ReMusic è da annoverarsi fra gli Absolute Beginners per molti motivi. Innanzitutto, in quanto prima rivista italiana di Hi-Fi solo online e tradotta anche in buona parte in inglese e cinese. Inoltre, anche se la maggior parte di noi ha scritto per altre riviste cartacee o prova apparecchi da più di quarant’anni – personalmente, ero tredicenne – mettersi “a regime editoriale” è tutt’altra musica. Ma anche solo a pochi mesi dal nostro debutto in società, possiamo dirci fortunati. In così poco tempo abbiamo già potuto provare molta crème de la crème e incontrare diversi campioni.
La cosa ci ha portato a pensare di creare un segnale di attenzione per questa tipologia di apparecchi, nati dalla scintilla di un’idea.
Questo è Spark in the Dark.
La scintilla nell’oscurità. Quella che ha illuminato per un attimo l’esperienza di chi pensa di aver sentito tutto, ma è tuttora disposto a stupirsi e appassionarsi. Che ci ha fatto sobbalzare sulla poltrona d’ascolto. Che ci ha affascinato e sorpreso, anche solo per un attimo, come appunto immaginiamo sia successo dopo la prima scintilla della creazione*. Spark è un segnale, anche se piccolo o breve, che è stato in grado di far risuonare le corde del nostro animo, della nostra curiosità, del nostro stupore.
Spark sarà assegnato a qualsiasi apparecchio, prodotto o marchio avremo la fortuna di provare e riconoscere come speciale, per qualche particolarità, estremizzazione, sogno a occhi aperti. Ma sì, vogliamo esagerare, anche ai marchi famosi e affermati, quando produrranno qualcosa in grado di meritarselo. Una delle rigorose premesse, infatti, è di assegnare questa segnalazione prescindendo dalla notorietà o meno del brand. Tant’è vero che il primo Spark se lo è meritato proprio in questi giorni un diffusore italiano di una azienda allo stato embrionale: lo Janas Lucia di Arte Acustica, più che un diffusore, una vera sfida, un tre vie praticamente senza crossover di cui potete leggere qui la prova di Roberto Rocchi. Ma dicevamo che, durante questi pochi mesi, avevamo già incontrato altre particolarità di rilievo. La prima è stata l’integrato S.I. Audio Cult/I (leggi qui), un integrato valvolare a triodi, nonché OTL, cioè senza trasformatori d’uscita, e addirittura OCL, cioè anche privo di condensatori sul percorso del segnale. Un’altra nota positiva è stata il preamplificatore Zanden 3000 (leggi qui), che ha ribadito il valore e l’importanza dei trasformatori di accoppiamento in ingresso e in uscita. Anche a questi due apparecchi, sebbene post prova, altrettante Spark.
Questo è il primo nostro riconoscimento, quello “in corso d’opera”. Alle nostre Scintille come premio istantaneo, d’impulso, sull’emozione, seguirà inoltre l’Out of Phase Award, il Premio Controfase, una short list ufficiale che chiuderà idealmente il lavoro redazionale dei prossimi anni.
Out of Phase Award perché ReMusic è una rivista un tantino controcorrente, che ambisce a molto, anche se molto è ancora da fare. ReMusic è fatta da appassionati per gli appassionati. Si sforza di essere costruita in modo professionale e gradevole. Pubblica grandi foto. Vuole farsi conoscere nel mondo con le sue versioni in inglese e cinese. Ma una rinuncia la fa, non vuole occuparsi di apparecchi che non superano degli alti standard di qualità.
ReMusic è controcorrente in quanto ci vuole un bel coraggio, anzi, una discreta dose di totale incoscienza mista a sprezzo del pericolo per creare un sito di hi-fi ora. Senza citare la peggiore crisi economica planetaria da quella del 1929, i più agée fra noi ricorderanno che almeno dalla crisi economica dei primi anni ’90 si parla di fine dell’hi-fi, di morte del settore e di mille altri piacevoli epitaffi che comportano giuste palpate apotropaiche, dette anche più familiarmente scongiuri.
Ma noi non ne facciamo una questione di etichette. Come si vede dall’occhiello della nostra testata, il breve testo che compare sopra il nostro marchio, noi intendiamo occuparci di hi-fi, high-end e high-tech. Insomma, di tutti quegli apparecchi o tecnologie che possano servire a riprodurre al meglio possibile la musica in casa propria. In futuro i prodotti sicuramente cambieranno, potranno chiamarsi high-qualchecosa, noi ne parleremo.
Ma c’era bisogno di nuovi riconoscimenti, di nuovi premi? Sì. Semplicemente, sì. Il nostro settore, come tutti, ha molti premi, ma è il modo in cui vengono pensati e assegnati che fa la differenza. L’idea non è originale, lo è l’intenzione. La speranza è che tutti gli appassionati ai quali rivolgiamo le nostre attenzioni e il nostro lavoro, molto più che il solo tempo libero, si riconoscano nel nostro sforzo, siano e rimangano degli appassionati come noi, ancora in grado di emozionarsi e di farsi affascinare da una macchina in grado di riprodurre musica meglio. Meglio di qualcun’altra. Più di ieri e meno di domani.
Controfase, controcorrente, contro tutto e contro tutti. Perché, finché ci sarà musica, ci sarà chi vorrà sentirla meglio.
*Come quella immortalata da Michelangelo nella Creazione di Adamo, una delle immagini artistiche più famose e reinterpretate al mondo, di cui potete vedere qui una breve ma sapida galleria.
P.S. Che c’entrano le immagini dei premi Nobel e Oscar? Beh, parafrasando Woody Allen quando gli rimproveravano di paragonarsi a Dio, anche noi "dovremo pur prendere qualcuno a modello a cui ispirarci, no?".