Il marchio Copland è diventata una presenza importante nel cuore degli appassionati negli ultimi trent’anni grazie allo sviluppo dell’amplificazione integrata in chiave moderna. Il Copland CTA408 rappresenta l’ultima evoluzione in questo settore, dove il costruttore scandinavo cerca di sfruttare al massimo i pregi del tubo termoionico.
Valvole o transistor? Le valvole sono più pure e adamantine i transistor sono più duri e sgraziati. No, le valvole sono superate, molli e senza energia. I transistor sono più dinamici e realistici. No, le valvole sono più naturali dei transistor. Si potrebbe continuare ancora a lungo enunciando i molteplici luoghi comuni dell’agone Hi-Fi fra le parti contrapposte di appassionati del tubo termoionico e quelli del silicio. La realtà invece sta da un’altra parte e cioè che oggigiorno disponiamo di ottime amplificazioni a transistor così come valvolari. Questo Copland CTA408 ne è un fulgido esempio. I vecchi luoghi comuni di una valvola gentile e delicata ma priva di energia vengono cancellati dal CTA408, che riesce a esprimere un suono moderno e dinamico quando posto nelle migliori condizioni di funzionamento.
Il marchio Copland mi ha sempre appassionato. Ho posseduto per diversi anni un CTA402, la versione aggiornata di telecomando del primigenio glorioso integrato CTA401 che aveva stupito nella seconda metà degli anni ‘90 il pubblico iniziato all’audiofilia per le sue virtù sonore. Dopo il CTA402, che possedeva quattro EL34, passai al suo successore, il CTA405, che provai per Suono e che era dotato di quattro KT88. Quest’ultimo manteneva la stessa impostazione sonica del predecessore, migliorandone le capacità dinamiche ed estendendo così la compatibilità a un più ampio parco di acustiche.
Dopo il CTA405 ho avuto l’occasione di ascoltare a lungo anche la sua evoluzione, il CTA405 A. Quest’ultimo era equipaggiato con delle KT120 che esaltavano le già buone doti dinamiche del vecchio CTA405 rendendolo più piacevole e vivace del fratello più vecchio.
Eccoci dunque ai giorni nostri, con la declinazione più recente del concetto di amplificazione integrata di Olé Møller. Il patron e progettista di Copland non è molto prolifico, preferendo poche ma buone creature durevoli nel tempo rispetto alla frenesia produttiva di altri concorrenti. Il risultato di questa politica è quello di aver conferito al marchio Copland una immagine di seria stabilità e di affidabilità, pilastro fondamentale di quella buona reputazione tanto ricercata in ambito Hi-Fi ma almeno altrettanto difficile da conseguire. Nella pancia del CTA408 stavolta allignano quattro maestose KT150. Dei bei “valvoloni” relativamente moderni, apprezzati anche da importanti produttori d’oltreoceano come Audio Research, che consentono di ottenere potenze ragguardevoli: un push-pull di due KT150 può arrivare a spremere fino a 200W. Sono infatti le più potenti della serie KT ed essendo nate specificamente per il settore audio stanno riscuotendo sempre maggiori consensi, trovando applicazione in amplificatori blasonati. Nel CTA408 le KT150 sono sfruttate in maniera piuttosto conservativa, venendo infatti utilizzate in push-pull per ricavarne la buona ma non estrema potenza di 75 watt per canale.
L’alimentazione sovradimensionata fa lavorare in souplesse i dispositivi attivi termoionici, tanto che lo stesso Møller sostiene che possa essere adatta anche a potenze di oltre 100 watt.
La componentistica di questo apparecchio è di prim’ordine e il suo aspetto maestoso gli conferisce il fascino dell’oggetto di valore.
Per l’appunto, secondo me di fascino il CTA408 ne ha da vendere. È un amplificatore a valvole esteticamente gradevole, ben fatto, che ha ormai anche una tradizione alle spalle e pertanto si può fregiare di quel quarto di nobiltà che non guasta e, last but not least, è pure dotato di stadio phono MM/MC. Roba da accendere la fiamma del desiderio anche dell’audiofilo più freddo e distaccato. Sulla carta è una vera macchina da musica, che incarna alla perfezione le aspettative degli appassionati più esigenti.
L’installazione del CTA408 deve tenere conto del fatto che riscalda molto, per cui è bene lasciargli spazio libero attorno per consentire un adeguato raffreddamento. Tra l’altro quando è in funzione la luce delle valvole che fa capolino dalle feritoie strategicamente piazzate sul frontale dell’amplificatore è molto suggestiva e scenografica. La sua collocazione in bella evidenza appaga perciò anche la vista.
Il CTA408 è un amplificatore raffinato ma, per quanto di buona potenza, richiede un accurato accoppiamento con i diffusori per poterselo godere in tutto il suo splendore. Le quattro KT150 Tung-Sol sono in grado di pilotare anche diffusori impegnativi per quanto concerne il carico, ma lavorano più agevolmente se collegate ad acustiche di impedenza non inferiore ai 4 ohm e con buona sensibilità, diciamo attorno ai 90 dB.
