Integrato Van Medevoort MA260

20.05.2013

La Audioart, azienda che produce il marchio Van Medevoort, è stata fondata in Olanda nel 1985 da Ad Van Medevoort.

Una caratteristica molto interessante di questo marchio è che progetta e produce i suoi prodotti interamente in Olanda, utilizzando componentistica di buona qualità e riuscendo a mantenere prezzi in linea con la concorrenza.

Oltre ai sistemi consumer, Van Medevoort produce anche apparecchiature per il mercato professionale.

Ha una gamma di prodotti che si suddivide in varie fasce: standard, Audioart 350, Audioart 460 e Q State of the Art.

Molto interessanti a mio avviso gli amplificatori che utilizzano i moduli in classe D, Ucd molto conosciuti tra gli auto costruttori per il buon rapporto qualità/prezzo.

 

L’amplificatore Van Medevoort MA260, di cui parleremo oggi, è un integrato da cinquanta watt, con un convertitore integrato D/A a 24 bit/192 kHz, che viene proposto a un prezzo di listino di 1.590,00 euro.

Questo amplificatore dà fin da subito idea di solidità e il peso di circa dieci chilogrammi non fa che confermarlo.

Il pannello anteriore è realizzato in alluminio e, oltre ai selettori di ingresso, la manopola del volume e l’interruttore d’accensione, troviamo anche il sensore per il telecomando di serie.

Per quanto riguarda gli ingressi digitali, è dotato di un ingresso USB, due ingressi coassiali 24 bit/192 kHz e due ottici 24 bit/96 kHz selezionabili tramite un piccolo interruttore.

L’ingresso USB accetta segnali in ingresso fino a 16 bit/48 kHz, utilizzando un protocollo isocrono che, in pratica, prenota tutta la banda disponibile del canale USB al fine di non avere perdita di dati e ridurre al minimo la latenza.

Gli ingressi analogici invece sono due e sono entrambi placcati oro. Manca purtroppo un ingresso phono, ma vista la vocazione di questo amplificatore e probabilmente l’intento di confezionare un prodotto economicamente competitivo, la ritengo una scelta comprensibile.

Da segnalare infine la presenza della presa IEC e di un’uscita di preamplificazione per connettere, ad esempio, un subwoofer.

 

All’interno troviamo un circuito stampato molto ordinato e interamente progettato dallo stesso Ad Van Medevoort.

La sezione digitale utilizza i super collaudati ricevitori Texas Instruments e convertitori Burr Brown.

Una cosa che mi ha molto incuriosito è il funzionamento della classe A dinamica utilizzata dalla sezione finale di questo apparecchio.

Tramite l’importatore italiano sono riuscito ad avere qualche notizia in più: in pratica questo sistema fa sì che i finali vengano polarizzati in base al segnale in entrata. In assenza di segnale in entrata la polarizzazione si riduce per evitare sprechi energetici, invece in presenza di segnale la polarizzazione varia in base all’intensità del segnale cercando in pratica di simulare la classe A vera e propria: tutto ciò allo scopo di stressare il meno possibile i finali mantenendo una temperatura di esercizio costante.

Ottima infine la sezione di alimentazione che, una volta aperto il cabinet, balza agli occhi per le generose dimensioni del toroidale.

 

L’ascolto è stato effettuato in ambiente domestico con la seguente apparecchiatura Hi-Fi: PC audio autocostruito con schede audio M-audio 410 e M-audio 610, MacBook utilizzato tramite uscita USB, CD player Cec 3300, cavi di segnale Mit, alimentazione Hidiamond, potenza, coassiali e USB autocostruiti.

Diffusori JBL L50 e un tre vie autocostruito con altoparlanti Scan-Speak serie Revelator.

 

Dopo circa trenta minuti di utilizzo sparisce un’iniziale sensazione di asprezza e si comincia a delineare il carattere di questo amplificatore.

Se dovessi utilizzare un solo aggettivo per descriverlo direi sicuramente “neutro”.

La sorgente che a mio avviso ha avuto la miglior sinergia con questo amplificatore e stata il PC audio, buona la prestazione del MacBook via USB ma non a livello del primo.

 

Voglio iniziare fin da subito con dei brani impegnativi e al contempo rivelatori e così metto il Molly on the Shore eseguito dalla Dallas Wind Symphony.

Questo brano è caratterizzato da una dinamica disarmante e l’MA260 mette subito in evidenza l’ottimo lavoro svolto dall’alimentazione, che eroga in maniera repentina tutta la corrente necessaria per cogliere le forti variazioni dinamiche. Peccato per i cinquanta watt che, se pur buoni, alle volte non sono sufficienti per riprodurre realisticamente il messaggio sonoro.

Il brano successivo è La canzone di Marinella dall’album Mi innamoravo di tutto eseguita da Mina e De Andrè.

