NdR | Al momento della messa online, riceviamo la notizia di questo prestigioso riconoscimento concesso all'apparecchio base oggetto della prova, che volentieri pubblichiamo, anche solo come segno del successo del prodotto italiano nel mondo.
Sulle pagine di ReMusic avete già letto di Omega Audio Concepts in occasione qui della prima prova cavi di Giuseppe Castelli e qui nella mia seguente sulla linea Elements. Torneremo più avanti per approfondire la filosofia progettuale di questa azienda trevigiana, ma oggi si parlerà della sorgente digitale Timeless CDP DNA.
Desidero ricordare che la Omega Audio Concepts – d’ora in avanti OAC – suddivide in tre linee la sua produzione, vale a dire Elements per i cavi di collegamento, Timeless per le elettroniche e Soundwaves per i diffusori.
Timeless CDP DNA è un CD player con alimentazione separata chiamata semplicemente DNA che prevede la possibilità di upgradare aggiungendo il convertitore esterno Converter DNA, dotato anch’esso di alimentazione separata, condizione costante per qualsiasi apparecchio della linea Timeless. La sorgente DNA che proverò sarà quindi quella in configurazione massima in quattro telai, dove il CDP DNA verrà utilizzato come semplice meccanica con la propria alimentazione affiancato al Converter dotato anch’esso di alimentazione autonoma. Ma anche questa descrizione è limitativa perché, in effetti, le alimentazioni sono ben sette, assolutamente isolate le une dalle altre per eliminare del tutto qualsiasi interferenza non solo elettrica ma anche meccanica, visto che ogni singolo trasformatore toroidale galleggia tra strati di uno speciale sorbothane in uno spazio dedicato all’interno del telaio in alluminio ricavato vuoto dal pieno.
Il risultato visivo di tutto il CDP DNA in configurazione massima è davvero sorprendente – per arrivare alla definizione “impressionante” dovete aspettare che vi parli in futuro della sorgente digitale di vertice assoluto Stream – quattro pesanti telai in alluminio vuoto dal pieno collegati tra loro con numerosi e rossi cavi Elements, più quelli di segnale e quelli di alimentazione, un folto intreccio che solo apparentemente può generare qualche perplessità ma che invece garantisce un totale isolamento meccanico ed elettrico, condizione assolutamente necessaria per finalizzare la filosofia progettuale di OAC.
Ecco il motivo per il quale è imprescindibile far cominciare la disamina sul CDP DNA partendo dai cavi di segnale Elements di cui vi consiglio, se ancora non l’avete fatto, di andare a leggere o a rileggere l’articolo qui.
Tutti i progetti della OAC si basano sui concetti di limite teorico ed evento spazio tempo, concetti che non avrebbero nessuna applicazione reale se tutti i suoi apparecchi non rispondessero a precise condizioni elettriche e meccaniche. I risultati di questa filosofia progettuale sono stati evidenziati nel precedente articolo e questo CDP DNA conferma quanto valida sia questa impostazione. In pratica tutte le apparecchiature e i cavi OAC rispettano coerentemente l’idea e la convinzione che il segnale debba essere conservato non solo nella sua purezza ma anche nella sua disposizione temporale originale. Moltissimi sono gli elementi disturbatori che deturpano irrimediabilmente il segnale audio, come interferenze elettriche e magnetiche, interferenze radio e ossidazioni anche minime del conduttore, tutto ciò produce una sorta di mescolamento del segnale originale che non viene consapevolmente rilevato dalle nostre orecchie ma che determina nella psiche quello che normalmente noi chiamiamo affaticamento d’ascolto causato dallo sforzo del nostro cervello impegnato a correggere e a riallineare coerentemente il segnale disordinato e confuso che giunge alle nostre orecchie.
Dopo questa breve spiegazione, è molto più semplice capire il motivo per cui è stata necessaria la premessa fin qui enunciata. Per descrivere il suono del CDP DNA non userò iperbole o superlativi, non è e non sarà necessario, perché ciò che desidero comunicare, ciò che desidero descrivere è una “percezione”, vale a dire la netta “sensazione” di ordine e pulizia del segnale musicale che ognuno di noi potrà provare al cospetto di qualsiasi tipo di apparecchiatura OAC. Tale sensazione sarà tanto maggiore quanto maggiore sarà il numero di tali apparecchiature OAC che faranno parte del sistema audio a cominciare dai cavi di collegamento e alimentazione. Prima di passare alla prova d’ascolto desidero porre l’attenzione sul sistema di chiusura del coperchio della meccanica. A tal proposito risulta molto più facile rimandare al video di questo articolo la spiegazione del movimento manuale che risulta quanto meno molto originale. Ciò che il video non può comunicare è la sensazione di forza massiva che si ha allorquando si apra questo pesante coperchio in alluminio che, all’atto della chiusura, aziona automaticamente anche il comando di avvio della logica di controllo. Per non parlare dei clamp in dotazione che, oltre ad essere molto belli, risultano assolutamente efficaci.
