Finali mono Manley Neo-Classic 500

05.05.2014
Manley Neo CLassic 500 miniatura1
Manley Neo CLassic 500 miniatura1

ReMusic Spark AwardI Manley Neo-Classic 500 rappresentano il vertice assoluto della produzione della Manley   Laboratories  Inc., la celeberrima azienda californiana di Chino nata con David Manley ma oggi saldamente nelle mani di EveAnna Manley che ha dimostrato molta passione e grande carattere imprenditoriale riconducendo questa azienda nell'olimpo dei maggiori brand mondiali.


I Manley Neo-Classic 500 sono finali mono bilanciati/sbilanciati che utilizzano ben dieci valvole KT90, per ottenere 500 watt a tetrodo, con la possibilità di averne "solo" 250 in triodo.
Questi Manley sono due gran bei bestioni che pesano l'uno quasi quaranta chilogrammi, in americano 82 lbs, dovuti soprattutto ai due enormi trasformatori dedicati all'alimentazione e all'uscita del segnale. In effetti, la grande potenza generata richiede questa enorme riserva di energia con conseguente attenta cura dell'alimentazione. Guardare questi finali genera rispetto e timore, non vi nascondo anche una certa apprensione nel momento di accenderli oltre ad alcune cautele da adottare.


Innanzitutto, una volta sballati, vi siete ricordati di asportare la gommapiuma a protezione delle valvole?
No?


Allora, togliete la griglia metallica e sfilate la protezione in gommapiuma di colore grigio se non volete rischiare un bel falò. Una volta effettuati agevolmente i collegamenti, grazie al pannello posteriore fortemente angolato, potete procedere all'accensione in questo modo: inserite prima il "mute", che è l'ultima levetta a sinistra sul frontale del finale, abbiate cura che il "soft start" sia inserito, penultima leva a destra, procedete all'accensione manovrando la levetta "start", ultima a destra. A questo punto a molti di voi si sarà abbassata la tensione elettrica domestica, nessun problema: proseguite senz'altro. Solo a questo punto disattivate il "soft-start" e la macchina sarà completamente operativa.


Per passare da tetrodo a triodo, o viceversa, vi consiglio caldamente di spegnere i finali o, almeno, azionare il mute e il "soft Start". Il funzionamento a tetrodo garantisce la potenza massima di 500 watt mentre il triodo dimezza la potenza a 250 watt.


Il triodo è senz'altro da consigliare nel caso si collegassero diffusori ad altissima efficienza. Infatti, il mezzo migliaio di watt in tetrodo potrebbe premere troppo violentemente sui magneti degli altoparlanti, generando anche un suono troppo squillante. Il triodo, inoltre, può evitare le pericolose escursioni dei coni e conseguenti danneggiamenti delle sospensioni. Con le mie Heresy I ho preferito il funzionamento a tetrodo che ho trovato assolutamente in grado di fornire controllo e raffinatezza, e ci mancherebbe altro!


Ma andiamo con ordine. Vi confesso che ho inserito senza perdere troppo tempo i due finali americani nel mio impianto a valvole, sostituendo i due finali Audiosophia da 30 watt con i tubi EL84.


La vista è spettacolare e l'occhio è appagato dai Classic 500 e dal magnifico color blu dell'alluminio satinato dei frontali. L'estetica in generale, non per niente il modello si chiama Neo-Classic Design, è un po' "retro" con la scritta illuminata in bianco e una grata metallica a maglie strette che guarnisce le fessure del frontale. Contribuiscono a questo particolare design le grosse e anche necessarie maniglie, le levette dei servizi, le numerose viti a vista in acciaio inox e i classici fori per l'improbabile montaggio in rack del Manley 500, tanto per non tradire la natura "pro" della Manley. Da segnalare, sempre sul frontale, la mascherina satinata nera che esorta a essere rimossa per procedere alla regolazione fine del bias di ogni singola valvola di potenza KT90. Tra le dotazioni che trovate nella confezione, c'è un tester di qualità sufficiente e il cacciavite, necessari per operare sul bias. Quest'operazione è resa molto agevole dalla sistemazione dei fori per i puntali del tester e la posizione dei trimmer delle valvole. Personalmente ho regolato il bias dell'alimentazione anodica a 28 mA, bilanciando perfettamente tutte le KT90. Se calcoliamo anche il consumo delle 12AT7A e 12BH7A, l'alimentazione dovrebbe attestarsi intorno ai 300 mA per finale. Per porsi al riparo da deleteri surriscaldamenti il progettista del trasformatore di alimentazione avrà dimensionato il secondario per le anodiche per ottenere una corrente massima di 450 mA, cioè una volta e mezzo più del necessario. Mentre per il secondario dei filamenti, occorrendo minimo 1,5 A per valvola finale, avrà dimensionato i fili per condurre una corrente di una ventina di ampere minimo. Vorrei sottolineare che da qualche anno la Manley si costruisce i trasformatori in casa.


