Premesse
La Foster Denki KK è un’azienda giapponese fondata nel 1948 che produce altoparlanti e componenti audio per terzi o li commercializza per conto proprio a marchio Fostex. Si parla di un colosso da 50mila addetti, catalogo sterminato rinnovato più volte e componenti o modelli che sono a vario titolo entrati nella storia dell’audio e dell’Hi-Fi.
Pochi esempi fra tutti. Il democratico e popolare altoparlante Fostex FE103, nato per l’uso car ma arrivato a essere disponibile anche in Alnico, che ha permesso a tanti di montarlo un po’ come pare, medio, tweeter o larga banda, vedi a questo proposito l’abbondante letteratura che si trova sul web. Il Fostex T925A Studio Ring Radiator, qui di rigore in Alnico, l’iconico tweeter che più-tre-vie-non-si-può, vista la sua notevole specializzazione in materia di frequenze. Aggiungo ancora solo un diffusore a me caro, ma che non mi risulta più essere in produzione, il Fostex G2000. Bello, completo e appagante come pochi e venduto a “soli” 600mila yen per cassa. Forse se ne trovano ancora alcune coppie residue in Giappone, destinate al mercato interno.
Insomma, anche se qui in Italia non ha avuto e non ha tuttora “l’immagine” di una grande azienda, alla Fostex manca però solo quella per farci girar la testa, come fa altresì nel resto del mondo.
Possedendo quindi notevoli know-how ed esperienza nel settore degli altoparlanti e dei microfoni, la Fostex ha deciso da qualche anno di cimentarsi nel competitivo mondo delle cuffie, uno dei pochi settori audio e Hi-Fi in reale esplosione.
Costruzione e design
Le Fostex TH900mk2 oggi in prova sono la versione improved delle originarie cuffie TH900. I miglioramenti qui sono affinamenti, ma rilevanti.
Intanto non fatevi trarre in inganno dalla qualità tecnica di queste cuffie, argomento che toccheremo più volte: praticamente non ci sono parti in plastica e la produzione delle TH900mk2 è del tutto manuale e artigianale.
Iniziamo dall’aspetto più evidente. I padiglioni sono realizzati in ciliegio giapponese con splendida finitura in lacca Urushi bordeaux, un trattamento manuale che ha dell’ossessivo tanto è da considerarsi artigianale, ideato oltre 110 anni fa. Per consistenza e apparenza visiva ha veramente dell’irreale e le foto non gli rendono giustizia. Va visto dal vero ma qualcosa si capisce anche solo nel video iniziale del presente articolo.
Il marchio Fostex sui padiglioni laccati è semplicemente in lamina di platino…
I pad, cioè i cuscinetti, e l’esterno dell’archetto sono molto confortevoli e in una finta pelle non sintetica, pleather, bensì a base proteica, nello specifico composta da gusci d’uovo. Fostex dichiara questo materiale come circa il 60% più leggero della vera pelle. Nel suo insieme, anche qui si parla di raffinatissime sensazioni tattili offerte da questo prodotto, sempre più squisitamente artigianale.
I driver al neodimio esibiscono una densità di flusso magnetico di 1,5 tesla / 15.000 gauss, cosa che dovrebbe consentire grande tenuta in potenza e un’estesa gamma dinamica.
I diaframmi da 50 mm brevettati Biodyna sono costituiti da fibre di biocellulosa con basso peso specifico e alto modulo di Young, per ottenere una velocità di risposta due volte superiore e una rigidità cinque volte più elevata rispetto ai più diffusi altoparlanti per cuffie a base di film plastici.
Il cavo è da 3 metri, ormai quasi uno standard, ed è rimovibile. Da un capo ha un jack da 6,3mm sbilanciato stereo dorato e verso le cuffie dei connettori pin a due poli rodiati. Disponibile e acquistabile a parte il cavo con connettore bilanciato XLR e identiche finiture terminali. La guaina esterna del cavo è tessile e non plastica, credo in cotone, ed è anti-attorcigliamento.
Il cavo è in ottimo rame OFC 7N / 99,9999% con isolamento in duralluminio ad alta resistenza. I cavi OFC traggono la propria ragione d’essere da ricerche Audio-Technica degli anni ’80, se non ricordo male, ricerche e studi che mi piacerebbe ritrovare, tra l’altro, quindi se qualche lettore potesse darmi una mano in questo gliene sarei grato. Da allora il problema non è stato più discusso perché, a fronte di misure di conducibilità e impedenza pari a conduttori meno raffinati, offrono una maggiore linearità di fase, cioè una risposta in fase superiore per tutte le frequenze audio e questo già di per sé dovrebbe porre una pietra tombale sull’argomento.
In dotazione anche il supporto Fostex ST300 in legno laccato nero opaco.
Rimando alla galleria immagini la pratica di documentare l’unboxing, caratterizzato da una dotazione ricca ma contemporaneamente misurata, non esibitiva.
