Unicosuono European kick off

16.12.2021

Nelle splendide sale dell’Hotel Savoy di Roma, sabato 4 dicembre 2021 si è tenuto il lancio europeo ufficiale di Unicosuono, un nuovo brand italiano che si affaccia al mondo Hi-End con intraprendenza e voglia di far bene. Il designer Andrea Vinciguerra, progettista, fondatore e CEO, insieme a Claudio Petucco – del quale potete scaricare un ampio report dell'evento in PDF qui – hanno dato all’azienda una connotazione elitaria, con prodotti sofisticati nella progettazione e nella realizzazione e destinati a impianti Hi-End.

 

Unicosuono European kick off

 

Dalla selezione di cavi di segnale e di potenza, descritti nel loro sito, nella manifestazione romana sono stati presentati i cavi di segnale della serie High-End series ed Extreme, un cavo di alimentazione e una multipresa, tutti costruiti in ossequio alla medesima cura dei dettagli e di impiego di materiali.

Non visibile ma da tempo annunciato, verrà presto immesso sul mercato un preamplificatore passivo con controllo del volume a trasformatori: per chi volesse approfondire l’argomento c’è un articolo ReMusic qui.

 

Unicosuono European kick off

 

Erano invece presenti, anche se coperti da un velo, dei diffusori multivia. Tre e mezzo, in realtà, ci informa Petucco. Questo normalmente significa, senza considerare con certezza che questo sia il caso, che un paio di woofer condividono la gamma bassa ma che ciascuno ha un filtro passa basso a diversa frequenza. Tali diffusori Unicosuono sono progettati seguendo la filosofia della casa, che è quella di ridurre al minimo, ovvero eliminare del tutto, le distorsioni meccaniche da vibrazioni o microfonicità, oltre che quelle elettriche.

 

Unicosuono European kick off

 

Il punto focale dell’evento è stato però la presentazione in anteprima della base antisismica progettata da Vinciguerra con l’utilizzo di elementi smorzanti già utilizzati nel settore aerospaziale, dove il problema di proteggere la strumentazione di bordo dalle forti sollecitazioni è ben più importante e difficile da risolvere di quanto non lo sia nei salotti di casa.

 

Unicosuono European kick off - Antonio Guarino e Claudio Petucco

 

Coprotagonisti dell’evento sono stati i marchi di distribuiti da Cinema e Sound di Casalnuovo di Napoli, una ditta giovane, come lo sono il direttore commerciale Antonio Guarino e il titolare Ferdinando Iervolino, con le idee chiare e un fiuto particolare per scovare delle autentiche gemme progettuali nell’emergente scena audio dell’Europa dell’Est. Speriamo di poter tornare su questo argomento, infatti graditissimi ospiti dell’evento sono stati Janusz e Robert Sikora con il loro giradischi Reference dalla Polonia, la Canor dalla Slovacchia con l’amplificazione valvolare a tre telai Hyperion P1 e Virtus M1 in anteprima mondiale e LampizatOr in persona, al secolo Lukasz Fikus, dalla Polonia pure lui, con il pre phono MC Vinyl Phono rigorosamente a valvole.

Questi apparecchi, assieme ai cavi, ai supporti e ai diffusori di Unicosuono, costituivano un impianto analogico di altissimo livello.

 

Normalmente, e anche in questo frangente non ci discostiamo dalla norma, non giudichiamo il suono degli impianti nelle presentazioni e nelle fiere. Il motivo non è che in queste situazioni suonino male, tutt’altro in questo caso, ma che è impossibile distinguere pregi e difetti di un singolo componente e che le sale adibite sono ben diversi dai normali ambienti domestici a cui sono destinati. Cosa particolarmente vera in questo evento viste le grandissime dimensioni del salone messo a disposizione dall’Hotel Savoy e per il fatto che tutti i componenti sono assolutamente “nuovi” per il mercato italiano e quindi mai ascoltati in precedenza.

 

Componenti che tuttavia hanno delle qualità che, almeno sulla carta, li pongono su un livello di assoluta eccellenza a qualsiasi livello di prezzo.

 

Unicosuono European kick off - Claudio Petucco con Robert e Janusz Sikora

 

J.Sikora, all’anagrafe Janusz Sikora, ora affiancato dal figlio Robert, costruisce giradischi da 2007. La sua estrazione tecnica è quello di esperto di metallurgia e la sua passione per la musica lo spinse a creare dei giradischi che, utilizzando strati di materiali diversi, potessero fornire il miglior compromesso tra rigidità e smorzamento. Due caratteristiche all’antitesi ma che influenzano il suono di un giradischi in modo significativo. Il modello dimostrato è il top di gamma Reference con caratteristiche uniche nel panorama mondiale: quattro motori indipendenti, un piatto di 20 kg con perno inverso in ceramica e braccio in kevlar da 12” il modello KV12. Rimandando i dettagli a un incontro più ravvicinato, possiamo però sottolineare le due caratteristiche veramente interessanti. Quattro motori possono sembrare una complicazione inutile, ma la gestione elettronica separata garantisce, secondo Sikora, un’uniformità di rotazione superiore con un wow e flutter minore rispetto alle loro altre, già eccellenti, realizzazioni monomotore o bimotore. Possiamo aggiungere tre considerazioni: la prima è che nella nostra esperienza i giradischi con un sistema di movimentazione ad alta coppia presentano, all’ascolto, più vantaggi che svantaggi; la seconda è che un piatto di 20 kg di peso o si trova il modo di metterlo in moto fin dal primo istante oppure si deve aspettare un bel po’ prima che questo arrivi alla velocità di rotazione di targa, senza considerare lo stress a cui si sottopone la cinghia; e la terza è che l’architettura scelta per la trasmissione del moto consente di avere forze risultanti nulle sulle pareti del perno e quindi minor rumore di contatto, minore usura e comunque una minore superficie di contatto tra la cinghia e il piatto. La foto seguente spiega il concetto meglio di molte parole.

