Diffusori Duevel Venus

al sito Duevel
14.12.2018

Premessa

Questa volta parto dalla fine. Parto dall'ascolto. Vorrei scrivere una recensione in qualche modo “non convenzionale”. Più avanti capirete il perché. Dalla fine, dicevo. Lo so, non si dovrebbe fare, il pathos di un racconto va a farsi benedire. Si scopre subito se è stato il maggiordomo o no. Lo faccio perché vorrei essere chiaro e diretto, vorrei fare una recensione che “aiuti” nell'acquisto, che faccia capire se questi diffusori fanno per voi o no. Vorrei dire subito quello che è il fine di ReMusic, quello che cerchiamo di fare sempre, cioè non esaltare un componente Hi-Fi in sé e per sé, ma prendere per mano l'appassionato e guidarlo, tramite la recensione, a una scelta consapevole e ad hoc per il proprio impianto.

 

Ascolto

Le Duevel Venus sono casse da ascoltatore più di musica che di Hi-Fi, sono per chi accende l'impianto alle sette di sera e lo spegne a mezzanotte e magari nel frattempo cena o gioca a bridge con gli amici. Le Duevel Venus non sono, secondo me, adatte all'audiofilo impallinato, a chi cerca il suono iperdettegliato, a chi vuole un suono monitor, preciso preciso, a quell'appassionato che ama il suono “puntiforme”, l'immagine del cantante esattamente al centro dei diffusori, il “focus”, ecc. ecc. Il loro suono è diverso dal solito. I Duevel sono diffusori assolutamente non convenzionali. Sono, per la metodologia di progetto e costruzione, omnidirezionali. Il suono che emettono viene irradiato a 360° nell'ambiente e non si limita al tradizionale cono frontale verso l'ascoltatore.

Ciò cosa comporta? Ne deriva che la scena acustica non è più percepita come costretta tra i due diffusori ma si espande nell'ambiente, più o meno come succede nell'ascolto dal vivo. Ne consegue, come dicevo prima, un tipo di ascolto assolutamente non consueto, particolare, che innanzitutto permette di non essere obbligati a stare seduti sul divano al centro del famoso triangolo di ascolto. Addirittura è quasi bello anche l'ascolto seduti di fianco a un solo diffusore.

È un tipo di suono che in un primo momento mi ha spiazzato, lo ammetto, è un tipo di suono che va capito. Avevo posizionato le Venus al posto esatto dei miei diffusori abituali e il risultato è stato quasi disastroso: buco al centro, cioè voce non centrata, e gamma media confusa. Secondo me, al contrario di quello che alcuni sostengono, a seconda del tipo di locale dove andranno messe bisogna cercare il posizionamento ideale per farle rendere al meglio. Da me, dicevo, ho dovuto avvicinarle tra loro e allontanarle molto dalle pareti circostanti, da una in particolare, dato che il locale è di pianta irregolare. Ho letto che i diffusori non dovrebbero soffrire più di tanto il posizionamento. A mio parere invece, lo ribadisco, vanno comunque rispettate due regole, se si vuole una stanza “piena” di musica: il locale non deve essere troppo assorbente e i diffusori vanno tenuti abbastanza lontani dalle pareti circostanti. Anzi, tre regole, non due: non vanno tenuti troppo distanziati l'uno dall'altro, pena quell'avvertibile “buco” al centro della scena ricreata, nel caso in cui ci si sieda davanti a loro per l'ascolto in maniera tradizionale.

Altro elemento che li differenzia dai progetti tradizionali è la gamma bassa. C'è, ma ai primi ascolti sembra meno di quello che è in realtà. Non essendo “sparata” verso chi ascolta sembra latitare un po', e invece c'è, lo assicuro. Ovviamente non è l'impatto da discoteca o da giostrai. NdR - Ma quello è irreale, come tutte le storture da tecnologia male applicata.

 

Descrizione

Nelle Duevel Venus il woofer e il tweeter non guardano verso l'ascoltatore, in pratica non si vedono, sono posti in orizzontale e diffondono il suono tramite due dischi a forma di cono posti davanti a loro. L'aria spostata dal woofer va verso l'alto e incontra dopo qualche centimetro un cono di legno che la diffonde. Stessa cosa avviene per il tweeter, che però irradia il suono verso il basso. In pratica, dall'alto troviamo un tweeter rivolto in basso verso il vertice di un cono, poi un cono con il vertice che guarda in basso verso il woofer. Qui vale il detto: una foto spiega meglio di cento parole...

 

Credo sia proprio il diffusore adatto a chi vuole arredare il soggiorno in maniera non tradizionale, cioè con i soliti parallelepipedi, e riempirlo di musica. Molto particolari da vedere, alcuni amici dicono che sembrano oggetti alieni, astronavi, probabilmente la loro estetica non dispiacerà alle mogli o alle compagne...

