Storia
Tutto cominciò nel 1944 in Finlandia. A quei tempi, racconta il signor Sami, suo nonno, il colonnello Penttilä, era al comando di un reggimento di artiglieria che si trovava in quel momento sotto un pesante fuoco nemico. A un tratto tutto si fermò. Le orecchie del grande condottiero Penttilä ebbero bisogno di un po’ di tempo per abituarsi di nuovo al silenzio quasi irreale, al rumore di vento sugli alberi e al cinguettio degli uccelli che ritornò a riempire le verdi vallate a guerra finita quando la natura riprese il suo quieto andare. Quaranta anni dopo Penttilä era seduto su una sedia e ascoltava sua moglie suonare il piano. Suo nipote era lì con lui e gli chiese: “Dimmi Sami, perché il suono del pianoforte è così bello?”
Il nipote rimase interdetto e il nonno continuò: “In questo suono così bello è possibile ascoltare la voce della natura, tutto quello che non è artefatto. Questo suono mi ricorda le foreste finlandesi”.
Il ragazzino ascoltava, con lo sguardo assorto e con in mente quel suono. I toni che i tasti del pianoforte facevano librare nell’aria erano cosi emotivi che… in quel momento nacque l’idea.
Verrebbe da pensare a un suono freddo, rarefatto… ma a ovest della Russia c’è un piccolo grande paese chiamato Finlandia. In quel posto le estati sono molto calde, così come gli inverni sono freddissimi.
La gente finlandese è gente taciturna ma molto creativa.
In una piccola città di nome Jyväskylä, dove il bosco finisce e il vento inizia lo stormire delle chiome degli alberi, c’è un piccolo fabbricato in mattoni rossi.
L’edificio conserva una lunga storia. All’inizio era un panificio, poi divenne un istituto di ricerca atomica. All’interno oggi c’è la Penaudio con a capo mister Sami.
Mister Sami è un autodidatta nella costruzione dei diffusori e ha sempre cercato di ottenere la massima perfezione nei suoi prodotti.
Negli anni ha cercato i migliori driver possibili e ha iniziato a creare un diffusore che potesse suonare bene, quello che lui ritiene il diffusore perfetto. Mister Sami dopo numerose prove giunse alla conclusione che era ora di dar vita alla Penaudio.
Questa è la bellissima storia della Penaudio, che Sami stesso racconta e che ho voluto raccontare anche a voi, sintetizzata ma abbastanza suggestiva, giusto per riferirvi di che pasta è fatto il costruttore.
I diffusori Penaudio si rifanno per la loro costruzione a tutte quelle tecniche di lavorazione nordica del legno che ancora oggi vengono usate. Tutti i diffusori Penaudio sono fatti a mano e perfettamente impiallacciati. Ogni diffusore opportunamente progettato mantiene l’originalità che si può trovare in natura: è lo stesso spirito di un pittore, di un compositore, insomma di tutte quelle anime creative che sono ispirate e che vivono in questo paese.
Costruzione
Il diffusore Penaudio Sara S si presenta con una forma così slanciata da far morire d’invidia tutti quei diffusori panciuti e invadenti che ultimamente popolano la vetrina mondiale dei diffusori. L’altezza raggiunge i 1.030 millimetri; sul suo baffle frontale alloggiano tre driver della SEAS scelti e ottimizzati per offrire la massima linearità e il miglior godimento d’ascolto.
Osservando il diffusore più da vicino mi accorgo della pregevole rifinitura di questi ottimi driver che come dicevo sono dei Seas serie Excel. I woofer hanno l’ogiva rifasatrice centrale metallica abbastanza pronunciata tanto da incidere pesantemente sulla dispersione angolare del componente. Semplificando il concetto, permettono di ottenere alte frequenze presenti anche avendo il componente inclinato considerevolmente rispetto al punto di ascolto.
Sul fondo interno del diffusore alloggia il crossover, raggiungibile smontando quattro grosse viti e rimuovendo il plinto in legno che funge da piede d’appoggio. I componenti del crossover sono ovviamente di qualità, montati in aria ricalcano fedelmente le scelte progettuali della casa tese a raggiungere il miglior risultato sonico.
