Premessa metodologica
Chi segue ReMusic probabilmente questa cosa la sa già. Noi distinguiamo fra “prove” e “ascolti”. Questo perché un conto è una prova fatta nel proprio impianto e un conto è un ascolto fatto magari in un impianto altrui. Hai i componenti e i diffusori che ti sei scelto e hai interfacciato al meglio. Oppure sei in una fiera o in un ambiente non perfettamente messi a punto. Nel primo caso le variabili si riducono, l’impianto personale lo conosciamo certo meglio degli altri. Nel secondo caso le variabili si moltiplicano, perché l’impianto e l’ambiente sono ancora tutti da conoscere, se non da settare. Quindi, per essere corretti, in tempi non sospetti ho imposto questo tipo di approccio, che permette di distinguere fra una prova meditata e un ascolto magari pure prolungato, ma che di fatto non può avere le caratteristiche di completezza e affidabilità offerte da una prova svolta per così dire in “ambiente controllato”. Purtroppo, online e su carta tutti provano invece tutto e dicono benissimo-o-malissimo di tutto e comunque sia. Beati loro. Essere così sicuri di sé non ha prezzo. Personalmente non so come facciano. O come possano farlo.

Mirko Marogna
Perché questa premessa metodologica? Perché l’oggetto di questo articolo – tecnicamente un ascolto, come precisato – è un intero impianto, quello messo in commercio dall’autunno scorso col marchio Esoteric Pro Audio di Mirko Marogna. Per ragioni che capirete, avrei fatto carte false per averlo da me. Per altrettante buone e comprensibili ragioni, è stato più semplice per me e per tutti che fossi io a recarmi nella stessa sede Esoteric Pro Audio.
L'impianto Hi-End Esoteric Pro Audio
Un’immagine, si sa, dice molto. E quella qui sopra non fa difetto. Si tratta di considerare la centrale di elaborazione digitale del segnale EPA Fibonacci, al centro e in basso nella foto, appunto definita Audio Manager. A seguire gli Hybrid Amplifier Caravaggio, mono o stereo, a seconda di quante vie o di come si voglia pilotarle. Alla fine della catena troviamo lo Speaker System Kora, un “sistema” di diffusore a tre vie senza crossover, quindi amplificabile di rigore con ampli già “dedicati” per i singoli intervalli di frequenze dei loro altoparlanti. Trovate altre immagini ufficiali EPA nella gallery dell’articolo. Come al solito la vedrete a fondo pagina in lettura da dispositivi "verticali" come i cellulari o nella colonna di sinistra su grandi monitor. All’interno dell’articolo, invece, man mano che tratterò dei singoli temi costitutivi questo sistema, vi ritroverete adeguate immagini di commento.
N.B. Di qui in poi, per comodità, mi riferirò all’azienda Esoteric Pro Audio con il suo acronimo EPA, anche se, a voler essere precisi, EPA è la branca “pro” della stessa azienda di Marogna, vedi appunto qui.
Un po’ di tecnica
Senza la presunzione di esaurire in poche righe un vero proprio work in progress, perché questo è il lavoro sotteso al progetto di Mirko, accenno a qualche caratteristica tecnica significativa del sistema EPA. L’ho introdotto qui, nel nostro primo contributo sul tema, e al fondo di questo articolo trovate i cataloghi relativi alle elettroniche, Fibonacci Audio Manager e Caravaggio Hybrid Amplifier, e dei diffusori Kora Speaker System.

