ReMusic intervista Paolo Belloni di Apotema Audio

02.06.2023

Dopo aver provato il filtro in parallelo Apotema Audio Materik 1 qui, come promesso faccio finalmente parlare direttamente Paolo Belloni, il progettista di questi fantastici quanto misteriosi “aggeggi”.

 

Domanda: Paolo, Apotema Audio è un marchio piuttosto recente nel panorama dell’Hi-Fi italiano, ci racconti qualcosa della sua nascita?

Paolo Belloni: La passione per la musica mi accompagna da quando ero poco più che bambino, poi, alle scuole superiori, incontrai alcuni appassionati di alta fedeltà che mi contagiarono, facendomi apprezzare il valore di una riproduzione musicale di qualità. Fu proprio in quel periodo che iniziai la costruzione di alcuni diffusori acustici e alcuni di loro sono tuttora funzionanti a casa di amici. Dalla passione per l’ascolto si è poi sviluppata quella per la batteria acustica, che mi ha permesso di vivere a contatto con il suono degli strumenti musicali, dalla batteria, appunto, ai sax, dalle chitarre al pianoforte, dal basso elettrico alle percussioni. Queste esperienze hanno fatto da faro su cosa un sistema Hi-End debba produrre in termini di realismo, concetto che Apotema ha come obiettivo ben preciso, ovvero proporre sistemi in grado di creare il massimo realismo possibile.

 

Apotema Audio Black Hole

 

Domanda: Il tuo marchio, oltre alle amplificazioni, si presenta con una intera serie di filtri di rete “in parallelo”, puoi raccontarci i perché di questa scelta?

Belloni: Nella sessione autunnale del Milano Hi-Fidelity 2019 abbiamo collaborato con un espositore che ha utilizzato una coppia di nostri finali di potenza mono, in versione quattro telai, per amplificare i suoi diffusori elettrostatici KingSound. La sera prima dell’evento, dopo aver completato l’allestimento della saletta, ci siamo dedicati all’ottimizzazione del suono del sistema, ottenendo un risultato non molto dissimile da quello che avevamo raggiunto nel locale in cui avevamo condotto tutti i test. Eppure, durante i giorni della mostra, le prestazioni sono sensibilmente peggiorate, a causa di una minore dinamica e di un certo mascheramento dei dettagli e delle informazioni spaziali. La causa ci è parsa quindi chiara: era la qualità della corrente elettrica, sollecitata contemporaneamente da decine di sistemi audio che assorbivano potenza in modo proporzionale alla musica riprodotta e si disturbavano elettricamente molto più di quanto riuscissero a fare acusticamente. Da quell’esperienza è nata l’esigenza di attrezzarsi per eliminare il problema alla radice. Il primo risultato è stato un filtro di rete di tipo parallelo che ci ha confermato la correttezza delle nostre ipotesi. Da questo primo filtro sono poi derivati quelli dell’attuale produzione, pensati per situazioni con criticità diverse dal punto di vista dell’inquinamento elettrico.

 

Domanda: Assodato personalmente l’effetto positivo dato da questi filtri in tutti i sistemi da me testati, una decina, ragguagliaci in termini semplici sul contenuto del bel contenitore e sui principi del suo funzionamento.

Belloni: Ti ringrazio per l’apprezzamento del lato estetico dei nostri filtri, abbiamo pensato che un oggetto di questo tipo non debba per forza essere celato alla vista, ma debba essere posizionato liberamente in funzione della disposizione dell’impianto e possa pertanto essere esposto senza comprometterne l’aspetto complessivo.

Passando al contenuto, come certamente comprenderai non posso arrivare a dettagliarlo eccessivamente. Credo però che possa essere utile un approfondimento sui differenti tipi di disturbo presenti sulle reti di alimentazione. Rispetto a qualche decade fa l’utilizzo della rete elettrica è cambiato radicalmente e oggi è caratterizzato prevalentemente da dispositivi molto efficienti basati sulla tecnica switching ad alta frequenza. La normativa prevede dei limiti di emissione per ciascun apparecchio connesso. Tuttavia, la quantità di dispositivi costantemente collegati, quali caricatori, alimentatori, TV, elettrodomestici, inverter, sistemi di illuminazione così come tutto ciò che afferisce al mondo wireless – router Wi-Fi, Bluetooth, smartphone, sistemi di allarme, domotica, IoT – genera un livello di interferenze complesso, di elevata intensità e distribuito su un intervallo di frequenze particolarmente esteso, molto difficile da trattare con sistemi tradizionali.

