Il pregiudizio del lombrico

25.07.2011

In un cinema di una famosa città italiana è stato proiettato il film di Malick, L’albero della vita, a tempi invertiti: in pratica è stato visto prima il secondo tempo e poi quello iniziale. Nessuno se ne è accorto ed il film ha anche ricevuto gli applausi del pubblico al termine della proiezione.
Questo fatto è di per sé emblematico di quanto anche l’arte, in questo caso quella diretta e diffusa come quella cinematografica, stia subendo il profondo danno dovuto al pregiudizio umano ineducato e ignorante.
Risulta molto più facile, infatti, rassegnarsi e adagiarsi al passivo giudizio positivo nei confronti di artisti o prodotti conosciuti e affermati, mascherando in tal modo l’inadeguatezza intellettuale che pervade l’attuale situazione culturale dell’uomo. Certo questo succede in Italia, ma non mi stupirei se fosse una situazione comune a molti paesi nel mondo.
Il senso e la capacità critica derivano innanzitutto dalla conoscenza e dal grado culturale, che devono essere comuni a tutti se si vuole evitare che il giudizio diventi trasversale, quindi ingiusto e insano in quanto derivante dalla credenza popolare e non dalla cultura personale.
Anche il mondo dell’hi-fi e dell’hi-end non è esente da questo tipo di difetto socioculturale. Per mancanza di conoscenza spesso ci si affida al giudizio del guru di turno, in quanto non si hanno le basi culturali per giudicare in modo autonomo. Inoltre il guru di turno non è scevro dal farsi influenzare dal brand, magari affermato e conosciuto, che potrebbe per così dire “annebbiare” o “confondere” il giudizio anche nel caso di un modello non troppo riuscito.
Prendiamo in considerazione anche il così detto “effetto placebo”, che avrebbe sicuramente una conseguenza di gran lunga inferiore se tutti noi fossimo scientificamente consapevoli, vale a dire culturalmente più preparati.
Come poter evitare tutto ciò?
Le risposte semplici sono spesso quelle più giuste.
Leggere, leggere, leggere e leggere. Informarsi, informarsi e informarsi. Essere curiosi, farsi delle domande e cercare delle risposte. Avere una mente aperta e pronta all’aggiornamento. Il senso critico e la capacità di giudizio si svilupperanno di conseguenza in ognuno di noi.
Io sono un empirico portatore sano di ottimismo e, come Diogene, sono portato a ricercare la conciliazione dell’uomo con il mondo naturale, grazie alla dipendenza da sensazioni ed emozioni nella convinzione che ogni uomo sia artefice del proprio destino.

Questo è valido per qualsiasi cosa, non solo per l’hi-fi.


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