A proposito di valvole. Ogni finale Manley Neo-Classic 500 utilizza una 12AT7A della General Electrics come doppio triodo d'ingresso, una coppia di eccellenti doppi triodi 12BH7A come driver e ben dieci KT90 come finali tutte della Electro Harmonix. Le KT90 sono valvole usate solitamente per amplificazioni pro per chitarre e uniscono la potenza delle KT88 con la raffinatezza delle EL34. In tutto quindi abbiamo ben ventisei valvole a disposizione per un'amplificazione di 500 watt con un guadagno di 32 dB in tetrodo e di circa 250 watt con un guadagno di 30 dB in triodo. Per completare le descrizioni tecniche, mancano solo i due grossi condensatori da 3800 microfarad l'uno e i due trasformatori, uno per l'alimentazione e l'altro per l'uscita.


Il Manley 500 può essere anche usato in bilanciato, per selezionare l'ingresso bisogna operare su una levetta messa nel lato posteriore, fate attenzione perché potrebbe essere anche inavvertitamente toccata e selezionata. Personalmente ho preferito il suono in sbilanciato.


L'ascolto
Non abbiate fretta di giudicare i finali Manley 500. Hanno necessità di un lungo e paziente rodaggio di almeno cento ore di funzionamento, durante il quale avrete tutto il tempo per apprezzare il graduale miglioramento del suono e imparare a convivere felicemente con loro. Per come la vedo io, i Manley 500 rischiano di diventare la parte definitiva dell'amplificazione di un audiofilo e quindi permanere per un lunghissimo periodo di tempo nel sistema audio. La loro particolarità è di far capire fin da subito che da quel momento è arrivato chi "comanda". Nel bene o nel male i Manley 500 dettano impietosamente la loro legge. Come si capisce? Ho fatto pilotare ai Manley 500 la mia coppia di diffusori auto costruiti da 86 dB di efficienza e ho ottenuto uno splendido risultato sonoro definito e controllato. Subito dopo ho collegato le Klipsch Heresy I da 96 dB. Ebbene, la manopola del volume nel preamplificatore è rimasta nello stesso punto e le Heresy, nonostante la maggiore efficienza, non suonavano più forte!


Non me lo saprei spiegare, è come se i Manley 500 dicessero: "Hey amico, ho visto che hai cambiato diffusori, ma io suono così e non m'importa di quello che colleghi ai miei connettori d'uscita!". Il suono dei Manley Neo-Classic 500 è un suono fortemente caratterizzato, un suono che manifesta apertamente la propria natura valvolare capace di generare medie e alte frequenze di una bellezza straordinaria, di disegnare un dettaglio fortemente inciso lungo una finestra musicale che risulta potente, decisa e molto naturale. Per le basse frequenze c'è necessità di qualche attenzione. Innanzi tutto, nonostante la grande riserva di energia dei finali Manley, ritengo si debba privilegiare l'uso di diffusori di buona efficienza. In questo caso ne godranno le basse frequenze che saranno maggiormente controllate in modo proporzionale al salire dell'efficienza. Inoltre, dove è possibile, utilizzate il bi-wiring come nel caso degli Orgue Archon Elite, diffusori a due vie con tweeter a compressione caricato a tromba. Con questi diffusori sono stati raggiunti apprezzabili risultati sonori. Ma non è finita qua. I Manley 500 sono stati provati anche in configurazione bi-ampli. Sono stati inseriti nell'impianto di Marcello con diffusori Acapella Campanile e amplificazione Soulution.

 

Naturalmente all'amplificazione svizzera è toccato pilotare i woofer, mentre i Manley si sono dedicati al midrange a tromba e al tweeter a ioni. Per poter bilanciare i volumi è stato posizionato tra il pre e il finale a transistor un pre passivo a trasformatori. Beh, ragazzi che suono! Gran bella esperienza d'ascolto. Dopo alcuni decenni di passione e professione sul campo ancora mi entusiasmo nel cercare la configurazione migliore per ottenere il meglio da un sistema audio. Questa è l'High-End!
Per me è uno Spark in the dark.

