Una breve premessa. Ho cominciato ad avere notizie di questo piccolo convertitore già un po’ di tempo fa, tramite alcuni post e qualche buona recensione in rete. Ho voluto, un paio di anni or sono, acquistarne uno usato. Mi arrivò privo di alimentatore, nudo e crudo. Inoltre, agitandolo, si sentiva muovere qualcosa dentro. Evidentemente il proprietario precedente lo aveva sottoposto a un po’ di sana “sperimentazione” audiofila del terzo tipo. Beh, lo aprii, vidi che si era staccato un op-amp, lo rimisi al suo posto e via, collegato a un alimentatore rimediato, iniziai ad ascoltarlo. Ricavai l’impressione che suonasse meglio il convertitore interno del Trevi 3520 nel mio impianto garage, un osso inaspettatamente duro, peraltro dotato di chip Crystal, della stessa famiglia di quelli del 707: svaniva così la speranza di un miglioramento del risultato sonoro. Non mi arresi e provai a migliorare qualcosa. Sostituii il predetto op-amp, un classico Burr Brown OPA2134 con un National LM4562, ottenendo, in effetti, un tangibile miglioramento. Tuttavia non ancora sufficiente a farmi decidere a utilizzare quella bestiaccia del Trevi solo come meccanica. Mio fratello nel frattempo stava conducendo esperimenti con il suo Apple e la musica liquida, così glielo prestai per una prova. Beh, da lui suonava una favola, tant’è che glielo lasciai e lui ne è sempre rimasto soddisfatto.
Fine della premessa.
Ora invece, a distanza di un po’ di tempo, mi ritrovo a dover recensire un esemplare nuovo e intonso, distribuito in Italia da Audio Azimuth/Playstereo, un’organizzazione davvero efficiente e user friendly. Forse un’altra storia? Vediamo.
Bene, allora di cosa stiamo trattando? Beh, del Super Pro 707 DAC USB, convertitore Digitale/Analogico, di dimensioni lillipuziane, dell’ordine di un pacchetto di sigarette, fornito di un alimentatore switching, simile esteriormente a quelli dei notebook, ma grande quasi tre volte il DAC stesso. Per questo mi permetto di chiamarlo dacchettino, anche se forse dovrei portargli più rispetto… Innanzitutto, pur essendo così piccolo, è decisamente ben dotato quanto a connessioni. Possiede infatti le classiche tre: coassiale, ottica e USB. Oltre a ciò possiede anche un’uscita cuffia mini jack da 3,5 mm e un’entrata microfono stereo, sempre mini jack. Oltre naturalmente alle uscite analogiche RCA per i due canali stereo. La finitura lucida è elegante e piacevole al tatto. Come se non bastasse, ci sono tre led di colore diverso, dalla parte delle uscite RCA: uno rosso, spia di segnale attivo per coassiale o ottica ad alta risoluzione, che diventa blu lampeggiante in caso di connessione USB; uno verde, in caso di connessioni a risoluzione normale. E poi, per non sbagliare, c’è un LED di accensione/power on a luce bianca per illuminare il campo d’azione. La ditta produttrice, la Super Pro, con una bella PCB (Printed Circuit Board) made in Philippines, si è conquistata negli anni recenti una certa reputazione, fra la miriade di ditte hi-fi asiatiche emergenti, proprio per merito di questo DAC che ha riscosso un considerevole successo di vendite in tutto il mondo. Punti di forza di questo prodotto sono l’affidabilità, l’estetica e il bel suono oltre che, last but not least, il prezzo abbordabilissimo. La ditta cinese Pop Pulse ne cura il confezionamento e la commercializzazione internazionale.
Ma veniamo al sodo, ovvero alle prove di ascolto. Devo innanzitutto dire che ci vuole, anche per questo piccolo DAC 707, un po’ di rodaggio, direi almeno una quindicina di ore di funzionamento per fargli raggiungere uno stato ottimale.
Ma capperi, che razza di stato ottimale!
Non credo alle mie orecchie.
