Premesse
Human Audio è una giovane azienda nel campo dell’Hi-Fi. Dal 2004 fa parte di quelle piccole ma determinate realtà emergenti che stanno cercando di dire cose nuove nel nostro settore. Nel caso del lettore CD Human Audio Libretto HD oggetto di questa prova, le cose sono assai. Premetto quindi che agli uomini del marchio ungherese va fin d’ora tutto il nostro rispetto.
Uomini, sì, ai quali va concesso – una volta tanto – un vero e proprio appello nominale. Il nucleo iniziale vedeva Peter Büdszenti alla Ricerca & Sviluppo e Krisztian Neukum come ingegnere specialista, ma ora anche addetto a vendite, produzione e controllo qualità. A loro si sono aggiunti András Gode, designer con studi e insegnamenti in Italia, e Attila Juhász per test e prove.
Azienda con sede a Budapest, Human Audio ha già una produzione eclettica, che prevede CD player anche con DAC “HD” 24/192, interfaccia USB, ampli integrato, superalimentatore, diffusori dipolo open baffle e sospensione pneumatica. Due le costanti di rilievo: alimentazione rigorosamente a batteria e uso intensivo del bambù al posto di cabinet metallici o in legno. Per gli inevitabili e, in questo caso, particolarmente interessanti approfondimenti, il solito link sotto l’immagine principale di questo articolo rimanda al sito dell’azienda in questione.
Si tratta quindi di una di quelle situazioni – di cui l’Italia è piena – in cui un manipolo di appassionati si riunisce a produrre qualcosa di originale, eroico, azzardato, fuori mercato, innovativo, folle: dipende dal vostro punto di vista, dal suo costo e… dai risultati sonori.
Design
Bambù e batterie si è detto. L’impostazione progettuale è spinta. Anche solo da poco abbiamo parlato di come ci sia una scuola di pensiero che cerca di evitare i materiali metallici o conduttivi, se non indispensabili, nonché la corrente di rete e i suoi acciacchi: vedasi a questo proposito la visita da Audio Consulting.
Va detto che il bambù è pianta leggera, che cresce rapidamente, adatta al rimboschimento, molto considerata per il suo basso impatto ecologico e talmente resistente che, in Estremo Oriente, viene spesso usata per costruire ponteggi dei cantieri, anche per grattacieli.
In sintesi e in generale, la filosofia costruttiva Human Audio punta a un’armonia fra apparenza e sostanza dell’oggetto e sue prestazioni musicali. Si pensa che, se il componente audio è fatto con materiali naturali, la sua musica sarà naturale.
Costruzione
La ricca documentazione fornitami dall’importatore, Fabio Carnicchia di Diatone Orgue, dimostra quanto la passione e l’entusiasmo possano alimentare la conoscenza del nostro settore anche senza grandi mezzi a disposizione. Anzi, molte volte produttori e distributori di grande peso risultano essere paradossalmente meno ricchi di informazioni.
Aprendo l’imballo “ecosolidale”, si trovano la spina di rete con cavo al caricabatterie esterno, a sua volta connesso al cabinet di comando contenente due batterie da 12 volt, unito tramite un cavo “ombelicale” multipolare alla meccanica, dotata di clamp magnetico e telo parapolvere per quando il CD è inutilizzato. Sotto la meccanica si trovano tre dischi di materiale plastico trasparente, questi poggiano su altrettante sfere d’acciaio, poste su tre dischi di vetro concavi, a loro volta incollati su un’altra lastra di vetro stratificato con un foglio di materiale siliconico interposto.
L’elenco dei componenti termina con il telecomando, dalla solida struttura in… bambù, come del resto ricordo essere gli stessi cabinet di cui è composto il lettore.
La meccanica poggia quindi sui punti teorici di contatto di un cerchio con una retta, sia sopra che sotto le tre sfere d’acciaio. L’insieme dovrebbe tramutare le vibrazioni residue in piccoli spostamenti sull’asse orizzontale, che non dovrebbero affliggere la meccanica stessa. Nel video a inizio articolo potete vedere – e malamente sentire – come questo risultato sia ottenuto anche con grandi sollecitazioni. Urtato in modo sensibile, il Libretto continua nel suo lavoro di esecutore musicale, ritornando inesorabilmente in posizione, dato che l’insieme di cabinet della meccanica e sferette d’acciaio è autocentrante sulle coppette di vetro concave.
