Maverick, nome di molti personaggi, da giocatori di poker di una serie televisiva americana di cowboy a supereroi della Marvel. Dal canto suo la Maverick Audio, giovane e agguerrita ditta di Hong Kong, che dichiara di voler portare un po’ di “vecchia scuola” nel mondo della musica digitale, entra nel mercato con due belle e interessanti briscole. La prima è un amplificatore ibrido con la parte pre valvolare e parte finale che richiama la filosofia minimalista iniziata dai giapponesi di 47 Lab coi Gaincard e che ha dato il via al filone dei Gain-clone. La seconda è un DAC anche USB con ampli per cuffia e uscita pre con controllo del volume, anche quest’ultima valvolare oppure a transistor. Ambedue i componenti a prezzi decisamente abbordabili e ambedue con possibilità di upgrade offerto dalla casa tramite cambio delle valvole. In questo primo episodio tratteremo dell’ampli, il Maverick Audio TubeMagic A1, ne seguirà un secondo sul DAC D1, apparecchi distribuiti da Troniteck, ditta con un efficiente servizio di vendita via internet, dotato anche di esaustive informazioni tecniche. I rivenditori autorizzati Maverick Audio sul territorio nazionale si possono trovare qui.
Aspetto e funzionalità
L’ingombro del cabinet risulta piuttosto contenuto, senza tuttavia raggiungere le dimensioni lillipuziane di molti ampli in classe D/T. Vi è una particolare attenzione qualitativa ai componenti interni, tra cui Il trasformatore, che non è un normale toroidale ma un R-core, a detta della casa in grado di produrre un suono più pulito. Si impiegano inoltre resistenze a film metallico e condensatori al tantalio. Il TubeMagic è fornito di presa IEC posteriore per connettere un cavo di alimentazione a scelta, cosa sempre da apprezzare sia per l’assenza di scomodi alimentatorini esterni, sia per la possibilità di upgrade tramite cavi di alimentazione di buona qualità. Sotto ha quattro piedini gommosi ai quattro angoli canonici. Come già accennato, l’A1 è dotato della possibilità di fungere da pre valvolare, grazie a un’apposita uscita RCA e di una presa cuffia tramite jack grande, con volume controllabile.
L’apparecchio è dotato di due ingressi, uno jack da 6,3 mm sul frontale anteriore pensato per lettori MP3 o per computer, con l’impiego del riduttore mini jack opportunamente fornito, e uno con i consueti RCA sul posteriore, quindi per fonti più tradizionali quali un lettore CD o un tuner o un giradischi munito di pre phono. Sul lato posteriore completano l’armamentario delle connessioni una coppia di terminali per i diffusori di economica ma funzionale fattura, che consente l’uso di banane, una coppia di RCA leggeri ma dorati per il pre out e un deviatore per la corrente a 220/240volt o a 110volt. Sul frontale anteriore è presente un pulsante di on/off con relativo LED blu finalmente di intensità non accecante, una manopola più grande per il volume, una manopolina più piccola per il cambio fra i due input, a destra la suddetta entrata jack e l’uscita jack per cuffia. Esteriormente tutto semplice, senza fronzoli, di qualità budget. Niente telecomando. Dunque un’estetica essenziale votata alla funzione, senza nessun guizzo particolare ma anche senza niente di sgradevole e con il plus di un LED blu assolutamente riposante, una volta tanto.
