Convertitore Do Slash6

07.10.2022

Cos’è

Sulla sommità della confezione, si vede quella che parrebbe la riproduzione di un quadro astratto. Sui lati, il nome del produttore, Do Corporation, e quello dell’apparecchio, SLASH. Non fosse per il grosso adesivo informativo posto sul fondo della confezione, sarebbe alquanto difficile indovinarne il contenuto. L’aspetto, i colori e la grafica ricordano quelli di una scatola contenente uno smartphone, non le dimensioni o il peso: i padelloni cui siamo abituati non troverebbero abbastanza spazio. Anche leggendo la descrizione tecnica fornita dal produttore coreano, non è facile mettere immediatamente a fuoco il contenuto. A parte il paese di produzione indicato con non poco orgoglio nazionale, la definizione di quad DAC wireless receiver Made in Korea lascia spazio a più interpretazioni. Scorrendo l’elenco dei chip utilizzati, comprendiamo che si tratta di un ricevitore Bluetooth con DAC.

 

Per la componente wireless è stato adottato un Qualcomm QCC5125 compatibile con lo standard Bluetooth 5.1 e i profili A2DP - Advanced Audio Distribution Profile e AVRCP - Audio/Video Remote Control Profile, necessari per una trasmissione stereo di qualità e per la gestione remota dei comandi, come ad esempio riproduzione, pausa e avanzamento veloce, da un dispositivo di controllo quale uno smartphone o un tablet. Per quanto concerne i codec, Il chip è capace di supportare: aptX, aptX HD, aptX Adaptive e aptX LL - Low Latency, nonché LDAC, AAC e SBC.

 

Per la decodifica digitale-analogica la scelta è ricaduta su di un chip prodotto da ESS Technology e precisamente l’ESS9219, un SoC per dispositivi mobili di terza generazione comprendente un DAC a basso consumo e un amplificatore per cuffie.

Il DAC a 32 bit e due canali, PCM fino a 384 kHz e DSD256, qui limitato a 96 kHz e al DSD over PCM, sfrutta la tecnologia proprietaria Hyperstream III Quad DAC+ per ottenere elevata dinamica e bassa distorsione: +121 dB DNR, +130 dB SNR.

Differentemente da quando potremmo erroneamente intendere leggendo quanto indicato sulla confezione, non si tratta quindi di una realizzazione basata su quattro DAC chip fisici ma su di uno solo. L’amplificatore per cuffie è accreditato di un livello di uscita massimo di 1,0 Vrms.

Do Slash6

Unboxing

Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna. Vista l’assoluta mancanza di una foto del contenuto e le stringate informazioni tecniche fornite, non ci resta che aprire la confezione o, per dirla com’è caro agli youtuber, di passare all’unboxing. Come avrete già sicuramente notato, per questa recensione abbiamo inserito anche un breve filmato. Ebbene, sì, ci abbiamo provato anche noi, da baby boomer quali siamo, confidiamo però molto nell’indulgenza e nella comprensione dei nostri lettori, specialmente quelli più giovani, nel caso la qualità tecnica sia inferiore alle loro aspettative. Ma, come si dice, un inizio è pur sempre un inizio. Fateci perciò sapere cosa ne pensate e non mancate di inviarci i vostri suggerimenti.

 

Aperta la confezione, protetto e accolto da un involucro in schiuma di colore bianco tagliato al millimetro, fa bella mostra di sé il piccolo dispositivo. Le dimensioni sono quelle di una galletta, un biscottino di meno di quattro centimetri e mezzo per lato e uno di spessore. Nella parte sottostante della confezione troviamo un cavo USB e una coppia di adattatori RCA femmina/femmina, nient’altro. Nessuna documentazione e nemmeno l’adattatore di rete che, peraltro secondo quanto indicato sulla confezione, dovrebbe essere compreso. Contattato il produttore per segnalarne la mancanza ci è stato risposto che non viene fornito ma che può essere utilizzato un comune caricatore per smartphone!

Una situazione veramente curiosa dove, a dispetto di quanto indicato sulla confezione, ci ritroviamo con una coppia di adattatori in più e un alimentatore in meno. Difficile a questo punto sapere se il cavo TOSLINK trovato nell’imballo di cartone faccia parte anch’esso della dotazione standard del prodotto. A ogni buon conto si tratta comunque di un cavo di qualità molto contenuta e acquistabile con pochi euro di spesa.