Amplificatori Esoteric Pro Audio Caravaggio
Cominciamo dalle apparenze, che qui sono anche sostanza. I frontali e i piani di appoggio del Fibonacci Audio Manager e dei Caravaggio Hybrid Amplifier sono in grafite impregnata, altresì nota come carbon block. Questa come anticipavo non è una scelta meramente estetica, perché con il loro spessore di due cm di carbon block questi pannelli contribuiscono a smorzare il telaio e gli apparecchi in genere. Detto questo, con l’impianto EPA non si compra estetica, tanto che alcuni potranno dire che sono oggetti forse non esibitivi, ma certo non brutti. Di progetto si è cercato di non usare la vernice, di offrire materiali sinceri, e le loro forme sono caratterizzate da linee pure e semplici, perché tutto è votato unicamente alla prestazione.
Descritto per sommi capi ma in modo analitico, l’Audio Manager Fibonacci è un convertitore – ne ha ben tre nel cabinet –ma anche un pre, un crossover e un “equalizzatore”, cioè un dispositivo di taratura ambientale, caratteristica prestazionale che gli consente di adattare qualsiasi diffusore a qualsiasi ambiente. Nel mercato del professionale esistono già molti apparecchi con queste funzioni ma il Fibonacci è il primo a essere stato progettato per uso Hi-End, con tutte le attenzioni circuitali, di componentistica e costruttive in genere che questo comporta. Col Fibonacci, in sintesi e detto con le definizioni spesso di apparecchi ormai vintage, vi dotate di un convertitore, di un elaboratore del segnale, di un preampli, di un crossover e di un equalizzatore. Il tutto in ambiente digitale e alla più alta risoluzione possibile e – spoiler – questa è la chiave di volta del sistema tutto…
La sua ispirazione è venuta con la relativa disponibilità di DSP, diventati alla portata di tutti in termini di costi, ma quello di Mirko è proprietario e frutto di una ricerca e di un affinamento che gli fa onore, in primis come audiofilo e, a seguire, ovviamente come imprenditore. il suo DSP è il meglio in termini di hardware disponibile, condotto da software e firmware “fatti apposta” in termini di intenzioni audiofile e sviluppato da un’azienda del Nordest italiano che sviluppa progetti di elettronica ad alta tecnologia conto terzi. In sintesi, quindi, abbiamo nella stessa macchina un hardware, un software per il setup e il firmware per il DAC. Insomma, se volete ad esempio l’algoritmo proprietario del DSP EPA – o la sua classe D – dovete rivolgervi a Mirko…

Vista interna di un audio manager DSP Esoteric Pro Audio Fibonacci
Il Fibonacci dispone di un clock a precisione atomica da 10 PPB, dall'inglese parts per billion, cioè parti per miliardo, e dei convertitori Hi-Fi grade con risoluzione massima a 32 bit e 768 kHz, ma la sua messa a punto non è stata “automatica”. Il suo setup è frutto appunto dell’esperienza tecnica e dell’ostinazione audiofila di Mirko: questo è appunto l’ingrediente segreto del suo sistema. Detto questo, il Fibonacci lavora su parametri conosciuti, non fintamente “esoterici”: dominio del tempo, equalizzazione parametrica, controllo della fase acustica.
Un dettaglio non di poco conto: i filtri del Fibonacci sono IIR – quelli tanto per capirci che generano rotazioni di fase, diversamente dai FIR – e questo fa gioco a Mirko perché la vera particolarità del suo DSP di Mirko è quella di riuscire appunto ad allineare la fase sulle pendenze dei filtri. E con una coerenza/risoluzione d’intervento di 0,1 dB…

I finali Hybrid Amplifier Caravaggio, mono o stereo, sono appunto finali ibridi, cioè con parte pilota alimentata a lineare e parte finale alimentata a switching. Le alimentazioni sono dotate di diodi Shottky e non di “semplici” ponti a diodi e i connettori in rame pieno rodiato, come per l'Audio Manager Fibonacci.
Come i dati di targa testimoniano, vedi manuali a fine articolo, la potenza è sovrabbondante ma anche determinata. È opinione di Mirko che, nella maggior parte dei casi, i nostri beneamati diffusori “comandino” i nostri ampli. Qui è vero il contrario: gli ampli “pilotano” i diffusori.
I Caravaggio sono in bilanciato vero, cioè a +6 dB rispetto allo sbilanciato. Sono capaci di 115 dB non pesati e 20Hz-20kHz “reali” in uscita. Inoltre e detto per inciso, queste elettroniche sono le stesse dell’impianto personale di Mirko, segno che, acquistandole, si porta a casa un pezzo del suo progetto più ambizioso e “senza compromessi”.
Nelle elettroniche EPA in generale c’è un’astuzia “audiofila” che viene applicata strenuamente, con cocciutaggine: le capacità, i condensatori devono ad esempio essere fisicamente vicini a quello che devono alimentare, come nel digitale il clock del DAC. Questo consente di sfruttare veramente la ESR dei migliori condensatori audio, in questo caso tutti a polimeri.
Parlando con Mirko sono tra l'altro riuscito a “strappargli” anche un piccolo/grande segreto da progettista-audiofilo. In sintesi, la dritta è la seguente. Il valore dell’ultimo condensatore, quello vicino all’assorbimento, è quello che determina il “timbro” del suono:
- potente = più spessore
- meno potente = più velocità
- in equilibrio = più naturalezza
Questo magari sarà un segreto di Pulcinella per tanti voi progettisti alla lettura, ma permette a noi poveri audiofili-idiofili di capire meglio e con le nostre orecchie la corrispondenza fra quanto sentiamo e quanto probabilmente c’è negli apparecchi.

