ReMusic intervista AudioDinamica

30.05.2018

Al recente High End di Monaco, oltre che con diversi brand più che conosciuti e affermati, l’Italia ha ulteriormente messo in mostra il meglio di sé, almeno se vogliamo considerare la bella presenza di newcomer, nuove entrate, marchi e aziende che si affacciavano sul mercato, sia nazionale che internazionale.

Vengono in mente il nuovo produttore di cuffie Hi-End Spirit Torino, gli open baffle modulari della la VREL Electroacoustic di Roberto Verdi o il progetto di alta cultura, solo incidentalmente riguardante i master tape open reel, della Hemiolia Records, sviluppato in collaborazione ufficiale con la Fondazione Luciano Pavarotti.

Tra queste belle presenze si pone anche AudioDinamica, anche questa una nuova realtà, anche questa di Torino: sarà solo una combinazione? Ai soci fondatori, proprietari e tuttofare di AudioDinamica, come si confà a un’iniziativa da startup, ho rivolto qualche domanda rituale, tanto per spezzare il ghiaccio audiofilo e presentarli meglio.

 

Domanda: Carissimi, una delle battute ricorrenti nel nostro settore è che ormai ci siano più produttori Hi-Fi che acquirenti: cosa vi ha quindi portato a creare un nuovo marchio?

Audiodinamica: Una delle classiche risposte a questa domanda è qualcosa del tipo “non trovavamo nulla che riproducesse la musica secondo il nostro gusto e allora abbiamo deciso di dire la nostra con apparecchi dalle prestazioni assolute”.

No, non è così. Il nostro approccio vuole e deve essere differente. Siamo il Paese delle Belle Arti. La nostra storia, in qualsiasi ambito, è costellata di icone. Il nostro sogno è ritrovare in futuro la nostra idea di prodotto tra i simboli iconici italiani. È impresa complessa, ma ci proveremo. Infatti il nostro approccio al disegno dei singoli prodotti parte con lo sviluppo di due aspetti: tecnica e design. Investiamo non solo nello sviluppo tecnico del prodotto, ma anche nello sviluppo del design, quest’ultimo inteso non solo come “bello” ma soprattutto come funzionale.

Abbiamo in mente un obiettivo specifico: proporre oggetti in grado di inserirsi facilmente in ambiente domestico, diversi dai soliti canoni estetici dell’Hi-Fi tradizionale. Pensiamo a una famiglia di oggetti adatti a inserirsi in un contesto domestico perché utilizzano dei caratteri estetici simili a quelli del mondo dell'arredo. Ovviamente le prestazioni vogliono essere al di sopra di ogni sospetto, ma approfondiremo in seguito questo argomento.

Inoltre puntiamo a rendere i nostri prodotti semplici da utilizzare, user friendly come si suole dire, con sistemi di controllo moderni ovvero gestibili attraverso specifiche app IOS/Android.

 

Domanda: Quanti siete e chi siete: presentatevi, insomma.

AD: I soci fondatori di AudioDinamica sono tre: Francesco Matera, Gianluca Sperti, Angelo Zilio. Proveniamo da ambiti lavorativi totalmente diversi ma siamo accomunati dalla stessa passione e dagli stessi obiettivi.

Non vogliamo tediarvi con le nostre singole presentazioni. Sul nostro sito, nella sezione About Us, trovate maggiori informazioni su di noi.

 

Angelo Zilio, Francesco Matera, Gianluca Sperti

 

Vi sono inoltre altre importantissime persone che collaborano in maniera sostanziale allo sviluppo dei prodotti: Pierfrancesco Vallosio è il nostro esperto software, Silvio Tidu e Marco Ruffino, dello studio Lamatilde, sono i nostri product designer. Inoltre ci avvaliamo di diversi fornitori dell’area metropolitana di Torino. Per quanto possibile siamo un’azienda a km zero.

 

 

Domanda: Dal 2012 al 2014 sono stato Direttore Marketing e Pubblicità Gold Note. Già allora suggerivo di sviluppare qualsiasi prodotto o impresa Hi-Fi attraverso il crowdfunding. Solo ora diversi operatori si stanno avvicinando a questa modalità di reperimento fondi. Potete parlarci della vostra esperienza come startup?

AD: La nostra società, Innovation In Audio srls - I.I.A. srls, è partita formalmente a maggio 2017 e nel corso dell’anno, avendone le caratteristiche, è stata registrata come Start-Up Innovativa in Camera di Commercio di Torino.

Nel frattempo abbiamo lavorato alla creazione del nostro marchio AudiodinamicaTM e allo sviluppo di una particolare circuitazione che abbiamo denominato Multi-Tube Balanced Gain Stage.

Abbiamo inoltre riflettuto parecchio sul percorso più opportuno da seguire per sviluppare un’idea di impresa di concezione diversa, in modo da effettuare lo scale-up e consolidare AudioDinamica sul mercato quale marchio di eccellenza.