Quelle che ho in prova sono nere satinate con i coni in legno chiaro, ma si possono avere anche in varie finiture di legno, molto belle. Lo stesso vale per i coni. I diffusori sono alti 97 centimetri, il loro “corpo” è a forma esagonale, hanno una base leggermente più larga che poggia su piedoni di gomma, l'ingombro in pianta è di 27 x 29 cm.

 

In alto abbiamo il woofer montato in posizione orizzontale, che praticamente non si vede, vediamo invece sei colonnine che reggono il cono-bicono di legno sopra il quale altre quattro colonnine reggono il tweeter montato, come dicevo, anch'esso in orizzontale.

 

L'impatto visivo è molto gradevole anche se davvero fuori dall'ordinario. Il tweeter è a cupola da 3,4 centimetri. Il woofer è a cono da 22 centimetri, con la membrana in carbonio. A una trentina di centimetri da terra, posteriormente, sopra i due buoni morsetti per il collegamento del cavo di potenza, troviamo lo sbocco del condotto reflex. L'efficienza è di 88 dB, nella media, adatta dunque per la maggior parte degli amplificatori presenti sul mercato, e l'impedenza è di 4 ohm.

 

Ho anche provato a pilotarle con un Tektron, amplificatore integrato a valvole con le 2A3, 3 watt e mezzo, ma in questo caso non ve lo consiglio, l'abbinamento con l’ampli è ottimo con diffusori efficienti: suono molto raffinato a basso volume, potenza insufficiente per pilotarle decentemente a livelli medi. Già con un 35 watt inglese d'annata, un Creek 4140 S2, si possono ascoltare. Collegate a un finalino NuForce STA 200, in pratica un Goldmund Metis in scala ridotta, che ha ottanta watt in classe AB, tutto migliora, ovviamente.

La timbrica del diffusore è corretta, la naturalezza anche. Nelle varie mostre di Hi-Fi le ho sempre sentite suonare bene e non sono il solo a pensarlo. Ripeto, è mio dovere di recensore, hanno un loro suono, non è il solito suono. Ci si potrebbe innamorare oppure potrebbero non piacere affatto.

Bisogna ascoltarle, se potete ascoltatele e può sembrare un consiglio scontato ma è un consiglio doveroso. L'importatore Luca Righetti di Mondo Audio, che ha sede vicino a Bergamo, è una persona gentilissima e dispone di una sala molto ben attrezzata per gli ascolti, anche dei modelli inferiori e superiori della Duevel.

 

La Duevel Lautsprecherbau è un'azienda tedesca con sede nella Bassa Sassonia fondata nel 1988 da Markus e Annette Duevel. Da quella data produce solo diffusori omnidirezionali. Perché Markus è fermamente convinto che sia la miglior tipologia di diffusori? Probabilmente perché, se ben posizionate, sono in grado di ricreare una scena acustica straordinaria, molto molto simile all'evento dal vivo. Ci sono altre aziende che costruiscono diffusori di questa tipologia. Le prime che mi vengono in mente, anch'esse tedesche, sono le German Physiks e le MBL, queste ultime, con il loro brevetto Radialstrahler dall’emissione a sfera pulsante, da ascoltare assolutamente, prima o poi. Sono sempre progetti particolari, unici, e questo è uno dei motivi per cui non possono avere prezzi troppo bassi. Non è il caso delle nostre Duevel, che per fattura e qualità sonora rappresentano un entry level di grande qualità al suono omnidirezionale.

Si potrebbe, per spiegare meglio, fare un parallelo con i diffusori elettrostatici. Anche questi sono diffusori “non convenzionali”, anche loro hanno un tipo di suono diverso dai diffusori tradizionali. A qualche appassionato possono non piacere mentre altri, che se ne innamorano, non li cambierebbero con niente altro al mondo. E questa varietà di scelta, questa possibilità di poter soddisfare i propri gusti e bisogni, è uno degli aspetti più belli di questa nostra passione che chiamiamo Hi-Fi.

 

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Tweeter: 3,4cm a cupola

Woofer: 22cm in fibra di carbonio

Impedenza: 4ohm

Sensibilità 88dB

Risposta in frequenza: 40Hz-20KHz ±3dB

Potenza applicabile raccomandata: 30-150W RMS

Dimensioni: 28x97x26cm LxAxP

Peso: 20kg cad.

 

Distributore ufficiale Italia: al sito MondoAudio

Prezzo Italia alla data della recensione: 4.950,00 euro

Sistema utilizzato: all’impianto di Ulisse Pisoni

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