Streamer wireless Arylic S10

22.06.2022

Wireless streaming preamplifier, questa è la definizione data da Arylic al suo apparecchio.

Per dirla in maniera più comprensibile, l’Arylic S10 è un preamplificatore con funzionalità di streamer wireless e decodifica D/A. Sulla semplice confezione in cartone che lo contiene, troviamo indicate tutte le informazioni che ci servono per inquadrare meglio il prodotto. Per quanto concerne la connettività troviamo, Wi-Fi b/g/n a 2.4 GHz, Fast Ethernet 10/100, Bluetooth 5.0 e USB 2.0.

Gli ingressi e le uscite linea, una per tipo, sono in formato mini jack. A corredo vengono forniti un cavetto terminato doppio mini jack da 3,5 mm e un cavetto a Y, da mini jack a doppio RCA maschio. Completano la dotazione, un alimentatore da 5 V 1 A, un cavo USB A-micro USB e un telecomando funzionante con due batterie mini stilo non fornite. Il manuale d’uso, dodici pagine, solo in inglese, è scritto in maniera chiara e dotato di illustrazioni esplicative per guidare l’utente nel collegamento, settaggio e uso dell’apparecchio. I più avvezzi alla fruizione di musica in streaming potranno anche fare a meno di utilizzarlo – spoiler – tanto è stata ben realizzata l’app gratuita di controllo 4STREAM, disponibile per entrambe le piattaforme Android e iOS e della quale trovate un veloce tutorial per immagini nella fotogallery di questo articolo qui.

Riguardo ai servizi di streaming, la compatibilità fornita da Arylic è di prim’ordine, oltre all’immancabile Spotify, troviamo anche Deezer, Tidal, Qobuz, Amazon Music, Pandora, TuneIn, iHeartRadio, QQMusic, Napster e, per l’internet radio, vTuner, quasi uno standard di settore, scelto solo per citarne qualcuno, anche da Arcam, Auralic, Denon, Naim, T+A, Yamaha.

Arylic S10

Com’è fatto

L’S10 è un apparecchio di dimensioni ridottissime, che ricordano quelle di un power bank portatile o di un router 5G, 116x64x23 mm.

Esteticamente molto ben realizzato, si caratterizza per un design minimalista, che attinge a piene mani dalla matita di colui che fu il chief design officer di Apple, e per la cura con cui sono stati scelti i materiali di cui è composto. Alluminio anodizzato nero finemente texturizzato per il fondo e la cornice elegantemente curvata che ne costituisce il frontale, il retro e le pareti laterali. Plastica lucida semitrasparente per il coperchio superiore, con il marchio Arylic sovraimpresso sul fondo ad aggiungere tridimensionalità al tutto. Un elegante quanto intelligente soluzione, atta a garantire una buona ricezione per Wi-Fi e Bluetooth, vista la mancanza di antenne esterne.

Sul frontale, a sinistra, troviamo una piccola finestrella rotonda per accogliere il sensore IR, a destra, quattro piccoli LED molto luminosi, ma si possono spegnere utilizzando il telecomando fornito – ancora non so capacitarmi di come sia possibile offrire così tanto ad un prezzo così contenuto, ma basta spoiler, torneremo più avanti sull’argomento – indicanti la modalità di funzionamento selezionata, AUX IN, Wi-Fi, Bluetooth o USB.

Sul retro, procedendo sempre da sinistra verso destra, troviamo un piccolo tastino per porre in standby l’apparecchio o per un soft reset nel caso l’S10 non si connetta più alla rete domestica o al Bluetooth – situazione che durante le mie prove non si è però mai verificata – e che, volendo, tramite ripetute pressioni permette anche di selezionare le varie modalità di funzionamento. Dubito però che lo utilizzerete, perché sia l’app che il telecomando assolvono alla stessa funzione con maggior praticità.

Proseguendo, troviamo una porta RJ45 di buona qualità per il collegamento LAN e una USB in formato A alla quale è possibile collegare pen drive, ma non HDD. Il manuale utente, fa inoltre specificatamente riferimento a un massimo di 1024 brani in formato FLAC, MP3, AAC, AAC+, ALAC, APE, o WAV. I file in DSD non sono supportati.