Prova d’ascolto
Ho utilizzato per la prova d’ascolto il dischetto con i brani di Artesuono scelti e curati da ReMusic presentato al Monaco High End 2015. Ora vi aspetterete una serie di considerazioni dedotte dall’ascolto di ogni singolo brano. Non farò niente di tutto questo. Sono consapevole del fatto che, se non l’ho già fatto, sono in procinto di deludervi ma la questione è che in effetti non serve. Il nostro DNA costa 5.900 euro e, ricordo, ha l’alimentazione separata. Già in questa configurazione le prestazioni sono perfettamente percepibili e può essere apprezzata la filosofia costruttiva e progettuale OAC. Come ho detto, a questa configurazione può essere aggiunto il sistema di conversione, anch’esso con alimentazione separata, che costa 4.800 euro e che permette di assemblare il sistema a quattro telai comprensivi dei cavi Elements base. Se pensate di investire questa cifra che supera i diecimila euro sappiate che state entrando in possesso di una delle macchine meglio suonanti che io abbia mai ascoltato, una eccellente macchina da musica che deve essere considerata un riferimento assoluto.
Ma che cosa ha di straordinario il CDP DNA della Omega? No, non è la dinamica, non è la pressione sonora, non è l’estensione della risposta in frequenza, non è la timbrica o l’aspetto tonale, non è la qualità dell’immagine sonora o la capacità di restituzione di un quadro musicale tridimensionale, non è la trasparenza… sono tutte queste cose messe insieme, sono tutti questi parametri o prestazioni che però hanno assunto una disarmante connotazione di ordine e pulizia. Una sensazione di limpida naturalezza che avvolge tutto il suono riprodotto.
Continuando ad usare il DNA vi renderete presto conto di desiderare di riascoltare tutti i vostri dischetti, a patto che siate stati in grado di assemblare un buon sistema audio, se invece avete compiuto qualche errore inserendo nel vostro sistema apparecchiature poco “azzeccate” allora ve ne renderete subito conto: il DNA non vi lascerà scampo perché la sua natura è di essere una macchina molto rivelatrice. Il DNA vi suggerirà nell’orecchio il punto debole della vostra catena audio e, con il tempo, arriverà ad urlarvelo a squarcia gola! Se tutto è in ordine, il senso di rilassatezza durante l’ascolto raggiungerà limiti elevatissimi, vi ritroverete semplicemente a godere di quello che state ascoltando e non sarete distratti da iper-definizioni o da pressioni sonore innaturali o dinamiche trapananti, a meno che la registrazione non abbia proprio questo tipo di difetto prestazionale. Insomma sarete costretti a rivedere tutta la vostra raccolta di dischetti ridisegnando la classifica delle migliori registrazioni.
Risulta davvero inutile continuare a tentare di descrivere il suono del DNA, sarà una scoperta continua per voi come lo è stata per me fin quando ho avuto la fortuna di possedere questa sorgente digitale che, lasciatemelo dire, la considero anche con una punta di orgoglio nazionale. Una macchina eccezionale.
Il CDP DNA della Omega Audio Concepts è una sorgente digitale per palati fini, dedicata a quegli audiofili in grado di riconoscere e apprezzare quelle sottili ma fondamentali differenze qualitative che però valgono tantissimo in termini di equilibrio sonoro e maturità d’ascolto.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Modulo alimentatore
Alimentazione: tre toroidali a basso rumore da 10VA separati per controllo motore, per circuiti analogici e digitali e per logica di controllo
Vaschetta: IEC con fusibile
Massimo assorbimento: 20W
Cabinet: in alluminio ricavato dal pieno con macchine a controllo numerico
Dimensioni: 255x80x255mm LxAxP
Peso: 10,5kg
Unità di lettura
Cabinet: in alluminio ricavato da pieno con macchine a controllo numerico
Alimentazione: tre trasformatori a basso rumore con regolatori lineari per controllo motore, circuiti analogici e digitali, logica di controllo
Meccanica di lettura: CD-PRO 2LF Philips con soluzioni meccaniche di irrigidimento struttura, clamp amagnetico, fondo unità di lettura piatto
Sistema di connessioni: interno ed esterno realizzato con cavi Elements di Omega Audio Concepts
Convertitore: Delta Sigma AK 4384
Uscite analogiche: RCA
Uscita digitale: S/PDF e coassiale
Massimo livello uscita: 1,5Vrms
Rapporto Segnale/rumore: 110dB
Dinamica: 106dB
Consumo: 20W
Dimensioni: 255x90x255mm LxAxP
Peso: 13kg
Unità di conversione
Cabinet: in alluminio ricavato vuoto dal pieno con macchine a controllo numerico
Alimentazione: quattro trasformatori a basso rumore e sei regolatori ad alta velocità per ricevitore, circuito convertitore, uscita analogica canale destro, uscita analogica canale sinistro, TCXO, e ricevitore USB
Massa segnale analogico: isolata da massa circuito digitale circuito
Componentistica: SMD con tolleranza allo 0,1% per resistenze e condensatori nello stadio analogico. Nessun condensatore in serie sullo stadio analogico di uscita
Sistema di connessioni: interno ed esterno realizzato con cavi Elements di Omega Audio Concepts
Convertitore: Delta Sigma
Uscite analogiche: RCA
Ingresso digitale: S/PDF, coassiale, USB 24BIT 192kHz
Massimo livello uscita: 2.0Vrms
Rapporto Segnale/rumore: 120dB
Indicatore: a led frontale per errore su S/PDF, USB o de-enfasi attiva
Consumo: 20W
Dimensioni: 255x90x255mm LxAxP
Peso: 11,5kg
Distributore ufficiale Italia: al sito Omega Audio Concepts
Prezzo Italia alla data della recensione: CDP DNA 5.900,00 euro, DAC 4.800,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Roberto “The Rock” Rocchi