I nostri filtri utilizzano un mix di tecniche che assolvono al compito di gestire nel modo corretto questa complessità.

Il Black Hole, il Dynamics Extender e il Materik 1, dimensionati in modo crescente coerentemente con le loro prestazioni, hanno però una base comune, condividono cioè lo stesso approccio. Quello che li diversifica è la quantità di celle utilizzate, il loro dimensionamento e il modo con cui vengono combinate tra loro.

 

Apotema Audio Dynamics Extender

 

Domanda: Il Materik 1 da me provato diventa tiepido durante l’uso. È un componente attivo o solamente passivo?

Belloni: I nostri filtri sono dispositivi totalmente passivi, nei quali una parte dei disturbi viene dissipata in calore. L’aumento di temperatura che hai rilevato rivela che il livello dei disturbi presenti sulla rete elettrica in quel momento era tutt’altro che trascurabile e la loro frequenza ricadeva nell’intervallo che trattiamo con il metodo della dissipazione.

Abbiamo scelto la via passiva, sebbene più dispendiosa e ingombrante, perché è quella che ci ha permesso di raggiungere l’obiettivo prefissato: massima riduzione del rumore elettrico senza alcun effetto collaterale, ampiezza di intervento nel dominio delle frequenze e affidabilità assoluta. Avrai probabilmente notato che la temperatura può variare in base al contesto, in modo proporzionale alla quantità di rumore elettrico presente sulla rete.

 

Domanda: Ho avuto la chiara sensazione che i tre apparecchi Materik 1, Dynamics Extender e Black Hole abbiano un effetto cumulativo quando utilizzati tutti insieme. Mi sono sbagliato? E, se sono nel giusto e a me così pare, quanti filtri possono essere utilizzati contemporaneamente?

Belloni: Non ti sei affatto sbagliato, anzi è esattamente quello che accade di norma nell’utilizzo combinato dei tre dispositivi. L’effetto cumulativo che hai sperimentato può essere ottenuto sia affiancando più unità dello stesso modello, sia accoppiando filtri diversi tra loro. Una soluzione che trovo particolarmente efficace vede l’utilizzo combinato del Black Hole e del Materik.

Per quanto riguarda il secondo quesito, trattandosi di dispositivi passivi, non c’è alcun limite tecnico nell’utilizzo contemporaneo di più filtri, se non un limite di semplice buon senso. Ritengo preferibile, anche dal punto di vista economico, utilizzare un Materik rispetto, ad esempio, a cinque Black Hole in parallelo sulla stessa multipresa. Diversamente, in alcuni casi particolarmente complessi come può essere quello di uno studio professionale che impiega molte elettroniche distribuite su diverse multiprese, l’inserimento di un Black Hole in ciascuna di esse può risultare la soluzione più efficace.

 

Apotema Audio Materik 1

Domanda: Cos’altro si va delineando nel futuro di Apotema Audio?

Belloni: Apotema Audio nasce con l’obiettivo di proporre prodotti che, oltre ad essere molto performanti, offrano all’utilizzatore soluzioni particolari, in antitesi a un mercato piuttosto “omologato”, che tende a differenziarsi più sul piano estetico che non su quello dell’originalità dei contenuti. Due esempi su tutti, la flessibilità dei nostri finali utilizzabili in bi- e tri-amping, e l’amplificatore per cuffie con un’uscita per diffusori qualitativamente in grado di competere con ottimi finali di potenza.

Questo percorso è iniziato da pochi anni, ma abbiamo le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere e continueremo a proporre al mercato soluzioni innovative orientate al massimo realismo nella riproduzione musicale. Ai prodotti già disponibili affiancheremo a breve un preamplificatore molto particolare e un diffusore di nuova concezione. Stay tuned!

 

Per ulteriori info: al sito Apotema Audio

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