Come già accennato l’ingresso e l’uscita sono entrambi analogici, l’S10 non possiede uscite digitali, e sono in formato mini jack da 3,5 mm. Facendo di necessità virtù, lo spazio in un apparecchio largo meno di dodici centimetri è quello che è, la scelta di questo inconsueto formato ha permesso di mantenere il retro dell’apparecchio pulito quanto il frontale e privo di qualsivoglia sporgenza e, alla resa dei conti, si è dimostrata azzeccata e funzionale. Per finire, all’estrema destra il connettore in formato micro USB dedicato all’alimentazione dell’apparecchio.

Come suggerito dal manuale d’uso, all’AUX IN è possibile collegare un TV, un CD player, o un’altra sorgente analogica. Io ci ho connesso un CDP e un DAP, mentre per lo streaming come di consueto mi sono focalizzato a valutarne il comportamento in modalità wireless, via cavo vanno ben tutti o quasi. Per il Bluetooth infine ho utilizzato due smartphone, uno basato su Android e uno su iOS. Per dovere di cronaca va detto che è anche possibile riprodurre musica da PC grazie alla compatibilità con il protocollo UPnP, sfruttando ad esempio Foobar, o da Mac tramite Airplay, possibilità che non ho testato in quanto a mio avviso oggigiorno assai meno interessanti e sicuramente meno immediate, in particolare la prima, rispetto all’utilizzo dell’ottima app di controllo fornita dal produttore.

Ciò detto, è ora di procedere con l’installazione, mettetevi comodi e vediamo insieme come se l’è cavata.

 

 

Arylic S10

 

 

Messa in servizio

Come anticipato la componente IT, che a mio avviso pesa per il cinquanta per cento nella valutazione complessiva di dispositivi di questo tipo, è il pezzo forte della proposta Arylic. Procedure complesse per la messa in servizio, manuali farraginosi e scarsa integrazione fra software e hardware sono problemi che ancora attanagliano, anche prodotti più blasonati e di ben altro costo. Sempre per le pagine di ReMusic, un po’ di tempo fa ho scritto del buon risultato ottenuto da Technics per il suo all in one di cui potete leggere qui.

 

Arylic da parte sua ci offre un’esperienza d’uso ancora superiore e che se la gioca alla pari con un benchmark indiscusso come BluOS, ma con alcune funzionalità in più.

 

La configurazione iniziale, comprensiva di un immancabile aggiornamento, non dura più di una quindicina di minuti a partire da quando lo si estrae dalla sua confezione e ogni fase procede speditamente e senza incertezze. Dopo aver scaricato l’app di controllo 4STREAM da App Store o Google play – per fare questo potete anche farvi guidare inquadrando il QR code che trovate sulla confezione – ho collegato l’S10 al finale di potenza utilizzando il cavo mini jack-RCA fornito, successivamente bisogna alimentare l’apparecchio tenendo contemporaneamente premuto il tasto sleep/reset, nel fare questo riceverete un utile riscontro sonoro, grazie al distinto click che il piccolo tastino produce a ogni pressione. Una volta rilasciato il pulsante, il LED bianco indicato come NET inizierà a lampeggiare velocemente per circa venticinque secondi, per poi rallentare. Da questo momento in poi, potete tranquillamente accomodarvi sulla vostra poltrona preferita perché tutte le operazioni successive le potrete effettuare utilizzando l’app fornita. Apritela e fate tap su “aggiungere dispositivo”, confermate con un altro tap che l’apparecchio sta lampeggiando, et voilà, il nostro S10 sarà lì ad aspettarci pronto per il passo successivo. Un tap su “installa questo dispositivo” e verrete invitati a scegliere la rete Wi-Fi a cui collegarvi, nel caso sia la prima volta che effettuate questa operazione, dovrete a questo punto inserire la password della vostra WLAN, se avete invece già effettuato questa operazione in passato, l’app conserverà queste informazioni e potrete saltare questa fase, stessa cosa nel caso installiate più di un apparecchio sulla stessa rete: vi anticipo che potete realizzare un impianto multiroom utilizzando qualsiasi combinazione di apparecchi Arylic voi desideriate. A questo punto non resta che selezionare “avanti” per essere, dopo pochi secondi, già online. Da adesso in poi quello che vi verrà richiesto ha un significato puramente cosmetico e potrete saltarlo a piè pari soprattutto se non avete intenzione di installare un impianto composto da più apparecchi. Se siete dei precisini potete comunque cambiare il nome assegnato di default all’S10 e rinominarlo come più vi piace. That’s all folks!

Facile, veloce, efficiente, proprio come dovrebbe essere, ma come troppo spesso non è. Brava, Arylic!