 

Realizzazione tecnica

Delle dimensioni abbiamo già detto, l’apparecchio è veramente minimale, piccolo e leggero. La scocca del dispositivo data l’assenza di un'antenna esterna, è realizzato in plastica di colore blu metallizzato. Da un lato trovano posto due connettori RCA maschio per il collegamento con un preamplificatore, un amplificatore integrato o un finale. Per quest’ultimo torneranno sicuramente utili gli adattatori RCA forniti, nel caso in cui le prese non siano poste ai consueti quindici millimetri di distanza l’una dall’altra. Sull’altro lato, in alluminio satinato di colore oro, è presente una presa USB in formato C attraverso la quale alimentare il dispositivo, ed eventualmente traferire i dati provenienti da un personal computer, e due prese mini jack compatibili con il formato S/PDIF su fibra ottica di cui una denominata IN, per il collegamento, ad esempio, a un TV dotato di uscita audio TOSLINK oppure un lettore CD o uno streamer, e una seconda denominata OUT alla quale è possibile collegare un DAC esterno oppure una cuffia con una capacità massima di pilotaggio di 1,0 Vrms. Fra le due prese mini jack è inoltre presente un piccolo pulsante dotato di LED multicolore per selezionare la modalità Bluetooth o USB DAC.

 

Do Slash6

 

La qualità complessiva è buona, nonostante il ricorso alla plastica per i motivi sopraindicati il prodotto appare robusto. I connettori RCA sono ben saldi e correttamente allineati. Dal punto di vista della praticità avrei preferito un'indicazione dei canali stereo, destro e sinistro sul corpo del dispositivo. La scelta di porre un anellino di plastica rossa poco visibile all’interno di uno dei connettori RCA non è per niente pratica e non aiuta con apparecchi già affollati di altri collegamenti o situati all’interno di mobili e in condizioni di scarsa illuminazione. È vero anche che, nella maggior parte dei casi, una volta collegato non lo si sposterà frequentemente. Comunque sia, a prescindere dall’utilizzo che deciderete di farne, va detto che il contatto garantito dalle RCA dorate è molto buono, saldo ma senza risultare eccessivo così da mettere in pericolo l’integrità stessa dell’apparecchio o delle prese delle elettroniche a cui lo collegheremo in caso di frequenti metti e togli.

 

Utilizzo

Lo Slash6 si propone come una sorta di coltellino svizzero capace di espandere le possibilità di collegamento e di utilizzo di una molteplice varietà di apparecchi sparsi per le nostre case. Ma, per dirla in gergo informatico, di tutti gli impieghi suggeriti la killer application di questo apparecchio è quella di dotare di connettività Bluetooth gli apparecchi che ne sono sprovvisti. Tutti gli altri possibili utilizzi li ritengo marginali. Impiegato come DAC/amplificatore per cuffie in combinazione con un personal computer va considerata la limitata capacità di pilotaggio, mentre sicuramente più interessante è la possibilità di utilizzarlo come bridge per mettere in comunicazione un moderno flat TV con un impianto a due canali sprovvisto di ingressi digitali, sebbene per onestà vada detto che, dato che la maggior parte dei contenuti pay per view o broadcast odierni sono oramai tutti multicanale, una soundbar per la stessa cifra ma con molta più praticità può fare altrettanto se non di più.

Priva invece di rilevanza, almeno per l’audiofilo medio, la possibilità di trasferire la musica da un DAP, un CD, DVD o player di Blu-ray, per non parlare dei lettori MP3 – ma esistono ancora? – così come suggerito dal manuale utente che è possibile scaricare dal sito del produttore o qui. Con molta probabilità le sezioni di conversione presenti all’interno, soprattutto dei player solo audio posseduti, saranno migliori di quella offerta dallo Slash6 che, per quanto concerne la musica in HD, lo ricordiamo, è limitata a 24 bit e 96 kHz.