 

Per poter avviare questa fase successiva abbiamo pensato al crowdfunding, inteso come strumento per la produzione dal basso: non cerchiamo soci ma vogliamo proporre la nostra tecnologia ed il nostro design a un prezzo di acquisto sbalorditivo. Il crowdfunding è uno strumento eccezionale che consente di sviluppare prodotti, con fonti di finanziamento differenti rispetto al passato, e parallelamente permette alle aziende di percepire quale possa essere l’interesse del mercato su un ben determinato prodotto.

Il crowdfunding oggi consente di misurare le potenzialità delle proprie idee su un tipo di mercato sempre più in crescita, basato sul rapporto diretto tra azienda e consumatore.

 

Il prodotto che vorremmo lanciare attraverso il progetto di crowdfunding è un’elettronica il cui cuore è la nostra particolare circuitazione Multi-Tube Balanced Gain Stage: il TheSMA - The Smart Modular Amplifier.

Che cosa è il TheSMA? Un contenitore che può assolvere a varie funzioni, configurabile a piacimento dall’utente, nonché upgradabile in futuro.

Può essere un preamplificatore bilanciato ibrido a valvole/JFET di elevatissimo livello, corredabile di DAC e di scheda phono ibrida solo MM, sempre con circuitazione bilanciata.

Può essere un ampli cuffie bilanciato, in grado di pilotare qualsiasi cuffia dinamica.

Può essere un integrato in classe A in grado di pilotare diffusori con buona sensibilità.

Ok, sin qua nulla di nuovo o quasi. Manca ancora un piccolo particolare: il Multi-Tube Balanced Gain Stage accetta diverse valvole con piedinatura Noval. Le valvole sono utilizzate nello stadio di guadagno senza controreazione e questo permette di apprezzare la molteplicità di sfumature e tonalità che offrono le differenti noval, sebbene le prestazioni rimangano simili, guadagno a parte chiaramente.

Alcuni esempi sono e88cc, e188cc, e288cc, ecc88, 8416, ecc82, 12au7, e80cc, e182cc, 5687, 7044, 7119, 6900, 6H6, 6H30, 12bh7, 6cg7 etc.

Praticamente il paradiso del tube-roller. Ritenete possa essere abbastanza innovativo un prodotto del genere?

 

Il prototipo girà ormai da un anno tra amici e conoscenti in Piemonte. Abbiamo quindi avuto tutto il tempo per mettere a punto e affinare il progetto tecnico, raccogliendo notevoli consensi. Il crowdfunding ci consentirà lo sviluppo del contenitore/cabinet, che richiede un certo impegno economico. Non è il classico contenitore per elettroniche, ma un vero e proprio oggetto di arredamento, che può essere inserito in qualsiasi ambiente domestico anche grazie alle innumerevoli finiture che andremo a proporre. Può avere una collocazione classica in orizzontale da rack, oppure in verticale o su stand appositamente disegnato e studiato.

Il contenitore si compone di un frame in metallo sul quale vengono applicati pannelli di finitura che possono essere di vari materiali: legni di pregio, metalli con diverse finiture, pietre naturali e sintetiche, etc.

Puntiamo insomma alla completa personalizzazione dell’oggetto, in modo da creare un forte legame tra lo stesso e il suo acquirente.

A partire da ottobre lanceremo il nostro crowdfunding, ma prima organizzeremo specifici eventi di presentazione del TheSMA.

 

Domanda: Dal 1936 a oggi, anno di nascita del termine Hi-Fi coniato da RCA, abbiamo visto molti approcci e pensieri diversi sul tema. Componenti discreti, minimo percorso del segnale, valvole contro stato solido o viceversa, solo per citarne alcuni… Qual è quindi la filosofia progettuale e costruttiva AudioDinamica?

AD: Siamo appassionati di tubi termoionici, amiamo i trasformatori, ma siamo anche consapevoli che a oggi elevate prestazioni sono ottenibili anche grazie all’uso di dispositivi a stato solido.

Insomma, le elevate prestazioni possono essere raggiunte con qualsiasi tecnologia, purché si punti alla qualità. Ad esempio, nei nostri apparecchi della linea BeCube utilizziamo JFET a basso rumore, ove possibile di tipo duale monolitico e quindi perfettamente accoppiati, ma purtroppo dal costo elevato.

Il nostro approccio alla progettualità quindi non parte dalla scelta di un determinato tipo di dispositivo o tecnologia ma dalla finalità che l’oggetto deve avere. Prediligiamo la semplicità delle circuitazioni quale strada per raggiungere il nostro modello di riproduzione sonora ottimale. Siamo però fermamente convinti di un aspetto: le circuitazioni differenziali, ovvero bilanciate, sono quelle che prediligiamo e che a nostro parere consentono di raggiungere le prestazioni migliori, sia strumentalmente che all’ascolto. Altro aspetto che non tralasciamo è la qualità della componentistica.

 

Domanda: Il vostro primo prodotto è uno step-up: va bene che stiamo assistendo a un grande ritorno del vinile, ma come mai avete iniziato in una “nicchia nella nicchia” di mercato? Qual è il motivo di questo prodotto, che inoltre ha anche competitor illustri?