 

Funzionamento

A questo punto, comodamente stravaccati sul divano, avevate fatto caso che non vi siete mai dovuti alzare per ritentare la procedura di configurazione iniziale? Siete pronti per iniziare ad ascoltare la vostra musica preferita. Per fare ciò, avete di fatto quattro differenti possibilità. Ascoltare una sorgente collegata all’ingresso AUX IN, come un CD player o magari un DAP. Uno smartphone o un tablet connessi via Bluetooth. Ma anche una chiavetta USB con i vostri brani preferiti, oppure per finire, pescare un po’ di musica dalla rete, quella del vostro NAS o quella delle piattaforme di streaming. Per ognuna di queste modalità di funzionamento, selezionabili sia da app che tramite il funzionale telecomando fornito, l’S10 ve ne darà riscontro attraverso l’accensione del LED corrispondente, bianco per l’utilizzo della rete, verde per AUX IN, blu per il Bluetooth, e infine rosso per USB.

 

In un’installazione singola, composta da un unico apparecchio, l’utilizzo dell’app 4STREAM, si limiterà all’utilizzo di una sola schermata, raggiungibile con un solo tap su Browse. Da qui avrete la possibilità di accedere a tutta la musica in locale che possedete, sia essa contenuta sul vostro NAS, su di una pendrive eventualmente connessa all’apparecchio o sullo smartphone o tablet utilizzato per controllare l’S10, nonché quella fornita dai servizi di streaming compatibili, che come abbiamo già detto sono particolarmente numerosi. A tal proposito vi è la possibilità, assai utile, di selezionare solamente quelli di nostro interesse, in modo che siano gli unici presenti nell’elenco di selezione.

 

Nel caso abbiate installato due o più apparecchi, li troverete elencati nella schermata Devices. Da qui potrete effettuare molte operazioni, quali controllare lo stato degli apparecchi installati, regolarne il volume, definirne la modalità di riproduzione – mono, L, R, stereo – al fine di raggrupparli o separarli affinché riproducano tutti quanti la stessa sorgente, oppure una differente per ogni apparecchio o stanza della vostra abitazione. Tutto con estrema facilità, al volo, e con un immediato riscontro visivo delle modifiche apportate. Chapeau!

 

Tornando a parlare di musica in streaming, l’integrazione delle varie piattaforme all’interno dell’app di controllo è eccellente o, per dirla all’inglese, seamless. Con Tidal, ad esempio, ci viene riproposta un’organizzazione dei contenuti molto simile a quella dell’app proprietaria, con le consuete sezioni Novità, Tidal Rising, Playlist, Generi, La mia musica in evidenza. La navigazione dei contenuti è perfetta. Lo scrolling risulta sempre fluido, veloce e senza impuntamenti. Graficamente l’app risulta piacevole, anche se non particolarmente originale, e predilige, correttamente, toni scuri del verde petrolio e del nero per agevolare la visualizzazione delle copertine e dei piccoli caratteri utilizzati, senza risultare fastidiosa quando utilizzata in ambienti poco illuminati o di sera.

 

Se non possedete un abbonamento a una piattaforma di musica in streaming e preferite ascoltare quanto custodito nel vostro NAS, nessun problema, anche in questo caso solo buone notizie, a partire da quella più importante: potrete fare tranquillamente a meno del cavo. Se possedete un NAS DLNA non dovrete fare proprio nulla, lo troverete ad attendervi in cima alla lista delle risorse disponibili, sotto la voce My Library. Per le prove ho utilizzato un Synology DS216 Play e il funzionamento è stato ineccepibile. Ho provato a riprodurre ogni tipologia di file per cui viene dichiarata compatibilità e non ho avuto alcun problema di sorta, nemmeno con quelli a risoluzione più alta. Se per voi è un problema portare un cavo Ethernet al vostro impianto, con l’S10 aggirerete il problema con il minimo sforzo, e senza dover accettare alcun compromesso prestazionale. Anche così, potrete navigare fra i contenuti, avviare la riproduzione o mettere in pausa un brano con la stessa prontezza di una connessione cablata.

 

Sull’utilizzo del Bluetooth o di Air Play non mi soffermo perché rappresentano più che altro una scorciatoia rapida per riprodurre contenuti presenti su smart device o provenienti dalla rete, da YouTube in particolare. Mi limiterò a dire che funzionano bene e che, nonostante l’assenza di antenne esterne, il raggio operativo garantito dal piccolo lingottino nero è di tutto rispetto. La stessa cosa vale anche per la connessione tramite Wi-Fi. Se avete una discreta copertura wireless non avrete alcun tipo di problema nemmeno con i file codificati in high res. Per prova ho posto L’S10 nel punto più lontano dal router, in cui la potenza del segnale della mia WLAN scende intorno al 30% e il funzionamento è risultato ancora accettabile, avversato solo da sporadici glitch.