La totale alimentazione a batterie isola galvanicamente tutti i circuiti del lettore da possibili interferenze derivanti dalla rete elettrica. Le batterie sono separate per i circuiti digitale e analogico.
Collegata l'alimentazione al lettore, il caricabatterie può rimanere costantemente connesso alla rete elettrica, poiché la ricarica delle batterie viene disattivata automaticamente al momento dell'accensione del Libretto.
Il caricabatterie è completamente automatico, non si deve intervenire nella sua operatività. Il completo libretto di istruzioni – in inglese – raccomanda solo di mettere in carica le batterie quando il cavo ombelicale connette le due unità e di non sconnetterlo mai quando il caricabatterie è in funzione, cioè è attaccato alla corrente di rete.
Sia sull’unità di comando che sul caricabatterie due LED indicano lo stato di carica. Devo precisare che quello sul caricabatterie illumina il disco plastico frontale posto sotto il cabinet. La luce verde dà ovviamente il via libera all’ascolto, stimato con un’autonomia di circa 36/48 ore. Quella rossa segnala la “riserva”. Dato che la ricarica viene esclusa durante l’ascolto, esaurita la carica il CD player va in standby e – sappiatelo – non si riattiverà fino ad avere accumulato abbastanza energia.
I pulsanti di controllo del Libretto sono situati nel pannello frontale del portabatterie e, devo dirlo, il relativo display OLED è di difficile visibilità a distanza.
All’interno della meccanica troviamo clock ad alta precisione, convertitore con risoluzione a 24 bit, stadio d'uscita a JFET accoppiati e – segreto dei segreti del migliore interfacciamento – dei piccoli trasformatori d'uscita selezionati, in questo caso dell'americana Jensen.
La meccanica Philips Pro2 Industrial è fissata solidamente sul telaio, senza molle, gommini o sospensioni di sorta. Del materiale smorzante tipo Blu Tack è invece utilizzato sui componenti che potrebbero risentire di vibrazioni, indotte o autogenerate.
Le uscite RCA e XLR sono professionali a 600 ohm e non possono essere usate contemporaneamente. Altre tipologie di uscite sono a richiesta.
Ogni CD va preventivamente fatto leggere nella sua TOC, la Table Of Contents, schiacciando il piccolo pulsante superiore a fianco della meccanica. Di lì in poi, i comandi sono quelli consueti, sul pannello dell’unità portabatterie o del telecomando stesso.
Da segnalare infine l'ingresso digitale a standard S/PDIF con connettore BNC, che rende utilizzabile questa versione del Libretto anche come solo DAC.
Ascolto
Per vostra comodità riporto i miei appunti dagli esempi musicali di un unico CD, che però tutti dovremmo avere e che consiglio spassionatamente: Arabesque by Crystal Cable. Il lavoro di ripresa, discografico ed editoriale di Gaby ed Edwin van der Kley, lei a “firma” Crystal Cable, lui Siltech, non è da meno delle loro rispettive produzioni in fatto di cavi.
Vivaldi, Violin Concerto In G, Op. 4/3, RV 301, La Stravaganza #3 - 1. Allegro, Arte Dei Suonatori diretti da Rachel Podger - Dimensione della sala da concerto e posizionamento degli strumenti chiaramente percepibili.
Taquito Militar, Alfredo Marcucci, Juan Masondo e Michel van der Meire - Sensazione del live riportata a un ensemble etnico, sembra di essere “in piazza” con loro.
Mussorgsky, Pictures at an Exhibition - The Great Gate At Kiev, Minnesota Orchestra, dirige Eiji Oue - L’emotività dei cambi musicali e dei diversi passaggi resa con grande profluvio di mezzi e sicurezza: da lacrime agli occhi.
Saint-Saëns, Danse Macabre, Minnesota Orchestra, dirige Eiji Oue - Grande profondità della scena sonora e continui cambi di prospettiva dovuti alla partitura molto ben resi, un crescendo continuo di emozioni.