AD: Come detto prima, amiamo i trasformatori e soprattutto l’analogico. In questi anni abbiamo collezionato diversi trasformatori di step-up. Li abbiamo ascoltati e misurati. Alla fine ci siamo fatti una nostra idea su questo oggetto misterioso. Alcune riflessioni sono riportate su un nostro paper, disponibile qui.

 

AudioDinamica SUT N°3

 

Abbiamo creato il nostro oggetto del desiderio, il nostro gioco. Uno step-up di qualità elevatissima, con trasformatori in permalloy, dotato di ingressi e uscite bilanciate e soprattutto in grado di essere interfacciato con qualsiasi testina esistente in commercio. È dotato di commutatori di estrema qualità per la regolazione del rapporto di trasformazione e del carico riflesso. Un gran bel giocattolo, insomma. Ecco un altro nostro obiettivo: vogliamo realizzare prodotti flessibili, in grado di soddisfare appieno anche l’audiofilo più evoluto.

 

Domanda: Qual è l’attuale offerta di prodotti Audiodinamica, anche in prospettiva, cioè quelli che ancora dovete sviluppare?

AD: Il nostro obiettivo immediato è quello di ultimare la linea BeCube e il TheSMA entro l’anno. In particolare, la linea BeCube sarà composta da un pre phono, un pre linea, un DAC, uno streamer e finali di potenza. Chiederemo inoltre a Silvio e Marco, i nostri product designer, di disegnare per la linea BeCube un sistema contenitore d’arredo.

Per il 2019 invece, complice il notevole successo del Monaco High End, pensiamo di sviluppare una linea di livello elevatissimo che vedrà come primo oggetto un preamplificatore fono di estrema qualità, dotato di RIAA LCR, sia MM che MC. Il pre phono sarà dotato di una doppia sezione MC, sia a trasformatori che con amplificazione in corrente del segnale. Ovviamente sarà possibile selezionare diverse curve di equalizzazione. L’obiettivo è quello di realizzare il gioco perfetto per l’analogista impenitente. Non ci risulta essercene già uno in commercio…

Seguiranno chiaramente preamplificatore a basso guadagno per segnali di linea e amplificatori finali esclusivi.

Sul nostro sito web pubblichiamo periodicamente sotto forma di blog le informazioni sull’avanzamento dei progetti e le informazioni tecniche sui vari prodotti.

Ecco, durante il Monaco High End i nostri paper hanno destato molto interesse, portando al nostro stand diversi progettisti e personaggi della stampa, noti al nostro mondo. Abbiamo fatto lunghe chiacchierate a base di vinile, per poi finire a parlare di… vino! Un binomio perfetto…

 

Domanda: L’estetica dei prodotti AudioDinamica è diversa dai classici stilemi Hi-End: cosa e a chi volete comunicare con questo approccio di design?

AD: Partiamo da un’idea di design essenziale ma in grado di affascinare per l’elevata personalizzazione che offriranno le nostre proposte. Con entrambe le linee, BeCube e TheSMA, perseguiamo il concetto di tayloring, ovvero di apparecchio cucito addosso, in termini di funzioni e di design.

 

AudioDinamica SUT N°3

 

Ci piacerebbe che i prodotti AudioDinamica non venissero acquistati per poi essere rivenduti dopo pochi mesi. Ci piace pensare che i nostri prodotti possano accompagnare nel tempo l’acquirente, upgradando il suo acquisto nel caso del TheSMA, oppure aggiungendo componenti nel caso della linea BeCube e, in entrambi i casi, variandone l’estetica attraverso la sostituzione dei pannelli di finitura. Pensiamo sia la strada giusta per trovare anche un nuovo tipo di clientela, magari più giovane e attenta alla qualità non solo tecnica ma anche estetica.

 

Domanda: Idee chiare e obiettivi precisi: buona fortuna, allora!

AD: Innanzitutto vi ringraziamo per lo spazio concesso, è stato un grande piacere colloquiare con voi. I vostri buoni auspici ci fanno onore. Ne approfittiamo anche per lanciare una sfida agli analogisti che ci leggono: volete fare un giro con il nostro SUT N°3? Contattateci!

 

 

Per ulteriori info:al sito AudioDinamica

Da sinistra a destra: Francesco Matera, Gianluca Sperti e Angelo Zilio, il team AudioDinamica schierato nello stand del recente Monaco High End.
Da sinistra a destra: Francesco Matera, Gianluca Sperti e Angelo Zilio, il team AudioDinamica schierato nello stand del recente Monaco High End.
Un angolo dello spazio espositivo AudioDinamica.
Un angolo dello spazio espositivo AudioDinamica.
La linea AudioDinamica BeCube vista in pianta.
La linea AudioDinamica BeCube vista in pianta.
Gianluca Sperti illustra il paper AudioDinamica sugli step-up, in primo piano il frontale posteriore di un SUT N°3.
Gianluca Sperti illustra il paper AudioDinamica sugli step-up, in primo piano il frontale posteriore di un SUT N°3.
Rendering dello step-up AudioDinamica SUT N°3.
Rendering dello step-up AudioDinamica SUT N°3.
di Giuseppe
Castelli
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