 

J. Sikora Reference 

Dunque, una realizzazione analogica allo stato dell’arte anche solo a un esame concettuale ancor prima della prova di ascolto.

 

Unicosuono European kick off - Claudio Petucco e Lukasz Fikus

 

Da tanto giradischi al pre phono, il Vinyl Phono, di LampizatOr. Per chi non conoscesse il fondatore Lukasz Fikus per i suoi espliciti e documentati articoli che per circa vent’anni hanno spiegato pregi e difetti di innumerevoli CD player e DAC che, come riparatore, aveva modo di analizzare a fondo, sappia che ha competenza da vendere – e lo fa – e una credibilità guadagnata sul campo assieme a un’attendibilità certificata da decine di migliaia di lettori che sono stati sperimentatori sul campo delle sue modifiche: il sottoscritto compreso. Il passo successivo nella sua storia imprenditoriale, fatta di DAC e amplificatori a valvole molto apprezzati, è quello di costruire questo pre phono per il quale vale la penna riassumere la presentazione fatta dallo stesso Lukasz.

Utilizziamo il virgolettato ma non riportiamo le sue esatte parole, però il senso è il seguente: “il pre phono mi fu chiesto da numerosi amici e clienti, infatti all’epoca progettavamo DAC, preamplificatori e finali ma non ancora qualcosa che potesse interfacciare un giradischi. Il primo progetto, sulla carta perfetto, fu un fallimento alle mie stesse orecchie: rumore, ronzii, captava disturbi ovunque. Dopo aver tentato diverse cose, avevo quasi rinunciato, avendo individuato il problema nella complessità di realizzare, con le valvole, un amplificatore capace di innalzare il segnale di circa 70 dB nel caso di testine MC a bassa uscita. Sembrava un compito, quello di proteggerlo dal rumore, al disopra delle mie forze. Tuttavia, individuato il problema, ho potuto risolverlo con l’aiuto del maggior esperto polacco di layout per i PCB – NdR | Il disegno delle schede dove ospitare i componenti – Con il suo intervento e la riprogettazione totale del layout tutti problemi sono scomparsi e il rumore e la reiezione dei disturbi sono ora, anche alle misure oltre che all’ascolto, un problema superato, lasciando invece inalterate tutte le altre qualità che volevo mettere nel progetto”.

 

Questa spiegazione, al di là della simpatia e della stima che abbiamo per il personaggio, ci trova del tutto d’accordo: la difficolta estrema dei pre phono MC a valvole è quella di non farli rumorosi e di non farli funzionare come antenne per tutti i disturbi elettromagnetici, anche i più deboli, presenti nell’ambiente. Tutto nel Vinyl Phono è studiato per il raggiungimento di questo scopo, compreso l’utilizzo di un nixie nel display. Il resto è “relativamente” più semplice.

 

L’anteprima mondiale citata prima è l’amplificazione a tre telai della slovacca Canor. Questa è stata una novità per noi che non la conoscevamo e ci ha riservato diverse belle sorprese. Prima di parlare dei prodotti in anteprima mondiale quali il pre Hyperion P1 e i finali mono Virtus M1, vale assolutamente la pena di raccontare brevissimamente quello che ci hanno detto l’export manager Ivan Bosnovic e il suo collega Igor Ovad. Canor Audio costruisce apparecchiature audio, proprie e per conto terzi – e che terzi! – da prima del 2000: potete scaricare una loro breve presentazione in inglese qui. In epoche relativamente recenti la ditta è cresciuta fino ad arrivare a circa cento dipendenti, un’enormità nel nostro piccolo settore, e presenta prodotti con il proprio marchio sempre più interessanti, innovativi, tecnologici e con una cura dei dettagli impressionate.

Sperando di poter provare e descrivere con maggior dettaglio i Canor Audio, in queste poche righe relative all’evento raccontiamo solo quattro particolari: il pre Hyperion P1 ha delle schermature interne per separare dai disturbi elettromagnetici dell’alimentazione il segnale audio e nella scheda madre multistrato ci sono dei tagli in prossimità degli elementi più sensibili per evitare che anche la minima interferenza possa “transitare” attraverso il dielettrico, non essendo questo a resistenza infinita, dato che non lo è nemmeno l’aria... Il finale Virtus M1 è in classe A ed eroga 110 watt attraverso quattro valvole KT150, il che lo pone di diritto tra gli amplificatori di prestigio assoluto ma anche nella categoria “impianti di riscaldamento”. Per quest’ultimo fattore, nella sua progettazione è stata condotta un’accurata analisi con telecamere termiche e il telaio presenta così fori e ventilazioni studiati per mantenere le temperature di esercizio sotto controllo. Come qualsiasi amplificatore a valvole degno di considerazione anche il Virtus ha uscite separate per impedenze diverse, 4 e 8 ohm, ma è la prima volta che le vediamo, realizzate con due trasformatori di uscita separati piuttosto che con uno solo con uscite prelevate dal secondario. Le foto poi mostreranno la cura della scelta dei componenti con condensatori di diverse marche Hi-End e la cura maniacale della disposizione. Non da dimenticare anche la cura estetica degna di tanto sforzo progettuale e costruttivo.

 

Chapeau! A tutti.

 

 

Per ulteriori info: rete di vendita in corso di definizione, al sito Unicosuono

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