Anche i cavi sono un progetto proprietario EPA. Con geometria propria che cura molto lo smorzamento delle vibrazioni, hanno dielettrico/isolamento in Teflon, pesanti schermature in MU metal all’85% di nichel, conosciuto anche come Permalloy, conduttori solid core monocristallini OCC - Ohno Continuous Casting a sezioni differenziate e sono in argento per l’andata e in rame per il ritorno. Una curiosità: sono tutti uguali, che siano di alimentazione, potenza o segnale, comunque spessi, rigidi e pesanti.

Un ulteriore aspetto interessante delle connessioni è l’attenzione tesa a evitare i passaggi fra materiali diversi, tanto che, soprattutto nel caso dell’impianto personale ed “estremo” di Mirko, molte connessioni sono “crimpate” con ampie superfici di contatto e degli appositi morsetti piuttosto che con gli esigui contatti offerti dai connettori tradizionali.

Arrivando ai diffusori, il principio che ispira i Kora potrebbe essere sintetizzato in questo modo: “fa molto meno male una doppia conversione che un singolo crossover”. Ecco perché sono appunto privi di filtri passivi e il segnale viene inviato al singolo altoparlante per la propria porzione di frequenze e con la dovuta potenza, senza nessun tipo di dispersione o cancellazione di segnale. E aggiungo che non temo di contraddirmi. Saranno diffusori pensati per la funzione e non l’estetica ma sono tra i più belli che abbia mai visto. I gusti sono gusti. Sarà la morbidezza delle forme. Sarà il pannello frontale in MDF, scavato dal pieno con macchina CNC a cinque assi, più gli inserti in ciliegio, sempre scavato dal pieno. Ma per me siamo comunque in pieno “audio porn”…

I Kora sono dei diffusori tre vie da triamplificare via audio manager e conseguenti ampli per ogni via. Suonano da 17 Hz a 25 kHz e, dall’alto in basso, dispongono di:
- un tweeter a pistone, delle dimensioni praticamente di un midrange, che si “esprime” in una guida d’onda
- una emissione centrale larga banda ottenuta con un driver a compressione con tromba asimmetrica dal design sempre EPA ed estensione da 60 Hz a 10 kHz
- un woofer in sospensione pneumatica e carico a pavimento, che si muove in modo molto ridotto, cioè ha poca escursione, e offre quindi un punto di lavoro ottimale sul traferro
Voglio gli alimenti
Questo impianto appena descritto può suonare tutto, non ci sono preclusioni, perché secondo il Mirko-pensiero è già tutto nel supporto, che sia file o LP, CD o nastro: l’importante è “rispettarlo”, non introducendo alterazioni. L’unica certezza che abbiamo è il supporto, insomma.

Interfaccia Lynx Mixer
A questo "sistema", come intuibile, dovete solo dare un segnale e al resto pensa lui. Dovete “alimentarlo”, ma non con qualsiasi fonte. Il Fibonacci ha ingresso analogico linea RCA, manco a dirlo, ma la fonte più consigliata ovviamente è quella digitale, data anche da un semplice computer, sul quale sempre Mirko magari vi installerà ad esempio una scheda professionale PCIe che serve come uscita audio digitale controllata con Lynx Mixer, con il quale attingere alla vostra musica liquida, in streaming o file.
Il computer con il quale potete portare musica al sistema EPA può essere quindi anche considerato “normale”. Certo, se volete riservagli qualche attenzione, potrebbe essere:
- ad alimentazione ibrida, lineare più switching in parallelo
- cableless, cioè solo a scheda madre, con memorie M2 e non SSD
- e con uscite AES EBU tramite scheda PCIe, in questo caso una Lynx AES 16e, in modo che i file non passino attraverso dei cavi analogici
Tutto questo impegno, ricerca e risultati costruttivi preludono a un effetto all'ascolto certamente inaudito e, beh, questa sì che è un'anticipazione, nella prossima parte dell'articolo ne sentirete delle belle...
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Caratteristiche dichiarate dal produttore
manuale EPA Fibonacci Audio Manager
manuale EPA Caravaggio Hybrid Amplifier
manuale EPA Kora Speaker System
N.B. L'acquisto dell'impianto comprende la sua consegna, montaggio, messa a punto e taratura ambientale, quest'ultima non è relativa alla semplice posizione d'ascolto – sweet spot – ma in funzione della risposta in ambiente, lavorando su modi e onde stazionarie.
Distributore ufficiale Italia: vendita diretta, al sito Esoteric Pro Audio
Prezzi Italia alla data della recensione:
Kora Speaker System 19.500,00 euro
Fibonacci Audio Manager 7.450,00 euro
Caravaggio Hybrid Amplifier mono 7.300,00 euro 1.400 watt su 8 ohm
Caravaggio Hybrid Amplifier stereo 7.450,00 euro 700 watt/canale su 4 ohm