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Siamo all’inizio del 2025 e il mio pensiero torna indietro per ricordare tutti i concerti di straordinaria qualità che ho ascoltato nei dodici mesi dell’anno scorso. Il ricordo che spicca tra tutti, più intenso e bello, è senza altro quello legato alla settimana trascorsa al Festival di Pasqua di Baden-Baden con l'Orchestra Filarmonica di Berlino, i Berliner Philharmoniker. In quei giorni, oltre ai concerti sinfonici tenuti alla sera, di cui ho descritto precedentemente le mie impressioni, ciò che mi ha davvero emozionato è stato il programma dei tredici concerti cameristici eseguiti dai membri della stessa orchestra, tenuti nelle più belle sale per musica da camera di Baden-Baden.
Pur avendo una netta preferenza per le opere sinfoniche, la musica da camera suonata in quella settimana mi ha altrettanto impressionato musicalmente quanto i concerti serali. Ascoltare giornalmente per un periodo lungo un corpo musicale come quello dei Berliner Philharmoniker senza sentire musica riprodotta, fa prima di tutto essere consapevole del loro suono così particolare, così pulito e preciso ma anche amalgamato, come gli ingredienti di un piatto gourmet molto curato, dove ciascuno strumento, in mano a musicisti straordinari, rispetta il timbro degli altri senza interferire ma completando invece le armonie e le caratteristiche degli altri strumenti, per poi capire da dove vengono queste caratteristiche.

Era da anni che mi domandavo da dove venisse questa armonia, questa unità particolare che percepivo, una domanda la cui risposta ho avuto proprio da questi concerti da camera durante quella settimana. I musicisti della Berliner Philharmoniker sono molto impegnati in ensemble da camera anche famosi internazionalmente, con una grande varietà di formazioni, dalle composizioni strumentali e timbriche molto differenti tra loro. La varietà va dai trii fino ai gruppi da orchestra da camera, che vuol dire quasi una ventina di musicisti, formazioni formate da soli archi come quelle di soli fiati. Molti di loro sono professionalmente attivi anche all’estero, quindi non episodicamente riuniti solo per il Festival di Baden-Baden ma trovandosi spesso a tenere concerti e a lavorare insieme ad altri musicisti di diversa estrazione. Con tutte queste attività si abituano a conoscersi, a far musica insieme, soprattutto si abituano in modo naturale a curare e sviluppare un suono d’insieme.
Il programma dei concerti cameristici di Baden-Baden si orientava in generale sul periodo delle opere presentate durante le serate. Nel 2024 è stata presentata in anteprima l’Elektra, probabilmente l'opera teatrale più moderna e audace di Richard Strauss, vedi la mia recensione qui, quindi il programma cameristico prevedeva principalmente musica da camera dell'era musicale intorno al 1900, che significa illustrare il passaggio dalla musica ottocentesca alla modernità. Questo ha voluto dire molta musica dei compositori attorno ad Arnold Schönberg e alla Seconda Scuola di Vienna. Un contrasto netto nel programma era la musica di Franz Schubert, ma solo di primo acchito, dato che anche Schubert è stato un innovatore e una transizione di stile si riflette anche nella sua musica, quella del passaggio dal rigore formale classico alla varietà degli stili individuali romantici. Le interpretazioni di questa musica cameristica li ho trovati esemplari, di alta qualità anche tecnicamente, ma soprattutto dal profilo della ricerca del colore sonoro, omogeneo, armonico d’insieme, come era d’altronde da aspettarsi vista la qualità degli esecutori. È stato davvero come ascoltare dei sottoinsiemi dell’Orchestra Filarmonica di Berlino, con lo stesso suono curato ma in questa occasione goduto a distanza di qualche metro dagli esecutori, quasi stando in mezzo a questi maestri. In tutte le opere presentate si sentiva l’emozione degli interpreti e il flusso energetico che emettevano suonando, alla faccia di chi pensa che fare il musicista “arrivato” trasformi un appassionato cultore della musica in un impiegato ben retribuito...
È difficile accennare a concerti particolarmente riusciti, forse quello che mi ha colpito maggiormente è stato quello con il Blechbläserensemble der Berliner Philharmoniker, noto in tutto il mondo per la sua qualità interpretativa e la sua discografia, orchestra da camera formata da soli ottoni. È stato un’ora pieno di colori sonori molto raffinati e controllati, ma anche colmi di emozionalità, una marea di sensazioni splendide che mi toccavano interiormente. Nonostante il volume e la pressione sonora, era un oceano di suoni soavi e gentili. Molti passaggi suonati con dei pianissimo molto sensibili. Veramente impressionante. Il pubblico nella sala stracolma è stato visibilmente commosso e alla fine non ha smesso di applaudire neanche dopo una decina di minuti.
Non molto meno acclamato e perfetto è stato il concerto dell’Ottetto della Filarmonica di Berlino che ha suonato il famoso Ottetto di Schubert con un suono estremamente curato preciso pieni di colori e molto bilanciato. L’adagio l’ho apprezzato con un’intensità straordinaria, tanto da sperare che non terminasse mai. Ma arrivati al quarto movimento, quello con le variazioni, la magistrale interpretazione mi ha fatto letteralmente volare in un’altra dimensione.