Quello di cui si può invece sentire il bisogno è di dotare di funzionalità wireless apparecchi datati e sprovvisti di tale possibilità, non tanto perché la connessione Bluetooth sia in grado di elevare la qualità dei nostri ascolti ma per l’indubbia praticità con cui è possibile riprodurre la musica contenuta nei device posseduti, smartphone e tablet su tutti, per non parlare di quella proveniente dalla rete.

Per quest’utilizzo il prodotto di Do Corporation è ben attrezzato e il chip Qualcomm adottato garantisce un’ampia compatibilità anche con i codec ad alte prestazioni presenti sui digital audio player e sugli smartphone di ultima generazione. Oltre alla compatibilità con il codec proprietario di Qualcomm stessa, aptX standard 16 bit 48kHz 352 kbit/s e aptX HD 24 bit 48kHz 576 kbit/s, lo Slash6 supporta anche con il più performante LDAC di Sony. Inizialmente presente solo sui dispositivi del marchio giapponese è successivamente entrato a far parte dell’Android Open Source Project - AOSP diffondendosi ampiamente con la quindicesima versione del sistema operativo Android, Oreo, rilasciata nell’agosto 2017.

Punto di forza del codec di Sony è il bitrate variabile capace di raggiungere i 990 kbit/s a 24 bit e 96 kHz. Meno interessante in termini di qualità, ma importante per la compatibilità con il mondo dei dispositivi Apple, è l’AAC. Per dovere di cronaca occorre sottolineare supporterebbe di fatto la riproduzione di musica non compressa, lossless, tramite la modalità denominata SLS, ma che al momento lo vede orfano di dispositivi compatibili. L’AAC è molto diffuso, per non dire ubiquitario, anche sul web e può raggiungere anch’esso i 96 kHz sia pure con un transfer rate limitato a 320 kbit/s. Meno interessanti per finalità audio, i codec aptX adaptive e LL, che trovano invece largo impiego nel mondo dell’audiovideo e del gaming.

 

Ascolto

Per le prove di ascolto condotte tramite LDAC ho utilizzato un DAP FiiO M11Pro e uno smartphone Google Pixel 2 XL entrambi compatibili con il codec di Sony. Per testare invece la resa con smartphone basati su iOS e AAC, ho impiegato come di consueto un iPhone 12.

Prima di dirvi com’è andata, vale però la pena ricordare che per trasferire brani in qualità CD senza compressione, cioè 16 bit 44.1 kHz, occorrerebbe un transfer rate pari o superiore a 1411,2 kbit/s – 44.100x16x2=1.411.200 bps o 1411,2 kbit/s – ovvero un flusso al momento non gestibile da nessuno dei codec attualmente disponibili, nemmeno i più performanti. In più occorre precisare che, anche disponendo di uno smartphone che supporta LDAC, non è detto che potremo avvalerci del transfer rate massimo di cui il codec è capace. Restando ad esempio in casa Google, il Pixel 3 supporta LDAC solo nel profilo a 330 kbit/s mentre il Pixel 3 XL quello a 660 kbit/s. Stesso discorso per gli smartphone di Huawei, Samsung e LG. La scalabilità rende quindi più complesso conoscere esattamente quale velocità di trasmissione stia intercorrendo fra due dispositivi connessi. Per quella che è la mia esperienza personale, gli unici smartphone che supportano e che gestiscono senza incertezze il profilo a 990 kbit/s sono i modelli V30 e V40 di LG, per questo motivo molto diffusi e apprezzati fra gli audiofili. Dato però il tumultuoso tasso di sostituzione che caratterizza il segmento mobile è possibile che nel momento in cui questo articolo verrà pubblicato, esistano già anche altri modelli di altri produttori capaci di tali prestazioni.

Insomma, quando utilizziamo auricolari TWE o trasmettitori Bluetooth, la musica che ascoltiamo avrà subito un processo di compressione con perdita basato su tecniche di mascheramento psicoacustico volte a migliorare il bitrate per adeguarlo alle capacità del chip di trasmissione impiegato. Differentemente dagli algoritmi che utilizziamo per comprimere i nostri documenti sul computer, che sono algoritmi senza perdita d’informazione, lossless, dove il file originale può essere interamente ripristinato invertendo l’algoritmo, con i file audio trasmessi tramite tecnologia Bluetooth questo non è possibile e vi sarà sempre una perdita di informazioni, lossy.

