Nonostante sia facile andare a curiosare nelle pagine della nostra rivista, ad esempio quelle dove i redattori si presentano e presentano i loro sistemi, mi pare comunque importante spendere ancora qualche riga per descrivere in modo un po’ più particolareggiato il sistema digitale da me utilizzato, che ho ribattezzato "Le mie piramidi".
Il presente articolo integra e amplia quindi il primo sull'argomento, che potete leggere qui.
Descrivendolo a blocchi, il mio sistema è composto da un PC server, un sistema elettrico/ottico di trasferimento dati Ethernet, un secondo PC buffer chiamato Network Audio Adapter - NAA e infine un DAC R-2R collegato via USB. Da dove sorge la denominazione di "Piramidi” allora? Essa è stata la naturale associazione di idee osservando l’accumulo ordinato di “blocchi” sovrapposti l’uno all’altro, software e hardware, che sono andati poi a formare le varie sezioni di questo sistema, ciascuno di essi frutto di un complesso mix di soluzioni sviluppata negli anni attraverso decine e decine di prove comparative, che hanno prodotto alla fine questo singolare insieme. Non mi soffermerò a spiegare il perché delle scelte effettuate, basti sapere che ciascuna di esse è frutto di test rigorosi, ripetuti più volte, senza mere applicazioni tecniche codificate o, al contrario, puri atti fideistici. Tutto è stato testato pragmaticamente in funzione esclusiva del raggiungimento di un suono realistico. È importante aggiungere che tutte le alimentazioni lineari utilizzate in questo sistema sono costruiti da me utilizzando la migliore componentistica reperibile sul mercato ma soprattutto con l’uso esclusivo dei regolatori di tensione americani Belleson. Per chi volesse approfondire l’argomento può curiosare qui.
L’intero sistema è nato e si è sviluppato intorno al player HQplayer, nella sua implementazione a doppio PC che avviene attraverso l’uso, sul secondo computer, del suo programma proprietario networkaudiod.exe. Questo è il sito del produttore, dove si potranno trovare notizie esaurienti.
E ora un giretto turistico tra le Piramidi…

La Piramide di Cheope
Ovvero, il Server. Questo è il PC che, attraverso il già citato HQplayer svolge la funzione di trattare e gestire al meglio il segnale digitale del nostro file musicale. La macchina attuale, in procinto di essere sostituita per raggiunta obsolescenza tecnica, è basata su una scheda Asus Z97 i Plus, con processore Intel i7 4790T a basso consumo, alimentata attraverso una PicoPSU che a sua volta riceve la necessaria corrente da un alimentatore lineare, così come il processore, che però viene alimentato separatamente da un differente alimentatore lineare.

Il sistema operativo utilizzato è Windows Server 2019 in core mode e senza interfaccia grafica, HQPlayer versione 4.1.0, cui si affiancano Audiophile Optimizer 3.0, Process Lasso, Primo RAMdisk, Total Commander per la gestione dei file, Irfan View per la visualizzazione delle copertine, Everything per la ricerca di cartelle disperse nel mare magnum dei file musicali e infine Sumatra PDF per la visualizzazione dei PDF.

Mi preme sottolineare che la lettura del file musicale avviene costantemente da RAM, mediante la creazione di un RAMdisk, soluzione che permette un miglioramento qualitativo del suono rilevante. Non si tratta di una soluzione automatica e così tutti i file musicali da riprodurre sono trasferiti manualmente in RAMdisk prima di dare il comando di play al player. Un po’ scomodo apparentemente, facilissimo e rapido in realtà ma il risultato è garantito. D’altronde le piramidi erano costruite per onorare la memoria e la grandezza del Faraone, non erano certo pensate per la comodità, ma la grandezza della Musica è ben maggiore di quella di una mummia, per quanto importante essa possa essere!

La Piramide di Chefren
Ovvero, il NAA o Network Audio Adapter. In questa macchina non è necessaria una grande potenza di calcolo, vista la sua funzione principale di buffer. Anche qui una scheda madre ASUS, la H170 plus D3 ma un diverso processore, in questo caso Intel i3 6100T, anche questo a basso TDP. L’architettura delle alimentazioni è simile a quella del server, sempre basata su alimentatori lineari, così come il sistema operativo impiegato e alcuni dei software già citati. Ovviamente qui non risiede HQplayer ma solo il piccolo programma networkaudiod.exe a cui si aggiunge Jplay in attuale versione 6.2 oltre ai soliti Audiophile Optimizer 3.0 e agli indispensabili driver ASIO del DAC. È bene specificare che HQPlayer funziona in modalità a doppio PC solo con l’utilizzo di driver ASIO, senza i quali non è possibile utilizzare questa architettura se non ricorrendo a giochi di prestigio che inficiano, però, la qualità sonica. Questo PC, nonostante la scarsa importanza in termini computazionali, svolge un ruolo fondamentale perché si interfaccia direttamente con il DAC attraverso la connessione USB e per questo deve essere curato maniacalmente come qualità delle alimentazioni, pena un peggioramento considerevole delle prestazioni soniche. Pertanto, i mini PC o l’uso di macchine di scarsa qualità per svolgere questa funzione, laddove si ricerchino prestazioni di vertice, deve essere decisamente escluso.

