Il concerto del 23 agosto 2023 alla KKL di Lucerna era tutto dedicato alla musica romantica tedesca, la prima parte a Schumann e la seconda a Brahms. In poco più di un anno ho sentito cinque concerti diretti dal direttore inglese Daniel Harding, con quattro orchestre diverse, e devo ammettere che le sue interpretazioni mi son piaciute tutte, anche se per me inusuali. Dal 2007 Harding è il direttore stabile della Swedish Radio Symphony Orchestra – che ha avuto nella sua storia direttori famosi come Celibidache, Blomstedt, Salonen, Svetlanov – e negli ultimi anni è stato chiamato più volte a dirigere le migliori orchestre internazionali.
Per oltre vent’anni Harding ha lavorato con la Mahler Chamber Orchestra che, nonostante la relativamente recente esistenza e anche grazie a lui, è diventata un’orchestra molto acclamata internazionalmente.
L’Ouverture al poema drammatico Manfred è una composizione piena di estremi emozionali, con momenti drammatici, scuri, e altri altamente lirici. In questa altalena di sentimenti Harding si trova molto a suo agio, sottolineandoli in modo molto eloquente, assistito da un’orchestra molto presente, precisa e vitale. L’opera inizia con la prima battuta veloce, forte, in crescendo, seguita da un contrasto netto, un lento pianissimo scuro eseguito da Harding in modo estremamente fine, forse in un ppp, pianissimissimo, a grande respiro, cambiando dinamica nei passaggi corti e forti senza andare in eccessi espressivi. Poi il passaggio graduale in un ritmo appassionato, eseguito con molta cura nei dettagli, con accenti corti che danno l’impressione di un accelerando continuo in un vortice di sentimenti in parte affannosi. L’interpretazione mi ha coinvolto molto, sia dal lato emozionale che nel doverne seguire tutte le trame con grande interesse. È stato bellissimo sentire tutte le tonalità, i colori, i giochi di luce e le ombre eseguiti in modo così delicato, merito anche di questa orchestra di altissima qualità musicale.
Il Concerto per pianoforte e orchestra in la minore, op 54 di Schumann è del 1845, vedi qui e qui, ed è un concerto romantico che rispetta i caratteri tipici di quel periodo. Il solista non è visto come protagonista incontrastato ma c’è un equilibrio, un dialogo, con la Mahler Chamber Orchestra a pari livello, in contrapposizione ai concerti solistici del Barocco. L’organico orchestrale è quello normalmente usato nel periodo Preromantico, con flauti, oboi, clarinetti, fagotti, corni e trombe, tutti a coppie. Sono presenti anche i timpani e una sezione archi di media grandezza, quindi una dimensione decisamente sinfonica.
Come molte composizioni di Schumann anche in questo concerto si nota un conflitto caratteriale fra l’estroverso, il vivace e il contemplativo. Con il colpo iniziale e gli accordi discendenti del pianoforte si accede nel carattere estroverso e vivace, solo in un secondo momento appare il carattere idillico, sognante e contemplativo.
Trifonov e Harding hanno saputo evidenziare questo contrasto di caratteri in modo molto evidente e, coinvolgendo tutti gli orchestrali in questi stati emotivi, hanno contribuito a sottolinearli maggiormente. Come nella Ouverture, Harding ha diretto con la stessa cura i passaggi orchestrali in modo molto fine, specialmente nei pianissimi, suonati a un livello ancora più fine. Appunto il solista, Daniil Trifonov al piano, ha suonato con la stessa accuratezza, entrando in un mondo estremamente contemplativo, più che lirico da una parte e brillante dall’altra, senza mai far percepire le difficoltà tecniche e virtuosistiche del pezzo. In diversi passaggi ho avuto l’impressione che Trifonov fosse entrato in un mondo completamente a sé rispetto al presente e ha trascinato con lui tutti gli altri musicisti lì e forse anche me. Nei passaggi più forti sia Harding che il solista hanno dosato molto la dinamica e mi chiedo oggi con che delusione molti audiofili avrebbero reagito a quell’intensità sonora volendo alzare il volume. Nonostante questo dosaggio, i contrasti e certi passaggi sono stati eseguiti anche con potenza e ritmo, anche se la maggior parte dell’esecuzione si basava proprio nel mettere in evidenza le sfumature sia emozionali che quelle della tonalità e dei colori. L’esecuzione dell’orchestra è stata qualitativamente allo stesso livello del solista e direttore: un’ottima simbiosi, non si può descriverla in altro modo.
Dopo gli applausi entusiastici, Trifonov si è esibito in modo sublime, molto contemplativo e personale nel Rondo-Gavotte dalla Partita per violino solo Nr.3, BWV 1006 di Bach, trascrizione per pianoforte. Se avesse continuato a suonare non avrei certamente reclamato, ho già messo sulla mia lista dei concerti da non mancare anche un suo recital.
Dopo la pausa, è stata eseguita la Terza Sinfonia di Brahms, vedi approfondimento qui. A parte la data in cui è stata terminata, non si sa niente sulla nascita di quest’opera, mancando del tutto corrispondenze o notizie, ma conoscendo solamente la reazione dei presenti alla prima esecuzione. Si può considerarla come la sinfonia più personale di Brahms, che comincia con due accordi iniziali per mettere tutti di buon umore, poi subito il tema principale, un inizio potente con una melodia maestosa. Una sinfonia di carattere generale felice, forse pastorale, sereno, a parte verso la fine, con un momento di conflitto con passaggi violenti, impulsivi, prima di una conclusione tranquilla, in pace. L’interpretazione di Harding ha seguito le stesse linee di quelle precedenti del concerto, basate nel rilevare i diversi stati d’animo in modo molto fine senza andare in eccessi espressivi. I cambiamenti di dinamica nei crescendo e diminuendo come pure negli attacchi erano però più accentuati che nella prima parte. Una crescita di dinamica definitiva la si è avuta nell’ultimo movimento finale, facendo risaltare maggiormente le colorazioni dell’orchestra, cercando di proporre un effetto anche estetico spettacolare e ottenendolo completamente.
È stata insomma una serata di altissimo livello artistico che ha emozionato anche per la profondità con cui i musicisti si sono espressi.
Programma
Lucerne Summer Festival
Mercoledì 23 agosto 2023
Sala da concerto KKL di Lucerna
Mahler Chamber Orchestra
Daniel Harding, Direttore
Daniil Trifonov, Piano
Robert Schumann, 1810-1856, Ouverture al poema drammatico Manfred
Robert Schumann, 1810-1856, Concerto per pianoforte e orchestra in la minore, Op. 54
Johannes Brahms, 1833-1897, Sinfonia n. 3 in fa maggiore Op. 90
Foto
© Priska Ketterer / Lucerne Festival
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