I cavi di collegamento interno, di buona sezione, sono twistati per garantire maggiore protezione dalle interferenze e il miglior trasporto del segnale audio fino ai driver.
Cablaggio e Progettazione Jorma, driver Seas, connessioni WBT 0.730,12 (platinum Signature) condensatori in polipropilene SCR, induttori Graditech air-core, condotto reflex in alluminio, multistrato di betulla con impiallacciatura di 2,2 millimetri sono le note fondamentali che caratterizzano questo diffusore da due vie e mezzo. Il tweeter è un tre quarti di pollice con cupola in tessuto e magnete raffreddato a ferrofluido, mentre i due midwoofer da 16” sono in magnesio con anelli di rame a forma di T per rinforzo, sia sotto che sopra il cono.
La sospensione in gomma ha delle piccole alterazioni radiali che hanno lo scopo di rinforzare il cedimento agli alti carichi di lavoro e alle risonanze spurie. La casa dichiara circa 86db/1m/2,83V per questo diffusore, con una risposta in frequenza utile che va da +/-3db 45-28.000Hz.
L’impedenza nominale del diffusore è di 4 ohm e il crossover ha incroci a 300 e 4.500Hz. Ovviamente, viste le caratteristiche, il Sara S ha bisogno di amplificatori dai 50 watt in su, eroganti molta corrente. Le misure del diffusore sono 165x1.030x290 con un peso di circa 25kg ognuno. Le essenze di legno disponibili sono tra le più svariate, si va dal Noce, alla Betulla, allo Zebrano, al Black Ash e così via. Insomma c’è né per tutti i gusti. Il diffusore è anche provvisto di sottopunte.
La Penaudio ha nel suo catalogo oltre alla linea Sara S, i diffusori top di gamma Sinfonia seguiti dai Serenade, mentre alla base del listino trovano posto i nostri Sara S e i base Sara.
Il listino Penaudio prevede anche interessanti diffusori per home theatre, anche questi componenti SEAS che, a quanto pare, è il marchio più amato da questo costruttore.
Ascolto
Arrivato il momento di ascoltare i diffusori Penaudio Sara S, decido di posizionarli a una distanza di circa un metro e mezzo dalla parete di fondo e di un metro da quella laterale, leggermente piegati verso il centro di ascolto situato a circa quattro metri.
La catena audio con cui inizio a testare i diffusori è composta da pre Schiavon a valvole autocostruito e finali dual mono 211 Oblivion anche loro autocostruiti, lettore Sony XA50ES connesso a un DAC esterno X24 della Musical Fidelity cavi di segnale Ramm Audio autocostruiti mentre quelli di potenza sono dei Xindak in argento flatline.
Conoscendo molto bene la mia catena e il suo suono, avendola personalmente messa a punto dopo molte ore di rodaggio, metto il primo CD di chitarra acustica Don Ross, ottimo fingerstyle per verificare come le Penaudio si comportano con gli armonici delle corde. Vengo avvolto da un effetto loudness quasi intimistico, le corde della chitarra acustica si sciolgono in un liquido musicale con le dita di mister Ross che rapide si muovono lungo la tastiera della sua chitarra. Le finlandesi Sara S condiscono le note musicali con una essenza balsamica calda e oleosa. Mi sorge un dubbio, ma non stavo ascoltando due diffusori venuti dal freddo? Eppure ti danno quel tepore generato dalle basse frequenze che scendono tanto ma mai troppo, e quelle alte definite ma mai taglienti.
Saggiamo le doti dinamiche di queste Penaudio e diamoci dentro con un bel blues. Seguo il mio pensiero e vai giù con Tom Principato, grande bluesman, un bel disco live registrato magistralmente. Sono sorpreso e basito di come siano dinamiche le note che scorrono in questi diffusori.
Quale miglior test per provare come suonano le Sara S con le voci? Patricia Barber, Cafè blue. Mi siedo, chiudo gli occhi e inizio con il primo brano.
