Cavi Liutanie Audio Olimpo Gold | La tecnica

02.08.2019

Il prodotto

Il trittico di connessioni Liutanie Audio da me in esame, da poco presentate a grandi linee qui, è costituito da un cavo digitale coassiale, due coppie di cavi di segnale con terminazioni RCA – adatte a collegare fra loro, come nel mio caso, una sorgente, un convertitore, un preamplificatore e un finale di potenza – e da una coppia di cavi di potenza in configurazione mono-wiring. L’intero kit è contenuto in due lussuose custodie per chitarra in tessuto dorato, dotate di piedini da elettroniche sul fondo e chiusure a scatto con serratura e chiave di sicurezza, su cui spiccano delle eleganti placchette in metallo sulle quali è impresso il riuscito logo di Liutanie Audio.

 

Assolutamente stupefacente il colpo d’occhio di cui si gode all’apertura delle stesse: in una trovano posto i cavi di segnale e il digitale, mentre nell’altra è custodita la coppia di cavi per i diffusori. Adagiati su di una ricca moquette arancione dal pelo lungo e morbidissimo, troviamo i cavi ripiegati in una forma che ricorda appunto una chitarra, la calza metallica in rame puro placcata in oro zecchino a ventiquattro carati ad alto spessore e il ragguardevole diametro conferisce loro un aspetto a dir poco regale.

A suggello di cotanto sfarzo si aggiungono i contenitori in legno pregiato lavorati dal pieno, chiusi da ben sei viti a brugola anch’esse placcate in oro, che ospitano il morsetto a cui va collegato il cavetto della massa semi bilanciata.

A completare il tutto su di un lato troviamo impresso il nome del produttore mentre sull’altro una freccia che indica il verso del segnale d’uscita per un corretto collegamento, la scritta certificante la realizzazione artigianale e la provenienza geografica del prodotto e incastonato, parte del movimento di un orologio meccanico che, come mi è stato spiegato, vorrebbe richiamare il concetto di macchina del tempo, per sottolineare un ritorno al suono puramente analogico del passato.

I connettori utilizzati appartengono all’alto di gamma della tedesca WBT, modificati per accogliere i generosi diametri utilizzati per tutti conduttori e placcati anch’essi in oro zecchino ad alto spessore. Le banane in particolare si sono dimostrate molto efficaci ad assecondare il diametro di assoluto rilievo di quelli di potenza, di cui il solo conduttore di segnale misura ben dieci millimetri quadri per ciascun polo, permettendone comunque, anche grazie a una sorprendente flessibilità, un’agevole movimentazione, senza gravare eccessivamente sui morsetti di collegamento dei diffusori.

 

L’aspetto complessivo di questi oggetti trasmette una forte sensazione di esclusività e preziosità come solo una realizzazione no compromise può fare.

 

Completano la ricchissima dotazione, due paia di guanti bianchi in tessuto e tutta la ferramenta, ma sarebbe più appropriato chiamarla gioielleria, giacché anch’essa è interamente placcata in oro, utile a sospendere i cavi al fine di evitare di stressare i connettori delle apparecchiature cui saranno collegati o nel peggiore dei casi, dato l’elevato peso, il ribaltamento delle stesse. Anche se quest’ultima possibilità la ritengo alquanto improbabile, perché dubito fortemente che possano essere utilizzati per connettere qualche integratino da pochi etti di peso!

 

La persona

Un discorso a parte merita il manuale per l’utente in formato elettronico e contenuto in una chiavetta USB a forma di lingotto, anche in versione cartacea lussuosamente rilegata con il kit completo, anch’essa placcata in oro zecchino: poteva essere altrimenti? In verità, più che un manuale per l’utente, si tratta di un vero e proprio libro: e neppure troppo breve. Nelle poco meno di duecento pagine che lo compongono, ma da quanto dettomi dal loro estensore, Roberto Borgonzoni, potrebbero anche aumentare, il loro creatore si mette per così dire a nudo, parlandoci sì di tecnica e tecnologia, ma anche di se stesso e della sua storia personale. E credetemi, quantunque imprevista, rappresenta di tutte la parte più intrigante della lettura… È la storia di una passione totalizzante e del suo protagonista. È racconto di riconoscimenti pubblici e cocenti delusioni, di fallimenti e rinascita. La dissertazione su di un prodotto, nel caso specifico su delle interconnessioni o, per dirla brutalmente, su dei cavi, è poca cosa, è tecnicismo.

