Hören, Sehen, Erleben. Sentire, vedere, vivere. Credo non si possa riassumere più efficacemente di così il Munich High End 2013.
Sentire. Ho sentito tanto e anche molto bene. Devo dire che le salette suonavano mediamente tutte con una qualità accettabilissima, alcune in modo stratosferico come la saletta con le italiane Leonardo Speakers che hanno raccolto consensi da tutti i visitatori, o come le amplificazioni Absolare con i diffusori Rockport, senz'altro una conferma di quanto ho ascoltato al T.H.E. Show 2013 di Las Vegas.
Vedere. È stato davvero un bel gran vedere, come del resto ci si aspetta ogni anno a Monaco, nella rassegna high-end che può essere definita la più grande e importante in Europa. Gran bel vedere a mio giudizio Avantgarde che ha presentato le Zero 1, diffusori rivoluzionari come se ne vedono pochi negli ultimi tempi e che, nella loro semplicità della linea, rappresentano un sunto incredibile di design curato sin nei minimi particolari e di tecnologia. Io e Silvia siamo stati almeno una decina di minuti a sfiorare e toccare la magnifica e particolare levigatezza di questi diffusori.
Vivere, perché vivere significa respirare i profumi dell'hi-fi, significa fare esperienza di suoni e informazioni, significa provare le emozioni dell'ascolto dei prodotti high-end.
Adesso alcune considerazioni personali. La stampa più o meno specializzata, aveva decretato una specie di "canto del cigno" a Las Vegas, dove invece ho constato un grande fermento di idee e di appassionati. Della crisi che attanaglia l'Europa, per non parlare del settore specifico dell'hi-fi, non è neanche il caso di ribadirne le voci. Appunto, le voci. Perché, a essere sincero, di questa crisi personalmente al Munich High End non ho avuto nessunissimo sentore. C'era una moltitudine di gente per tutti e quattro i giorni nonostante il costo del biglietto d'ingresso di dodici euro (in Italia sarebbe davvero una follia pensare di far pagare un biglietto, di qualsiasi importo, per una manifestazione di hi-fi) e la Press info dell'High End parla di 359 espositori (uno in meno rispetto al 2012) e di ben 35 paesi (due in più rispetto al 2012) con paesi in forte crescita come numero di aziende presenti tipo Olanda, Polonia, Slovenia, Svizzera, Belgio, Estonia, Finlandia, Ungheria, Grecia, Liechtenstein, Russia, Slovacchia, Sud Corea, Taiwan e Gran Bretagna. Alcuni paesi, invece, in flessione per numero di aziende presenti come Cina, Germania, Giappone, Italia (una in meno rispetto al 2012), USA, Francia e Danimarca. La mia personale impressione, ripeto, è stata assolutamente positiva e favorevole all'idea che una crisi non ci sia o, se non altro, sia stata mascherata molto bene. La cura delle sale suonanti era tale da decretare un giudizio complessivamente positivo sulla qualità del suono. Gli espositori si presentavano con professionalità ed entusiasmo. Ho rivisto con piacere L'ing. Bruzzese della Totem che dimostrava personalmente i suoi diffusori, la stessa cosa faceva l'ing Koch della Playback per le sue sorgenti digitali, così come molti altri per non citarli tutti. Tutti, o quasi, si sono di buon grado prestati a sottoporre l'impianto in dimostrazione al nostro test di ascolto facendoci utilizzare il dischetto preparato dalla redazione per l'occasione. Chi non l'ha fatto non verrà mai citato sulle pagine di ReMusic o sulle sue pagine Facebook.
In ultima analisi, devo concludere che molte aziende serie, lungimiranti e dinamiche, hanno deciso di investire in tecnologia, aggiornamento e pubblicità, hanno quindi fatto l'unica mossa che può essere messa in pratica nei periodi di crisi economica e commerciale come l'attuale, in modo da trovarsi avvantaggiati al termine della crisi ed essere i primi a godere del ritorno dei momenti favorevoli.
Insomma, sono stati quattro giorni come al solito faticosi ma anche entusiasmanti. Gli attenti visitatori di ReMusic avranno certamente notato che abbiamo scelto di non pubblicare foto generiche del Munich High End in diretta. Non è nel nostro stile. Desideriamo invece informare dettagliatamente su ciò che di meglio si è potuto ascoltare (hören) e vedere (sehen) per poter far vivere (erleben) in qualche modo anche a voi questa splendida manifestazione. Non a caso parliamo solo dei migliori suoni e migliori impianti.