Questo Copland è splendido da ascoltare in scioltezza. Già dopo un quarto d’ora che è acceso rende praticamente ai vertici delle sue potenzialità. Il suono che esprime sotto il profilo timbrico è piuttosto luminoso, con tinte chiare.
Comincerei a parlare del medio, pregio di questo apparecchio, che è molto esplicito e dettagliato senza tuttavia eccessi da iperanalisi, a volte faticosi da sostenere. Ciò che attrae di più è la matericità che caratterizza la riproduzione in questo ambito di frequenze, che conferisce agli strumenti una piacevole tattilità e delle voci esalta la carnalità, fondamentale substrato della impronta emozionale del suono di un amplificatore di buona levatura.
Il pianoforte è uno spettacolo. La varietà di sfumature dello strumento viene resa in maniera liquida e consequenziale. Anche la parte più profonda viene riprodotta con buona autorevolezza e perentorietà. Il sassofono e in generale gli strumenti a fiato sono vivi e dotati di attraente luminosità. Anche le corde del violino sono rugose e aguzze quanto basta per darne una dimensione realistica.
Il basso mantiene i progressi fatti con l’ultima versione del CTA405 con estensione e impatto di insolita consistenza per un Integrato valvolare. Un’altra sorprendente dote del basso è la sua buona articolazione, nonostante non sia particolarmente frenato. È un basso al tempo stesso moderno e informativo ma anche classico e piacione. Un ibrido interessante che rende digeribile e fisiologico il suono.
Gli acuti sono chiari e consistenti. Conferiscono uno splendore esplicito alla riproduzione. Non sono esili e impalpabili ma sostanziosi a sufficienza senza risultare artificialmente squillanti.
Nel suo insieme le sonorità del CTA408 sono aggraziate ma energiche al tempo stesso e si esprimono nel contesto di un soundstage abbastanza ampio nelle tre dimensioni spaziali, tale da fornire una rappresentazione credibile dell’evento riprodotto.
Le buone doti di macrodinamica associate a un’altrettanto capace riproduzione del particolare fanno di questo Copland un amplificatore piacevole da ascoltare a lungo in contesti di livello qualitativo elevato. A tal proposito converrebbe associare il CTA408 come già accennato a diffusori di buona efficienza e comunque non particolarmente duri. È pur sempre un valvolare e le basse impedenze di alcune acustiche potrebbero nuocere alla vivacità della riproduzione sprecando quanto di buono questo Copland saprebbe invece esprimere in condizioni ideali. Con le ProAc D38R del nostro test se l’è cavata molto bene. Per non snaturarne la intrinseca estroversione consiglieri l’utilizzo di cavi non particolarmente complicati che lascino venire fuori bene il basso senza ostacolarlo.
Il CTA408 è un apparecchio versatile e offre anche la possibilità di collegare una cuffia, per chi apprezza questa modalità di ascolto. Infine, un’ultima doverosa menzione al fatto che il CTA408 è equipaggiato con uno stadio phono di buona levatura che consente la possibilità di usare testine MM e MC. Lo ho ascoltato solo con un fonorivelatore MM Goldring 1042 con soddisfazione. Lo stadio phono è silenzioso e in linea con la classe dell’apparecchio. Rende giustizia alla magia del vinile consentendo all’appassionato del disco nero di non doversi sottoporsi a ulteriori esborsi per poterlo ascoltare bene, a meno che non si vogliano utilizzare testine che richiedano particolari regolazioni.
In definitiva, il CTA408 è un amplificatore che unisce bene modernità e tradizione. Bello da vedere nel suo minimalismo imponente, robusto, ben costruito, versatile e ben suonante, rappresenta una soluzione di classe per l’audiofilo con tanta passione per la musica. Il prezzo di 5.900 euro ne fa un oggetto comunque costoso in assoluto. Sappiamo però bene che non si possono fare le nozze con i fichi secchi. Qui comunque di sostanza ce n’è parecchia.
Caratteristiche dichiarate dal produttore
Valvole: 4x KT150, 2x 6072A/12AY7, 2x 12BH7
Potenza: 75W per canale
Impedenza nominale di uscita: 4/8ohm
Impedenza di ingresso: 50kohm
Impedenza phono: 47kohm MM, 50/100/470ohm MC
Sensibilità di ingresso linea: 250mV
Sensibilità ingresso phono: 3mV MM, 0,26mV MC
Risposta in frequenza: 5Hz-100kHz -3dB
Distorsione THD: migliore di 0,8%
Rapporto segnale/rumore: >90dB
Fase: non invertente
Impedenza di uscita cuffia: 9ohm
Guadagno amplificatore cuffia: 17,5dB
Distorsione di intermodulazione: <1%
Consumo: 400W
Dimensioni 435x220x460mm LxAxP
Peso: 26kg
Per ulteriori info: scarica qui il manuale Copland CTA408
Distributore ufficiale Italia: al sito Audiogamma
Prezzo Italia alla data della recensione: 6.500,00 euro
Sistema utilizzato: all'impianto di Vincenzo Sollazzo