 

Quando acquisto un prodotto, qualsivoglia prodotto, indipendentemente dal suo prezzo d’acquisto – e badate bene che qui non stiamo parlando di oggetti a prezzo da discount – voglio sapere cosa c’è aldilà del prodotto in sé. Mi piace comprenderne la filosofia progettuale, incontrare le persone che lo producono, conoscere la storia del marchio. Acquistare un prodotto, esattamente quel prodotto e non un altro, vuol anche dire condividerne le scelte e sentirsi parte di un gruppo di persone che la pensano come te, significa a volte anche appartenenza.

 

Per i cavi, ma in generale anche per altre cose, diffido dai produttori che hanno in catalogo tutto, e il contrario di tutto. Valvole e transistor, solid core e trecce Litz, plurivia e larga banda. Qualsivoglia sia il prodotto considerato, credo che non possano coesistere troppe declinazioni sul tema sotto un'unica parrocchia. Prediligo le persone che credono fermamente nelle proprie idee, in coloro che con maniacale perfezionismo migliorano continuamente le loro creazioni tendendo all’eccellenza. Mi piacciono quei marchi che per un eccesso di coerenza e tradizionalismo finiscono per diventare iconici. Il signor Borgonzoni e le sue creazioni appartengono al club di cui sopra. Un club al quale aspirano molti ma del quale fanno parte in pochi.

 

Non è un segreto che non fossi particolarmente entusiasta di occuparmi di cavi di collegamento, ne parlai al direttore in più di una conversazione telefonica. Quello che mi ha fatto cambiare idea è stata la curiosità che ha suscitato in me il loro ideatore. Come mi piace sempre dire, la passione per la musica e per gli apparecchi per la riproduzione audio, per quanto importante, è comunque subordinata al piacere di conoscere le persone che gli girano intorno. E così è stato anche questa volta.

 

Una personalità esuberante quella di Roberto, a tratti anche eccessiva, ma al tempo stesso capace anche di grande introspezione e sensibilità. Roberto è uno che ha masticato musica ogni giorno della propria vita, occupandosi di tutta la filiera audio – dall’incisione al broadcasting. Chiedergli come è nata la sua passione per la musica vuol dire esporsi a un lapidario “la passione c’è o non c’è”, per poi sentirsi rispondere in maniera più completa e con un tono di voce tornato accondiscendente nei confronti del suo interlocutore che l’amore per la musica è presente già a livello embrionale e che fa parte del patrimonio genetico di ogni persona. La musica è ragione di vita e al tempo stesso, scopo e traguardo. Più volte durante i nostri incontri la musica è stata paragonata a un mantra. E a un mantra dico io, può essere paragonato anche il suo percorso che, attraverso mille e mille ripetizioni, l’ha portato a essere quello che è e quello che sa fare.

 

Tecnologie e funzionalità delle armature nelle connessioni Liutanie Audio

 

Tecnologie e funzionalità delle armature nelle connessioni Liutanie Audio – NdR | Seppur ci siano state comunicate, sono state omesse le descrizioni puntuali delle soluzioni adottate, per comprensibili motivi di proprietà intellettuale.