Absolare
Questo è uno dei due suoni migliori che ho sentito al Monaco High End. Una conferma, in verità, perché avevo già segnalato Absolare al T.H.E. Show di Las Vegas di quest'anno come miglior suono. Estetica incredibilmente curata e bella, il pre e il finale Passion con due valvole 845 che assicurano 50 watt in pura classe A facevano volare le magnifiche Rockport Technologies Altair: a me basterebbe una coppia di Alya o di Mira II: messaggio subliminale inviato a Andy Payor che spero mi legga... La sorgente digitale è CEC con convertitore MSB, ma il pezzo forte è il giradischi Kodo che suonava benissimo grazie alla cura attenta di due addetti. Complimenti a tutti, un suono così merita il sacrificio di arrivare a Monaco di Baviera.
CH Precision
La CH Precision è un'azienda svizzera che produce apparecchiature di alta classe. Nel listino è presente il D1, meccanica CD/SACD con uscite digitali e analogiche, il convertitore C1 ed il finale A1 stereo 100 watt su 8 ohm, oppure mono 350 watt su 8 ohm. Questi prodotti sono votati all'estrema trasparenza, dove per trasparenza si intende non togliere e non aggiungere niente al segnale originale. Il sistema CH Precision pilota i diffusori Vivid Audio Giya G2, completa l'impianto l'intera splendida cavetteria della ZenSati. L'ascolto è risultato piacevolissimo. La sensazione di trasparenza è molto evidente grazie ad una forte percezione della presenza vera delle voci e degli strumenti riprodotti. Questo impianto mi è molto piaciuto per l'emissione di un suono reale e gradevolmente tridimensionale in un contesto di equilibrio tonale. Devo ammettere che mi piacerebbe provare i prodotti CH Precision.
Chord e Dynaudio
Desiderate la potenza e la forza pura senza compromessi? Eccovi serviti: diffusori Dynaudio Evidence Platinum, sorgente e amplificazione Chord Electronics Limited con preamplificatore CPA8000 Reference, DSX1000 digital network streamer, CD player Red Reference e finali di potenza mono SPM 14000 MKII. Un suono senza compromessi, con livelli di pressione sonora entusiasmanti, scatti dinamici da campione, eppure tutto controllatissimo. Sarà che le Evidence Platinum non hanno paura di niente, sarà per i settecento watt indistorti dei finali Chord, ma vi posso assicurare che l'ascolto del nostro dischetto di riferimento mi ha fatto dire "Wow".
Constellation Audio
Finali mono Centaur e preamplificatore Virgo della serie top di gamma Performance di questa azienda californiana. I finali Centaur pesano 50 kg ed erogano 500 W su 8 ohm, un vero pugno di ferro in un guanto di velluto. Estetica di gran pregio e gusto, design originale che lascia trasparire la cura della costruzione e la qualità tecnica. Pilotavano con grande sicurezza i diffusori TAD. Le amplificazioni Constellation Audio mi hanno conquistato per la forza espressa con la naturalezza di emissione. Molto interessanti, mi piacerebbe molto provare in ambiente controllato un apparecchio di quest’azienda statunitense.
Eventus Audio e MSB Technology.
Dolcezza italiana e potenza tedesca, un connubio che mira a un suono raffinato ma che non disdegna di apparire vigoroso e sicuro. I finaloni mono MSB M203 pilotano con decisione le bellissime Eventus Nebula, la sorgente è MSB Signature Data CD IV. Questa sala mi ha colpito per musicalità e dinamica.
German Physiks
Meritano di essere citate le HRS-120 della German Physiks che suonavano davvero bene pilotate da CD player RCD-100 e integrato RI-100. Suono vivido, ricco di dettaglio, ma anche un'immagine sonora ampia e omogenea. Questo impianto suonava in una sala completamente sprovvista di qualsiasi correzione acustica. Un bel risultato.
Kharma
L'olandese Kharma si costruisce tutto in casa. L'impianto presentato fa parte della serie Exquisite, vale a dire la serie top di gamma della Kharma. I diffusori Grand utilizzano i celebri tweeter Diamond ed erano affiancati dall'Exquisite sub amplificato. Il preamplificatore P1000 Reference utilizza cablatura interna in oro e argento come anche il monoblock MP1000 che utilizza una circuitazione proprietaria in classe AB con doppia alimentazione. Anche la cavetteria è Kharma della serie Supreme Reference.
La Kharma dichiara che l'unico vero concorrente è la realtà. Beh, devo dire che il riscontro sonoro è molto, molto vicino alla realtà. La sicurezza di emissione e la solidità del palcoscenico sonoro sono da vero primato. La Kharma merita di essere citata per la seconda volta dopo la mia segnalazione del CES di Las Vegas.
