Intervista Max Research Interface File Player

02.09.2012

Oggi parliamo del lettore di file Interface con il suo produttore Max Research e il distributore Sophos. Sono quindi con noi rispettivamente Massimo Piantini e Bruno Fazzini.

 

Molti anni fa scrissi che non avrei più acquistato né consigliato l’acquisto di un lettore CD di fascia alta. I motivi erano molti, quali lo sfavorevole rapporto prestazioni/prezzo di questa tipologia di macchine, la disponibilità di streaming, l’uso di PC o Mac dedicati all’audio, la possibilità di fare ripping o upload di musica digitale conservandola su hard disk e rendendola disponibile direttamente per i propri migliori DAC.

Ora una nuova razza di apparecchi si affaccia sul mercato, ma mediamente il loro provenire dal mondo del digitale puro, cioè dal mondo dei computer, più che semplificarne l’utilizzo spesso ha invece costituito una resistenza per l’audiofilo “vecchio stile”, cioè la maggioranza di noi…

 

Domanda: Ne consegue che, dato che viene definito un prodotto innovativo, la prima domanda è d’obbligo: cosa è l’Interface?

Massimo Piantini, Max Research: l’Interface è un lettore che riproduce file audio, in qualunque formato e campionamento fino a 192kHz, e video nei formati più comuni con uscita 5.1 canali. Tutto questo con la qualità più alta possibile.

 

Domanda: Dovendo fare l’avvocato del diavolo, direi che di lettori audio-video ne esistono molti sul mercato... cosa distingue quindi l’Interface?

Massimo: Assolutamente vero. In commercio esistono molti lettori audio-video, ma nessuno che possa leggere sia audio che video. La differenza fra questi termini è abissale. L’Interface, infatti, per quanto io ne sappia è l’unico lettore che abbia un software dedicato all’audio e un altro specifico per il video, che devono essere inseriti separatamente e a richiesta.

 

Domanda: Se non ho capito male, allora, l’Interface si deve quindi avviare nella modalità audio o in quella video a seconda di cosa si vuole ascoltare o vedere. Perché questa necessità di separazione e come viene attuata?

Massimo: Il software per la gestione di tutto l’Interface è contenuto un una SD (N.d.R. il più diffuso formato di scheda di memoria) gestita da un piccolo lettore USB esterno e inserito su una porta USB dell’Interface. Quindi l’utilizzo è estremamente semplice. La ragione di questa scelta sta nella grande specializzazione della macchina. Abbiamo deciso che quando l’Interface legge dei file audio, tutte le risorse devono essere impegnate in questa funzione, disabilitando, per quanto possibile, tutte quelle che non servono strettamente a questa azione. Lo stesso discorso vale per la lettura dei file video. In questo caso sono attivate tutte le funzioni video che nella versione audio sottrarrebbero risorse alla CPU e potrebbero influenzare il segnale audio digitale. Ricordo che l’uscita digitale è S/PIDF e pertanto bisogna usare tutte le accortezze di buon cablaggio che useremmo per un qualunque lettore CD.

 

Domanda: Questo per quanto riguarda l’idea principale di progetto. Parliamo ora dei collegamenti al nostro beneamato sistema Hi-Fi, come avvengono?

Massimo: In maniera molto semplice. Come prima avevamo la meccanica CD player che si connetteva al nostro convertitore tramite un normale cavo digitale RCA, ora l’Interface si connette nella stessa maniera, dalla sua uscita digitale all’entrata del convertitore con lo stesso cavo digitale RCA.

 

Domanda: E nella modalità video?

Massimo: Si usa un cavo HDMI, come si userebbe per veicolare il segnale di un lettore DVD.

 

Domanda: Parliamo ora di un aspetto fondamentale riferito a un sistema con ambizioni di leggere molteplici file audio, la facilità d’uso e la conseguente gestione dei brani e dei video

Massimo: Per rispondere a questa domanda, bisogna capire com’è composto il sistema Interface. Per leggere i tradizionali CD ci voleva un lettore CD, il telecomando e i relativi CD da suonare. L’Interface copia questa modalità. In questo senso, l’Interface sostituisce il CD player, l’iPad sostituisce il telecomando e l’hard disk esterno sostituisce i CD da suonare… La differenza qui è che sull’HD ci sono immagazzinati, non uno, ma migliaia di CD. La sfida era gestire migliaia di CD con la stessa facilità con cui il lettore CD ne gestisce uno.

 

Domanda: Dunque un iPad, un iPhone o un iPod, uno dei nostri moderni gadget molto facili da usare e dalle molteplici funzioni, viene trattato come un “telecomando” per la gestione dell’Interface: come avviene questo?

Massimo: Anche qui è importante capire la filosofia di base. Abbiamo postulato che il nostro Interface non dovesse avere né schermo, né tastiera, né mouse. Cioè non volevamo avere, per nessun motivo, un computer in sala d’ascolto.