Con questo brano ricevo delle conferme e nascono dei dubbi.

La voce di Mina e in particolare la sua “s” risulta estesa e al contempo rifinita, la voce di De Andrè è calda e molto fluida, la collocazione dei due cantanti e degli strumenti è ben proporzionata, ciò che non mi convince appieno è lo smorzamento dei woofer.

La gamma bassa è sicuramente buona per quanto riguarda articolazione, dettaglio e profondità, ma perfettibile sotto questo parametro, così vado a vedere i dati di targa dell’amplificatore e, almeno sulla carta, dichiara un fattore di smorzamento più che accettabile e mi riprometto di riprovarlo successivamente con un altro DAC.

Ora voglio ascoltare un’altra voce maschile e metto su Give it up love di Mighty Sam Mclain. Grande disco, ragazzi, che consiglio a tutti voi e qui ho avuto una piacevole sorpresa per quel che riguarda la separazione spaziale tra gli strumenti e la risposta in gamma bassa.

La voce calda, corposa e possente del cantante afroamericano viene restituita con una precisione impeccabile, ma ciò che mi ha colpito maggiormente è stata la capacità di riprodurre l’organo Hammond fino all’ultima armonica senza che quest’ultimo venga sovrastato da altri strumenti.

 

Vado avanti con gli ascolti e mi concentro in modo particolare sulla timbrica e sull’immagine.

La timbrica a mio avviso è un elemento fondamentale nella valutazione di un prodotto Hi-Fi e questo Van Medevoort si comporta in maniera più che dignitosa.

Metto su L’italiana in Algeri di Rossini in alta risoluzione, brano caratterizzato da un buon dettaglio e, come la maggior parte dei brani di musica classica, da un gran numero di strumenti e qui la prova si rivela al di sopra delle mie aspettative!

I violini rendono bene il loro suono alle volte un po’ stridulo, gli strumenti a fiato, in particolare il clarinetto e l’ottavino sono molto coerenti mancando soltanto di un pizzico di ariosità, mentre i violoncelli pur restituendo appieno tutto il loro corpo soffrono di un piccolo rinforzo in gamma mediobassa.

Per quanto riguarda l’immagine sonora onestamente non si possono pretendere miracoli da un apparecchio di questa fascia di prezzo, ma, pur non avendo una profondità da primato, il MA260 si fa apprezzare mantenendo la giusta proporzione dei vari strumenti e una buona separazione dei piani sonori.

 

Come accennato qualche riga più su, ho voluto provare l’MA260 anche con un altro DAC e la mia scelta è ricaduta sullo Schiit Bifrost, proprio per fare un confronto tra il DAC interno al Van Medevoort e un altro con un’impostazione diversa ma al contempo con un prezzo di mercato allineato.

Con il Bifrost la gamma bassa si asciuga notevolmente e quest’ultima risulta sicuramente più godibile, nello stesso tempo aumenta anche il dettaglio, soprattutto in gamma alta, ma dopo qualche minuto decido di staccare il Bifrost e ricollegare il DAC integrato, in quanto l'emissione generale mi appare sicuramente più equilibrata e l'accoppiamento con il mio PC audio restituisce un suono decisamente più musicale.

 

Tirando le somme mi sento di consigliare questa macchina a chi necessita di un apparecchio versatile, che occupi poco spazio nel mobiletto del salotto e che possa essere usato anche dalla propria consorte che non vede l’ora di attaccare il proprio lettore mp3 all’impianto di casa senza troppe complicazioni da laureato in ingegneria.

La facilità di utilizzo è disarmante, le possibilità molteplici e soprattutto si risparmiano i soldi dei cavi e non dovremo scervellarci su quale DAC utilizzare: il Van Medevoort MA260 svolge egregiamente il suo compito.

Difetti? Beh, probabilmente questa soluzione DAC e ampli insieme a molti piacerà ma ad altri toglierà il gusto di assemblare il proprio impianto come meglio crede.

Per concludere il prezzo è adeguato alla dotazione e, ingresso phono escluso, è dotato di tutto ciò che serve. Trovo inoltre molto corretta la scelta del produttore di proporre i propri oggetti con un unico listino europeo.

 

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Potenza di uscita: >2x50W rms/8ohm

Ingressi digitali: 1 USB, 2 RCA coax, 2 ottiche

Ingressi analogici: 2 RCA

Uscite analogiche: 2 RCA

Risposta in frequenza: 1,5-75.000Hz

Distorsione: <0,004%

Separazione fra i canali: >100dB

Dimensioni: 434x83x410mm LxAxP

Peso: 10kg

Distributore ufficiale per l'Italia: al sito AudioMondo

Prezzo Italia alla data della recensione: 1590,00 euro

Sistema utilizzato: all'impianto di Francesco Taddei

di Francesco
Taddei
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