La Rosita e Apertura
Nomi italiani ma prodotti transalpini. Questa saletta è all'insegna del suono, del gusto e del prodotto francese. Il suono è davvero interessante come interessanti sono i diffusori Apertura Kalya, un due vie da stand, 89 dB di efficienza con tubo d'accordo posizionato sul lato inferiore del cabinet: a proposito, la forma del cabinet è arrotondata e asimmetrica in modo da risultare assolutamente priva di dannose risonanze interne. Le amplificazioni La Rosita – nome che trova spunto dal disco Finest Hour di Ben Webster – riescono a conferire al suono trasparenza e concretezza, parametri difficilmente riscontrabili anche in amplificazioni di prezzo elevato. Il preamplificatore Cloud-9 e i finali mono Rosita TendeR da 150 watt utilizzano un'alimentazione definita IFE (Instant Full Energy) in grado di assecondare i transienti dinamici estremi donando al suono una sensazione di velocità e pressione sonora fuori dal comune. Apparecchio interessante è il Pi greco che utilizza il sistema DFTA, Direct Frame To Analog, ma non vi voglio dire nient'altro perché ho in mente di chiederlo in prova.
Il palcoscenico sonoro risulta ricco di dettaglio, gli attori musicali sono presenti e vividi. La Rosita e Apertura sono un'accoppiata molto interessante.
Leonardo Speakers
Con orgoglio affermo che questa era una delle sale meglio suonanti a Monaco, se non la migliore. Dinamica, dettaglio, timbrica, raffinatezza, tutti parametri che meritano voti altissimi. In questa sala era piacevole conversare con Aldo Zaninello e Daniele Cohen padri delle Leonardo Speakers, ma anche con Andreas Koch ideatore della tecnologia DSD e patron della Playback, con Roberto Torlai famoso costruttore italiano di testine, con Pino Viola della VYGER e con Massimiliano Magri della Grandinote, tutti presenti in questa prestigiosa sala a testimonianza della indubbia qualità di questi rivoluzionari diffusori italiani che meritano di essere pilotati da ciò che di meglio offre il mercato dell'high end. Ecco allora il CD player Playback MPS-5: gran bella macchina digitale dal suono analogico, per me questo è il miglior complimento che si possa fare a una sorgente digitale. Giradischi VYGER Indian Signature e la pregiatissima testina Torlai Giada, amplificazione Grandinote con il pre Proemio, finali mono Demone e pre phono Coelio. Non potevano certo mancare i cavi White Gold Stradivari Reference nella nuova veste finalmente anche bella. Le Leonardo Speakers suonavano come non mai, una vera emozione ascoltare il nostro dischetto di riferimento. Complimenti da parte di ReMusic.
Living Voice
Questa azienda inglese ha presentato i suoi diffusori top di gamma, e quando dico top di gamma intendo proprio "top". Si tratta dei Vox Olympian, cinque vie ad alta efficienza, caricate a tromba, che offrono dettagli di costruzione di notevole pregio e raffinatezza come gli inserti in ottone, mentre il caricamento a trombe del tweeter è in bronzo. Il front end è di quelli che fanno tremare i polsi: Kondo Ongaku Pre KSL M77, KSL-DAC, finali mono Gakuon. Insomma a occhio e croce, e senza contare i cavi di collegamento, l'impianto si aggira intorno al milione di euro! Il suono non poteva che essere estremamente raffinato, per veri intenditori e per gli amanti di questo tipo di impostazione filosofica.
MBL
Sarebbe stato troppo semplice segnalare le grandi 101 X-treme pilotate in bi-ampli con i poderosi 9011 e 9008A, il preampli 6010D e la sorgente due telai 1621A con convertitore 1621F. Invece ho voluto premiare il secondo impianto più economico (?) con i diffusori Radialstrahler 116F pilotati dalle amplificazioni della linea Corona, con CD Player C31, preampli C11 e finali mono C15. Mi sono sembrati più "umani", gradevolmente dettagliati e dinamici, senza voler per forza spaccare in quattro il capello, insomma un suono tedesco per piglio e pressione sonora ma anche dolce e piacevole.