Il piccoletto suona alla grande. Ho provato tre sorgenti: lettore CD, netbook equipaggiato di Windows 7, Foobar e Asio4all, nonché HD multimediale. Già col lettore CD usato come meccanica e tramite il collegamento digitale coassiale, mi era sembrato un suono inaspettatamente buono, decisamente migliore di quanto ricordassi col vecchio 707. Ma è con il computer in USB che sono sobbalzato. Mai sentita questa fonte nel mio impianto casalingo suonare così bene, con nessuno dei DAC che ho ascoltato in precedenza; forse solo questione di un interfacciamento ideale con i settaggi correnti del netbook, ma, in effetti, anche con l’HD multimediale con l’uscita ottica si sente una meraviglia.
Tra le cose migliori che posso riferire ci sono la naturalezza e il palcoscenico sonoro inusuali, anche da file MP3 a 320 Kb; con WAV e FLAC, via USB dal netbook. Credo di non aver ancora sentito di meglio nel mio impianto.
Che sta succedendo? Che diavolo di implementazioni hanno fatto all’oggettino?
La cosa più ovvia che mi viene da pensare è l’alimentatore, un consistente Delta Electronics 12V 4A switching per uso informatico, dotato di presa IEC in entrata e di connettore coassiale in uscita, nonché un cavetto prigioniero munito di ferrite. Ma anche l’op-amp ha il suo peso. Qui è un Linear Technology LT1364, molto piccolo e non sostituibile. Inoltre, all’interno, noto parecchie altre diversità col vecchio e conosciuto 707, d’altronde la revisione del circuito stampato è arrivata alla versione 3.2se. Beh, alla Super Pro evidentemente non dormono sugli allori e bene fanno vista la continua evoluzione tecnologica anche in questo campo. Sia quel che sia, rimango parecchio impressionato dal SuperPro 707 DAC USB aggiornato. Però, c’è un però, e anche di una certa rilevanza: la connessione del 707 provoca nell’impianto un ronzio, avvertibile solo a bassi livelli sonori, ma comunque sempre presente. Ronzio che penso sia causato dall’alimentatore e che compare su tutti gli ingressi dell’ampli, quindi proveniente dalla rete, che riceve qualcosa di “sporco” dal collegamento del sistema cavo-alimentatore-DAC. Cambio alimentatore, ne metto uno lineare stabilizzato da 5A. Era quello. Col nuovo alimentatore niente più ronzio. Rimetto il 707. Uhm, giro la spina nella presa… tutto sommato, pur con il ronzio suddetto, mi piace di più il suono con l’alimentatore proprietario. Questo dell’alimentazione è un punto cruciale, come spesso accade. Mi sono anche fatto spedire dal solerte e puntuale distributore un altro alimentatore. Purtroppo il problemino persiste. Ho provato anche a inserire il DAC in due sistemi diversi, a onor del vero ambedue privi di terra, ma il flebile ronzio continua. In un altro impianto, questa volta dotato di messa a terra, il problema è sempre presente ma questa volta molto meno accentuato. Tuttavia, quanto a dinamica, ritmo, estensione in frequenza e scena sonora, l’alimentatore in dotazione è superiore agli altri che avevo a disposizione. Se si ascolta a livelli sonori non troppo bassi, mi sembra decisamente meglio usare l’originale: con l’accortezza di staccarlo se si utilizza qualche altra sorgente.
Una batteria, per chi non si scoccia dei problemi legati alla ricarica, potrebbe peraltro essere una bella soluzione della questione alimentazione. Ne ho provata una al piombo gel da 7A, in effetti: il suono era solo un pelino meno perentorio, soprattutto nei transienti, pur essendo molto pulito e assolutamente silenzioso e delizioso.
Comunque, decido di ascoltare in configurazione “originale”, magari cambiando il solo cavo di alimentazione con qualcosa di più performante, tipo il vecchio Pirelli Screenflex, ora Prysmian, tanto per non andare troppo su di prezzo. Ed è un gran bell’ascolto, con questo polivalente DAC 707 USB. Gli Emerson Lake and Palmer prendono vita nel mio salone con una scena notevolissima… direi anche un po’ troppo, aiutata dalle divertenti manipolazioni, dalle sovra incisioni e dagli effetti speciali.
