Avere tra le mani un piccolo diffusore e descriverne le doti sembrerebbe più facile del previsto, essendo abituato ad ascoltare diffusori di grandi dimensioni e a volte studiarne la complessità costruttiva. Il progetto di un diffusore con solo due vie a volte potrebbe sembrare di facile approccio e, sottolineerei, di facile ascolto… ma non è cosi.
Procediamo per gradi. L'azienda Phonar Akustik GmbH ha sede in una piccola città tedesca, chiamata Tarp, situata a Nord del paese vicino al confine con la Danimarca. Un’azienda relativamente giovane che inizia la sua vera produzione nel 1976 con il nome di Scan Akustik sotto la guida di Klaus Henningsen, dapprima come importatore di diffusori e successivamente come produttore con il marchio Phonar.
Un gran numero di clienti soddisfatti e ottime recensioni sulle riviste maggiormente accreditate hanno fatto in modo che il marchio decollasse, aiutato, altresì, da una serie di consensi favorevoli tra gli addetti ai lavori.
Oggi la Phonar Akustik GmbH vanta un catalogo di tutto rispetto, con circa 150 rivenditori autorizzati solo in Germania che collaborano con i rivenditori di tutto il mondo. Nel catalogo sono presenti non solo diffusori ma anche elettroniche come DAC, giradischi e amplificatori.
Il Veritas m4 NEXT è un diffusore a due vie piccolo e compatto che fa parte della famiglia Veritas Line, composta da Veritas p4 NEXT, diffusore da pavimento a tre vie, seguito dal p6, dal diffusore per il canale centrale home theater c4 e per finire dal subwoofer s8.
La linea di diffusori Veritas s’inserisce al livello intermedio del catalogo, anticipata dalla linea più economica chiamata Ethos e da quella più spinta chiamata Credo Line.
Come dicevo, il diffusore Veritas m4 NEXT è annoverato tra i diffusori bookshelf o da libreria che, per definizione, occupano uno spazio fisico ridotto e non richiedono molto spazio libero intorno a loro, tanto meno necessitano di essere allontanati dalla parete di fondo.
Appena tolto dall’imballo ti accorgi subito di avere tra le mani un prodotto concepito e costruito per suonare bene. Piccole e compatte, le Veritas m4 NEXT sono un due vie con il cabinet lavorato interamente in MDF.
Il baffle frontale è stato sagomato, ad altezza del tweeter, con due sfaccettature allo scopo di ottenere, oltre a una minore riflessione sul mobile, anche una maggiore dispersione sull’asse orizzontale del driver che si occupa della parte alta dello spettro. Il mobile, inclinato di circa cinque gradi, ha permesso al progettista di correggere la fase acustica del piccolo diffusore e di variare la fase asimmetrica, permettendo un abbattimento delle onde stazionarie all’interno del mobile stesso.
Il lato inferiore delle Veritas m4 NEXT presenta dei dadi affogati nel mobile grazie ai quali è possibile o avvitarle allo stand o utilizzare delle sottopunte, non fornite in dotazione, per garantire il disaccoppiamento con il piano sottostante. Le due soluzioni sono in grado di garantire in ogni caso il totale smorzamento del diffusore.
Numerose sono, inoltre, le colorazioni del mobile a disposizione: bianco, nero, nero laccato piano, alluminio, ciliegio e noce per la gioia delle mogli e per il loro inserimento in ambiente domestico, cosa assai difficile quando non si vive soli e bisogna fare i conti con lo spazio e la posizione, quasi sempre obbligata, di una sedia o di un mobile. Ma ben vengano le "signore audiofile”… anche loro hanno diritto a invadere i nostri confini quasi invalicabili con le loro orecchie e la loro simpatica presenza.
Interno e componenti
Le Veritas m4 NEXT sono due piccoli gioielli e, come tutte le cose preziose, vanno viste più da vicino. Nel nostro caso, una volta aperte, mostrano subito un bel crossover posizionato sul fondo del mobile e bloccato con quattro viti Parker ben strette. Presenti anche delle torrette in plastica che sollevano il crossover dal fondo del mobile, garantendo per quest’ultimo una sorta di isolamento dal resto della base.
I componenti mostrano la loro ottima fattura, in questo caso Intertechnik, la nota casa di distribuzione per tutto quello che riguarda la costruzione di diffusori acustici e, non a caso, cito uno slogan dell’azienda che fornisce appunto gran parte della componentistica: "Da noi trovate tutto ciò che sognate per costruire altoparlanti".
Da notare l'uso degli eccellenti condensatori marcati Audyn. Insomma niente è lasciato al caso: anche il cablaggio interno si è mostrato molto ordinato e solido, con cavi di giusta sezione e lunghezza.
Il mobile è costruito nell’oramai collaudato MDF impiallacciato di varie essenze che danno ai mobili quel tocco in più, ma allo stesso tempo rendono gli stessi rigidi e sordi alle vibrazioni al fine di non creare interferenze interne che potrebbero inficiare la qualità del suono prodotto. Nella parte posteriore c’è il condotto del bass reflex, tra l’altro con un accordo anche molto corto.