Ciò detto, in attesa di chip dotati di maggiore potenza e capaci di gestire un vero flusso non compresso come l’annunciato aptX Losless di Qualcomm stessa, accreditato di una banda passante superiore a 1 Mbit/s in grado di garantire il supporto all’audio in qualità CD senza perdite, quello che attualmente può determinare una migliore resa sonora è un’applicazione più efficace ed efficiente dei modelli psicoacustici di compressione del segnale. A tal proposito sarà interessante seguire lo sviluppo di LHDC - Low Latency High Definition Codec sviluppato dalla taiwanese Savitech e implementato per prima da Huawei sul proprio P30.

 

Venendo alle impressioni di ascolto, che date le premesse di cui sopra non ci permettono un confronto diretto con un lettore CD o uno streamer, quello che a mio avviso ha senso valutare è la qualità sonora della musica riprodotta in relazione all’aumentata versatilità dell’apparecchio su cui è stato installato il dispositivo in prova.

Trattandosi di una tecnologia wireless, basata quindi su di una trasmissione radio, nella valutazione di un trasmettitore Bluetooth non è meno importante la stabilità della trasmissione fra client e server o l’insensibilità alle interferenze prodotte da altri apparecchi radio e non, presenti nelle vicinanze. Router, smartphone e telefoni cordless, trasmettitori e diffusori wireless, impianti antifurto senza fili, ma anche decoder satellitari e relativi cavi coassiali di segnale possono interferire con la trasmissione Bluetooth.

Nel caso specifico dell’apparecchio in prova l’aver puntato su di un fattore di forma molto ridotto e privo di un’antenna esterna avrebbe potuto risultare svantaggioso in tal senso. Nelle prove effettuate su due impianti differenti, di cui uno particolarmente affollato di elettroniche e conseguentemente d’interconnessioni analogiche e digitali, giacché destinato anche alla riproduzione audiovideo multicanale 7.1, questi timori si sono rivelati del tutto infondati. La connessione è risultata sempre stabile, così come la qualità audio. L’involucro di plastica che racchiude la circuitazione interna dello Slash6 non è sicuramente il materiale migliore per evitare che le interferenze elettromagnetiche ambientali ne degradino le prestazioni, tuttavia, anche cercando volontariamente di metterlo in crisi appoggiandogli sopra cavi di segnale e di alimentazione, la sua insensibilità ai disturbi è risultata eccellente.

 

Lo Slash6 è stato concepito per dotare di funzionalità wireless Bluetooth apparecchi che ne sono sprovvisti e farlo in una maniera assolutamente discreta. Questa scelta non vi nascondo mi aveva lasciato alquanto dubbioso, aldilà delle specifiche intrinseche dello standard e di cui abbiamo ampiamente parlato, quello che mi preoccupava maggiormente era la possibilità che l’apparecchio raccogliesse e amplificasse i disturbi elettromagnetici inevitabilmente presenti sul retro di apparecchi affollati come quelli da me utilizzati. Niente di più sbagliato, il SoC prodotto da Qualcomm ha svolto il suo compito in maniera egregia e affidabile in tutte le prove da me effettuate. Anche utilizzando un paio di auricolari ad alta sensibilità connessi alla presa OUT presente sullo Slash6, il rumore di fondo percepibile in assenza di un segnale in ingresso rimane accettabile e rientra all’interno del range tipico di questa categoria di prodotti.

Pienamente conforme allo standard Bluetooth 5.1, il raggio di copertura del segnale prodotto dallo Slash6 è risultato più che sufficiente a coprire l'intero ambiente utilizzato per le prove, andando anche oltre i dieci metri canonici indicati sulla documentazione fornita dal produttore. Utilizzato in combinazione con uno smartphone, notoriamente dotati di una trasmissione Bluetooth più potente rispetto a quella dei DAP, ho potuto tranquillamente spostarmi per casa frapponendo fra me e il dispositivo parecchi muri divisori senza per questo perdere il collegamento o determinare un peggioramento sostanziale della qualità audio.