La voce della Barber risulta profonda e nitida quanto basta per fa sì che si possa leggere il labiale anche a occhi chiusi. Un modo come un altro per dire che la cantante appare fisicamente presente sul palcoscenico musicale.
C’è qualcosa però che non mi convince. La voce risulta troppo dietro, è come se ci fosse un buco intorno a 400/800 Hz, che sia solo un apparente effetto? Vado avanti e cerco di migliorare la scena acustica nella speranza di rimediare anche a quel roll-off che percepisco. Provo e riprovo a spostare i diffusori, cambio setup e decido di passare allo stato solido per sentire cosa succede.
Finale Krell KSA 250s accoppiato questa volta a un pre Audio Research SP10 connesso con gli stessi cavi. Grande sferzata di energia e così approfitto per alzare anche il volume.
Questa volta la voce si fa più presente, i piani sonori sono tornati di nuovo a posto, la voce della Barber ha di nuovo assunto una verve che riconosco anche nel mio riferimento, ma il medio rimane sempre un tantino indietro.
Sposto i diffusori, arretro, avvicino… niente. Con le voci siamo a un 7+ , il Sara S è un diffusore che ama gli strumenti e allora ecco già pronto un CD di musica classica sul platorello.
Una notte sul Monte Calvo di Mussorgsky solca i cieli della mia stanza, si staglia di fronte a me un palcoscenico imponente, il basso della grancassa fa vibrare le pelli e la pelle dello spettatore, gli archetti fanno risuonare le casse armoniche dei violini che ripropongono con spontaneità la loro natura lignea.
Effettivamente la classica e la musica solista si sposano alla perfezione con le Sara S, un po’ meno le voci, ma invito caldamente gli appassionati ad ascoltare con attenzione le Penaudio perché intuisco che possano allinearsi a particolari gusti soggettivi.
Provo per ultimo un McIntosh d’annata, C28 pre a stato solido e finale Mc2505 e il buon jazz denso e fumoso di Charlie Parker e il suo sax: un nome, una garanzia. Il buon Charlie e lì davanti a me, in piedi, a circa 3 metri che mi fa l’occhiolino, vorrei dargli una pacca sulle spalle…
Mi accorgo di non stare più ascoltando le Sara S, ma la musica che esce dai coni strapazzati. Ora è tardi, è ora di andare tra le braccia di Morfeo ed è stato bello finire la serata con la mia musica preferita e con queste care amiche Sara S.
Conclusioni
Come è bella la musica, e come è bella quando viene riprodotta nelle migliori condizioni. Penaudio lo fa con garbo, senza irruenza, lo fa con una delicatezza e una sostanza che solo le migliori apparecchiature audio sanno fare.
L’odore del legno, l’odore della musica che ci trasporta insieme a queste due compagne fa sì che nulla sia lasciato al caso. Vogliono essere alimentate a dovere e hanno bisogno di molta aria intorno a loro, così come hanno bisogno di un lungo rodaggio.
Un buon diffusore, costruito anche bene – si sa – non lascia spazio a dubbi. Correte a sentirlo, ne vale la pena… Penaudio, buon ascolto e rimanete sintonizzati.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Tipo: 2,5 vie, da pavimento, bass reflex
Unità altoparlanti: tre quarti di pollice raffreddato a ferro fluido, tweeter a cupola in tessuto Seas, 2 x 160mm 6,5" di magnesio coned midrange / woofer, anelli di rame sopra e sotto forma di T polo, radiale rinforzata in gomma Seas Excel
Crossover: 300, 4.500Hz
Gamma di frequenza: Risposta anecoica +-3dB 45-28000Hz, in camera 32-25000Hz
Sensibilità: 86dB/1m/2, 83V
Impedenza nominale: 4ohm
Amplificatore consigliato: 40 W min.
Dimensioni: 165x1.030x290 mm LxAxP
Peso: 25kg
Distributore ufficiale Italia: al sito DPtrade
Prezzo Italia alla data della recensione: 5.995,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Mauro "ScontornaThor" Simolo