Due parole sulle vibrazioni

18.07.2024

Nella foto principale, un'immagine cimatica.

 

In questo spazio ReMusic per divulgare i miei concetti riguardanti la riproduzione audio è oggi il turno delle vibrazioni. È uno degli argomenti al quale ho dedicato più tempo in termini di studi e sperimentazioni. Come quindi agiscono le vibrazioni di tutti i componenti della catena audio sul suono? Che si tratti di una sorgente, un’elettronica, dei diffusori, ma addirittura di componentistica passiva come condensatori o resistenze, tutti ne risentono nella loro componente meccanica.

 

La frequenza di risonanza dei telai, ad esempio, influenza pesantemente il suono. Ricordo lo smarrimento di un amico fonico quando si rese conto di come cambiava una voce amplificata spingendo a quattro mani sulla superficie del suo mixer, in modo da smorzare le vibrazioni delle lamiere del telaio rispetto al lasciarlo libero. Gli feci notare che la nota che emetteva il telaio sollecitato da un colpo era la stessa che sporcava la voce amplificata. Nonostante l’iniziale scetticismo non poté far altro che ammettere, tale era l’evidenza.

 

I costruttori molto pignoli – lo faccio anch’io – nelle elettroniche cercano di smorzare le vibrazioni dei condensatori o dei trasformatori. Ricordo come Be' Yamamura dedicasse molta attenzione “nell’incartare” uno ad uno i componenti degli apparecchi, in quanto lo riteneva decisivo per ottenere il risultato che auspicava nelle sue creazioni.

 

A dire il vero c’è anche la corrente di pensiero opposta, ovvero alcuni cercano di gestire e far tornare a favore della timbrica auspicata queste vibrazioni. Secondo il mio punto di vista, dato che è facile comprendere quando queste vibrazioni si innescano è invece impossibile prevedere quando si fermano… Tendono cioè a non “rispettare” il messaggio musicale, andando a colorare la timbrica sempre nella stessa direzione. Ammetto che a molti questa caratteristica può piacere, a me invece no… Il mio obbiettivo primario è che a ogni cambio di disco o pezzo musicale sembri di cambiare l’impianto per come questo rispetta diligentemente la timbrica dell’incisione. Ma come sempre auspico che queste mie affermazioni vi servano come monito a riflettere e sperimentare per poi farvi una vostra idea…

 

Per produrre componenti che risentano il meno possibile del problema delle vibrazioni è molto importante la scelta dei materiali di costruzione. Come spesso accade quelli che danno il miglior risultato sono anche i più costosi. Insomma, della serie “mai una gioia”… Io mi affido quando possibile alla grafite impregnata, il famoso carbon block, sia per i telai delle elettroniche che per la costruzione di casse o trombe, quando non risulta troppo oneroso.

 

Se volete divertirvi a sperimentare – NdR | È l’essenza stessa dell’audiofilia – provate anche solo ad apporre oggetti pesanti sopra ai vostri apparecchi e diffusori e ascoltate cosa succede. Non vi basta? Allora ve lo dico in un orecchio, perché nessuno lo sappia: provate a mettere dei pesi anche sui cavi… Ma non dite che sono stato io a dirvelo, altrimenti mi internano, che già ne avrebbero di motivi.

 

Buoni ascolti a tutti!

 

 

Per ulteriori info: al sito Esoteric Pro Audio

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