Uso e ascolto
Le cuffie chiuse stanno tornando prepotentemente di moda. Nate all’inizio dell’audio per esigenze professionali, sono poi state traslate in ambito consumer già negli anni ’70, per poi essere un po’, come dire, snobbate nei primi anni di questo nostro nuovo secolo. Sto procedendo per grandissime approssimazioni, ma ci capiamo, anche perché il recente successo di cuffie come le Audeze LCD-XC o le MrSpeakers Ether C Flow, marchio diventato ora Dan Clark Audio, si incontra e scontra giustamente oggi con quello che auguro a queste Fostex TH900mk2. C’è chi vuole costruire muri, c’è chi vuole solo isolarsi temporaneamente, perché ci sentiamo sempre più sopraffatti dal mondo: farlo in nome e per mezzo della musica fa una bella differenza.
Non aspettatevi però un suono chiuso da questa “vecchia” categoria di cuffie. Qui si parla di isolamento – tutto è relativo – dall’esterno e concentrazione su un soundstage sonoro di tutto rispetto – rispetto appunto a quello che una cuffia può offrire. Dico subito che con queste TH900mk2 potete tranquillamente concentrarvi sulla musica, isolarvi sui vostri pensieri e accorgervi nell’occasione che la hostess vi sta chiedendo di rialzare lo schienale della vostra poltrona in aereo in prossimità dell’atterraggio. Chi cerca un completo isolamento, deve orientarsi su altri marchi o modelli, con tutto quello che comporta in termini pure di fatica d’utilizzo.
La cuffia calza bene senza risultare pesante. Non richiedetele il serraggio sulla testa delle cuffie pro né una leggerezza da farsi dimenticare, come poi capita purtroppo quando ci si alza dal divano e ci si porta dietro cuffie, cavo, ampli cuffie, impianto…
L’ergonomia è molto curata, fatta di understament piuttosto che di un look aggressivo e spiazzante come quello delle Erzetich, cuffie che stimo ma che non incontrano i miei favori estetici e qui si parla – lo preciso sempre – di soli gusti personali.
La gamma di frequenza è quella delle cosiddette cuffie premium e va da 5 a 45.000 Hz, della serie volevi tutto e l’hai avuto… La facile impedenza di 25 ohm rende teoricamente la Fostex utilizzabile persino con amplificatori da outdoor, anche se la sua massa e peso non la suggeriscono per questa destinazione d’uso.
Sono certo di aver letto da qualche parte online che queste Fostex TH900mk2 vengono date per avere bassi possenti, medi presenti e alti raffinati. Ecco, in sintesi questo è quanto potete aspettarvi. Il basso è più esteso delle cuffie chiuse che ho segnalato, quasi con il punch di una cuffia da DJ ma con molto più controllo e articolazione. Le medie sono presenti e molto definite ma leggermente arretrate rispetto alle altre due gamme. Le alte frequenze, come i bassi, sono belle ed estese, secondo me mai affaticanti. È a dire il vero un suono un po’ loudness, per chi come me è “vecchio del mestiere” e può capire la metafora.
Non vi aspettate quindi l'eterea trasparenza delle elettrostatiche KingSound KS-H3, miei riferimenti nel genere: qui si parla di dinamiche di razza purissima, con tanta ma vellutata polpa sonora.
Scattano però qui due doverosi approfondimenti riguardo ad alti e medi. Alti che diverse altre recensioni hanno trovato più estesi e frizzanti del dovuto, mai quanto quelli vituperati delle Sennheiser HD800, cuffie che io amo nella versione originale, ma addirittura documentati in un +9 dB da 6 kHz in su! Vedi qui per un riscontro alle misurazioni, se degne di fede per come sono state tecnicamente effettuate.
Devo dire che sono rimasto basito da questo tipo di considerazioni o riscontri.
D’altra parte, il nero interstrumentale in queste cuffie è spettacolare: come potrebbe esserlo a fronte di un’eccessiva vivacità o frizzantezza sugli acuti? Boh, a voi l’ardua sentenza, per parte mia le Fostex TH900mk2 hanno uno dei migliori equilibri “all’ascolto” fra le gamme di frequenza che io abbia mai sentito. Come dell’equilibrio fra prestazioni e comfort d’uso, che permette così lunghe sessioni musicali.
Nulla la distorsione, se ovviamente arriva un buon segnale dall’ampli, e questo mi fa ulteriormente sospettare della bontà di altre prove trovate in rete, visto che con il mio DiDiT DAC212 seconda serie, il DiDiT DAC212 demo ultima serie e prossimamente in prova, l’Icon Audio HP8 MKII e persino con il digitalissimo Sennheiser HDV 820 usati per la prova non ho mai avuto un solo accenno di fastidio o esagerazione sugli acuti.
