vie reflex posteriore

Potenza applicabile: 20-120 watt RMS

Sensibilità: 91dB a 2,83V per un metro

Risposta in frequenza: 48-22.000Hz +/-3dB

Impedenza: 8 ohm nominali

Tweeter: a cupola morbida da 25mm

Woofer: 165mm con membrana in cellulosa smorzata, sospensione in gomma, rifasatore a ogiva

Cavetteria interna: Supra Classic in rame puro

Materiale cabinet: MDF

Finiture disponibili: bianca, nera e nera laccata

Dimensioni: 220x350x280mm (LxAxP)

Peso: 11kg

Distributore ufficiale Italia: vendita diretta, al sito Audiozen

Prezzo Italia alla data della recensione: 1.599,00 euro la coppia nelle finiture bianca e nera; 1.699,00 euro la coppia nella finitura Glossy Black

Sistema utilizzato: all'impianto di Roberto "The Rock" Rocchi

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