All'articolo di presentazione di questa iniziativa
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Erano gli inizi degli anni '70 e io lavoravo in un negozio di alta fedeltà.
Lo stato solido (N.d.T. i transistor) aveva soppiantato le valvole. Lo "sapevano tutti" che i transistor erano più brillanti, più silenziosi, più duraturi nel tempo e più affidabili.
Poi, praticamente da solo, Bill Johnson venne alla ribalta della scena audio statunitense con i suoi apparecchi a valvole dell'Audio Research Corporation (ARC). Alcuni presunti "esperti" risero di me quando ne comprai uno e continuarono anche quando io e un amico convincemmo il proprietario di un negozio, che poi ho rilevato, a trattarlo.
All'epoca, le elettroniche audio prestigiose erano Crown, SAE e McIntosh ed erano tutte a stato solido. A quel tempo, la McIntosh aveva smesso di produrre apparecchi a valvole e anche la Marantz, che era stata venduta alla Superscope, aveva abbandonato le valvole.
Mi accorsi che se mandavo a casa un cliente con un preamplificatore ARC SP per confrontarlo con il proprio preamplificatore a stato solido, quasi sempre andava a finire che si comprava l'SP!
Gli apparecchi a valvole ARC, a quel tempo, avevano qualcosa di molto spontaneo e naturale. Non avevano niente dell'asprezza o della lucidità tipica dei transistor. L'immagine sonora era più reale, con una profondità apparente che non si era mai sentita prima. Più importante ancora, avevano un timbro e una dinamica affascinanti.
Al giorno d'oggi ci sono innumerevoli costruttori di elettroniche audio a valvole, ma, tra le apparecchiature migliori, la differenza tra valvole e transistor non esiste praticamente più.
Per molti anni, le due fazioni si sono contrapposte più o meno con le seguenti ragioni: quelli dello stato solido si lamentavano dell'inferiore affidabilità degli apparecchi a valvole, del calore, della spesa necessaria per rimpiazzare frequentemente le valvole, dell'incapacità degli amplificatori a valvole di suonare un basso articolato, per la ridotta estensione verso le alte frequenze e per il rumore.
Quelli del partito opposto, invece, pensavano che lo stato solido avesse un suono meccanico, troppo asciutto e clinico e che non fosse così coinvolgente come quello delle valvole.
Secondo me avevano ragione entrambi! Ma la bella novità è che i buoni prodotti a valvole sono diventati più affidabili; hanno migliorato molto sia il basso che l'estensione; stanno diventando molto più silenziosi e il suono complessivo sta diventando tonalmente più neutrale.
Allo stesso tempo, i migliori prodotti a stato solido hanno un suono più coinvolgente e meno meccanico. È come se entrambe le parti avessero fatto grandi passi verso lo stesso obiettivo. Un gruppetto di progettisti molto dotati sono finalmente riusciti a liberare la bellezza della musica dalle apparecchiature a stato solido. Per un certo periodo di tempo mi sono lamentato dell'assenza di elettroniche di rilievo a stato solido, il tipo di elettronica che riesce a trasmettere un'esperienza musicale trascinante. Quei giorni sono finiti perché adesso ho diversi amplificatori e preamplificatori che sono meravigliosamente coinvolgenti.
È diventato più un problema di intuito e di comprensione delle scelte di progetto. Mentre gli schemi degli amplificatori a valvole si sono sviluppati per suonare meno colorati, i migliori schemi a stato solido si sono evoluti per avere più timbro e liquidità.
Anche se entrambe le filosofie di progetto si sono mosse verso il centro, ogni "fazione" ha ancora i suoi sostenitori. Adesso è il momento in cui bisogna decidere cosa vi piace di più. E divertirsi nel frattempo!