Da quando nel 2007 ha pubblicato per la Emi, Milestones, Un incontro in jazz, Gino Paoli classe 1934 sembra essere come rinato, e visti i risultati, c’è solo da rammaricarsi che questa svolta non sia avvenuta prima, magari già dai tempi di I semafori rossi non sono Dio, disco tra i più belli del cantautore genovese, inspiegabilmente dimenticato tra le infinite pieghe di una lunghissima carriera. Ma allora forse il jazz italiano correva verso il free, e un incontro con la melodia tradizionale sarebbe stato visto quanto meno inopportuno o perfino reazionario. C’è da dire che lo stesso Paoli in quegli anni – i Settanta – non era eccessivamente amato dal pubblico dei cantautori, che dati i suoi trascorsi sanremesi, e un miope inquadramento ideologico, quasi non lo considerava neppure tra i cantautori, ma più verosimilmente un continuatore della canzone melodica tradizionale. Insomma, se di ritardo si è trattato, è probabile che non sia stato per sua distrazione. Chi lo sa?
Due come noi… giunge adesso a conferma di questa scelta, e cementa il vivace e redditizio rapporto con l’etichetta Parco della Musica e con Danilo Rea, pianista ideale e di elevatissime capacità.
Parlare di capolavoro per uno che ha scritto canzoni come Senza fine, Il cielo in una stanza, Sassi, La gatta, Sapore di sale, Che cosa c’è, sarebbe in questo caso fuori luogo, ma il disco è davvero delizioso, e il “vecchio” Gino, ormai un gigante.
Gino Paoli & Danilo Rea
Due come noi che…
Parco della Musica Records
CD
Total Time 51’15’’
2012