Suono
Ma veniamo alla parte più importante, ovvero all’ascolto delle prestazioni sonore. Su questo, premetto di aver avuto delle piacevoli e anche un po’ inaspettate sorprese. I risultati seguenti sono stati ottenuti nel mio impianto casalingo, con casse ProAc Studio 125, sorgente Marantz CD63 KIS usata come meccanica e DAC Stat Audio S501. Sono partito dall’ascolto dell’ampli in configurazione base, ovvero con le valvole “regolari”, delle cinesi 6J1 non meglio identificate, evidentemente diverse dalle Tung-Sol che appaiono nelle foto presenti sul sito. Il suono mi è parso onesto, ben agganciato alla categoria di prezzo dell’apparecchio e anche con qualche nota di pregio legata a una potenza adeguata per pilotare diffusori persino un minimo ostici e una riproduzione della scena sonora capace di far apprezzare diversi piani sonori e disposizioni non troppo complesse di strumenti musicali. La timbrica, piuttosto morbida con medie piacevoli e buon rendimento delle voci, lasciava qualcosa a desiderare soprattutto in gamma bassa, non ben definita e un po’ lunghetta, e nell’estremo alto, non molto esteso. Tuttavia, nel complesso, un suono assolutamente dignitoso per la classe del componente.
Cambiate le valvole con quelle messe a disposizione dalla casa per l’upgrade, due valvole NOS militari Raytheon 6AK5, si è aperto uno scenario ben diverso: maggiore dinamica, immagine profonda, maggiore controllo in basso, maggiore estensione in alto, migliore senso del ritmo. C’è in effetti da fare un tangibile sommovimento sulla postazione d’ascolto… E questo già con le 6AK5 appena messe, senza rodaggio: dopo una ventina di ore il suono si assesta in modo definitivo su livelli ottimali. Se prima il TubeMagic A1 mi sembrava un prodotto onesto ma senza particolari eccezionalità, ora mi sembra perfettamente in grado di rivaleggiare dal punto di vista sonico con i migliori prodotti della sua categoria di prezzo e verosimilmente andare ben oltre. Tenendo sempre presente alcuni limiti per gli accoppiamenti: la potenza a disposizione essendo quella che è, una ventina di watt su 8 ohm, è bene evitare carichi ostici e quindi diffusori poco efficienti o dall’impedenza tormentata. Comunque con le Studio 125 siamo già su livelli di suono molto godibili e direi “completi”. Insomma, con l’A1 dotato di Raytheon potrei conviverci senza grossi problemi, fatto salvo il limite, almeno per me, dei due soli ingressi. Ho quindi trasferito l’A1 nell’impianto garage. Per curiosità ho effettuato delle prove attacca-e-stacca, nonostante sia consapevole che sono sempre da prendere cum grano salis, con alcuni componenti presenti presso il mio impianto secondario, connettendo delle casse Mission M32i all’A1 tramite un cavo di potenza QED argentato, il Silver 25th Anniversary S.E., interfacciamento rivelatosi molto sinergico. Sorgente digitale, un sempre valido lettore DVD/USB Trevi 3520 su tre “piedini UPIM” (N.d.R. - gommini paracolpi salvaporta, dell'altezza di ca 3 centimetri), con uscita analogica o digitale ottica. In particolare ho provato un finale Gain-clone con scheda Ucchino dotata di chip National LM1875, parente molto prossimo dell’LM1876 presente nell’A1, utilizzando la sezione pre a valvole del Maverick. Ebbene, pur avendo in passato fornito buone prove, il finalino Gain-clone, forse anche a causa di un’accensione non prolungata, perdeva piuttosto nettamente rispetto alla sezione finale dell’A1. Il suono di quest’ultima era più dettagliato e ricco, con maggiori armoniche e riferimenti spaziali. Avendo poi a disposizione anche un Trends Audio 10.1 configurato a finale, non ho resistito a fare il confronto. Il Trends ha comunque mostrato le sue doti di esecutore molto piacevole, preciso, raffinato e dettagliato, ma ha perso in capacità di pilotaggio, dinamica e accuratezza della gamma media e bassa rispetto al Maverick. Un’ultima notazione sull’uscita cuffia, provata con la fida Sennheiser HD600, che mi è parsa gradevole, soddisfacentemente utilizzabile per ascolti notturni.
Conclusioni e suggerimenti
Insomma, questo oggettino si è rivelato un lupo in veste di agnello. Già più che dignitoso in versione liscia, in versione migliorata con valvole più performanti, decisamente raccomandata, ha fatto veramente faville.