La musica classica, con il mix di Karajan, conferma un emozionante effetto presenza che contribuisce a un sano godimento delle prestazioni scolpite, vigorose e intense del maestro tedesco alla guida dei suoi fidi Berliner. Con l’ingresso ottico proveniente dall’HD multimediale sentire i file lossless è un vero piacere. Stan Getz e Bill Evans, ottimamente coadiuvati da Elvin Jones alla batteria e alternativamente dai bassisti Richard Davis e Ron Carter, duettano in modi sofisticati ma ancora ben orecchiabili, con ritmi veloci e coinvolgenti, con una separazione ben netta degli strumenti e una timbrica correttissima, forse solo una virgola limitata in gamma bassa. Ma è con il netbook che trovo, come detto, la sorpresa maggiore. Un Violin Concerto di Dvorak a 24bit/96khz mi lascia di stucco per la maestosa spazialità, la velocità degli attacchi e la pulizia della gamma alta del violino. Questa è la prima volta che mi accade di sentire meglio con la liquida da computer che con altre sorgenti. E con un piccolissimo e concentratissimo DAC del valore di 129 euro di listino! Meraviglie del progresso tecnologico…
Per le note dolenti, oltre al ronzio, solo un rilievo sull’inadeguatezza del foglietto di istruzioni, molto scarno. Un’ultima nota sull’uscita cuffia, provata con la solita Sennheiser HD600: niente di eccezionale su questo fronte, solo una performance non disprezzabile, adeguata alla classe di prezzo dell’apparecchio.
Per i consigli d’uso, non risparmiate sulla qualità dei cavi, l’oggetto merita qualcosa di meglio di quelli in dotazione, veramente basici. Cercate di farlo stare fermo, magari con l’aiuto di Blue Tack o Uhu Tac e similari sotto la base. Attenti, come al solito, al verso giusto della spina della corrente.
Concludendo, pur con il problema evidenziato, peraltro in buona parte legato all’assenza della terra nell’impianto elettrico, il DAC 707 USB si merita a mio avviso un bel premio per un rapporto qualità/prezzo veramente esemplare, per l’ampia flessibilità e per la possibilità di raggiungere buone soddisfazioni audiofile anche da chi non dispone di grandi somme! Solo un consiglio di acquisto cum grano salis, ovvero valutando l’acquisto di una batteria e relativo caricabatteria, se si ha un impianto elettrico casalingo senza terra.
Selezione musica ascoltata
Emerson, Lake and Palmer: The ultimate collection, doppio CD Sanctuary Records
Herbert Von Karajan: Dirige – Classica. Orchestra Berliner Philarmoniker. Doppio CD, Gruppo Editoriale L’Espresso
Stan Getz & Bill Evans: Stan Getz & Bill Evans, file WAV
Antonin Dvorak: Violin Concerto, E. Peinemann violino, Orchestra Filarmonica Ceca, Dir. Peter Maag. File Flac 24bit/96khz
Caratteristiche dichiarate dal produttore:
Chip ricevitore D/A CS-8416, chip convertitore D/A, CS-4398 (24-192KHZ)
Dual OPAMPS LT1364C per circuito di uscita analogica
Ingresso digitale ottico
Ingresso digitale coassiale
Ingresso USB (USB 1.0 e 2.0 compatibile)
Chip ricevitore CM-108 USB
Prese di uscita analogica: RCA standard
Voltaggio di uscita: ± 3.5V / 400mW
Uscita audio: 24bit/48khz (44.1Khz)
Gamma dinamica: 120dB
Rapporto segnale rumore: 107 dB
In dotazione: alimentatore esterno, cavo USB, cavo ottico, cavo coassiale RCA, cavo per alimentazione esterna a batterie
Dimensioni chassis: 64x28x78 mm (LxAxP)
Distributore ufficiale Italia: al sito Audio Azimuth
Online shop: al sito Play Stereo
Prezzo Italia alla data della recensione: 129,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Fabio "Perplesso" Barbato