Parlando dei medi, invece, ecco la cronaca di una parte specifica della prova. Rodata e ambientata la Fostex TH900mk2, abituatomi un po’ al suo sound, passo alle mie Sennheiser HD800. L’aspettativa era la seguente: “ovviamente ora chissà quanta musica in più sentirò”, vista la fama di analiticità della Senny. Invece… Invece sono rimasto di stucco. I suoni sembravano essere più confusi, meno intelligibili. Ripasso alla Fostex, riprovo la Sennheiser. Niente da fare. Se si sente inizialmente e solo la Sennheiser, l’immediata sensazione di precisione fa veramente restare allibiti. Se si passa invece dalla Fostex alla Sennheiser, questa sensazione si tramuta, al contrario, in offuscamento. Com’è possibile? Ebbene io me lo sono spiegato nel contrasto fra Risoluzione VS Dettaglio. Dove la Sennheiser eccelle in dettaglio, rimane invece indietro in termini di intelligibilità. Dove invece la Fostex eccelle in comprensibilità e intelligibilità, non si cura invece di “esaltare” i dettagli, che ci sono, ma sono appunto in una specie di "secondo piano", dove secondo me devono stare.
Per finire, il soundstage è molto più vicino a quello delle classiche chiuse, nel senso di più ridotto, più contenuto nello spazio immaginario della vostra testa, ma tutto molto proporzionato ed estremamente articolato, anche qui con grandissima risoluzione: come vedere un diorama di modellismo ferroviario in scala 0, cioè 1:45, e con poco dettaglio realizzativo rispetto a uno in più piccola scala H0, cioè 1:87, ma splendidamente dettagliato.
Conclusioni
La Fostex TH900mk2 è una cuffia di lusso per un settore, quello delle cuffie chiuse consumer ma quasi da studio, che vi può offrire a cifre molto minori le plasticose AKG K712 Pro, e ho detto tutto, le Beyerdynamic DT 880 Pro, deludenti sui bassi e dure da paura da pilotare, o le Sennheiser HD 650, che secondo me non allacciano nemmeno le scarpe a queste Fostex. E allora? Io posso andare per strada su un’ottima Golf o su una più costosa Bentley. Potendo scegliere non avrei dubbi: il sorriso di come arrivo a destinazione tradirebbe la differenza e la qualità di quel che ho sentito durante il viaggio.
Equilibrio, equilibrio a grandi altezze: questo mi viene continuamente in mente quando penso a queste cuffie. La costruzione è lussuosa, pur mantenendosi sobria. La forma è compatta ma consistente, senza stranezze o forzature di design. Scena, dinamica, accuratezza tonale e precisione timbrica, recentemente considerate appannaggio delle cuffie semiaperte, trovano in questa “nuova chiusa” un bel po’ da esprimersi al vertice delle prestazioni. Se poi volete a tutti i costi il soundstage virtuale di una semiaperta, beh, devo ancora provarla, ma c’è la Fostex TH909…
Io sono sicuro di essere un po’ di parte. Da anni ascolto, tra le altre, con cuffie Sony MDR-XB700 con diaframmi in biocellulosa e ho addirittura dei diffusori che utilizzano queste cellule sulle medioalte, le Mantra Sound Daiko, con emissione anteriore e caricamento a tromba posteriore ripiegata. Ma c’è poco da fare: quando sento questo tipo di driver, se correttamente utilizzato, suoni e musica mi sembrano riproposti in modo più naturale e pronto al tempo stesso. Andate a rileggervi poco sopra quanto afferma la Fostex riguardo al materiale componente, il Biodyna, e traetene da voi conseguenze e implicazioni. Cuffie con bellezza musicale, comodità, piacere d'ascolto e rapporto prestazioni/prezzo praticamente definitive.
P.S. In una delle migliori sale per riprese acustiche in Europa si usano le Fostex TH900mk2. È una notizia che, per puro caso, è arrivata in redazione e ho caricato il giorno dopo aver pubblicato questa prova. Trovate la news qui e la sala da musica e registrazione è questa. Vuol dire tutto e non vuol dire niente, ma fa piacere veder condovise le proprie scelte o predilezioni da altri professionisti riconosciuti.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Tipologia: cuffia chiusa
Driver: 50mm dinamico
Impedenza: 25ohm
Sensibilità: 100dB a 1kHz/1mW
Risposta in frequenza: 5Hz-45kHz
Potenza massima in ingresso: 1.800mW
Peso: 390g cavi esclusi
Cavo: rimovibile con jack da 6,3mm sbilanciato stereo dorato e connettori pin a due poli rodiati, lunghezza 3m, peso totale 130g
Accessori: stand porta cuffia e borsa in pelle sintetica
Per ulteriori info:
scarica qui il manuale ufficiale Fostex TH900mk2
scarica qui la brochure ufficiale Fostex TH900mk2
Distributore ufficiale Italia: al sito Art of Music
Prezzo Italia alla data della recensione: 1.850,00 euro
Sistema utilizzato: al mio impianto