 

Come descritto in precedenza, Slash6 è compatibile con svariati codec aptX e con LDAC, AAC e SBC. Le modalità di funzionamento sono indicate dal piccolo LED posto fra i connettori mini jack di ingresso e uscita con una illuminazione di colore differente per ognuna di esse. Il funzionamento anche in questo caso è stato ineccepibile anche se, differentemente da quando viene utilizzato come DAC e ampli cuffie in accoppiata a un personal computer e appoggiato su di una scrivania, una volta collegato sul retro di un amplificatore risulta impossibile verificarne l'illuminazione. Un piccolo prezzo da pagare per un apparecchio che sparisce letteralmente alla vista agendo dietro le quinte del nostro impianto.

 

Sul fronte della qualità sonora percepita, i codec che hanno fornito le migliori prestazioni sonore sono stati LDAC e aptX HD. Difficile esprimere una preferenza assoluta per uno dei due: rimanendo a livello di pure impressioni mi è parso dotato di maggior dettaglio il primo e più musicale il secondo. La resa con iPhone e AAC ha fornito prestazioni grossomodo sovrapponibili, anche se le due codifiche supportate dal Pixel si sono fatte entrambe preferire a quest'ultima. Utilizzando lo Slash come DAC/ampli cuffie, a prescindere dalla codifica utilizzata, il suono risultante è di buona qualità ma inferiore a quello che si ottiene utilizzando apparecchi maggiormente specializzati come quelli da me abitualmente impiegati per condurre le prove di IEM e cuffie. Utilizzato in tal senso il suono in cuffia offerto dal piccolo coreano è più vicino a quello ottenibile con uno smartphone dotato di un buon DAC chip. Amplificatori per cuffie con DAC come l’ottimo EarMan TR-Amp sono assolutamente fuori portata per lo Slash come per tutti i prodotti presenti sul mercato e sviluppati su SoC per mobile di ESS. Più che per i differenti chip di decodifica utilizzati, il TR-AMP utilizza peraltro un DAC chip proprio di ESS, le differenze percepite a svantaggio dello Slash6, sono totalmente ascrivibili alle limitate capacità di pilotaggio del modulo di amplificazione integrato nell’ESS9219.

 

Considerazioni finali

L’apparecchio di Do Corporation rappresenta un tentativo riuscito di variazione sul tema trasmettitore Bluetooth/DAC. Laddove è impossibile differenziarsi con l’adozione di architetture circuitali originali o l’utilizzo di SoC esclusivi, Slash6 sopperisce con un fattore di forma inusuale che ci permette di collegarlo direttamente all’apparecchio in cui si vogliono trasfondere funzionalità wireless senza la necessità di alcun cavo di collegamento. Alla pari di altri dispositivi cari al mondo dell’audiovideo, come il Mi BOX di Xiaomi o il Fire Stick di Amazon, Slash6 di Do Corporation, rappresenta l’alternativa stealth all’infinità di scatolotti Bluetooth reperibili sui vari marketplace disponibili in rete. Alla resa dei fatti, anche occultando l’apparecchio sul retro di elettroniche particolarmente affollate di collegamenti, il piccolo dispositivo non sembra soffrire delle inevitabili interferenze prodotte dagli apparecchi circostanti e restituisce un suono privo di disturbi e senza un eccessivo rumore di fondo.

Per quanto concerne la praticità di utilizzo, il giudizio non può che essere assolutamente positivo. Il paring con i device utilizzati per le prove è sempre stato rapido e stabile. Dopo lo spegnimento, alla successiva riaccensione, lo Slash6 si riconnetterà automaticamente all’ultimo device utilizzato, purché presente all’interno del range di funzionamento Bluetooth. Il LED di notifica multicolore, capace di indicare la modalità di funzionamento USB o Bluetooth e la relativa codifica attiva, costituirebbe un vero plus di indubbia utilità: peccato che una volta collocato l’apparecchio sul retro del nostro amplificatore la sua lettura risulti assai difficoltosa se non impossibile.