 

Da ultimo una precisazione che penso possa rispondere a un dubbio che i lettori più smaliziati possono aver avuto leggendo le caratteristiche tecniche di questo apparecchio. Come scritto sul manuale utente viene certificata la compatibilità con lo standard IEEE802.11 che fa uso dello spettro di frequenze dei 2,4 GHz. E chi come la maggior parte di noi utilizza router dual band? Nessun problema se le due reti WLAN sono separate e contraddistinte da un differente SSID, in questo caso basterà connettere l’apparecchio alla rete corretta e nulla di più. Ma nel caso, come per il sottoscritto, le due reti condividessero lo stesso SSID e la stessa passphrase? Solitamente, se si dispone di una discreta copertura in 5 GHz, può essere comodo raggruppare entrambe le reti sotto un unico SSID e assegnargli la stessa chiave di rete. Così facendo si ottiene che, spostandoci per casa, i vari client, sopratutto smartphone e tablet, possano agganciare il segnale più forte fra i due senza perdere la connessione e senza obbligarci a selezionare manualmente di volta in volta quella migliore. Se però la copertura della rete a 5 GHz è molto limitata, il gioco potrebbe non valere la candela, in quanto verrà prevalentemente agganciata quella a 2,4 GHz, che sfortunatamente è anche quella meno performante. Anche in questo caso, possiamo stare tranquilli, non avremo alcun problema e non dovremo modificare alcuna impostazione preesistente in quanto l’S10 non è dual band e la banda passante garantita dal collegamento a 2,4 GHz è più che sufficiente per le nostre necessità.

 

Come suona

Tutte le buone parole spese fino ad ora, peraltro pienamente meritate, riguardo la versatilità, la facilità di configurazione e di utilizzo, per non dimenticare l’ampia compatibilità con i numerosi servizi di streaming musicale, non hanno purtroppo trovato riscontro in quelle che sono le prestazioni soniche di quello che rimane comunque un apparecchio complessivamente interessante. Giunti a questo punto, credo però sia corretto anticipare il prezzo richiesto da Arylic per questo apparecchio, soli 79 dollari americani, e conseguentemente contestualizzare il tutto alla luce di questa informazione.

 

L'Arylic trio: S10, S50Pro+ e A50+

 

Vale inoltre la pena sottolineare che l’S10 è di fatto l’entry level del produttore e che in catalogo è possibile trovare anche un altro apparecchio dotato delle stesse funzionalità, ma con maggiori ambizioni audiofile. Di questo e altro ancora ci occuperemo però a breve sempre su queste pagine - NdR | A ri-cominciare da qui.

 

Recensire un apparecchio che a un costo così contenuto si offre di adempiere al compito di streamer, preamplificatore e DAC, può far inarcare un sopracciglio anche al più pragmatico dei recensori. Riflettendo su come fosse giusto o sbagliato giudicare quest’apparecchio, mi sono sempre di più convinto che la facilità d’uso e l’affidabilità di funzionamento della parte informatica di un player digitale, sia esso uno streamer o un DAP, non valga meno della metà del tutto. So che molti non saranno per nulla d’accordo con questa mia affermazione, lo posso capire, il fine di tutti noi appassionati, dopotutto, è quello di perseguire le massime prestazioni soniche, ma nel far questo, e parlo per esperienza personale, non ci si deve necessariamente trasformare in San Ignazio di Loyola.

Litigare con la tecnologia può essere molto frustrante. Accomodarsi in poltrona, accendere l’impianto e pregustarsi il relax che ne deriverà, per poi scoprire che lo streamer è desaparecidos, può fare veramente incazzare, e badate bene che la cosa affligge anche apparecchi cablati di ben altro costo e ambizioni. Ciò detto, siamo qui per parlare di musica riprodotta, e quella cucinata dall’S10 non è delle migliori. Per proseguire con il paragone culinario, potremmo dire che risulta piuttosto sciapa. Carente di dettagli in alto, e poco autoritaria in basso. Sul fronte della rappresentazione spaziale, a una buona estensione in ampiezza si contrappone una totale incapacità a risolvere una qualsivoglia stratificazione prospettica dei piani sonori. Discreta invece la dinamica, che insieme a un medio un po’ arretrato ci consente di alzare anche un poco il volume, ma senza esagerare: 0.03% di THD e 91 dB di SNR non ci permettono certo di fare i giostrai.