A parte la scarsa qualità audio del computer rispetto ai lettori di file, non volevamo avere cavi che attraversavano il salotto e interfacce che, per ovvi motivi, degradano il segnale. La soluzione è una macchina che viene posizionata insieme all’impianto audio e un telecomando, l’iPad appunto, che svolge tutte le funzioni di gestione, comprese quelle di visualizzare tutto il contenuto degli HD collegati all’Interface.

 

L'interfaccia grafica InterfaceDomanda: Quindi non si parla di un solo HD gestibile: qual è il limite?

Massimo: Infatti, Interface può gestire quanti HD si vuole. Ad esempio, per ora io ne ho quattro, con circa 12.500 interi CD immagazzinati (dodicimilacinquecento…). La gestione di questa Babele di file avviene tramite una app ufficiale, XBMC Commander, scaricabile ad esempio qui. Questa app consente la connessione fra iPad e Interface via Wi-Fi e visualizza tutti i file presenti, comprese tutte le copertine o qualunque immagine in formato jpg, presente sugli HD esterni. Si capisce immediatamente la potenza di questo sistema. Visualizzare e suonare migliaia di brani, subito disponibili, è sempre stato il sogno di qualunque audiofilo o amante della musica.

 

Domanda: Questo, oltre che essere interessante, è comodo, come si diceva all’inizio. Quali conseguenze pensate abbia questa modalità di fruizione di musica e video?

Massimo: All’inizio abbiamo pensato che il beneficio principale fosse quello di ascoltare con facilità e al meglio la nostra musica. Dopo poco però ci siamo accorti che questo era solo un aspetto, e forse anche non primario. La cosa che invece è emersa in maniera prepotente è che ci eravamo riappropriati della musica, che dovrebbe essere il fine ultimo del nostro sistema Hi-Fi. Mi spiego meglio. Mi sono ritrovato a riascoltare CD che erano anni che non sentivo, perché sepolti nello scaffale, quando non addirittura non ricordavo di possederli. La facilità di poter sfogliare il proprio catalogo sull’iPad e di poter immediatamente ascoltare un brano appena ritrovato, dà una gioia che non è facile descrivere fino a quando non la si prova direttamente. Poter passare da Mozart ai Pink Floyd o da Guccini alla Traviata, magari nella nostra esecuzione preferita, è un godimento così intenso che si trascorrono ore all’ascolto, dimenticandosi del sistema stesso. E ancora, confrontare due versioni dello stesso brano, ad esempio una stessa sinfonia, ma eseguita da due diversi direttori d’orchestra, e farlo immediatamente e facilmente, è motivo di piacere e rappresenta una possibilità che fino a oggi non era agevole avere.

 

Domanda: Hai parlato di migliaia di CD caricati su vari HD: come avviene il loro caricamento e quali accorgimenti bisogna prendere?

Massimo: Ogni cambiamento del sistema di riproduzione, vedi il passaggio da LP a CD, ha imposto di dover ricominciare con la propria collezione di musica. Questa volta la tecnologia ci ha aiutato e perlomeno non ci costringe a ricomprare quanto già in nostro possesso. I CD possono essere rippati con programmi gratuiti scaricabili da internet e, una volta settato il software, il programma provvederà a estrarre nel miglior modo possibile le informazioni dal supporto. Quello del rippaggio è un capitolo importante che però non può essere affrontato in questa sede. Sul sito Max Research esistono già scritti che possono aiutare chi desidera a cimentarsi nell’opera. Mi rendo conto che inserire centinaia di CD sul proprio HD e poi organizzarli sia un lavoro lungo e che molti saranno restii a farlo. Per questo abbiamo instituito il Servizio File, che aiuta e segue l’audiofilo in tutte le necessità dell’operazione di rippaggio e catalogazione dei file. Altro modo per rifornire la propria discoteca è quello di acquistare materiale audio dai siti dei produttori, anche e soprattutto a frequenze di campionamento superiori a quella del CD, cioè in alta risoluzione.

 

Domanda: Per concludere, dal momento che Interface nasce per soddisfare una fascia importante di utilizzatori, come viene distribuito e quale valore aggiunto viene dato insieme alla macchina?

Bruno Fazzini, Sophos: La distribuzione avviene tramite Sophos, che insieme a Max Research, ne cura anche l’istallazione. Abbiamo deciso di seguire i nostri appassionati in tutte le fasi di utilizzo dell’Interface, sia prima della vendita, con consulenze e prove, sia dopo con assistenza in qualunque momento. Questo è il valore aggiunto che diamo insieme al lettore: la sicurezza che gli utilizzatori possano rivolgersi a noi per la risoluzione di qualunque problema. Inoltre, con il Servizio File, vogliamo dare assistenza anche nella fase di acquisizione file, che a volte rappresenta uno scoglio difficile da superare, gestendo individualmente le esigenze del singolo audiofilo. Per usufruire di questo servizio, anche prima di aver preso un Interface, basta rivolgersi direttamente a Sophos, e il nostro cliente sarà seguito personalmente.

 

Per ulteriori informazioni

produttore: al sito Max Research
distributore: al sito Sophos Hi End

di Giuseppe
Castelli
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