Variation of J.S. Bach's Goldberg Var. XXI, Kalman Olah Trio - Una riscrittura moderna e jazz per un brano di grande coinvolgimento fisico, molto vicino agli esecutori.
Bach, Suite For Violoncello Solo - BWV 1007 - Prelude, solista Pieter Wispelwey
Alla prova dello strumento solista si apprezza soprattutto la restituzione neutra dell’ambienza, né scura né fredda.
Monti, Czardas, direttore Vag Papian, Maxim Vengerov violino - Virtuosismi al violino con uno strumento rugoso e legnoso, privo di note “elettriche” come molti altri lettori CD non sanno rendere.
Pro
Lo si è detto tante volte, pure troppe, ma non c’è altro modo per dirlo: finalmente un CD che non suona digitale. Messo a confronto con un buon setup analogico rende giustizia alle qualità del digitale, aggiungendo quella naturalezza di emissione così rara nei nostri player più tecnologici.
Contro
Non adatto ai deboli di cuore. Vedere la meccanica oscillare o spostarsi in seguito anche al più piccolo urto fa un po’ impressione. Il prezzo da pagare per questo oggetto di grande e ostinata ricerca è la ridotta praticità. Di progetto va trattato come un “intelligente” giradischi più che come uno “stupido” lettore CD.
Anche i cavi di connessione grossi e pesanti possono essere poco indicati, in quanto tendono a spostare il baricentro della meccanica, di non grande massa.
Non si può andare direttamente alle tracce, dovendo invece fare su&giù con i comandi di traccia: questo, insieme al piccolo display, nemmeno riportato sul telecomando, aumenta in modo insostenibile le limitate possibilità mnemoniche di noi audiofili pigri…
Chissà
Ci voleva tanto per creare un CD player minimalista, analogico nel suono, quasi “ambientalista” e ad alimentazione a batterie? Perché non è stato fatto prima? Perché nel frattempo non è stato tentato da altri?
Metafore veloci e sintesi finale
Scorrevolezza del messaggio sonoro, dettaglio preciso e palpabile allo stesso tempo, completezza delle gamme, mancanza di fatica d’ascolto, ecc. ecc. Messo a confronto con CD player alimentati tradizionalmente, il Libretto ha vinto a mani basse, tranne che per l’apparente dinamica e velocità dei transienti e la massa e l’immanenza delle frequenze gravi. Queste precisazioni rischiano però di apparire ingenerose. Occorre fare quindi dei distinguo ma la premessa è che stiamo entrando nella mistica/fumistica del redattore “idiofilo”.
Velocità, dinamica, transienti: certo, son cose diverse, ma, per capirci meglio, la sensazione è che questo CD player, come pochi altri grandi apparecchi Hi-Fi, non “insegua” il suono, anticipandolo addirittura in certe occasioni, ma lo riproponga nei tempi corretti, che in alcuni casi possono persino sembrare dilatati. Questa “dilatazione del tempo” è invece sintomo di grande introspezione del messaggio musicale, di ampia escursione dinamica percepita e il segno distintivo della maggior parte dei grandi apparecchi che ho avuto la fortuna di ascoltare. In realtà, i CD player ad alimentazione tradizionale sembravano più pronti in certi passaggi, ma con un’escursione dinamica molto più ridotta in assoluto. Per dirla in altro modo, la differenza e la distanza tra pianissimo e fortissimo, con il Libretto si sente di più.
Dimensione e fisicità del basso: qui invece non si tratta di mancanza di articolazione o di qualche decina di frequenze, ma di energia che decade, come se ci fosse un accenno non di compressione ma di riduzione dell’energia con cui si dovrebbero sostenere queste frequenze. Sto parlando, si badi bene, di sfumature, ma è come se, alla richiesta di una consistente “fetta” di bassi prolungata nel tempo, l’emissione si “spegnasse” un poco. Questo appunto si ripropone anche nei generi musicali più agitati, dove l’intelligibilità rimane costante, ma l’impatto un poco si perde.