I connettori posteriori, ottimi e abbastanza distanti tra loro, accettano anche cavi di grossa sezione, così com’è prevista la possibilità di effettuare il biwiring.
Ma la particolarità che lascia stupiti di questo diffusore – e che riporta un po' alle vecchie concezioni di costruzione – è la possibilità di variare il setup del tweeter e di poterlo adattare a varie tipologie di ascolti. Questo potrà far storcere il naso a molti puristi ma, credetemi, vale la pena ascoltarli e giocare a trovare il miglior compromesso d’ascolto.
La regolazione è molto semplice e fa uso di un ponticello che può essere fissate in tre diverse posizioni: zero, +1 e +2 dB. Ovviamente questo incrementerà la brillantezza sul tweeter e una migliore coerenza dell’immagine, a seconda del loro posizionamento nell’ambiente d’ascolto o alla migliore riproduzione che più ci appaga, riuscendo in qualche modo a mettere a fuoco gli strumenti e l’aria che li circonda, un po’ come una lente d’ingrandimento.
A proposito: il tweeter è un bel componente Scan-Speak D2604 con una sensibilità di 93 dB per un’ottima estensione in alto, una risonanza molto bassa a 475 Hz e un’ottima dispersione, sia sul piano orizzontale che su quello verticale.
Magnete in ferrite e flangia anteriore in plastica, per una potenza di cento watt, vengono accoppiati a un pur ottimo midwoofer della Peerless, anche questo un bel componente. Il cestello in alluminio pressofuso è sagomato perfettamente per evitare turbolenze.
Un bel magnete fa bella mostra di sé, segno di un’ottima tenuta in potenza e di una velocità degna di nota. Il parapolvere è invertito e il midwoofer è costruito con il metodo chiamato shorting rings, cioè anelli di cortocircuito per ridurre le distorsioni.
Questo midwoofer in Nomex viene denominato HDS, High Definition Series, per via della sua costruzione particolare che si fregia di avere basse distorsioni e un’ottima tenuta in potenza. Insomma, a quanto pare, niente è lasciato al caso e, per i più ferrati nel settore, indico un paio di misure: potenza 150 watt RMS/210 watt max, VCdia 1-1/4", Le 0,91 mH, impedenza 8 ohm, Re 5.77 ohm, risposta in frequenza 48-4,700 Hz, Fs 48 Hz, SPL 89 dB 1W/1m, Vas 0,77 cu ft, Qms 1.96, Qes 0.44, Qts 0,36, Xmax 5,5 mm.
Piccolo imbarazzo lo ha creato l'impedenza dichiarata di otto ohm del diffusore. In effetti siamo portati a credere che il valore giusto sia pari a quattro come dichiarato sulla targhetta del mobile e non otto come riportato sul libretto d'istruzione e sul sito della Phonar. Il dato è confortato dalle misure che abbiamo effettuato.
Le Veritas m4 NEXT hanno molto da dire, ma questo deve essere dimostrato nella mia sala d’ascolto. Posizionate su degli stand in metallo alti settanta cm, provviste di sottopunte e piazzate a circa due metri dalla parete di fondo e un metro e mezzo dalle pareti laterali, eccole collegate al mio solito setup tanto per saggiarne le doti: cavi di segnale Ramm autocostruiti e di potenza MIT Shotgun Matrix 12, finale di potenza Krell KSA 250 alternato con McIntosh 2205 e EAM Labs PA.2600, finale KT88 autocostruito a valvole e finali dual mono 211 sempre autocostruiti, pre C38 McIntosh e Carver C11 + pre a valvole Schiavon e buffer autocostruito a valvole in funzione di pre linea, lettori Sony 559ES e XA20ES con gruppo di lettura fisso: meccanica stupenda, peccato che la Sony abbia smesso di costruire queste stupende macchine.
Di carne al fuoco c’è ne tanta e le Veritas m4 NEXT sono pronte, quindi parto con un buona dose di energia, aiutato dalla voce di Tom Principato, Guitar Gumbo, un album del 2005 di ottimo blues che pompa dinamica a più non posso. Le Veritas m4 NEXT inghiottono potenza e la restituiscono con una dolcezza e una coerenza disarmante. Rifinite quanto basta sull’estremo superiore, dopo aver provato le varie attenuazioni sul tweeter, ho preferito la posizione flat a zero dB, anche se su incisioni un po' datate un aiutino a +1dB sull’estremo acuto non mi è dispiaciuto affatto. La chitarra di Tom è levigata e lucida, a volte un po' troppo asciutta rispetto ai miei riferimenti che, ovviamente, hanno una portata in termini di grandezza molto superiore. La batteria viene percossa con violenza quel tanto che basta per far scuotere la mia stanza. L’ascolto anche ad alti livelli con la manopola del volume a Ore 12 si rivela sempre piacevole. Va detto, soprattutto, che questi diffusori non si scompongono mai e questo tende a far si che si ruoti la manopola del volume su livelli da denuncia condominiale.