La qualità audio è in linea con quanto offerto da prodotti simili presenti sul mercato e conseguentemente la valutazione del prodotto di Do Corporation non può prescindere dalle peculiarità connesse alle sue ridotte dimensioni. Per chi desiderasse dotare il proprio impianto di connettività Bluetooth, ma non gradisse farlo ponendo a vista dispositivi elettronici esteticamente discutibili o posticci, la proposta di Do Corporation è pressoché l’unica disponibile. Ancora una volta le ridotte dimensioni e il peso trascurabile ne rendono possibile l’utilizzo anche come DAC tascabile per computer o smartphone a cui potere collegare anche una cuffia o meglio un IEM ad alta sensibilità. Anche in questo caso la qualità di riproduzione ottenibile è in linea con quella di altri dispositivi mobile mainstream, ma inferiore a quella ottenibile facendo ricorso a DAC/ampli cuffie dedicati dal prezzo corrispondente.

 

In conclusione, lo Slash6 di Do Corporation è un prodotto originale e polivalente, capace di aggiornare elettroniche datate rendendole compatibili con la trasmissione wireless di contenuti musicali, o sostituirsi al personal computer per convertire la musica liquida posseduta e permetterne l’ascolto tramite cuffia.

 

Per ultimo, il prezzo, a mio avviso l’unico elemento di concreta perplessità. Meno di duecento euro, 179 per l’esattezza: non pochi. La concorrenza è agguerrita e riesce a offrire di più per meno. Recentemente abbiamo provato qui lo streamer S10 di Arylic che, per 79 dollari, è in grado di offrirci anche la connettività Wi-Fi e un ottimo software di gestione. Ne consegue che il mio FI per questo Do Slash6 è di 1,5.

 

*Il Farewell index, FI, esprime quant’è doloroso per il recensore il distacco dalle apparecchiature in prova al momento della loro restituzione. I valori di questa scala vanno da un minimo di 0 o “nessun rimpianto” a un massimo di 5 “se me lo posso permettere lo compro!”.

 

Software utilizzato

Liquida e Tidal streaming

AC/DC - Back in Black

Archie Shepp Quartet - Blue Ballads

Bennie Wallace - Disorder At The border

Bill Evans, Jim Hall - Intermodulation

Black Rebel Motorcycle Club - B.R.M.C.

Bloc Party - Alpha Games

Cécile Verny Quartet - Memory Lane

Charlotte Adigéry & BOLIS PUPUL - Topical Dancer

Cowboy Junkies - The Trinity Session

Elaenia - Floating Points

Enrico Rava - Plays Miles Davis

Etta Cameron, Nikolaj Hess with Friends - Etta

John Coltrane - Ascension

Lady Blackbird - Black Acid Soul

Lambchop - The Bible

Lara Cavalli Monteiro - ÌtaloBaiana

Lisa Ekdahl - Back To Earth

Mark Hollis - Mark Hollis

Melody Gardot - Sunset In The Blue - Deluxe Version

Neil Young & Crazy Horse - Barn

Porcupine Tree - The Sound of No Listening

Regina Spektor - 11:11

Röyksopp - Profund Mysteries

Smoke City - Fly Away

Steely Dan - Gaucho

Steely Dan - Two Against Nature

The Main Squeeze - To Be Determined

The Smiths - The Smiths

Tsuyoshi Yamamoto Trio - Speak Low

Viagra Boys - Cave World

Walter Becker - Brooklyn

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore

Connettività wireless: Bluetooth 5.0

Bluetooth chipset: Qualcomm QCC5125

Profili Bluetooth supportati: A2DP, AVRCP

Codec supportati: LDAC, AptX, AptX Adaptive, AptX HD, AptX LL, AAC, SBC

Distanza massima di funzionamento: 10m

DAC chipset: ESS9219

SNR: 130dB

THD+N: -112dB

Risposta in frequenza: 20÷20,000Hz

Uscita linea: 2,7 Vrms RCA

Uscita cuffie: 1,0 Vrms mini jack 3,5 mm, compatibile TOSLINK

Ingresso linea: 1,0 Vrms mini jack 3,5 mm, compatibile TOSLINK

Alimentazione: USB tipo C

Dimensioni: 43x44x12mm LxAxP

Peso: 26g

Per ulteriori info: scarica il manuale di utilizzo Do Slash6 qui

 

Distribuzione alla data della recensione: vendita diretta, al sito Do

Prezzo alla data della recensione: 179,00 USD

Sistema utilizzato: all’impianto di Paolo Mariani


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