Si può intuire che sia stata una settimana molto intensa emozionalmente, con almeno tre concerti al giorno, uno più interessante del altro, una settimana che rimarrà per sempre nei miei più bei ricordi da appassionato di musica. Come già scritto, la Filarmonica di Berlino è un’orchestra con un suono particolare, raffinatissimo e per questo sono rimasto molto deluso nel sentire settimane o mesi dopo di digiuno, tantissimi sistemi di alta fedeltà di eccellente reputazione non riuscire a riprodurre minimamente quelle caratteristiche sonore di questa orchestra, capaci invece di ridurre questa magnificenza di suono a quello di un suono di una comune orchestra. Questa settimana di Baden-Baden mi ha fatto passare per alcuni mesi la voglia e il piacere di sentire questi “grandissimi impianti” che vengono sbandierati in giro! Sarà che questi cosiddetti “grandi impianti” sono costruiti da gente che non ascolta concerti di questi livelli e non sentono finezze interpretative? Il sospetto è oramai diventato una certezza…

Programma
24 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Arnold Schönberg, 6 kleine Klavierstücke, op. 19, arrangiamento per ensemble da camera di Heinz Holliger
Franz Schubert, 12 Ländler, op. 171, selezione, arrangiamento per ensemble da camera di Gerhard Müller-Hornbach
Anton Webern, Vier Lieder per soprano e orchestra da camera, op. 13
Franz Schubert, 18 Walzer op.9a, selezione, arrangiamento per ensemble da camera di Gerhard Müller-Hornbach
Anton Webern, Konzert, op. 24
Franz Schubert, Menuett aus Klaviersonate op. 78, arrangiamento per ensemble da camera di Gerhard Müller-Hornbach
Alban Berg, Sieben frühe Lieder
Scharoun-Ensemble Berlin e invitati
Stanley Dodds, direttore
25 marzo 2024
Museum Frieder Burda
Franz Schubert, Trio per archi in Si bemolle maggiore, D. 471
Anton Webern, Movement for String Trio, op. posth.
Franz Schubert, Trio per archi in Si bemolle maggiore, D. 581
Arnold Schoenberg, Trio per archi, op. 45
Philharmonische Streichtrio
Romano Tommasini, violino
Wolfgang Talirz, viola
David Riniker, violoncello
26 marzo 2024
Malersaal Hotel Messmer
Franz Schubert, Quartetto per archi No. 4 in Do maggiore, D 32
Alexander Zemlinsky, Quartetto per archi No. 1 in La maggiore, op. 4
Venus-Quartett
Kotowa Machida, violino
Rachel Schmidt, violino
Julia Gartemann, viola
Solène Kermarrec, violoncello
26 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Composizioni fra altri di Strauss, Bruckner, Schubert e Dvořák
Blechbläser der Berliner Philharmoniker
27 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Anton Webern, Sei bagatelle per Quartetto per archi, op. 9
Franz Schubert, Quartetto per archi n. 12 in Do minore, Quartettsatz, D 703
Alban Berg, Lyrische Suite per quartetto per archi
Noah Bendix-Balgley, violino*
Simon Rotourier, violino**
Marlene Ito, violino
Naoko Shimizu, viola
Ludwig Quandt, violoncello*
Bruno Delepelaire, violoncello
*Webern e Schubert
**Berg
27 marzo 2024
Malersaal Hotel Messmer
Franz Schubert, Quintetto per due violini, viola e due violoncelli in Do maggiore, D 956
Cornelia Gartemann, violino
Christoph von der Nahmer, violino
Julia Gartemann, viola
Bruno Delepelaire, violoncello
Knut Weber, violoncello
27 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Franz Schubert, Ottetto in Fa maggiore, D 803
Philharmonische Oktett
Daishin Kashimoto, violino
Romano Tommasini, violino
Amihai Grosz, viola
Christoph Igelbrink, violoncello
Esko Laine, contrabasso
Wenzel Fuchs, clarinetto
Stefan Schweigert, fagotto
Stefan Dohr, corno
28 marzo 2024
Malersaal Hotel Messmer
Alban Berg Quartetto per archi op. 3
Franz Schubert Quartetto per archi in La minore, D 804 "Rosamunde"
Simon Routier, violino*
Angelo de Leo, violino
Micha Afkham, viola*
Bruno Delepelaire, violoncello*
Johanna Pichlmair, violino**
Tobias Reifland, viola**
Uladzimir Sinkevich, violoncello**
*Berg
**Schubert
29 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Franz Schubert, Quartetto per archi n. 1 in Soll minore / Si maggiore, D18
Anton Webern, Langsamer Satz für Streichquartett
Franz Schubert, Quartetto per archi n. 3 in Si maggiore, D 36
Brahms Ensemble
Rachel Schmidt, violino
Raimar Orlovsky, violino
Julia Gartemann, viola
Christoph Igelbrink, violoncello
30 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Joseph Haydn, Trio in Soll maggiore, HOB.IV:3
Alban Berg, Quattro pezzi per clarinetto e pianoforte op. 5
Anton Webern, Due pezzi per violoncello e pianoforte
Gustav Mahler, Rheinlegendchen e Oft denk' ich, sie sind nur ausgegangen, due Lieder arrangiati per flauto e pianoforte
Arnold Schönberg, Kammersymphonie n. 1 in Mi maggiore, op. 9
Emmanuel Pahud, flauto
Wenzel Fuchs, clarinetto
Daishin Kashimoto, violino
Ludwig Quandt, violoncello
Éric La Sage, pianoforte
31 marzo 2024
Weinbrennersaal Kurhaus
Franz Schubert, Quartetto per archi in Soll maggiore, D 887
Noah Bendix-Balgley, violino
Luis Esnaola, violino
Martin von der Nahmer, viola
Stephan Koncz, violoncello
Foto
© Monika Rittershaus
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Per ulteriori info:
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