In estrema sintesi, ci troviamo di fronte a un CD player che forse manca dell’ultimo grip, del graffio, che privilegia l’articolazione rispetto all’impressione, ma che certamente fa qualsiasi altra cosa dal benissimo all’ottimo.
La mia sarà una fascinazione intellettuale, dovuta magari al fatto che aderisco intellettualmente alle intenzioni di progetto Human Audio, ma la studiata semplicità dei risultati del Libretto me lo fanno considerare come uno dei miei riferimenti sonori, da attuale Top Ten mondiale.
SCHEMA RIEPILOGATIVO
Timbrica | estensione in frequenza, capacità di riproduzione fedele dello strumento e delle sue armoniche
Molto naturali gli acuti, praticamente mai affaticanti. Medio sempre correttamente dimensionato: non ho riportato esempi di voce, ma è proprio sulle voci che la naturalezza del Libretto si fa più convincente. Bassi di fenomenale articolazione, con una piccola mancanza di energia, che a volte però è un fenomeno apparente, dato proprio dalla reale capacità di articolazione del basso nel suo complesso e non da ruffiani “rigonfiamenti” su queste frequenze.
Dinamica | micro (dettaglio) e macro (assoluta), estensione e velocità dei transienti
Da primato. Facilità disarmante con cui si analizza e restituisce il dettaglio e poi si passa, senza entrare in affanno, a “suonare forte”, pur con il distinguo di cui sopra.
Immagine | ambiente, trasparenza, scena, piani sonori, palcoscenico virtuale, senso di presenza, risoluzione
Analitico senza freddezze, le differenze di ambienza fra i diversi supporti sonori sono rese istantaneamente.
Tonalità | impostazione generale dell’apparecchio, se presente o caratteristica: ad esempio calda, fredda, virata, ambrata, lucida, opaca…
Grande equilibrio tonale, sembra quasi la cifra stilistica del suono a trasformatori d’accoppiamento.
Emozione | capacità di coinvolgimento emotivo, molto dipendente dagli accoppiamenti, parametro assolutamente anarchico e personale
Sa stupire quando è previsto, occorre quindi ripulirsi un po’ le orecchie per capirlo, ma in assoluto è uno dei lettori più emozionanti, visto che non introduce distorsione nel rendere questa caratteristica.
Costruzione e imballo | Robusto ma contenuto nelle dimensioni, completamente riciclabile, con tanto di maniglie in vero legno e chiusura in Velcro, originale nella sua ricercatezza “ecologica”.
Rapporto prestazioni/prezzo | Si paga il progetto, l’idea, la sua originalità, la determinazione nel voler raggiungere un obiettivo concettuale. Occorre “credere” in questi casi. O essere convinti dai risultati. Certo che mi piacerebbe poter confrontare il Libretto con il CD player Gold Note Favard, che, a un prezzo leggermente superiore, denuncia ben dodici (12) stadi di alimentazione separati.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Formati leggibili: CD-DA (Red Book, CD-R Audio, CD-RW Audio
Meccanica: CD-Pro2 Industriale
Convertitore: Wolfson WM8804
Sospensione: LIBRA® - Vibration Damping Pillow
Conversione D/A: 24-bit Hybrid Mode
Risposta in frequenza: 20Hz-20kHz +/-0,5dB
Distorsione armonica totale: <0,025%
Rapporto Segnale/Rumore: >110dB
Range dinamico: >105dB
Alimentazione:
interna con batterie sigillate e senza manutenzione - SLA
esterna con caricabatterie automatico approvato CE da 100-230V AC
Durata delle batterie: 36-48 ore di funzionamento per piena carica
Tempo di ricarica: 12 ore max
Uscite analogiche: XLR (AES/EBU) 110ohm, RCA (coax) 1kohm
Uscite digitali (opzionali e solo su versione non HD): XLR (AES/EBU) 110ohm, RCA (coax) 75ohm
Ingresso digitale: S/PDIF (BNC)
Dimensioni: 180x100x270mm LxAxP x2
Peso: 10,5kg
Distributore ufficiale Italia: al sito Diatone Orgue
Prezzo Italia alla data della recensione: 10.700,00 euro
Sistema utilizzato: al mio impianto