Accessori, croce e delizia di ogni audiofilo: servono realmente?
La Systems and Magic è una piccola azienda romana che sin dai suoi inizi si distinse per la produzione di filtri di rete da impiegare in impianti audio e video di qualità. Ricordo ancora diversi anni fa quando andai da Roberto Amato, il patron della ditta, ad acquistare un filtro Extreme in casa sua, quella che comunemente dicesi casa e bottega, in una zona periferica della città.
Mi colpirono le prestazioni di questo oggetto in una prova comparata che feci in casa di un amico, tanto da farmi precipitare ad acquistarlo con quella frenetica eccitazione che pervade tutti noi audiofili quando abbiamo “la scimmia” di prendere qualcosa.
Restai meravigliato nello scoprire come una realtà produttiva del tutto artigianale, facesse da contralto a una fattura dell’oggetto decisamente solida e industriale, nella accezione migliore del termine, nonché la grande competenza del progettista nel trattare le problematiche connesse all’energia elettrica di cui disponiamo nelle nostre abitazioni, la quale, non dimentichiamolo, è la vera ed autentica essenza del segnale musicale, che passando per i vari stadi di un impianto giunge ai nostri diffusori.
In effetti, ad oggi ritengo un buon filtro di rete, che peraltro potrebbe essere costruito con diverse tecnologie e approcci circuitali, non un mero accessorio ma un vero e proprio componente dell’impianto, quindi un oggetto pressoché indispensabile per aiutare le elettroniche a dare il meglio di sé in qualunque situazione che si presenti nella rete elettrica domestica, spesso colpita da disturbi e distorsioni di varia natura, indotti sia da tutto ciò che abbiamo in casa, che da elementi esterni.
In genere ogni filtro di rete introduce un certo margine di benefici, più o meno estesi in relazione alla serietà dell’oggetto, ma non è lontana la possibilità di avere anche qualche inconveniente di natura sonica, spesso rintracciabile in un percettibile peggioramento della dinamica del sistema nonché in lievi alterazioni timbriche, queste ultime magari gradite in certi contesti, ma che comunque rappresentano una modifica delle caratteristiche della elettronica collegata.
Alla Systems and Magic, invece, l’obiettivo è stato sempre quello di apportare benefici concreti derivanti dall’abbattimento delle armoniche di distorsione presenti sulla linea, senza però introdurre peggioramenti e cambiamenti delle prestazioni musicali, che invece registrano un certo grado di miglioramento in alcuni parametri, principalmente individuabili in un maggior grado di trasparenza sonora e microcontrasto, e un accresciuto senso di liquidità della trama sonora, resa più raffinata e fitta, meno sgranata.
Questo è precisamente ciò che fa il mio Extreme, che attualmente collego al pre linea e a turno a una delle elettroniche che utilizzo, ossia pre phono se ascolto l’analogico o lettore CD se vado di digitale.
Il problema dell’Extreme è che ha un carico massimo limitato, a fronte di un’efficacia di filtraggio massima, mentre con questo Systems and Magic MiniBlack abbiamo un carico massimo di 2.300 watt, con ovviamente un abbattimento delle armoniche di distorsione meno pronunciato.
Ciò ne decreta un utilizzo diverso, anche perché possiede una sola presa, e quindi lo rende adatto, visto anche il costo decisamente ridotto rispetto ai filtri più grandi, ad alimentare un grande finale di potenza o addirittura un intero impianto di livello medio o medio basso.
Va anche precisato che il MiniBlack protegge le elettroniche da corto circuiti indotti da guasti o fulmini, circostanza che lo rende particolarmente indicato per coloro che tengono sempre accesa una elettronica o che comunque la tengono in standby.
Dal punto di vista dell’utilizzo, abbiamo a che fare con uno scatolotto di dimensioni piuttosto ridotte, costruito con la consueta cura in spessa lamiera di alluminio di colore grigio, dal peso non proprio ridotto; non ci sono parti in plastica, fatta eccezione per le prese. Io ho avuto in prova il modello senza cavo con la presa IEC, ma si può acquistare allo stesso prezzo quello con il cavo di rete già connesso, lasciandovi l’onere di procurarvi solo il cavo di alimentazione per collegarlo all’elettronica ovvero, se intendete utilizzare il MiniBlack sull’intero impianto, a una robusta ciabatta.
Il risultato che questo filtro produce, è innanzi tutto in una maggiore tranquillità dai guasti nel collegamento dell’impianto alla rete elettrica e ciò, considerata la ”naturale” apprensione con la quale convivono molti audiofili, non mi pare cosa di poco conto.
Scherzi a parte, ma non troppo, l’effetto che il MiniBlack produce è del tutto analogo a quello dell’Extreme, solo riportato su scala ridotta.
L’ho collegato a tutti gli apparecchi che utilizzo, comprese le elettrostatiche avendone avuti in prova due esemplari, e in ogni circostanza, seppure in misura diversa, ha prodotto un percettibile incremento di trasparenza, dovuto alla maggiore separazione tra i vari strumenti, come se tra essi ci sia solo aria e non “qualcos’altro”, che altro non è che rumore.
Più semplice la percezione dei singoli suoni, la scansione dei piani sonori è maggiormente precisa e comunque il tutto risulta meglio intellegibile, sollevando la mente da quello sforzo ricostruttivo dell’evento che spesso genera fatica d’ascolto.
La timbrica rimane illesa da qualsiasi accenno di forzatura del filtro, che non altera assolutamente il timbro dell’impianto: ritengo questo un gran pregio, perché in passato ho ascoltato simili accessori modificare in un modo o nell’altro il grado di chiarezza o calore delle elettroniche.
Anche la macrodinamica non viene alterata, mentre la microdinamica si avvantaggia della maggiore intelligibilità dei singoli strumenti, che risultano quindi più vivi e lucenti di luce propria, meno “invasi” da altri oggetti sonori sul palcoscenico.
Nessun accenno a maggiore lentezza degli attacchi o a un senso meno marcato di velocità.
Altro aspetto migliorativo è una maggiore finezza di grana sonora, un lieve ma percettibile aumento di raffinatezza, soprattutto sulle voci ciò è distinguibile, maggiormente se colleghiamo il MiniBlack ad una sorgente digitale.
Qual è il grado di importanza dei miglioramenti?
Percettibile senz’altro, anche a un ascolto distratto, e direi in misura direttamente proporzionale al prezzo richiesto.
Se poniamo l’Extreme a un grado 10 e a quello Zero l’utilizzo di alcun filtro, con il MiniBlack direi che siamo sul 4/5. Ma va considerato che quest’ultimo può proficuamente essere impiegato a monte di un intero impianto, aspetto che, soprattutto in configurazioni di impegno e prestazioni medie o mediobasse, può essere un vero vantaggio da non sottovalutare.
Da parte mia rimane immutato il rispetto che ho per i prodotti Systems and Magic, per la serietà dell’approccio alle problematiche della rete elettrica domestica e per i risultati raggiunti, decisamente positivi e mai deludenti.
Il prezzo è assolutamente onesto e il miglioramento in grado di produrre lo rende un oggetto senz’altro raccomandabile.
Gli accessori, a volte funzionano.
Caratteristiche dichiarate dal produttore: al sito Systems and Magic
Distributore ufficiale Italia: vendita diretta
Prezzo di listino Italia alla data della recensione: 265,00 euro