 

Recensire cavi è meno divertente perché non li puoi smontare. Non puoi squartarli per vedere cosa c’è dentro e poi restituirli al mittente. Spesso di loro sai poco o niente, a volte anche sapendo non c’è molto da raccontare. Questa volta è andata diversamente, nessuna reticenza, nessuna omissione, ho potuto toccare con mano ogni materiale con cui vengono realizzati, i metalli preziosi utilizzati per le leghe, gli isolanti, persino le fibre naturali non trattate utilizzate in taluni avvolgimenti. Mi è stata mostrata una serie quasi infinita di accorgimenti per evitare di degradare, durante la lavorazione, le caratteristiche fisiche dei suddetti materiali che passano dall’uso di strumenti dinamometrici utilizzati per taluni avvolgimenti ai banchi di saldatura a dissipazione di calore, per finire con gli utensili costruiti appositamente per la customizzazione dei connettori impiegati. Tutto rigorosamente Handmade in Italy, come stampato con un moto di orgoglio sulle connessioni stesse, ma non “costruito in cantina”! Il lettore più impaziente si sarà già chiesto più di una volta, sì vabbè ma come suonano? Immedesimandomi nel Borgonzoni-pensiero mi viene da risponde che, in verità, “non suonano affatto”. Un cavo non dovrebbe suonare, anzi dovrebbe essere il più trasparente possibile. Non credo all’equalizzazione dell’impianto tramite le sue interconnessioni.

 

Detto questo e lasciando al collega Roberto Rocchi il prossimo onere e piacere – più il piacere, a mio avviso – di una più approfondita valutazione, posso solo dire senza ombra di dubbio che ci troviamo al cospetto di un set di collegamenti al top della prestazione su tutti gli usuali parametri. Quello che mi ha particolarmente colpito, e in maniera inequivocabile, cosa non comune, anche quando si confrontano connessioni con prezzi di vendita differenti anche di molti ordini di grandezza, è la spontaneità del messaggio musicale riprodotto. La totale e ripeto totale mancanza di affaticamento indipendentemente dal volume di ascolto, dal genere musicale, dalle amplificazioni impiegate, stato solido o tubi, dal litraggio dei diffusori. A titolo personale non mi era mai capitato di essere percorso da brividi di genuino piacere per ben quattro tracce consecutive dello splendido CD Carioca di Stefano Bollani.

 

Dovendo sintetizzare il frutto di due settimane di ascolti e qualche incursione a casa Borgonzoni per ascoltare un Another Brick in the Wall a stecca, e quando dico a stecca intendo mezzo kW in regime impulsivo per canale, vi posso solo dire che è un gran bel sentire, ma se, come me, non ve li potete permettere, pensateci un attimo, perché forse è meglio che non li ascoltiate. Potrebbero ingrossare le fila della vostra personale galleria degli amori impossibili.

 

Quindi il mio FI* per queste connessioni non può che essere di 5.

 

* Il Farewell Index, FI, esprime quant’è doloroso per il recensore il distacco dalle apparecchiature in prova al momento della loro restituzione. I valori di questa scala vanno da un minimo di 0 o “nessun rimpianto” a un massimo di 5 “se me lo posso permettere lo compro!”.

 

 

Software utilizzato

Greta Panettieri - Shattered-Sgretolata - Greta’s Bakery Music GBM003
Rachelle Ferrell - First Instrument - Blue Note 72438 27820 2 5
Petra Magoni - Musica Nuda - Radio Fandango 0171232RAF
Roberta Gambarini - So In Love - Groovin' High - 060251 7960107
Lucia Minetti - Jazz Nature - Velut Luna CVLD 294
John Patton - Boogaloo - Blue Note CDP 7243 8 31878 2 9
Marilyn Manson - Mechanical Animals - Nothing Records IND 90273
Eric Marienthal - Crossroads - GRP 96102
Diane Schuur - Diane Schuur and the Count Basie Orchestra - GRP 9550
Steely Dan - Katie - MCA Records MCD 01800
Skunk Anansie - Post Orgasmic Chill - Virgin Records 2881 7243 8 4714 0 8
Bran Van 3000 - Glee - Capitol Records 7243 8 23604 2 1

 

 

Caratteristiche dichiarate dal produttore:

cavo digitale a zero jitter
cavi segnale in solid core con banda passante -0÷>40Ghz
cavi potenza con portata >100A

 

Distributore ufficiale Italia: vendita diretta, vai al sito Liutanie Audio

Prezzo Italia alla data della recensione: scarica il listino ufficiale qui

Sistema utilizzato: all’impianto di Paolo Mariani



I cavi Liutanie Audio Olimpo Gold nel mio impianto
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