SCHEMA RIEPILOGATIVO
Voto massimo ✳✳✳✳✳ Spark, le scintille ReMusic
Risposta in frequenza: ✳✳✳✳ | Estesissima con una lieve flessione nelle bassissime, probabilmente a causa della natura valvolare che arrotonda e gonfia le note gravi.
Dinamica: ✳✳✳✳1/2| Quanta ve ne serve? I Manley ce l'hanno. Alzare il volume potrebbe essere un gesto di cui pentirsi.
Timbrica: ✳✳✳1/2 | Tipicamente americana. Medio basse molto presenti che ricordano l'impostazione della voce radiofonica americana profonda e in controfase. Medio alte e alte molto naturali. Uno spettacolo con la musica classica.
Immagine: ✳✳✳✳1/2| Larga e profonda. Grande capacità di ricostruzione della scena sonora. Grande dettaglio. Un palcoscenico sonoro di grande rappresentazione.
Rapporto prestazioni/prezzo: ✳✳✳1/2 | Come tutte le apparecchiature di gran pregio e qualità, il prezzo da pagare per possederle è alto. Bisogna anche considerare la tenuta del prezzo dell'usato grazie al blasone del brand.
Costruzione: ✳✳✳✳✳ | Come mettere in dubbio la qualità e la robustezza dei prodotti Manley? Costruzione pesante e solida. Imballaggio in cartone molto ben congeniato che garantisce sicurezza nel trasporto.

Caratteristiche dichiarate dal produttore
Tipo del circuito: mono a valvole 10xKT90 EH, 2x6414W GE come driver, 12AT7A valvola d'ingresso
Ingressi: bilanciato XLR e sbilanciato RCA
Selezioni: MUTE, TRIODO/TETRODO, SOFT START, STAND BY
Trasformatori: Manley di precisione
Sensibilità d'ingresso: 1V
Guadagno: 32dB tetrodo - 30dB triodo
Impedenza d'ingresso RCA: 116kohm a 1KHz
Impedenza d'ingresso XLR: 270kohm a 1KHz - 20kohm a 20KHz - 38kohm a 20Hz
Rumore: Tetrodo -67dB - Triodo -65dB
Rapporto S/N: -80dB
Range dinamico: 96dB
Risposta in frequenza: 10Hz - 30KHz
Potenza: 500W Tetrodo - 250W Triodo
Consumo: 30W in standby
Dimensioni: 482x228x330mm LxAxP
Peso: 40kg
Note: Regolazione del bias dal pannello frontale, 3.800mf x 2 di filtro, pannello posteriore angolato per facilitare le connessioni, connessioni WBT.

 

Distributore ufficiale in Italia: al sito de Il Tempio Esoterico

Prezzo di listino in Italia alla data della recensione: 17.100,00 euro

Sistema utilizzato: all'impianto di Roberto "The Rock" Rocchi

Le valvole utilizzate nel Manley 500 sono le KT90 come amplificatrici, le 12BH7A come driver e le 12AT7A come ingresso.
Le valvole utilizzate nel Manley 500 sono le KT90 come amplificatrici, le 12BH7A come driver e le 12AT7A come ingresso.
Sotto la targa in alluminio sono posizionati i trimmer per la regolazione del bias di ogni singola valvola.
Sotto la targa in alluminio sono posizionati i trimmer per la regolazione del bias di ogni singola valvola.
Il Manley 500 ha ingressi bilanciati e sbilanciati.
Il Manley 500 ha ingressi bilanciati e sbilanciati.
I Manley 500 pilotano agevolmente diffusori autocostruiti da 88 dB di efficienza.
I Manley 500 pilotano agevolmente diffusori autocostruiti da 88 dB di efficienza.
I Manley 500 accoppiati con le Orgue Archon Elite.
I Manley 500 accoppiati con le Orgue Archon Elite.
I Manley 500 e le Acapella Campanile.
I Manley 500 e le Acapella Campanile.
Non poteva mancare EveAnna Manley qui fotografa durante una visita di ReMusic presso la Manley a Chino (CA).
Non poteva mancare EveAnna Manley qui fotografa durante una visita di ReMusic presso la Manley a Chino (CA).

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