La Piramide di Micerino
Si tratta del collegamento Ethernet, in quanto i due PC sono connessi in modo diretto attraverso l’utilizzo di una mini-rete locale a IP fisso, senza altri collegamenti e perciò anche senza Internet. Nonostante la connessione Ethernet goda già di un isolamento galvanico di base, diverse esperienze hanno dimostrato che l’interposizione di convertitori elettrico-ottici, tra loro connessi da un cavo ottico mono o bimodale, migliora in modo consistente la qualità sonica finale dell’intero sistema. La spiegazione può essere facilmente trovata nella totale e assoluta separazione galvanica operata dal cavo ottico, che interrompe realmente ogni possibile collegamento elettrico tra i due PC, perché impedisce al rumore elettrico del Server, che è la macchina che si sobbarca tutto il compito di effettuare i pesanti calcoli necessari, di essere trasmesso al NAA.
Senza entrare anche qui in ulteriori particolari, la scelta di non collegarsi a reti più complesse è indirizzata a ridurre ogni possibile interferenza elettrica proveniente dalla rete, oltre a evitare l’uso di dannosi antivirus e firewall che hanno sempre effetti deleteri sul suono.
La modalità di connessione si è rivelata così fondamentale per il raggiungimento della migliore qualità sonica possibile e dopo mesi di prove la Piramide di Micerino è giunta infine a questa configurazione: cavo Ethernet Audioquest Vodka > convertitore TPLink MC 210 CS alimentazione lineare > cavo ottico monomodale SC/SC > convertitore TPLink MC210 CS alimentazione lineare > cavo Ethernet Audioquest Diamond. È indispensabile, per avere un vero isolamento galvanico, che i due alimentatori citati utilizzino trasformatori separati o quantomeno secondari differenti.

La Sfinge
Ovvero, il DAC. Si tratta di una macchina costruita a blocchi a partire da un ricevitore USB JLSounds Rev.III, con doppia alimentazione lineare e separazione galvanica, clock posto a valle della separazione galvanica ed effettuato da femto clock Crystek, seguiti dal DAC vero e proprio realizzato con chip BB1704 su schema elettrico e stampati proprietari.

Lo stadio d’uscita è realizzato a discreti, da un progetto originale imperniato sugli eccellenti FET Toshiba 2SK170, interamente realizzato con resistenze Texas 2575, condensatori Duelund e VCAP, cablaggio Neotech in argento a sezione rettangolare. Si tratta perciò di un vero DAC non oversampling, ovvero privo di qualsiasi apparato on board che effettui oversampling. Questo ancora straordinario e attualissimo chip permette una risoluzione a ben 24/768 in PCM ma non permette l’ascolto dei file DSD. A questa apparente limitazione compensa egregiamente HQ player, che è in grado di convertire in real time il DSD in PCM senza avvertibile perdita di qualità. La singolare foggia lignea modello L'opera del mendicante che vedete nelle foto è dovuta in parte al continuo sviluppo cui è sottoposta la macchina e in parte al terrore che messa in un case essa cambi le sue per me straordinarie caratteristiche soniche…
In conclusione
Le Piramidi vanno considerate alla stregua di un complesso lettore CD, non permettono altri utilizzi che non sia la riproduzione musicale a due canali e, seppure pagando pegno, dovendosi privare di qualsiasi comodità d’uso, lo scopo prefissato di indirizzare ogni risorsa verso il miglior trattamento del segnale possibile e quindi verso il miglior risultato sonico possibile mi sembra raggiunto.
Non è un sistema plug&play, ha uno sviluppo pressoché costante, l’apparenza da accumulo informe di elettroniche trae in inganno… ma basta ascoltarlo per capire quanto possa essere in grado di produrre musica viva.
Come accennato il sistema, non essendo connesso a nessuna rete Wi-Fi, si comanda con uno schermo posto in prossimità del punto d’ascolto e con un mouse bluetooth, per cui niente smartphone o pad sulle ginocchia. D’altronde, si è mai vista una Formula 1 con il telecomando e il climatizzatore?
Per ulteriori info: all'impianto di Daniele Sabiu