Sintonie si è ritagliato negli anni una forte influenza nel Centro Italia, soprattutto sul versante Adriatico. Dallo scorso anno si è spostata dalla sua sede storica, un hotel vicino al punto vendita Angelucci Hi-Fi del suo stesso organizzatore, Marco Angelucci. Ne approfittiamo per fare il punto in vista della prossima edizione.
Nella gallery immagini a fianco, in quella al fondo dell'articolo e nell'articolo stesso trovate delle immagini provenienti dalle passate edizioni di Sintonie, in particolare provenienti dall'High-End Video Exhibition del 2017, il primo nella nuova sede.
Domanda: Sintonie è una fiera conosciuta e apprezzata, giunta con quella di quest’anno alla sua 21a edizione: cosa vi ha portato a trasferirla da Lanciano a Rimini?
Marco Angelucci: Abbiamo preso questa decisione perché la precedente location non ci dava più la possibilità di far crescere la manifestazione. Inizialmente si è cercato di trovare una nuova struttura in Abruzzo, ma, non trovandola, abbiamo deciso di cercare soluzioni fuori regione e appena siamo arrivati a scoprire il Palacongressi di Rimini l’impatto positivo è stato immediato.
Domanda: Qual è il bilancio della prima edizione nella nuova sede, quella del 2017?
Angelucci: Ci siamo trovati con responsabilità ben diverse, non il solito hotel ma una struttura fieristica che ci dava la possibilità sì di crescere e di portare Sintonie a livelli molto più alti, ma di conseguenza una mole di lavoro maggiore e più impegnativa… Per certi aspetti è come se le 19 edizioni di Lanciano non fossero esistite.
Nonostante questo siamo contenti dei risultati, la prima edizione è andata bene, il feedback più importante è sicuramente l’aumento dei visitatori, dai 1.100 del 2016 ai 1.700 dello scorso anno, ma anche l’ottimo riscontro sulla struttura, che abbiamo avuto sia da parte degli operatori che dei visitatori: tutti hanno molto apprezzato la nostra scelta.
Domanda: Quali sono le aspettative, le differenze e le novità previste per la prossima edizione del 21-23 settembre 2018?
Angelucci: La struttura ci permette di espanderci, le aspettative sono quelle di arricchire il piano terra di eleganti e luminosi spazi espositivi offrendo così, oltre ai classici ascolti nelle sale, la possibilità di vedere e toccare da vicino i prodotti e di interloquire con gli espositori con più tranquillità, così da riuscire a far crescere la fascia medio-bassa del pubblico, paradossalmente la più esigente, e incuriosire di più il pubblico giovanile che in questi anni ha sempre mantenuto le distanze dai grandi sistemi proposti per una questione di costi molto alti.
Domanda: Produttori, distributori, autocostruttori, rivenditori di vintage e usato, rivenditori di dischi e supporti musicali in genere, rivenditori di accessori e quant’altro: ci sono degli interlocutori professionali ideali per Sintonie? Oppure l’elenco può continuare?
Angelucci: Parlando di Hi-Fi penso che Sintonie debba puntare solo a produttori e distributori. È una questione di immagine, di ruoli distinti e di finalità. Sintonie deve essere una vetrina, un’occasione di incontro tra operatori e rivenditori. Da qui è nata la nostra’iniziativa di inviare un invito personalizzato a tutti i rivenditori d’Italia per, appunto, invitarli a Sintonie come visitatori, preferibilmente nella giornata di venerdì, dove l’affluenza è mediamente più bassa, per incontrare gli operatori del settore.
Domanda: Invece, cosa state facendo per venire incontro alle esigenze del pubblico dei visitatori, gli audiofili irriducibili e i giovani attratti dalla rinascita del vinile?
Angelucci: Il nostro percorso è quello di riportare l’Italia a ospitare una manifestazione importante, l’idea sarebbe, trattandosi di un mercato in parte di nicchia, quella di realizzare un unico contenitore che includa al suo interno l’Hi-End, l’Hi-Fi consumer, il video, l’home entertainment, coinvolgendo anche altri prodotti vicini al mondo dell’Hi-Fi e della musica… Mi vengono in mente gli strumenti musicali per esempio: per l’appassionato audiofilo potrà non essere un’idea convincente, ma se vogliamo far avvicinare sempre di più i giovani che hanno già iniziato ad affacciarsi a questo mondo attraverso il vinile, penso che la strada da percorrere sia questa.
Domanda: Marco, nel panorama fieristico italiano, quali sono secondo te le caratteristiche vincenti della proposta di Sintonie?
Angelucci: Sintonie negli anni ha lavorato tanto per arrivare a essere un evento importante. La posizione geografica ci ha sempre messi a dura prova perché, non essendo in una grande città, non è stato semplice negli ultimi anni riuscire a portare più di mille visitatori provenienti per un 80% da fuori regione e mantenere questo trend come abbiamo fatto. Le armi vincenti sono state sicuramente la professionalità e la qualità della macchina organizzativa, la presenza di espositori importanti, di artisti internazionali, dei grandi eventi live e la costante oculatezza nella scelta dei dettagli.
Per ulteriori info:al sito Sintonie High-End Video Exhibition