Per me, insieme ai valvolarini cinesi con quattro EL84 tipo FV34C, nella versione upgradata è al vertice della categoria intorno ai 300 euro. Ovviamente, se si scelgono diffusori non troppo duri e se ci si può accontentare di due soli ingressi, con i vantaggi dell’uscita pre e di quella per cuffia. Da notare però, come vedremo meglio nel secondo episodio, che se si accoppia al suo fratellino, il DAC D1, la connettività della coppia si amplia enormemente. La fattura è perfettibile, soprattutto nella robustezza degli RCA posteriori, ma tutto sommato compatibile con la fascia di prezzo di appartenenza; da segnalare che verso la fine della prova il LED di accensione ha smesso di funzionare. Si raccomandano cavi neutri e dinamici, come sempre da scegliere in base alla sinergia con gli altri componenti. Piuttosto sensibile ai supporti, provate con piedini di varia fattura, sempre ottimi i Polipods oppure, in caso di punte, anche gli economici e pratici dadi ciechi. Sul lato sorgenti il target di progetto si evince essere prevalentemente la musica liquida, ma io suggerirei che sia di buon livello, ovvero file almeno MP3 a 320kb, meglio non compressi e con un buon DAC per non svilire le ottime potenzialità del TubeMagic A1.
Buone notizie dunque per chi vuole acquistare un amplificatore ibrido a prezzi abbordabili senza rinunciare a una notevole qualità sonora e a un pizzico di “magia valvolare”, caratteristiche tipiche di componenti dal valore economico ben superiore.
Selezione musica ascoltata
Vivaldi, Estro armonico, Fabio Biondi, Europa galante, 2CD Virgin
Bobby Watson, Love remains, CD Red Records
Rosario Giuliani e Franco D’Andrea, Duets for Trane, CD Philology, in MP3 320kb
The Eagles, Hell Freezes Over, CD Geffen Records, in WAV
Brahms, Violin concerto e Doppio concerto, Szerying e Starker, Haitink, Royal Concertgebouw Amsterdam, CD Philips Classic
Caratteristiche dichiarate dal produttore:
Ingressi audio:
Ingresso audio analogico x 1 (analogico)
Ingresso line-in audio x 1 (analogico)
Connettore analogico RCA, 1.000 K ohm
Uscite audio:
Connettori RCA placcati oro 24K
Controllo Volume per tutte le uscite
Potenza RMS in uscita 20 Watt x canale (su 8 Ohm) 40 Watt x canale (su 4 Ohm)
Risposta in frequenza: 20 Hz - 25 KHz
Impedenza d'ingresso: 100 K Ohm
Rapporto segnale/rumore uscite RCA analogiche: >90dB
Rapporto segnale/rumore uscita valvolare: >90dB
Distorsione armonica totale: meno dello 0,1% (uscita tube pre-out)
Potenza di uscita massima per cuffie: 1.000 mW x 2 (32 ohm), 500 mW x 2 (300 ohm), 300 mW x 2 (600 ohm)
Sezione cuffia:
Jack Standard da 6,3 mm.
Minima impedenza della cuffia: 16 Ohm
Massima impedenza della cuffia: 600 Ohm
Potenza di uscita: 300mW ~ 1000mW
Alimentazione:
Trasformatore R-core lineare
110/220 Volt con interruttore manuale
Connessione IEC
Caratteristiche fisiche:
Larghezza: 26 cm
Altezza: 5,5 cm
Profondità: 16,7 cm
Peso: 2,3 Kg
Contenuto della confezione:
Ampli Maverick Audio TubeMagic A1
Guida rapida all'uso
Cavo minijack 3,5 mm
Adattatore da 6,3 mm a 3,5 mm per jack frontale
Cavo di alimentazione terminato IEC
Distributore ufficiale Italia: al sito Troniteck Distribuzione
Prezzi Italia alla data della recensione:
TubeMagic A1 259,00 euro
TubeMagic A1 Upgrade Raytheon 6AK5 289,00 euro
Due valvole 6AK5 70,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Fabio "Perplesso" Barbato