 

Bocciato, quindi? Non proprio. Sicuramente non mi sento di consigliarlo per smartizzare un impianto di pregio, seppur datato. Dacché l’ho estratto dalla scatola mi ha dato subito l’impressione di prodotto informatico di buona fattura, piuttosto che di un piccolo componente Hi-Fi. La scelta di ricorrere a ingressi e uscite in formato mini jack e a un’alimentazione da smartphone, è comune fra gli accessori da collegare a un personal computer, meno per apparecchi che devono inserirsi in una catena audio ad alta fedeltà. A mio modo di vedere il playground dell’S10 è senza ombra di dubbio il multiroom e il multizone per la sonorizzazione di abitazioni o negozi, dove l’estrema versatilità e la facilità di configurazione possono, unitamente al basso prezzo d’acquisto, risultare vincenti anche nei confronti di competitor ben più affermati.

Tornando all’appassionato di stereofonia, lo consiglierei a chi desideri muovere i primi passi verso la musica liquida e non l’ha ancora fatto per timore di non saper padroneggiare questo tipo di apparecchi, oppure a coloro che, disponendo di una seconda casa, siano alla ricerca di un dispositivo economico per assemblare un impianto composto, magari, con qualche vecchio apparecchio da loro posseduto.

Ad Arylic, vista la bontà del software sviluppato, vero pezzo forte di questo apparecchio, mi permetto di consigliare l’aggiunta di un’uscita digitale e la possibilità di connettere un HDD. Personalmente, con queste piccole modifiche, non avrei alcuna esitazione a consigliarne l’acquisto.

Il mio FI per questo Arylic S10 è di 2,5.

 

*Il Farewell index, FI, esprime quant’è doloroso per il recensore il distacco dalle apparecchiature in prova al momento della loro restituzione. I valori di questa scala vanno da un minimo di 0 o “nessun rimpianto” a un massimo di 5 “se me lo posso permettere lo compro!”.

 

Software utilizzato

Liquida e Tidal streaming

AC/DC - Back in Black

Archie Shepp Quartet - Blue Ballads

Bennie Wallace - Disorder At The border

Bill Evans, Jim Hall - Intermodulation

Bloc Party - Alpha Games

Cécile Verny Quartet - Memory Lane

Charlotte Adigéry & Bolis Pupul - Topical Dancer

Cowboy Junkies - The Trinity Session

Elaenia - Floating Points

Enrico Rava - Plays Miles Davis

Etta Cameron, Nikolaj Hess with Friends - Etta

John Coltrane - Ascension

Lady Blackbird - Black Acid Soul

Lara Cavalli Monteiro - ÌtaloBaiana

Lionel Loueke - HH

Lisa Ekdahl - Back To Earth

Mana - Asa Nisi Masa

Mark Hollis - Mark Hollis

Melody Gardot - Sunset In The Blue Deluxe Version

Neil Young & Crazy Horse - Barn

Porcupine Tree - The Sound of No Listening

René Marie - Vertigo

Röyksopp - Profund Mysteries

Seeed - Seeed

Steely Dan - Can’t Buy A Thrill

Steely Dan - Katy Lied

TOOL - Fear Inoculum

Tsuyoshi Yamamoto Trio - Speak Low

Walter Becker - Brooklyn

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Connettività wireless: IEEE802.11 b/g/n 2.4GHz

Connetività cablata: Ethernet 10/100 RJ45

Bluetooth: 5.0

USB Host: 2.0

Ingresso audio: analogico 3,5mm mini jack

Uscita audio: analogico 3,5mm mini jack

Risposta in frequenza 20Hz-20kHz

Rapporto segnale rumore: 91dB

Distorsione armonica totale: 0,03%

Formati supportati: FLAC/MP3/AAC/AAC+/ALAC/APE/WAV

Frequenze di campionamento supportate: fino a 24 bit/192kHz

Protocolli supportati: AirPlay, DLNA, UPnP, Spotify Connect, Play

Alimentazione: 5,0V 1,0A micro USB

Dimensioni: 116,2x64x22,6mm

Peso: 0,2kg

 

Distribuzione alla data della recensione: vendita diretta, al sito Arylic

Prezzo alla data della recensione: 79,00 USD

Sistema utilizzato: all’impianto di Paolo Mariani

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