Con i suoi 87db non può certo essere considerata una cassa super efficiente, quindi vi propongo fin da subito un buona amplificazione, con molta corrente, ma soprattutto una buona catena, essendo lo Scan-Speak un ottimo rivelatore.
L’ultimo capolavoro di Patricia Barber, Smash. Gran bella voce, profonda quanto basta, che viene restituita dalle Veritas m4 NEXT in tutte le sue ottave inferiori; il pianoforte della Barber risulta avere le giuste proporzioni anche se forse è leggermente più piccolo rispetto al mio riferimento: ovviamente stiamo ascoltando un mini diffusore e non ci possiamo certo aspettare un esecuzione live, ma neanche così poi tanto lontano dalla realtà, segno di un ottimo interfacciamento anche tra i due driver.
I tasti del pianoforte vengono spinti dalla Barber a volte in modo molto violento e quella vibrazione viene riprodotta dalle Veritas m4 NEXT con la giusta lunghezza d’onda. Il leggero tintinnio armonico dei martelletti che percuotono le corde del pianoforte, il piede della Barber che batte incessantemente sul pavimento e il soffio dei pedali del pianoforte rendono l'ascolto con queste Phonar molto appagante e molto vicino al reale, grazie ad una risoluzione timbrica di inaspettato valore.
Considerando la bassa efficienza delle Veritas m4 NEXT e il caricamento in bass reflex, mi viene da ammettere che in effetti mi sarei aspettato il solito basso esasperato; invece no, sembrerebbe quasi un diffusore in cassa chiusa per quanto è frenato il basso e questo rende il messaggio sonoro molto più intellegibile, a volte meno appagante per chi ama i bassi tellurici, ma per questo ci vogliono dei diffusori molto più grandi.
La Veritas m4 NEXT, lo avete capito, è un diffusore onesto quanto basta che non vuole strafare come fanno tanti altri della sua specie, solo perché sono piccoli e cercano di cantare come i grandi.
No, questi diffusori riproducono musica e lo fanno bene, ma ripeto hanno bisogno di molta corrente e di quella buona, pena un ascolto a volte deludente.
Con la classica Sinfonia Fantastica di Berlioz, la dinamica è ai massimi livelli, il palcoscenico si apre ancora di più. Anche la registrazione fa tanto: i fagotti così come i violini vengono riprodotti con tutte le loro fondamentali, le corde dei violini vibrano sotto l’incessante vai e vieni dell’archetto e le Veritas m4 NEXT restituiscono il tutto senza un cenno di cedimento. Con la gran cassa, alzando un po' il volume, si nota anche in questo caso un leggero accenno di indurimento. I pezzi di basso in questo disco sono veramente un ottimo banco di prova per i woofer.
Ludus Danielis, Etichetta Fonè, è un disco perfettamente registrato con una profondità e una trasparenza senza eguali. Le Veritas m4 NEXT restituiscono il suono come un quadro di Van Gogh, con trame leggermente neutre, come i colori pastello, virate sul marroncino; un bel capolavoro. Non voglio dire che sia un super diffusore ma è un ottimo modo per entrare nel mondo dell’alta fedeltà dalla porta principale.
Pink Floyd, David Sylvian, Dire Straits… ecc, ecc. Avrete capito che non mi sono fermato solo a poche manciate di dischi ma l’ascolto è andato avanti per parecchie ore per la gioia delle mie orecchie. Ho avuto modo di provare anche la musica liquida con incisioni ad alta definizione, dimostrando ancora una volta che le due Veritas m4 NEXT ci sanno davvero fare.
Concludendo, come diceva un nostro amato presentatore, vista l’ora che volge al termine, mi sento di consigliarvi un ascolto di questi diffusori e un possibile acquisto anche favorito da un ottimo prezzo di mercato.
La loro spiccata musicalità farà in modo di non farvi mai pentire dei soldi spesi. Casomai sarete costretti a scegliere delle fonti musicali di qualità e amplificazioni piuttosto muscolose per poter sfruttare al meglio le belle doti delle Phonar.
Phonar Akustik, con le Veritas m4 NEXT, ci hai veramente colpito per qualità costruttiva, scelta oculata di componenti di gran pregio e livello sonoro di notevole spessore, se aggiungiamo la costruzione avvenuta in Germania e non in oriente sembra quasi un miracolo il prezzo di acquisto proposto.
Che dire allora? Arrivederci a presto Phonar, magari per provare i modelli superiori della linea.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Potenza: 90/125watt
Efficienza: 87dB 1W/1m
Risposta in frequenza: 40-27.000Hz
Frequenza crossover: 2.300Hz
Impedenza: 8ohm
Tweeter: 27mm
Deep-midrange: 160mm
Dimensioni: 200x300x280mm (LxAxP)
Peso: 11kg
Distributore ufficiale Italia: al sito Phonar.it
Prezzo Italia alla data della recensione
Finiture disponibili e prezzo per coppia:
Nero o Silver/Argento 898,00 euro
Nero o Bianco Laccato Piano, Ciliegio, Noce 998,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Mauro "ScontornaThor" Simolo