Nelson Pass e Wilson Audio
Un'accoppiata splendida, quasi a prescindere, un binomio che in tutto il mondo viene riconosciuto per qualità e correttezza, senza dimenticare dinamica e pressione sonora. Un impianto che non ha paura di niente: Pass XS 150 amplificazione mono a quattro telai, 150 W su 8 ohm e 300 W su 4 ohm (!), praticamente intrasportabili, ma una certezza granitica che ti convince di avere a disposizione tanti watt, buoni, raffinati e affidabili. Wilson Audio Alexia mi hanno convinto almeno quanto mi hanno convinto le Sasha. Sembra quasi che Wilson Audio abbia superato quello step qualitativo che lo legava a un passato fatto di irruenza e desiderio di strafare. Adesso Wilson Audio mi piace, e molto. L’ho già detto quando ho ascoltato le Sasha, sarà la scelta di un tweeter meno invasivo e invadente, ma adesso le Wilson mi convincono per l'attitudine al rispetto del segnale acustico originale. Le Alexia sono un tre vie che utilizza quattro altoparlanti. L'incredibile dettaglio delle basse frequenze è da attribuire all'utilizzo di due driver diversi uno da 20 e l'altro da 25 cm, mentre il midrange da 18 cm e il tweeter da 2,5, anch'essi costruiti su specifiche, sono orientabili e amplificabili singolarmente. Non c'è che dire, tutto bene, fatta eccezione per l'impossibilità di testare l'impianto con il nostro dischetto: lo ammetto, non ho avuto la pazienza di aspettare la lunga fila di appassionati in attesa di ascoltare il loro brano preferito. Sarà per la prossima volta.
Rossofiorentino, Ypsilon, Bergmann
Strano ma ben congeniato amalgama di apparecchiature audio di tre paesi diversi: Italia con i bellissimi Rossofiorentino, Grecia con le amplificazioni Ypsilon, Danimarca con il giradischi Bergmann. I diffusori Rossofiorentino sono ormai rinomati per la loro particolare bellezza e design, in questo caso il Florentia è un prototipo a cinque vie di indubbio interesse. Hanno destato molta curiosità per bellezza e qualità le amplificazioni della ellenica Ypsilon, il finale mono Aelius ha una circuitazione ibrida valvole transistor in grado di erogare 250 watt con uscite bilanciate e sbilanciate. Molto interessanti anche il preampli PST-100 e la bellissima meccanica CD CDT-100. Bellissimo il giradischi su aria e lo splendido braccio tangenziale disegnato da Johnnie Bergmann. Il suono era delicato e molto musicale, forse uno dei suoni più naturali della fiera.
Soulution e JM Lab Focal
La svizzera Soulution, già segnalata sulle pagine di ReMusic, ha meritato di essere citata tra le migliori sale del Munich High End 2013. La sorgente digitale è il 745 SACD, preampli 721, i finali sono i nuovissimi 701 monoblock con la nuova sezione di alimentazione di ben un milione di microfarad, vale a dire un farad preciso, contribuiscono all'alimentazione ben quattro condensatori Mundorf da 100.000 microfarad l'uno. Per la sezione analogica contribuiva il pre phono 750, mentre i diffusori sono i Focal JM Lab Stella Utopia EM che, pur non amandoli a causa della loro esuberanza, questa volta mi sono piaciuti forse perché "addomesticati" dalle amplificazioni Soulution.
TAD
Technical Audio Devices laboratories, meglio conosciuta più semplicemente come TAD, presenta un impianto, anzi due, completi. La scena è perlopiù occupata dal sistema più grande formato da diffusori Reference One, preamplificatore C600, finali mono M600 e CD player D600. Grandissimo piacere d'ascolto, il suono si fa apprezzare per equilibrio tonale, dinamico e di dettaglio. L'immagine è caratterizzata da un'impostazione puntiforme, grazie soprattutto al driver concentrico mid-tweeter. Anche il sistema più piccolo è molto ben suonante: si tratta dei diffusori Evolution One pilotati da preamplificatore C2000 e finale stereo M2500.
Zingali
Che dire? I diffusori Zingali sono bellissimi. Sfiorare con i polpastrelli i pregiati legni e le perfette lucidature è per me un gesto incredibilmente piacevole. Sì certo, esistono anche altri diffusori di altri marchi che sono altrettanto belli, ma a dire il vero non suonano bene come Zingali. Il suono prodotto da questi diffusori ha un non so che di "introspettivo". Ascoltare una coppia di Zingali è sempre una grande esperienza, riescono a scavare l'anima del suono ma anche a toccare profondamente l'anima di chi ascolta, riuscendo a rapire e coinvolgere emotivamente fino all'ultima nota musicale emessa. Devo dire che è risultato strepitoso il matrimonio con le amplificazioni ZenSati, una novità talmente dell'ultima ora da essere ancora nella veste prototipale. Sentirete ancora parlare di Zingali, promesso.
Fine