Due note di autopresentazione. Ho sessantasei anni e sono felice pensionato da poco tempo, dopo aver lavorato come medico odontoiatra e psicoterapeuta. La passione per la musica nasce, come credo per tutti, da piccolissimo, davanti all’apparecchio radio di papà, una Radiomarelli valvolare dei primi anni ‘50. Poi l’adolescenza vorticosa, con il rock, il jazz e più tardi anche la musica classica. Oggi dedico all’ascolto praticamente tutto il pomeriggio, accompagnando i suoni con letture che ora posso permettermi, grazie al tempo finalmente libero a disposizione.
Strimpello il piano, nonostante le numerose lezioni di composizione e armonia seguite negli anni passati. Ma la pigrizia e una certa propensione ad ascoltare gli altri, piuttosto che me stesso, hanno fermato la mia crescita come pianista. Poco male, non credo che l’umanità abbia perso qualcosa.
Un’ultima cosa. Recensisco solo dischi che trovo interessanti, se non addirittura belli. Il resto preferisco ignorarlo. Non mi piace parlar male di chi, anche se con risultati scarsi, ha impiegato tempo e fatica nella musica. Troppo facile criticare, assai meno darsi da fare.